L’Assemblea diocesana di Foligno è iniziata puntuale in un auditorium San Domenico gremito, dove gli ultimi arrivati non trovano posti a sedere. Ci sono giovani, adulti e anziani; laici, preti e religiosi; svolgono il proprio servizio in parrocchia, aderiscono a movimenti e, in alcuni casi, restano alla finestra, benevolmente curiosi o anche apertamente critici. I delegati che si sono registrati sono circa 700, molti più di quanti si sperava di coinvolgere. Chi è la Chiesa? Dopo il canto dei vespri, il moderatore dell’Assemblea, Francesco Savi, ha dato la parola ad Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, per la principale riflessione della serata. Ha iniziato citando la Lettera pastorale del 2009 di mons. Sigismondi, che confessa di aver fatto leggere nel refettorio della comunità come grido dello Spirito che parla alla Chiesa riguardo alla Parola di Dio. Un passaggio fondamentale sulla relazione tra Chiesa e Parola ha riguardato le opposte patologie del carismatismo, che sminuisce la Parola, e dell’intellettualismo, che spegne lo Spirito. Il cristiano deve farsi eco della Parola mostrandola con la vita. Testimonianza e coerenza fanno lo stile dell’evangelizzazione, che ci rende capaci di “scuotere l’indifferenza mostrando la differenza”. Solo una vita evangelica, profondamente umanizzata dal Vangelo e lontana dal “così fan tutti” può suscitare domande; tuttavia, molto spesso dimentichiamo che, nell’evangelizzazione, più importante del contenuto risulta essere lo stile, e l’unico efficace è quello di Gesù. Una Chiesa povera, mite e rispettosa dei destinatari può davvero annunciare Gesù presentandolo non solo come vero Dio, ma anche come uomo, vero e perfetto, secondo il disegno originario di Dio. “Ma voi, chi dite che sia…?” All’intervento di Enzo Bianchi è seguita la cena, ospitata dalla parrocchia di S. Maria Infraportas e ottimamente preparata da un gruppo di volontari, oltre che da varie parrocchie e monasteri. La seconda parte della serata è stata aperta da un video realizzato dall’unità pastorale Giovanni Paolo II, che con varie interviste si è fatto interprete dell’immagine della Chiesa così come viene percepita dai cosiddetti “lontani”. È un video che lascia l’amaro in bocca: l’immagine che si ha della Chiesa è in molti casi tanto negativa da meritare una condanna senza appello. Anche tra le voci positive, i giudizi appaiono sbrigativi e stereotipati: mai un riferimento all’amore di Dio che unisce la Chiesa in una famiglia, mai la consapevolezza che la maternità della Chiesa si estende oltre i consacrati, fino ad abbracciare i laici e persino chi se ne considera estraneo. Al termine della proiezione del filmato, alcuni rappresentanti di varie realtà sono intervenuti sul tema dal punto di vista della realtà in cui vivono e operano. Le conclusioni del VescovoL’Assemblea è stata conclusa dal Vescovo che ha parlato delle cinque “rughe” della Chiesa folignate. L’intervento di mons. Gualtiero Sigismondi si è distinto per la puntualità e la grande carità nel guardare alle rughe della propria “sposa”, quando invita tutti a “camminare in cordata” e ad una sincera “conversione missionaria della pastorale”, con la fermezza e la dolcezza di un padre e pastore premuroso. Tratteggiando l’immagine cui dovrebbe somigliare la diocesi folignate, non ha esitato a spronarla a non rassegnarsi e a cercare nuovi ambiti e nuovi metodi di evangelizzazione, affidandosi alla potenza dello Spirito santo e a Maria.
Chiesa, sii missionaria!
Foligno. Assemblea diocesana, con relazione di apertura di Enzo Bianchi
AUTORE:
Fabio Massimo Mattoni