L’agenda è la salvezza. Tutto ciò che resterà fuori dall’agenda – o che l’agenda scarterà – saranno le strade da non prendere. A Terni c’è molta attesa per un’agenda di cose da fare, da costruire, a partire dalla proposta della Chiesa e del vescovo Vincenzo Paglia. Nell’agenda sarà scritta la via d’uscita dalla crisi decennale di Terni e provincia, sotto molti profili: economico, sociale, culturale, politico-amministrativo. I ternani indicheranno le loro scelte, forse in dieci punti: le cinque cose ‘da tenere’ e le cinque ‘da buttare’. Una domanda necessaria: perché è proprio la Chiesa a proporre questo brain-storming collettivo alla città? La risposta è nelle parole del presidente della Confindustria ternana, Umbro Bernardini: ‘Un convegno di questo tipo – dice – eravamo sul punto di organizzarlo come Confindustria. Poi abbiamo fatto un passo indietro, perché ritenevamo di essere più liberi di dire ciò che pensiamo in un evento in cui non siamo i padroni di casa’. La Chiesa, dunque, perché lontana per missione da interessi particolari, interessata però a valorizzare la società e l’essere umano. Un ‘organizzatore’ che la città percepisce, evidentemente, come credibile. L’attesa per l’agenda è elevatissima. Lo testimonia anche il fatto che, dal 9 maggio scorso, giorno della conferenza stampa di presentazione dell’evento, la stampa locale non ha mai smesso ‘ per un solo giorno ‘ di parlare dell’iniziativa che si terrà sabato 14 giugno a palazzo Gazzoli, con inizio alle ore 9 per protrarsi poi per l’intera giornata. Un lavoro durato anni. Partito dall’eucarestia’Non è una iniziativa estemporanea’ afferma la segretaria del Consiglio pastorale diocesano, Emanuela Buccioni. Che continua: ‘È una bella storia legata alla preparazione delle tre lettere pastorali scritte in sei anni, dal 2002 al 2008, da mons. Vincenzo Paglia, redatte con un metodo corale, contenenti perciò anche le preziose sollecitazioni della gente delle nostre parrocchie e di tante persone animate da buona volontà e amore verso questa città e il suo territorio. Tre lettere, per un dialogo iniziato anni fa sul senso più vero dell’eucarestia e sulla sua capacità di trasformare la vita di ognuno e la città in cui si vive. Un dialogo che continuerà in futuro’. Quando la preparazione del convegno venne annunciata, ci fu anche chi accusò mons. Paglia di voler tirare la volata ad un suo candidato, in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. ‘La crisi di Terni si manifesta anche tramite queste piccole malizie – continua Buccioni. – L’agenda è politica? Forse. Ma, se lo è, è politica nella sua accezione più nobile, perché il cristianesimo non è un fatto privato ma qualcosa che riguarda la collettività e il bene comune. Noi cristiani ci sentiamo necessariamente responsabili di tutto ciò’. L’agenda rappresenta la speranza di cambiare. Il sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, ha sentito il bisogno di scrivere una lettera aperta in risposta alla proposta della Chiesa diocesana, organizzando pure un’ulteriore conferenza stampa sul tema. Oltre 80 persone si sono già prenotate per intervenire all’assemblea di sabato prossimo. Rappresentanti della Chiesa (parroci, segretari dei Consigli pastorali parrocchiali, uomini e donne del Consiglio pastorale diocesano, laici del Congresso diocesano, di associazioni e movimenti), di gruppi dirigenti locali e non (amministratori, politici, parlamentari, consiglieri regionali), dell’industria. E poi architetti, ingegneri, sindacalisti, presidi di istituti scolastici, professori universitari, industriali, medici. ‘Non sarà una chiacchierata, né una passerella’ Terni fatica ad esprimere il meglio di sé; da troppo tempo. E il ternano consuma più di quello che produce. Per alcuni la situazione è di stagnazione; per altri, come l’economista Giuseppe Croce, è già di crisi. ‘L’agenda è concreta – spiega Buccioni -, non una chiacchierata, né una passerella per religiosi, politici, amministratori, professionisti e quant’altro. Chi sabato interverrà ha una sua storia, una sua identità, una sua esperienza su Terni e per Terni. È da questo punto di vista, personale, che si chiede di avanzare una propria proposta. A queste persone la Chiesa locale chiede di riconoscere, per prima cosa, l’urgenza di una svolta per Terni. Bisogna dirci la verità. Di certo, la crisi economica e la mancanza di lavoro sono fra le cose più visibili, ma si vive una grave stagnazione a livello culturale, si fanno pochi bambini e gli anziani, in proporzione, aumentano di numero; anche perché i giovani, quelli validi e quelli laureati, se ne vanno altrove per lavorare. Le idee per migliorare Terni ci sono, ma le iniziative non decollano. Terni suscita progetti, vita; eppure qualcosa la frena’. ‘Se i ternani sapranno essere sinceri con loro stessi – conclude Buccioni – l’agenda sarà utile per abbandonare il pressappochismo e scegliere con coraggio le cose su cui puntare, esaltando le energie vitali della città. Siamo ben consapevoli che si tratta di una manovra complicata. Anche perché, nella stessa Chiesa, non ci sono ‘marziani’ con le migliori soluzioni già in tasca. Però abbiamo deciso di impegnarci: per scuotere la nostra città’.
Chiesa e società guardano avanti
Al via a Terni il convegno organizzato dalla diocesi per dibattere sul futuro della città
AUTORE:
Paolo Giovannelli