Chiesa di Sant’Agostino: un processo di autentica rinascita

Saranno restaurati gli affreschi di Ottaviano Nelli e della sua scuola

Sarà completamente restaurato il ciclo pittorico di Ottaviano Nelli e della sua scuola che rende preziosa sia l’abside che l’arco trionfale della chiesa di Sant’Agostino. Nell’abside, esclusa la crociera dove sono raffigurati i quattro evangelisti, sono riprodotte scene della vita di sant’Agostino, mentre nell’arco trionfale c’è il grandioso affresco del Giudizio Universale. A titolo di cronaca, è ‘riemerso’ all’inizio del secolo scorso, quando è bastato rimuovere l’intonaco che ricopriva la facciata. Gli affreschi, purtroppo mal ridotti, sono attualmente oggetto di un semplice ‘consolidamento’, inserito all’interno dell’ulteriore finanziamento regionale (il primo era stato concesso quando l’assessorato era retto da Gianpiero Bocci) sui fondi del terremoto, che ha consentito l’attivazione del nuovo cantiere per completare l’intervento strutturale. Integra così quello che ha consentito il rifacimento del tetto e di altre parti della monumentale chiesa, il restauro della facciata, del campanile e di una piccola porzione del chiostro. E’ di questi giorni infatti la notizia che la Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, presieduta da Carlo Colaiacovo, sulla base della documentazione a suo tempo prodotta, ha deciso di contribuire all’importante intervento di carattere culturale con un finanziamento di 70.000,00 Euro. Un intervento consistente che, con la necessaria integrazione, consentirà comunque di attivare anche il restauro dell’intero ciclo nellesco. La chiesa di Sant’Agostino, una delle emergenze culturali più importanti non solo di Gubbio, dopo anni di speranze ed attese inutili che l’avevano portata sull’orlo della fatiscenza, sta ritornando al suo splendore. Il restauro degli affreschi (molti altre tele avrebbero bisogno di analogo trattamento) è il tocco finale di un processo di autentica rinascita. I meriti vanno anche alla tenacia della comunità agostiniana che la guida.

AUTORE: Giampiero Bedini