Chiesa della Concezione: un altro piccolo gioiello verrà recuperato

Dopo i gravi danni subiti a causa del terremoto del 1703 la Confraternita cessò la sua attività

Una stagione invernale straordinariamente mite ha convinto le autorità competenti a intervenire per recuperare la piccola chiesa della Concezione, durante un periodo, il mese di febbraio, nel quale i lavori edili solitamente sono sospesi, a causa dell’imperversare delle bufere di neve e per il freddo pungente. Le favorevoli condizioni presentatesi in questo inverno hanno consentito di portare a termine l’operazione più impegnativa e più urgente, cioè quella della copertura con un tetto, molto alleggerito, prima che un’abbondante nevicata fosse venuta a ricordare che c’è poco da illudersi che le stagioni siano cambiate completamente. La costruzione sarà così salvaguardata anche dalle prossime piogge primaverili e da tante altre intemperie che gli anni distribuiscono. L’intervento di recupero e consolidamento è affidato alla direzione della Soprintendenza ai beni storici e artistici. La chiesetta, che ora appartiene all’archidiocesi, o per lo meno una edicola, quasi certamente è stata eretta poco prima del 1500, quando già vi era attiva una confraternita di donne. Era situata fuori Cascia, lungo la strada che conduceva a Norcia, e perciò detta “La Madonna di Norcia”. Vi si venerava una statua antica di creta, sotto il titolo della Santissima Concezione. Era certamente tenuta in grande considerazione, dal momento che negli spazi che la circondavano, fin dall’inizio del secolo sedicesimo si tenevano delle fiere periodiche. A causa del terremoto del 1703 subì gravissimi danni, per i quali la confraternita cessò la sua attività. Ma la chiesa fu restaurata e fu dotata anche di una piccola campana. Nel locale adiacente viveva un romito, nominato dal Capitolo della Collegiata di S. Maria. Poi la stanza della romitoria nel 1830 fu adibita a sacrestia. Attualmente il piccolo luogo di culto è tenuto vivo dalle cure e dall’attenzione dei fedeli che ormai abitano tutt’intorno. Fa sorgere qualche interrogativo il livello delle fondazioni della costruzione, che si trovano alquanto al di sotto dell’area circostante. Molto probabilmente quando fu eretta era allo stesso livello del terreno, che nei secoli successivi è stato riempito dalle “pienare” che inondavano tutta la valle Canuna, sfociando dal fosso di Cuccaro: dopo aver distribuito ciottoli e rena per prati e campi coltivati lungo le rive, le acque arrivavano nel pressi della Concezione, depositando i residui prima di confluire nel fiume Corno. Che i detriti fossero abbondanti lo testimoniano i numerosi atti di compravendita dei terreni circostanti, ricoperti e danneggiati a tal punto che alcuni proprietari, specie i conventi, non vedevano vantaggiosa l’operazione di ripulitura e preferivano venderli.

AUTORE: Maria Laura Di Lodovico