Chiediamo giustizia per Mario Paciolla

Quella di Mario Paciolla è una storia triste e amara che contiene tante altre storie tristi e amare. Mario era un giovane innamorato della vita e del cambiamento, della giustizia e della possibilità di consegnare un mondo più giusto alle giovani generazioni. Per questo, dopo la laurea in Scienze politiche all’Orientale di Napoli, si trasferisce in Colombia per operare nelle Peace Brigades International a favore dei diritti umani in quel Paese.

In realtà anche in Italia era stato sempre in prima nella lotta per i diritti ma, quando se ne presenta l’occasione, entra a far parte dello staff delle Nazioni Unite che deve monitorare la corretta applicazione degli accordi di pace siglati tra il governo e le formazioni armate colombiane. Il 15 luglio 2020 viene trovato senza vita nella sua abitazione di San Vicente del Caguàn.

Le autorità locali e gli stessi funzionari Onu parlano sbrigativamente di suicidio e si precipitano a cancellare ogni minima traccia, a rimuovere ogni indizio utile alle indagini dalla casa e tra carte ed effetti personali. Ma chiunque legge i fatti comprende che Mario “è stato suicidato”. Ormai da quattro anni i genitori e molte associazioni chiedono giustizia per Mario, per la sua storia e per tutto il mondo che rappresenta. Purtroppo la procura italiana annuncia di voler archiviare il caso ma siamo in tanti a chiedere verità e giustizia. Come avrebbe fatto anche Mario stesso.

LASCIA UN COMMENTO