Preghiera, canto, annuncio e ascolto della Parola, meditazione, adorazione, attenzione alle disabilità: questi gli elementi distintivi della Giornata mondiale della gioventù (Gmg, Madrid, dal 16 al 21 agosto 2011). Don Alberto Franceschetti – in servizio presso la comunità di Bastia – nel ruolo di responsabile della Pastorale giovanile, con intensità operativa ha personalmente vissuto tale Giornata insieme ai giovani della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.
Quanti giovani, don Alberto?
“Circa 50, alcuni partiti con l’organizzazione della diocesi, altri con l’intervento di movimenti ecclesiali”.
Quali i centri di provenienza?
“Dall’intero territorio diocesano: Purello, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Assisi, Bastia, Torchiagina, Petrignano”.
La tipologia del gruppo?
“Ragazzi e ragazze in una percentuale pressoché equivalente, con un’età variabile dai 16 ai 30 anni”.
Giovani motivati o sospinti dal desiderio di una emozionante avventura?
“La decisione di partecipare è nata dalla volontà di essere presenti ad un evento religioso, con la possibilità di condividere un incontro di fede. Ha offerto a noi valido sostegno una rappresentanza dei frati Carmelitani Messaggeri dello Spirito Santo e delle suore Francescane del Giglio, che hanno molto collaborato con la pastorale ordinaria durante questo e gli anni precedenti”.
Mai segni di stanchezza o di sconforto?
“Non sono mancati disagi: il lungo viaggio in pullman per raggiungere prima la cittadina di Girona con la quale abbiamo fatto il gemellaggio, e successivamente Madrid. Inoltre dormire in palestre per quasi 15 giorni con il sacco a pelo, condividere i servizi con una moltitudine di altri giovani. Niente ha comunque intaccato l’entusiasmo. Anche quanto accaduto in occasione della veglia con Papa Benedetto presso l’aeroporto di Cuatro Vientos, prima una soffocante calura e poi un fortissimo temporale, si è trasformato in meravigliosa condivisione”.
Quali prospettive possono delinearsi a livello diocesano dall’attuale esperienza?
“Ogni Giornata è sempre un punto di partenza: il seme è stato piantato, ora deve germogliare. Desideriamo realizzare di conseguenza un programma coerente: rendersi testimoni di una Chiesa giovane e viva che desidera diffondere il messaggio fecondo del Vangelo”.