Il centrodestra è stato scosso dal ‘caso Valfabbrica’. Il Comune – guidato dal sindaco di Fi, Luciano Passeri – è stato sciolto per le dimissioni contemporanee dei consiglieri di sinistra e di An. Il motivo? È difficile trovare una spiegazione ma si tratta ‘ è evidente ‘ di un vero e proprio suicidio politico. Se in una delle poche amministrazioni dove il centrodestra governa in Umbria, si scatena uno sconquasso del genere, c’è poco da stare allegri per la coalizione, a due mesi dal voto per il rinnovo del Consiglio regionale. Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Valfabbrica, per la Casa delle Libertà è stato il momento delle polemiche. Il coordinatore regionale di Fi, Luciano Rossi, ha definito il comportamento dei consiglieri di An ‘gravemente lesivo dell’intero quadro di coalizione’. An, in grande imbarazzo, dopo la scelta di un suo rappresentante, Pietro Laffranco, a candidato della Cdl per la presidenza della Giunta regionale, ha preso nettamente le distanze da quanto avvenuto. Anche se qualcuno in Alleanza nazionale avrebbe dovuto sapere qualcosa prima. Magari si tratta di una questione esclusivamente locale ma i dissidi in atto, sempre in An, in Comuni come Assisi e Nocera Umbra, dovevano mettere in allerta i vertici umbri del partito. Il presidente provinciale di An, Andrea Lignani Marchesani, ‘censura il comportamento privo di ogni logica politica dei consiglieri comunali dimissionari. La presa di distanza da parte di tutta Alleanza nazionale è assolutamente totale’. A dimostrazione del clima di tensione nella coalizione di centrodestra si è tenuto un incontro, sollecitato dallo stesso Laffranco, per favorire la creazione di un gruppo di lavoro per approfondire e risolvere le fibrillazioni che interessano alcuni Comuni della provincia di Perugia guidati da maggioranze non di centro sinistra. La riunione ha stabilito di creare un coordinamento politico permanente formato dai segretari regionali e provinciali dei partiti della Cdl, in contatto con quelli territoriali, per monitorare la situazione. Insomma, si vuole scongiurare a tutti i costi una nuova Valfabbrica. Hanno prevalso il buon senso e soprattutto la volontà di non dividersi mettendo da parte le polemiche, ancor prima di cominciare la difficile campagna elettorale. Anche se è probabile che dopo le consultazioni regionali, tornerà d’attualità la vicenda Valfabbrica.
Centro destra scosso dal caso Valfabbrica
Clima di tensione nella coalizione ma si mettono da parte le polemichein vista delle regionali
AUTORE:
Emilio Querini