Celebrata nella serata di giovedì 18 marzo, vigilia della solennità di San Giuseppe, la Veglia di preghiera quaresimale dei giovani dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Un appuntamento, sempre molto atteso, che quest’anno a seguito della pandemia non si è tenuto nella Cattedrale di San Lorenzo come è consuetudine, ma in ciascuna delle sette Zone pastorali.
“Carissimi giovani, carissimi sacerdoti, diaconi, seminaristi, animatori ed educatori, carissime famiglie che nelle retrovie, silenziosamente, vedete germogliare e crescere i vostri figli e ne seguite amorevolmente i passi, ancora una volta siamo lontani e non possiamo incrociare i nostri sguardi, ancora una volta sottomessi alla storia che ci chiama a obbedienza e responsabilità, senza per questo rinunciare all’occasione santa e provvidenziale di un tempo di preghiera comunitaria”
‘Io sono solo un’ombra…’ il tema della Veglia
Così il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha esordito nel suo messaggio-riflessione per la Veglia di preghiera quaresimale con i giovani dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, dedicata quest’anno al tema Io sono solo un’ombra…, ha preso lo spunto dalla Lettera apostolica di Papa Francesco, Patris Corde, con cui ha indetto l’anno speciale dedicato a san Giuseppe in occasione del 150simo anniversario della dichiarazione, da parte del beato Pio IX, del padre putativo di Gesù a Patrono della Chiesa cattolica.
Sulla figura di San Giuseppe il cardinale Bassetti si è soffermato nella sua riflessione offerta ai giovani e non solo, affidando al protettore di tutti i papà (di cui, il 19 marzo, è la loro Festa) il nostro cammino, le nostre scelte e guardando a lui, cerchiamo di crescere nel nostro essere figli, come Gesù ci ha insegnato, di un Padre attento e provvidente.
All’ombra delle ali di Dio
Il cardinale Bassetti ha presieduto la Veglia di preghiera con i giovani della Prima Zona (Perugia città), nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Monteluce, non esitando ad esprimere il suo rammarico nel dire
“Ci manca la Veglia in Cattedrale, a me manca moltissimo, ma recita il Salmo 56 Mi rifugio all’ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo.
Allora nell’obbedienza viviamo questo tempo ancora di isolamento, cautela e responsabilità civile rifugiandoci all’ombra delle ali di Dio che sono così grandi e forti da arrivare in ogni Zona della nostra Diocesi questa sera: sotto le Sue Ali siamo di nuovo tutti insieme, riuniti e custoditi, finché sia passato il pericolo”.
La vita non è un’ombra
“Cari giovani, in un tempo che così grandemente ci mette alla prova, costringendoci all’isolamento, alla chiusura, talvolta alla solitudine forzata -ha proseguito il presule nella riflessione- il rischio che brutti pensieri affollino la nostra mente, cercando di convincerci che la nostra vita è inutile, è vana, è impalpabile e senza significato, che la nostra vita sia solo un’ombra, è un rischio concreto e molto pericoloso”.
Non lasciarsi tentare al Maligno
“Non ascoltate mai la voce dell’Accusatore, non lasciatevi tentare dalle parole del Maligno che cercano di screditare e denigrare ai vostri occhi la vita che vi è stata donata, la famiglia in cui siete nati e in cui state crescendo, i genitori che avete; non lasciatevi mettere all’angolo da chi trama il male per voi, facendosi largo tra i pensieri e dicendovi che la vostra vita non vale, che voi non siete importanti, che non c’è futuro che valga la pena di essere vissuto. È una menzogna, ve lo dico con forza, è una grandissima menzogna e la vita di San Giuseppe ce lo ricorda, a tutti, ma in particolare a voi: l’Altissimo dà vita anche alle ombre, l’Altissimo dà vita anche alle ombre”.
Principi agli occhi di Dio
“Carissimi ragazzi Dio è l’unico e il solo in grado di trasformare il nostro lutto in gioia, la nostra povertà in ricchezza, la nostra indigenza in regalità. Ognuno di noi è un principe agli occhi di Dio, comprato a caro prezzo, con il sangue versato per noi da Gesù. Abbiate l’umiltà di riconoscervi fragili nelle vostre incongruenze e in esse accogliere l’opera creatrice di Dio che, come ha preso la vita di un semplice falegname e l’ha reso segno e presenza della Paternità di Dio per ciascuno di noi, così farà con la vita di ciascuno di voi, nella missione di vita a cui siete chiamati”.
Fidarsi dei sogni di Dio
“Il Mondo ha bisogno di giovani coraggiosi -ha evidenziato il cardinale Bassetti concludendo il suo messaggio per la Veglia di preghiera quaresimale- che, come Giuseppe, non abbiano paura di accogliere la vita, seppur burrascosa, difficile, incomprensibile e imparino a viverla all’ombra del Padre, lasciando a Lui la guida, affinando l’orecchio per riconoscere la voce dell’Altissimo, fidandosi dei sogni di Dio per ciascuno di noi, con semplicità e risolutezza, con umiltà e coraggio, con timor di Dio e assunzione di responsabilità”.