L’Umbria è da sempre vicina alla martoriata Terra Santa è l’ha testimoniato anche con la partecipata celebrazione eucaristica per la pace tenutasi martedì 24 ottobre, nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme a diversi sacerdoti e religiosi in stretto contatto con le comunità dei luoghi del cruento conflitto, animata dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro in Gerusalemme (Oessg).
Come gesto concreto di solidarietà per queste comunità è stata la raccolta di offerte durante la celebrazione, un’attenzione che va ad aggiungersi a quelle periodiche di sostegno ai progetti umanitari per l’integrazione tra popolazioni di culture e fedi diverse e per lo sviluppo di realtà socio-caritative impegnate nell’accoglienza dei pellegrini. Progetti portati avanti anche dalla Custodia di Terra Santa e dallo stesso Oessg in aiuto della comunità cristiana messa a dura prova.
Trovare e percorrere in Terra Santa le vie della pace
Significative sono state le parole del custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, rivolte alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, nell’unirsi spiritualmente alla preghiera eucaristica in San Lorenzo con un audio messaggio trasmesso al termine della celebrazione con cui ha voluto ringraziare Perugia e l’Umbria per quanto stanno facendo e chiedendo di continuare a pregare per la pace… La preoccupazione nostra è che questa guerra si allarghi ulteriormente, ha detto il custode, sostenendo la necessità di trovare e percorrere le vie della pace. Ci rendiamo conto che, come cristiani, in questo momento l’unico strumento a nostra disposizione – sicuramente lo strumento più potente e più importante che abbiamo a disposizione – è lo strumento del digiuno, è lo strumento della penitenza, è lo strumento della preghiera.
Il Papa, si ricorda, ha indetto una nuova giornata di preghiera e di digiuno per la pace venerdì prossimo 27 ottobre.
Il videomessaggio integrale di Patton
L’importanza della conversione del cuore
“Proprio per dare forza al grido, all’invocazione, alla supplica del Papa – ha commentato padre Patton – che è il grido ed è l’invocazione e la supplica di tanta gente semplice che vive qui in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente, è importante quello che state facendo. È importante la preghiera, è importante il digiuno, è importante la conversione del cuore; è importante tenere il cuore libero da ogni forma di risentimento, da ogni forma di odio, in modo tale che, se il cuore è libero dall’odio, poi la vita sia libera anche dalla violenza, dal desiderio di vendetta, dal desiderio di colpire l’altro… E v’invito a continuare ogni giorno a pregare per la pace. V’invito anche ad avere più iniziative di digiuno, e v’invito anche a saper trasformare poi il digiuno in condivisione, nelle forme che voi riterrete più opportune, con le popolazioni che stanno soffrendo: qui in Terra Santa, in tutto il Medio Oriente, nelle tante, nelle troppe guerre che ci sono nel mondo”.
Schierarsi da una parte o dall’altra non aiuta
L’arcivescovo Maffeis nell’omelia (il testo integrale è consultabile al link: https://diocesi.perugia.it/lomelia-dellarcivescovo-maffeis-alla-messa-per-la-pace-in-terra-santa/) ha parlato del veleno, iniettato nelle vene di questa nostra storia, che divide dal di dentro le nostre stesse società.
“Ma – ha concluso il vescovo Ivan – non può trovare alcun consenso e non giova nemmeno alla causa del popolo palestinese l’antisemitismo che in questi giorni ha manifestato in diverse piazze europee, anche del nostro Paese. Nel contempo, il diritto di difesa che la comunità internazionale ha riconosciuto a Israele non può risolversi in ritorsione e vendetta: significherebbe rispondere all’orrore con altro dolore innocente, una recrudescenza utile solamente ad aggiungere altri anelli alla già pesante catena della violenza. Così, schierarsi da una parte o dall’altra non aiuta a ristabilire vie della giustizia e della convivenza, né contribuisce ad assicurare ad alcuno stabilità e sicurezza”.