Cattolici e ortodossi insieme per la famiglia

ECUMENISMO. Incontro cattolico-ortodosso a Roma
Mons. Vincenzo Paglia con il Metropolita di Volokolamsk Hilarion Alfeev
Mons. Vincenzo Paglia con il Metropolita di Volokolamsk Hilarion Alfeev

“Quest’evento consolida il già fecondo rapporto tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana, e manifesta l’intenzione di offrire una comune testimonianza e impegno sulla preziosità del grande dono che il Signore ha fatto all’umanità con il matrimonio e la famiglia”. Con queste parole il presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, mons. Vincenzo Paglia, ha aperto mercoledì mattina l’incontro promosso a Roma insieme al Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani e il dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, sul tema “Ortodossi e cattolici insieme per la famiglia”.

“Le due Chiese sono una accanto all’altra nel promuovere e difendere i valori cristiani della famiglia che, come ha detto Papa Francesco, è il motore della società e della storia – ha aggiunto mons. Paglia. – Nella nostra cultura globalizzata e individualista, si preferisce la coabitazione al matrimonio, l’indipendenza individuale alla dipendenza e responsabilità reciproca”, in una “vera e propria idolatria dell’io… I rapporti stabili sono ritenuti impossibili, e dunque, neanche da cercare”. Eppure, “nonostante i ripetuti attacchi alla famiglia, non siamo disperati. La famiglia è più forte della sciocchezza degli uomini, delle decisioni di certi politici e delle elucubrazioni di alcuni intellettuali, più forte delle mode del tempo”.

“La difesa della famiglia è una priorità nel nostro lavoro congiunto. Abbiamo posizioni comuni su molte questioni etiche e sociali, su matrimonio e famiglia, e nell’approccio pastorale”. Così il Metropolita di Volokolamsk, Hilarion Alfeev, presidente del dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, nella relazione introduttiva all’incontro. “L’unione e l’alleanza tra l’uomo e la donna è uno dei temi principali nella Bibbia: l’uomo lascerà la casa del padre e della madre e i due saranno una cosa sola”, ha aggiunto il Metropolita. Nella Bibbia è anche detto che, “se il cuore si indurisce e la famiglia si distrugge, ciò porta dolore e disperazione… La famiglia è il nido in cui si riceve il cibo della vita e la prima lezione su cosa è bene e cosa è male, e come si distinguono”.

Nella Bibbia ricorre spesso la metafora della casa e della famiglia per indicare il rapporto dell’uomo con Dio e l’unità del popolo di Dio. E la famiglia – ha proseguito – è “la Chiesa di casa, una piccola Chiesa, l’icona viva di Cristo, nella quale, di generazione in generazione, si trasmettono i precetti di Dio… L’attacco alla famiglia è il momento conclusivo di un attacco alla religione cristiana”.

Ma “l’attacco alla famiglia è anche un attacco alla persona umana e alla società – ha detto ancora Hilarion. – L’individualismo estremo e un modo di intendere la libertà sessuale riduce l’umanità a istintualità animale. I valori fondamentali dell’essere umano, come la socialità, la responsabilità verso l’altro, la fraternità sono ridotti a valori relativi, che ciascuno interpreta come vuole… Se si perdono i valori fondamentali dell’uomo, l’uomo perde se stesso”.

Perciò, è urgente che i cristiani uniti condividano “la missione di testimoniare la volontà di Dio, nella propria vita, nello sforzo congiunto di difendere i valori del matrimonio e della famiglia, con tutti gli strumenti disponibili”.

A proposito del Sinodo straordinario sulla famiglia convocato da Papa Francesco, il Metropolita si è augurato che “che questo Sinodo promuova i valori cristiani comuni sulla famiglia anche nel popolo di Dio, e non soltanto nelle gerarchie ecclesiastiche”.

A conclusione dell’incontro, è stato elaborato un documento congiunto tra il Pontificio consiglio per la famiglia e il dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca.

2 COMMENTS

  1. Il valore di ciò che c’è scritto è immenso ma non parla della metafora cioè del perché della parola di_Dio_ dicasi: metafora.
    Mi chiedo”Allora” e mi viene da domandarmi:se non è una similitudine il rapporto del passato con il presente, cos’è?
    Metafora indica una cosa diversa da ciò che leggi,No!
    Pasqui.vertigine@gmail.cm

    • Nel testo è chiaramente detto che “Nella Bibbia ricorre spesso la metafora della casa e della famiglia per indicare il rapporto dell’uomo con Dio e l’unità del popolo di Dio”. Le parole di uso quotidiano “casa” e “famiglia” sono, dunque, utilizzate per esprimere una realtà che è quella di Dio. Per cui non direi che “indica una cosa diversa da quella che leggi” quanto piuttosto che usa parole e immagini di uso quotidiano per indicare una realtà che va oltre l’esperienza quotidiana.

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