Spoleto-Norcia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/z6/ Settimanale di informazione regionale Mon, 09 Sep 2024 09:53:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Spoleto-Norcia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/z6/ 32 32 Norcia, avviata la ricostruzione della concattedrale di S. Maria Argentea https://www.lavoce.it/norcia-avviata-la-ricostruzione-della-concattedrale-di-s-maria-argentea/ https://www.lavoce.it/norcia-avviata-la-ricostruzione-della-concattedrale-di-s-maria-argentea/#respond Mon, 09 Sep 2024 09:52:52 +0000 https://www.lavoce.it/?p=77503 L'interno senza tetto e con vari danni della copncattedrale di Norcia

Alle 16.07 di sabato 7 settembre 2024 è stato ufficialmente avviato il cantiere per la ricostruzione della Concattedrale di Santa Maria Argentea a Norcia, gravemente ferita dai terremoti del 2016.

La consegna simbolica delle chiavi della concattedrale di Norcia da parte dell'arcivescovo Boccardo

All’interno di ciò che rimane della chiesa l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, dinanzi a numerose autorità civili, militari ed ecclesiastiche, nonché a molti nursini, ha simbolicamente consegnato le chiavi al signor Claudio Umbrico, titolare della ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (Pg) che eseguirà i lavori. "Iniziamo una bella avventura – ha detto mons. Boccardo - che dice la fiducia e l’incoraggiamento per tutta la popolazione di Norcia che aspetta di ritrovare questa chiesa di Santa Maria come la propria casa, casa della comunità cristiana di questa città. Dopo otto anni questo è un momento di speranza per ricominciare seriamente. L’avvio del cantiere è la parte visibile e immediata dell’opera di ricostruzione che è iniziata da tempo e che, grazie alla sinergia degli Enti coinvolti, sta portando i frutti su tutto il territorio". Mons. Boccardo ha quindi benedetto il cantiere di lavoro e poi tutti si sono spostati nel vicino DigiPASS per la presentazione del progetto di recupero della chiesa.

Il progetto di ricostruzione della concattedrale di Santa Maria Argentea di Norcia

Alcuni rappresentanti del gruppo della progettazione – il prof. arch. Riccardo Dalla Negra, l’arch. Giancarlo Battista e l’ing. Andrea Giannantoni – hanno presentato il progetto di ricostruzione della chiesa: «Si tratta – hanno detto – di un progetto complesso, per nulla facile, ma possibile. Reintegreremo tutto ciò che è possibile, grazie anche all’operazione molto attenta che è stata fatta di salvaguardare il materiale recuperato".

I danni della Concattedrale

Gli eventi sismici del 2016 hanno causato il ribaltamento della sommità della facciata e l’espulsione dei conci di rivestimento delle murature e, all’interno, il crollo della copertura ha coinvolto i pilastri ed ampi brani del paramento interno delle murature perimetrali. Il dato geometrico è stato acquisito mediante laser a tempo di volo (Leica P40) e le scansioni sono state elaborate in un’unica nuvola di punti tramite il software Leica Cyclone. Per ovviare alla problematica posta dalla presenza della messa in sicurezza si sono dovute eseguire numerose scansioni aggiuntive tra la muratura ed i ponteggi, andando poi ad eliminare la sagoma di questi ultimi in fase di elaborazione del modello. Per integrare il dato geometrico con quello materico si è condotto un rilievo fotografico da drone, che ha consentito di analizzare anche superfici che per la loro altezza risultavano poco visibili da terra. L’ampia documentazione fotografica ha poi portato all’ulteriore elaborazione di modelli texturizzati tramite fotogrammetria digitale. Progetto per gli esterni: recupero delle bozze di pietra dalle macerie; reintegrazione delle lacune tramite la giustapposizione (condotta per anastilosi ove possibile) dei bozzati esterni; ricostituzione del sodo murario da realizzarsi con un conglomerato (calcestruzzo di calce con buone caratteristiche di idraulicità e aggregati provenienti dal recupero delle macerie, opportunamente e variamente macinate). Gli elementi lapidei crollati sono conservati in bancali collocati in parte a piè d’opera ed in parte nel deposito di S. Scolastica. Verranno ricostruiti i paramenti murari. Progetto per gli interni: reintegrazione delle murature perimetrali; reintegrazione in forme semplificate delle parti architettoniche crollate con lo stesso conglomerato gettato in casserature preformate per restituire una superficie molto compatta; per quanto riguarda i pilastri, si recupera tutto il materiale possibile. Progetto per le coperture interne: il sistema di chiusura dell'ordine architettonico non vuole replicare mimeticamente l’ultima configurazione dei plafoni crollati, frutto di una ricostruzione riduttiva degli anni sessanta. Al tempo stesso la documentazione fotografica riconduce ad una più complessa definizione decorativa degli stessi plafoni, ma dalla documentazione storica si evince che l’attuale configurazione delle coperture fosse stata sensibilmente abbassata rispetto alle quote originarie. Si percorre quindi la strada della reintegrazione in chiave contemporanea, ma a totale “servizio” della preesistenza, mediante un sistema di volte a sesto ribassato, irregolare nella configurazione, ma pur sempre in grado di sottolineare le “campate” sottostanti, oltre che l'area presbiteriale.

L’intervento del Commissario Guido Castelli

Dopo le fasi della rilevazione dei danni, della messa in sicurezza, della rimozione e catalogazione delle macerie, delle varie istanze burocratiche e della progettazione, il 4 aprile 2024 la Conferenza permanente della ricostruzione post sisma 2016 ha approvato il progetto di ricostruzione. L’importo dell’intervento è di circa 7 milioni e 400 mila euro, che provengono dal fondo sisma 2016, nello specifico ordinanze n. 105 del 2020 e n. 132 del 2022. Il 27 giugno 2024 si è riunita la Commissione di Gara dell’Archidiocesi per l’apertura della gara di appalto: i lavori se li è aggiudicati, appunto, la ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (PG). Da capitolato la durata dei lavori è stimata in 600 giorni. Si ipotizza quindi la conclusione per l’estate 2026. E il sen. Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione post sisma 2016, ha rivolto il suo grazie a tutti quanti si sono impegnati per arrivare a questa giornata. "Grazie a mons. Boccardo e all’archidiocesi di Spoleto-Norcia che sta facendo molto sulla ricostruzione, in un lavoro che è enorme ed impegnativo. Sugli edifici di culto, con le diocesi, stiamo facendo un vero cammino sinodale, un bel lavoro di squadra. Abbiamo due obiettivi: ricostruire meglio e mantenere vive le comunità. Con l’avvio di questo cantiere a Norcia si va proprio in questa direzione".

L'intervento dell'assessore Enrico Melasecche

L’intervento dell’assessore Melasecche. In rappresentanza della presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei è giunto a Norcia Enrico Melasecche, assessore alle infrastrutture, trasporti e mobilità urbana. «Questa giornata – ha detto – è una pietra miliare per Norcia. La collaborazione fra gli Enti, finalmente, ci fa vedere le stelle della ricostruzione. Qui la vita deve proseguire e quindi vanno bene le infrastrutture, ma la Cattedrale riunisce la comunità, è il segno fondamentale dell’anima di questa zona».

L’intervento del sindaco di Norcia Giuliano Boccanera

Di pura emozione ha parlato il primo cittadino commentando l’avvio del cantiere. "Questa chiesa – ha detto - è l’identità della nostra Città. La nostra vita si riconduce sempre dentro la Cattedrale".

Le parole dell'arcivescovo Renato Boccardo

Le conclusioni dell’Arcivescovo. "Stiamo dando inizio – ha detto mons. Boccardo nell’intervento conclusivo - ad una operazione grande e significativa. Avviamo qualcosa che va al di là delle mura, che dice la voglia di una comunità di guardare avanti. Siamo qui, tutti insieme, a costruire il futuro. La chiesa di Santa Maria è uno scrigno che custodisce le radici di Norcia". https://www.youtube.com/watch?v=HXBUXdJ-fos   [gallery ids="77511,77512,77513,77514,77515,77516,77517,77518"]]]>
L'interno senza tetto e con vari danni della copncattedrale di Norcia

Alle 16.07 di sabato 7 settembre 2024 è stato ufficialmente avviato il cantiere per la ricostruzione della Concattedrale di Santa Maria Argentea a Norcia, gravemente ferita dai terremoti del 2016.

La consegna simbolica delle chiavi della concattedrale di Norcia da parte dell'arcivescovo Boccardo

All’interno di ciò che rimane della chiesa l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, dinanzi a numerose autorità civili, militari ed ecclesiastiche, nonché a molti nursini, ha simbolicamente consegnato le chiavi al signor Claudio Umbrico, titolare della ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (Pg) che eseguirà i lavori. "Iniziamo una bella avventura – ha detto mons. Boccardo - che dice la fiducia e l’incoraggiamento per tutta la popolazione di Norcia che aspetta di ritrovare questa chiesa di Santa Maria come la propria casa, casa della comunità cristiana di questa città. Dopo otto anni questo è un momento di speranza per ricominciare seriamente. L’avvio del cantiere è la parte visibile e immediata dell’opera di ricostruzione che è iniziata da tempo e che, grazie alla sinergia degli Enti coinvolti, sta portando i frutti su tutto il territorio". Mons. Boccardo ha quindi benedetto il cantiere di lavoro e poi tutti si sono spostati nel vicino DigiPASS per la presentazione del progetto di recupero della chiesa.

Il progetto di ricostruzione della concattedrale di Santa Maria Argentea di Norcia

Alcuni rappresentanti del gruppo della progettazione – il prof. arch. Riccardo Dalla Negra, l’arch. Giancarlo Battista e l’ing. Andrea Giannantoni – hanno presentato il progetto di ricostruzione della chiesa: «Si tratta – hanno detto – di un progetto complesso, per nulla facile, ma possibile. Reintegreremo tutto ciò che è possibile, grazie anche all’operazione molto attenta che è stata fatta di salvaguardare il materiale recuperato".

I danni della Concattedrale

Gli eventi sismici del 2016 hanno causato il ribaltamento della sommità della facciata e l’espulsione dei conci di rivestimento delle murature e, all’interno, il crollo della copertura ha coinvolto i pilastri ed ampi brani del paramento interno delle murature perimetrali. Il dato geometrico è stato acquisito mediante laser a tempo di volo (Leica P40) e le scansioni sono state elaborate in un’unica nuvola di punti tramite il software Leica Cyclone. Per ovviare alla problematica posta dalla presenza della messa in sicurezza si sono dovute eseguire numerose scansioni aggiuntive tra la muratura ed i ponteggi, andando poi ad eliminare la sagoma di questi ultimi in fase di elaborazione del modello. Per integrare il dato geometrico con quello materico si è condotto un rilievo fotografico da drone, che ha consentito di analizzare anche superfici che per la loro altezza risultavano poco visibili da terra. L’ampia documentazione fotografica ha poi portato all’ulteriore elaborazione di modelli texturizzati tramite fotogrammetria digitale. Progetto per gli esterni: recupero delle bozze di pietra dalle macerie; reintegrazione delle lacune tramite la giustapposizione (condotta per anastilosi ove possibile) dei bozzati esterni; ricostituzione del sodo murario da realizzarsi con un conglomerato (calcestruzzo di calce con buone caratteristiche di idraulicità e aggregati provenienti dal recupero delle macerie, opportunamente e variamente macinate). Gli elementi lapidei crollati sono conservati in bancali collocati in parte a piè d’opera ed in parte nel deposito di S. Scolastica. Verranno ricostruiti i paramenti murari. Progetto per gli interni: reintegrazione delle murature perimetrali; reintegrazione in forme semplificate delle parti architettoniche crollate con lo stesso conglomerato gettato in casserature preformate per restituire una superficie molto compatta; per quanto riguarda i pilastri, si recupera tutto il materiale possibile. Progetto per le coperture interne: il sistema di chiusura dell'ordine architettonico non vuole replicare mimeticamente l’ultima configurazione dei plafoni crollati, frutto di una ricostruzione riduttiva degli anni sessanta. Al tempo stesso la documentazione fotografica riconduce ad una più complessa definizione decorativa degli stessi plafoni, ma dalla documentazione storica si evince che l’attuale configurazione delle coperture fosse stata sensibilmente abbassata rispetto alle quote originarie. Si percorre quindi la strada della reintegrazione in chiave contemporanea, ma a totale “servizio” della preesistenza, mediante un sistema di volte a sesto ribassato, irregolare nella configurazione, ma pur sempre in grado di sottolineare le “campate” sottostanti, oltre che l'area presbiteriale.

L’intervento del Commissario Guido Castelli

Dopo le fasi della rilevazione dei danni, della messa in sicurezza, della rimozione e catalogazione delle macerie, delle varie istanze burocratiche e della progettazione, il 4 aprile 2024 la Conferenza permanente della ricostruzione post sisma 2016 ha approvato il progetto di ricostruzione. L’importo dell’intervento è di circa 7 milioni e 400 mila euro, che provengono dal fondo sisma 2016, nello specifico ordinanze n. 105 del 2020 e n. 132 del 2022. Il 27 giugno 2024 si è riunita la Commissione di Gara dell’Archidiocesi per l’apertura della gara di appalto: i lavori se li è aggiudicati, appunto, la ditta S.E.A. Società Edile Appalti spa di Marsciano (PG). Da capitolato la durata dei lavori è stimata in 600 giorni. Si ipotizza quindi la conclusione per l’estate 2026. E il sen. Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione post sisma 2016, ha rivolto il suo grazie a tutti quanti si sono impegnati per arrivare a questa giornata. "Grazie a mons. Boccardo e all’archidiocesi di Spoleto-Norcia che sta facendo molto sulla ricostruzione, in un lavoro che è enorme ed impegnativo. Sugli edifici di culto, con le diocesi, stiamo facendo un vero cammino sinodale, un bel lavoro di squadra. Abbiamo due obiettivi: ricostruire meglio e mantenere vive le comunità. Con l’avvio di questo cantiere a Norcia si va proprio in questa direzione".

L'intervento dell'assessore Enrico Melasecche

L’intervento dell’assessore Melasecche. In rappresentanza della presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei è giunto a Norcia Enrico Melasecche, assessore alle infrastrutture, trasporti e mobilità urbana. «Questa giornata – ha detto – è una pietra miliare per Norcia. La collaborazione fra gli Enti, finalmente, ci fa vedere le stelle della ricostruzione. Qui la vita deve proseguire e quindi vanno bene le infrastrutture, ma la Cattedrale riunisce la comunità, è il segno fondamentale dell’anima di questa zona».

L’intervento del sindaco di Norcia Giuliano Boccanera

Di pura emozione ha parlato il primo cittadino commentando l’avvio del cantiere. "Questa chiesa – ha detto - è l’identità della nostra Città. La nostra vita si riconduce sempre dentro la Cattedrale".

Le parole dell'arcivescovo Renato Boccardo

Le conclusioni dell’Arcivescovo. "Stiamo dando inizio – ha detto mons. Boccardo nell’intervento conclusivo - ad una operazione grande e significativa. Avviamo qualcosa che va al di là delle mura, che dice la voglia di una comunità di guardare avanti. Siamo qui, tutti insieme, a costruire il futuro. La chiesa di Santa Maria è uno scrigno che custodisce le radici di Norcia". https://www.youtube.com/watch?v=HXBUXdJ-fos   [gallery ids="77511,77512,77513,77514,77515,77516,77517,77518"]]]>
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Festa di Sant’ Antonio Abate a Baiano di Spoleto https://www.lavoce.it/festa-di-sant-antonio-abate-a-baiano-di-spoleto/ https://www.lavoce.it/festa-di-sant-antonio-abate-a-baiano-di-spoleto/#respond Thu, 01 Feb 2024 15:01:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74756 Locandina festa sant'Antonio

Domenica 4 febbraio la Pievania di San Giovanni Battista (Baiano, Firenzuola, Sant' Angelo in Mercole, San Martino in Trignano e Montemartano) celebrerà la festa di Sant' Antonio Abate, organizzata in collaborazione con l’Associazione Pro-Loco di Baiano, la Casa Famiglia O.A.M.I. di Baiano e la Cooperativa Partes. Alle ore 10.30 nella chiesa di Madonna di Baiano il pievano don Edoardo Rossi celebrerà la Messa e al termine, sul piazzale, ci sarà la benedizione degli animali. Poi, si snoderà la processione con la statua di Sant' Antonio fino alla Casa Famiglia O.A.M.I., intitolata proprio al santo eremita. E qui ci sarà un momento di grande festa: don Edoardo Rossi, infatti, benedirà il primo mattone dell’ampliamento della struttura. "Il progetto -sottolinea la presidente Egidia Patito- prevede l’evoluzione dell’attuale servizio esistente in un polo distretto multiservizio composto da: nuovo servizio di accoglienza residenziale per persone anziane non autosufficienti e con disabilità (sei posti); incremento del servizio socio riabilitativo residenziale per persone con disabilità, che passerà da tredici a quattordici ospiti; miglioramento del servizio socio riabilitativo semiresidenziale per persone con disabilità già presente (otto posti); ci sarà poi uno spazio di coprogettazione dove famiglie, volontari, soggetti pubblici e privati possono incontrarsi e sviluppare idee per il territorio; lo spazio esterno, infine, che verrà riqualificato, potrà ospitare eventi culturali, spettacoli teatrali e tanto altro. In questo momento di grande festa per la nostra comunità -continua la presidente Patito- mi piace ricordare alcune persone che sono state significative e fondamentali per l’avvio e lo sviluppo dell’O.A.M.I. e che oggi, sicuramente, gioiscono con noi dal cielo: su tutti Giuseppe Merini che mise a disposizione il casolare, lo sistemò ed avviò questa struttura coinvolgendoci tutti con la sua passione e amore per il prossimo; poi, monsignor Enrico Nardi, fondatore dell’O.A.M.I., che accolse con entusiasmo l’idea di Merini; poi Gigliola Cinotti in Cimica, don Mario Curini e don Andrea Bonifazi che profusero idee ed energie per la crescita della Casa". Il progetto prevede l’ampliamento della struttura già esistente. Il nuovo complesso sarà completamente accessibile in ogni sua zona grazie ad un attento studio dei percorsi e delle necessità funzionali di gestione delle difficoltà di deambulazione e sarà dotato di impiantistica adeguata per arrivare ad un edificio in classe energetica A. L’importo stimato dei lavori è di 1.800.000 euro. Questa cifra verrà coperta con: fondi raccolti grazie nella campagna di sensibilizzazione Mattone dopo mattone promossa dalla stessa Casa Famiglia; fondi provenienti dal bando PNRR; fondi del miglioramento sismico ed efficientamento energetico; cofinanziamento O.A.M.I. Il progetto strutturale è stato curato da Giovanni Curti della GDA architetti associati di Spoleto. I lavori saranno eseguiti dalla Valentini & Scarponi costruzioni di Trevi e termineranno entro il 2025.      ]]>
Locandina festa sant'Antonio

Domenica 4 febbraio la Pievania di San Giovanni Battista (Baiano, Firenzuola, Sant' Angelo in Mercole, San Martino in Trignano e Montemartano) celebrerà la festa di Sant' Antonio Abate, organizzata in collaborazione con l’Associazione Pro-Loco di Baiano, la Casa Famiglia O.A.M.I. di Baiano e la Cooperativa Partes. Alle ore 10.30 nella chiesa di Madonna di Baiano il pievano don Edoardo Rossi celebrerà la Messa e al termine, sul piazzale, ci sarà la benedizione degli animali. Poi, si snoderà la processione con la statua di Sant' Antonio fino alla Casa Famiglia O.A.M.I., intitolata proprio al santo eremita. E qui ci sarà un momento di grande festa: don Edoardo Rossi, infatti, benedirà il primo mattone dell’ampliamento della struttura. "Il progetto -sottolinea la presidente Egidia Patito- prevede l’evoluzione dell’attuale servizio esistente in un polo distretto multiservizio composto da: nuovo servizio di accoglienza residenziale per persone anziane non autosufficienti e con disabilità (sei posti); incremento del servizio socio riabilitativo residenziale per persone con disabilità, che passerà da tredici a quattordici ospiti; miglioramento del servizio socio riabilitativo semiresidenziale per persone con disabilità già presente (otto posti); ci sarà poi uno spazio di coprogettazione dove famiglie, volontari, soggetti pubblici e privati possono incontrarsi e sviluppare idee per il territorio; lo spazio esterno, infine, che verrà riqualificato, potrà ospitare eventi culturali, spettacoli teatrali e tanto altro. In questo momento di grande festa per la nostra comunità -continua la presidente Patito- mi piace ricordare alcune persone che sono state significative e fondamentali per l’avvio e lo sviluppo dell’O.A.M.I. e che oggi, sicuramente, gioiscono con noi dal cielo: su tutti Giuseppe Merini che mise a disposizione il casolare, lo sistemò ed avviò questa struttura coinvolgendoci tutti con la sua passione e amore per il prossimo; poi, monsignor Enrico Nardi, fondatore dell’O.A.M.I., che accolse con entusiasmo l’idea di Merini; poi Gigliola Cinotti in Cimica, don Mario Curini e don Andrea Bonifazi che profusero idee ed energie per la crescita della Casa". Il progetto prevede l’ampliamento della struttura già esistente. Il nuovo complesso sarà completamente accessibile in ogni sua zona grazie ad un attento studio dei percorsi e delle necessità funzionali di gestione delle difficoltà di deambulazione e sarà dotato di impiantistica adeguata per arrivare ad un edificio in classe energetica A. L’importo stimato dei lavori è di 1.800.000 euro. Questa cifra verrà coperta con: fondi raccolti grazie nella campagna di sensibilizzazione Mattone dopo mattone promossa dalla stessa Casa Famiglia; fondi provenienti dal bando PNRR; fondi del miglioramento sismico ed efficientamento energetico; cofinanziamento O.A.M.I. Il progetto strutturale è stato curato da Giovanni Curti della GDA architetti associati di Spoleto. I lavori saranno eseguiti dalla Valentini & Scarponi costruzioni di Trevi e termineranno entro il 2025.      ]]>
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San Ponziano 2024: celebrazione dei Secondi Vespri e processione https://www.lavoce.it/san-ponziano-2024-celebrazione-dei-secondi-vespri-e-processione/ https://www.lavoce.it/san-ponziano-2024-celebrazione-dei-secondi-vespri-e-processione/#respond Mon, 15 Jan 2024 11:42:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74536 san ponziano 2024

Alle ore 16 di domenica 14 gennaio nella Basilica Cattedrale di Spoleto si è tenuta la celebrazione dei Secondi Vespri di San Ponziano presieduti dall’Arcivescovo. Col Presule c’erano diverse sacerdoti della Diocesi. Presente il vice sindaco di Spoleto Stefano Lisci e il Gonfalone della Città. Anche a questo momento di preghiera hanno preso parte tanti fedeli.

La preghiera a San Ponziano

L’Arcivescovo all’inizio dei Vespri ha affidato alla protezione del Patrono le Pievanie della Diocesi con la seguente preghiera: «

"Glorioso San Ponziano, mentre la nostra Chiesa locale intraprende un cammino nuovo di presenza pastorale sul territorio per un rinnovato annuncio del Vangelo in un mondo che cambia, ti affidiamo la vita e l'attività delle Pievanie. Aiutale ad essere comunità vive, capaci di condividere le gioie e i dolori degli uomini e delle donne del nostro tempo e di custodire una cura particolare per quanti affrontano con fatica il peso della vita quotidiana. Con la tua intercessione, ottieni ad ogni Pievania di essere un luogo di grazia nel quale tutti possano scoprire ed esperimentare l'amore di Dio e la bellezza della vita cristiana. Chiedi per noi il dono della sapienza del cuore, perché impariamo a coltivare uno sguardo contemplativo ed accogliente sulle persone, sulle vicende e sul mondo; a trovare libertà nella attenzione all'essenziale; a riscoprire la bellezza della sobrietà che fa posto alle gioie dell'interiorità, quelle che purificano lo spirito e restituiscono lucentezza allo sguardo; a mettere in risalto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide, per assaporare la grazia della fraternità e dello stare insieme; a coltivare relazioni gratuite, forti e durature, cementate dalla mutua accettazione e dal reciproco perdono; a scorgere il volto di Dio in ogni persona che avviciniamo e in ogni croce che incontriamo. Ispiraci sempre nuova fiducia e slancio perché non ci scoraggiamo di fronte ai fallimenti, alle debolezze e alle ingratitudini. Fa' che ogni Pievania sia una vera comunità dove ognuno si sforzi di comprendere, perdonare, aiutare e condividere; dove l'unica legge che ci fa essere tuoi veri discepoli sia l'amore vicendevole; dove la luce e la gioia del Vangelo rendano feconde le relazioni e la testimonianza. Amen".

Nell’omelia monsignor Boccardo ha sottolineato come la testimonianza di San Paolo che, giunto ormai alle soglie della morte, traccia il bilancio della sua vita e sottolinea che cosa in essa ha costituito un vero tesoro, ci viene riproposta oggi dalla memoria di San Ponziano. "Anche il nostro Patrono -ha sottolineato- si è trovato nella possibilità di considerare tesoro prezioso altri beni e di preferirli alla sua identità di discepolo del Signore. Con la forza dello Spirito Santo, invece, è rimasto fedele, e questa sua  fedeltà ci interpella. Anche noi siamo posti continuamente di fronte ad una scelta fondamentale: seguire il Signore o seguire altri dei. Non sottraendosi al carnefice, San Ponziano ha voluto guadagnare Cristo. Il guadagno di solito c’è quando aumenta qualcosa nella vita. Guadagnare Cristo per lui ha significato aprire l’animo ad uno stile di vita nuovo: quello dell’amore che non teme di essere fedele fino in fondo, senza indietreggiare di fronte alle lusinghe o alle minacce. Su questo stile lui ha avuto il coraggio di giocare tutta l’esistenza ed è diventato luminoso testimone del Vangelo. Vivere con coerenza e verità il nostro essere cristiani. È l’invito che accogliamo questa sera dal nostro Patrono: essere fedeli nella vita quotidiana, complessa, frenetica e, in tanti aspetti, seducente e tentatrice nella direzione opposta al Vangelo; fedeli alla nostra Chiesa diocesana e alle sue Pievanie, vivendone gioiosamente, anche quando costa fatica, la vocazione e la missione nella comunione, nel dialogo e nella corresponsabilità; fedeli nella famiglia, chiamata ad essere luogo di accoglienza, donazione, crescita e condivisione; fedeli nella vita sociale e politica, nell’onestà, nella ricerca del bene comune, superando gli interessi personali o di gruppo; fedeli al futuro di Dio dentro questo tempo che esige da tutti di fare la propria parte per costruire uno stile di vita più sobrio e più umano e per garantire un futuro più sicuro e più nobile alle nuove generazioni; in una parola: siamo chiamati alla fedeltà al bene e al rifiuto del male".

La processione

Al termine dei Vespri si è snodata la processione per riportare la reliquia di San Ponziano nella Basilica a lui dedicata. Come da tradizione, il corteo è stato avviato da quasi cento cavalli e cavalieri, tra cui tanti bambini, di alcune società equestri del territorio e di privati cittadini.  Lungo le strade si è invocata la protezione del Santo Patrono sulle case e sulla Città, chiedendogli di ottenere da Dio il dono della fedeltà e la grazia e la sapienza necessarie per testimoniare nella vita quotidiana la gioia di essere cristiani: Alla tua supplice città fedel propizio chinati, Ponzian, dal Ciel.

Giunti sul piazzale della Basilica di San Ponziano l’Arcivescovo ha ringraziato e benedetto i cavalieri e i cavalli, così come i membri di tante associazioni di volontariato che hanno sfilato in processione. Poi, monsignor Boccardo ha preso in mano la reliquia ed è entrato in chiesa e si è rivolto così ai tanti fedeli presenti.

"C’è stata una scena -ha detto- che mi ha particolarmente colpito durante la processione: ai lati della strada, ad un certo punto, un papà ha preso il suo bambino e se lo è messo sulle spalle perché potesse vedere. Possiamo raccogliere questo messaggio: aiutiamo gli altri, piccoli e grandi, a poter vedere. Proviamo a prenderci sulle spalle: ciò vuol dire fare in modo che chi ci sta vicino possa vedere. Non tratteniamo soltanto per noi quello che riusciamo a vedere, ma mettiamoci insieme e guardiamo insieme verso la stessa direzione. È facile lamentarsi di quello che non funziona, della cose che mancano, di quanto non ci è stato dato, di quello che non abbiamo, di quello che vorremmo avere.

È sempre necessario porsi una domanda. Io cosa possa fare? Non aspettiamo che gli altri facciano qualcosa. Proviamo a prenderci sulle spalle e così avere uno sguardo dall’alto che non si ferma dinanzi agli ostacoli e che sa cogliere quel patrimonio di bene, di generosità, di impegno, di dedizione e di sacrificio che costituisce l’unica vera ricchezza che non patisce le scosse del terremoto, gli assalti del Covid, le crisi della finanza. Che S. Ponziano ci aiuti a guardare avanti".

La serata si è conclusa con la Messa nella Basilica di San Ponziano presieduta da don Claudio Vergini pievano della Pievania di San Giovanni Paolo II.

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san ponziano 2024

Alle ore 16 di domenica 14 gennaio nella Basilica Cattedrale di Spoleto si è tenuta la celebrazione dei Secondi Vespri di San Ponziano presieduti dall’Arcivescovo. Col Presule c’erano diverse sacerdoti della Diocesi. Presente il vice sindaco di Spoleto Stefano Lisci e il Gonfalone della Città. Anche a questo momento di preghiera hanno preso parte tanti fedeli.

La preghiera a San Ponziano

L’Arcivescovo all’inizio dei Vespri ha affidato alla protezione del Patrono le Pievanie della Diocesi con la seguente preghiera: «

"Glorioso San Ponziano, mentre la nostra Chiesa locale intraprende un cammino nuovo di presenza pastorale sul territorio per un rinnovato annuncio del Vangelo in un mondo che cambia, ti affidiamo la vita e l'attività delle Pievanie. Aiutale ad essere comunità vive, capaci di condividere le gioie e i dolori degli uomini e delle donne del nostro tempo e di custodire una cura particolare per quanti affrontano con fatica il peso della vita quotidiana. Con la tua intercessione, ottieni ad ogni Pievania di essere un luogo di grazia nel quale tutti possano scoprire ed esperimentare l'amore di Dio e la bellezza della vita cristiana. Chiedi per noi il dono della sapienza del cuore, perché impariamo a coltivare uno sguardo contemplativo ed accogliente sulle persone, sulle vicende e sul mondo; a trovare libertà nella attenzione all'essenziale; a riscoprire la bellezza della sobrietà che fa posto alle gioie dell'interiorità, quelle che purificano lo spirito e restituiscono lucentezza allo sguardo; a mettere in risalto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide, per assaporare la grazia della fraternità e dello stare insieme; a coltivare relazioni gratuite, forti e durature, cementate dalla mutua accettazione e dal reciproco perdono; a scorgere il volto di Dio in ogni persona che avviciniamo e in ogni croce che incontriamo. Ispiraci sempre nuova fiducia e slancio perché non ci scoraggiamo di fronte ai fallimenti, alle debolezze e alle ingratitudini. Fa' che ogni Pievania sia una vera comunità dove ognuno si sforzi di comprendere, perdonare, aiutare e condividere; dove l'unica legge che ci fa essere tuoi veri discepoli sia l'amore vicendevole; dove la luce e la gioia del Vangelo rendano feconde le relazioni e la testimonianza. Amen".

Nell’omelia monsignor Boccardo ha sottolineato come la testimonianza di San Paolo che, giunto ormai alle soglie della morte, traccia il bilancio della sua vita e sottolinea che cosa in essa ha costituito un vero tesoro, ci viene riproposta oggi dalla memoria di San Ponziano. "Anche il nostro Patrono -ha sottolineato- si è trovato nella possibilità di considerare tesoro prezioso altri beni e di preferirli alla sua identità di discepolo del Signore. Con la forza dello Spirito Santo, invece, è rimasto fedele, e questa sua  fedeltà ci interpella. Anche noi siamo posti continuamente di fronte ad una scelta fondamentale: seguire il Signore o seguire altri dei. Non sottraendosi al carnefice, San Ponziano ha voluto guadagnare Cristo. Il guadagno di solito c’è quando aumenta qualcosa nella vita. Guadagnare Cristo per lui ha significato aprire l’animo ad uno stile di vita nuovo: quello dell’amore che non teme di essere fedele fino in fondo, senza indietreggiare di fronte alle lusinghe o alle minacce. Su questo stile lui ha avuto il coraggio di giocare tutta l’esistenza ed è diventato luminoso testimone del Vangelo. Vivere con coerenza e verità il nostro essere cristiani. È l’invito che accogliamo questa sera dal nostro Patrono: essere fedeli nella vita quotidiana, complessa, frenetica e, in tanti aspetti, seducente e tentatrice nella direzione opposta al Vangelo; fedeli alla nostra Chiesa diocesana e alle sue Pievanie, vivendone gioiosamente, anche quando costa fatica, la vocazione e la missione nella comunione, nel dialogo e nella corresponsabilità; fedeli nella famiglia, chiamata ad essere luogo di accoglienza, donazione, crescita e condivisione; fedeli nella vita sociale e politica, nell’onestà, nella ricerca del bene comune, superando gli interessi personali o di gruppo; fedeli al futuro di Dio dentro questo tempo che esige da tutti di fare la propria parte per costruire uno stile di vita più sobrio e più umano e per garantire un futuro più sicuro e più nobile alle nuove generazioni; in una parola: siamo chiamati alla fedeltà al bene e al rifiuto del male".

La processione

Al termine dei Vespri si è snodata la processione per riportare la reliquia di San Ponziano nella Basilica a lui dedicata. Come da tradizione, il corteo è stato avviato da quasi cento cavalli e cavalieri, tra cui tanti bambini, di alcune società equestri del territorio e di privati cittadini.  Lungo le strade si è invocata la protezione del Santo Patrono sulle case e sulla Città, chiedendogli di ottenere da Dio il dono della fedeltà e la grazia e la sapienza necessarie per testimoniare nella vita quotidiana la gioia di essere cristiani: Alla tua supplice città fedel propizio chinati, Ponzian, dal Ciel.

Giunti sul piazzale della Basilica di San Ponziano l’Arcivescovo ha ringraziato e benedetto i cavalieri e i cavalli, così come i membri di tante associazioni di volontariato che hanno sfilato in processione. Poi, monsignor Boccardo ha preso in mano la reliquia ed è entrato in chiesa e si è rivolto così ai tanti fedeli presenti.

"C’è stata una scena -ha detto- che mi ha particolarmente colpito durante la processione: ai lati della strada, ad un certo punto, un papà ha preso il suo bambino e se lo è messo sulle spalle perché potesse vedere. Possiamo raccogliere questo messaggio: aiutiamo gli altri, piccoli e grandi, a poter vedere. Proviamo a prenderci sulle spalle: ciò vuol dire fare in modo che chi ci sta vicino possa vedere. Non tratteniamo soltanto per noi quello che riusciamo a vedere, ma mettiamoci insieme e guardiamo insieme verso la stessa direzione. È facile lamentarsi di quello che non funziona, della cose che mancano, di quanto non ci è stato dato, di quello che non abbiamo, di quello che vorremmo avere.

È sempre necessario porsi una domanda. Io cosa possa fare? Non aspettiamo che gli altri facciano qualcosa. Proviamo a prenderci sulle spalle e così avere uno sguardo dall’alto che non si ferma dinanzi agli ostacoli e che sa cogliere quel patrimonio di bene, di generosità, di impegno, di dedizione e di sacrificio che costituisce l’unica vera ricchezza che non patisce le scosse del terremoto, gli assalti del Covid, le crisi della finanza. Che S. Ponziano ci aiuti a guardare avanti".

La serata si è conclusa con la Messa nella Basilica di San Ponziano presieduta da don Claudio Vergini pievano della Pievania di San Giovanni Paolo II.

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Messa di Natale celebrata in Carcere dall’arcivescovo Boccardo https://www.lavoce.it/messa-di-natale-celebrata-in-carcere-dallarcivescovo-boccardo/ https://www.lavoce.it/messa-di-natale-celebrata-in-carcere-dallarcivescovo-boccardo/#respond Fri, 22 Dec 2023 15:59:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74391 natale spoleto

"Voi non siete un errore, buon Natale a tutti". Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha salutato i detenuti del Carcere di Spoleto al termine della Messa che ha celebrato nella mattina di venerdì 22 dicembre. Col Presule hanno concelebrato il cappellano monsignor Eugenio Bartoli e il collaboratore pastorale padre Marco Antonio Maria Uras, frate minore della Custodia di Terra Santa che vive nel convento di San Fortunato a Montefalco. Oltre ai detenuti e agli agenti della Polizia Penitenziaria erano presenti: il direttore del Carcere Bernardina Di Mario; il comandante degli Agenti di Polizia Penitenziaria Marco Piersigilli; il magistrato di sorveglianza Nicla Flavia Restivo.

Prima delle celebrazione eucaristica monsignor Boccardo è stato accompagnato dinanzi al Presepe allestito nel Carcere: tutta la scena della natività ha come sfondo le immagini dell’attuale guerra in Terra Santa. La visita dell’Arcivescovo nella Casa di reclusione è stata preceduta nella giornata di giovedì 21 dicembre da quella di una delegazione della Caritas diocesana guidata dal direttore don Edoardo Rossi: a nome della Chiesa di Spoleto-Norcia è stato consegnato personalmente ad ogni detenuto, nei vari reparti, un piccolo dono di Natale. Ma soprattutto è stata donata una carezza di speranza agli abitanti di questa speciale casa. Nell’omelia monsignor Boccardo ha sottolineato come la potenza degli uomini distrugge, come la sopraffazione e la guerra hanno la meglio.

"Viviamo -ha detto- in un mondo ferito dall’illusione della potenza. Ma è proprio qui che Dio torna continuamente in semplicità e povertà e  ci dice: imparate a non farvi abbagliare da ciò che appare, vedete veramente cosa dà dignità alle persone, siate consapevoli che le illusioni creano solo tragedie». Poi, rivolto direttamente ai detenuti: «È sempre possibile ricominciare e misurare eventi e persone usando un altro metro. L’uomo è capace di distruggere, ma Dio tende la mano: se vuoi, puoi ricominciare. Il bene è ancora possibile, nonostante le nostre azioni hanno provocato il male.

So la tristezza che c’è in voi soprattutto nel periodo del Natale. Ma l’affetto e i buoni sentimenti che provate per i vostri familiari ed essi per voi vanno al di là dei muri e delle sbarre. Questo almeno riscalda un po’ il vostro cuore. Il voler bene l’essere voluti bene è una ricchezza che nessuna limitazione o struttura ci può togliere".

Cena alla Locanda della Misericordia

La sera del 21 dicembre monsignor Boccardo ha cenato nella Locanda della Misericordia Ponziano Benedetti insieme alle persone che ogni giorni vi consumano un pasto caldo e ai volontari. È stato un bel momento di fraternità e anche di festa.

"Un serata -afferma don Edoardo Rossi, direttore della Caritas- per scambiarsi gli auguri di Natale e per dirsi una parola scontata ma sempre più difficile da pronunciare: grazie. E il mio sincero grazie va all’Arcivescovo per aver voluto condividere con le persone in difficoltà il giorno del suo compleanno".

Le celebrazioni di Natale presiedute dall’Arcivescovo

La notte di Natale, a mezzanotte, Messa in Duomo; il 25 dicembre: alle 9 Messa all’Hospice di Spoleto e alle 11.30 solenne pontificale in Duomo.

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natale spoleto

"Voi non siete un errore, buon Natale a tutti". Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha salutato i detenuti del Carcere di Spoleto al termine della Messa che ha celebrato nella mattina di venerdì 22 dicembre. Col Presule hanno concelebrato il cappellano monsignor Eugenio Bartoli e il collaboratore pastorale padre Marco Antonio Maria Uras, frate minore della Custodia di Terra Santa che vive nel convento di San Fortunato a Montefalco. Oltre ai detenuti e agli agenti della Polizia Penitenziaria erano presenti: il direttore del Carcere Bernardina Di Mario; il comandante degli Agenti di Polizia Penitenziaria Marco Piersigilli; il magistrato di sorveglianza Nicla Flavia Restivo.

Prima delle celebrazione eucaristica monsignor Boccardo è stato accompagnato dinanzi al Presepe allestito nel Carcere: tutta la scena della natività ha come sfondo le immagini dell’attuale guerra in Terra Santa. La visita dell’Arcivescovo nella Casa di reclusione è stata preceduta nella giornata di giovedì 21 dicembre da quella di una delegazione della Caritas diocesana guidata dal direttore don Edoardo Rossi: a nome della Chiesa di Spoleto-Norcia è stato consegnato personalmente ad ogni detenuto, nei vari reparti, un piccolo dono di Natale. Ma soprattutto è stata donata una carezza di speranza agli abitanti di questa speciale casa. Nell’omelia monsignor Boccardo ha sottolineato come la potenza degli uomini distrugge, come la sopraffazione e la guerra hanno la meglio.

"Viviamo -ha detto- in un mondo ferito dall’illusione della potenza. Ma è proprio qui che Dio torna continuamente in semplicità e povertà e  ci dice: imparate a non farvi abbagliare da ciò che appare, vedete veramente cosa dà dignità alle persone, siate consapevoli che le illusioni creano solo tragedie». Poi, rivolto direttamente ai detenuti: «È sempre possibile ricominciare e misurare eventi e persone usando un altro metro. L’uomo è capace di distruggere, ma Dio tende la mano: se vuoi, puoi ricominciare. Il bene è ancora possibile, nonostante le nostre azioni hanno provocato il male.

So la tristezza che c’è in voi soprattutto nel periodo del Natale. Ma l’affetto e i buoni sentimenti che provate per i vostri familiari ed essi per voi vanno al di là dei muri e delle sbarre. Questo almeno riscalda un po’ il vostro cuore. Il voler bene l’essere voluti bene è una ricchezza che nessuna limitazione o struttura ci può togliere".

Cena alla Locanda della Misericordia

La sera del 21 dicembre monsignor Boccardo ha cenato nella Locanda della Misericordia Ponziano Benedetti insieme alle persone che ogni giorni vi consumano un pasto caldo e ai volontari. È stato un bel momento di fraternità e anche di festa.

"Un serata -afferma don Edoardo Rossi, direttore della Caritas- per scambiarsi gli auguri di Natale e per dirsi una parola scontata ma sempre più difficile da pronunciare: grazie. E il mio sincero grazie va all’Arcivescovo per aver voluto condividere con le persone in difficoltà il giorno del suo compleanno".

Le celebrazioni di Natale presiedute dall’Arcivescovo

La notte di Natale, a mezzanotte, Messa in Duomo; il 25 dicembre: alle 9 Messa all’Hospice di Spoleto e alle 11.30 solenne pontificale in Duomo.

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Violenza contro le donne, la Basilica di Santa Rita a Cascia si tinge di rosso per la Giornata internazionale https://www.lavoce.it/violenza-contro-le-donne-la-basilica-di-santa-rita-a-cascia-si-tinge-di-rosso-per-la-giornata-internazionale/ https://www.lavoce.it/violenza-contro-le-donne-la-basilica-di-santa-rita-a-cascia-si-tinge-di-rosso-per-la-giornata-internazionale/#respond Thu, 23 Nov 2023 09:36:28 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74032 santa rita

Profondamente colpite dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, l’ultima di tante, troppe vite stroncate con ferocia dalle mani di un uomo, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza illuminando di rosso la facciata della Basilica, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore. Lo fanno accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che incontreranno sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in programma alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10.30, durante il quale si terrà il reading Ti amo da morire, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo.

La riflessione della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

"Nella Bibbia -riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla Passione, costrette dagli uomini. È dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino".   --        ]]>
santa rita

Profondamente colpite dalla storia della giovane Giulia Cecchettin, l’ultima di tante, troppe vite stroncate con ferocia dalle mani di un uomo, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza illuminando di rosso la facciata della Basilica, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore. Lo fanno accogliendo l’invito giunto dall’amministrazione comunale, da sempre sensibile al tema, anche a portare un messaggio agli studenti di Cascia che incontreranno sabato mattina. L’occasione è un evento voluto dal Comune per la comunità e principalmente per le scuole, in programma alla Sala della Pace del Santuario il 25 novembre dalle 10.30, durante il quale si terrà il reading Ti amo da morire, di Margherita Romaniello, con gli attori Roberta Giarrusso e Pino Quartullo.

La riflessione della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia

"Nella Bibbia -riflette Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia- le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende. Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla Passione, costrette dagli uomini. È dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa. L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino".   --        ]]>
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San Martino in Trignano, l’arcivescovo Boccardo dedicherà la chiesa https://www.lavoce.it/san-martino-in-trignano-larcivescovo-boccardo-dedichera-la-chiesa/ https://www.lavoce.it/san-martino-in-trignano-larcivescovo-boccardo-dedichera-la-chiesa/#respond Fri, 10 Nov 2023 14:29:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73949 San Martino in Trignano

Sabato 11 novembre alle ore 18 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo presiederà la Messa per la dedicazione della chiesa e dell’altare a San Martino in Trignano di Spoleto. Col Presule concelebreranno: don Edoardo Rossi, Pievano, don Salvatore Ficarra, il diacono Claudio Vandini. La sera prima, venerdì 10 novembre alle 21, monsignor Boccardo presiederà, sempre a San Martino, la veglia di Taizè in preparazione alla dedicazione.

Le parole del Pievano don Edoardo Rossi

Sarà un momento di giubilo non solo per la frazione di San Martinoi n Trignano, ma anche per tutte le comunità della neonata Pievania: Baiano, Firenzuola, Montemartano e Sant'Angelo in Mercole.

"La dedicazione di una chiesa -afferma il Pievano don Edoardo Rossi- è un evento importante per l’intera Diocesi. Lo è in modo particolare per la nostra Pievania. Questa celebrazione, dopo quella di ingresso (mio, di don Salvatore e del diacono Claudio)  è la prima che accomuna tutte le zone di questa vasta realtà. Dedichiamo la chiesa proprio il giorno del suo titolare, San Martino di Tours. La sua specificità è stata l’attenzione ai poveri. E le varie comunità della Pievania saranno coinvolte con dei segni di attenzione a chi è in difficoltà. E poi i cori si sono riuniti per questa celebrazione. Tutto ciò è molto bello".

I lavori, fortemente voluti dal compianto parroco don Gianfranco Formenton

La zona dell’aula liturgica è rimasta invariata, mentre è stata rifatta completamente, ampliandola con un progetto architettonico sobrio e che ben lega con la parte vecchia, l’area presbiterale, ricavando anche una cappella feriale. Tutto ciò per rispondere ad una duplice esigenza: l’aumento della popolazione nella zona dell’Alta Marroggia del Comune di Spoleto e la necessità di adeguare la chiesa alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II.

I lavori sono stati coordinati dall’architetto Alessandro Bruni. Importo complessivo 2.010.000,00 euro, di cui: 1.500.000,00 fondi CEI 8x1000; 150.000,00 fondi dell’Archidiocesi; 60.000,00 euro fondi della parrocchia; 100.000,00 euro tra offerte popolazione e ricavo della rivendita del ponteggio; 200.000,00 euro del Fondo PSR Regione Umbria. Chi ha voluto fortemente tutto ciò, profondendo un grande impegno, è stato il compianto parroco di San Martino don Gianfranco Formenton, tornato alla Casa del Padre lo scorso gennaio a causa di un arresto cardiaco.

"Dal cielo -dice don Edoardo- farà festa insieme a noi"

I lavori, oltre all’ampliamento della chiesa, hanno consentito anche di realizzare dei locali idonei per le attività pastorali, oltre alla sistemazione della canonica. L’altare, l’ambone, la sede e il vaso del cero pasquale sono stati realizzati col marmo bianco di Carrara. La statua di San Martino di Tours e quella della Vergine Maria sono state realizzate in bronzo. L’artista è Armando Moriconi di Foligno.

Un po’ di storia della chiesa di San Martino in Trignano

La prima pietra è stata posta il 7 aprile 1952 dall’arcivescovo Mario Raffaele Radossi, essendo parroco don Pietro Gasperini; la chiesa, poi, è stata solennemente consacrata il 26 maggio 1984 dall’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti, essendo parroco don Luigi Runci; i lavori di ampliamento sono stati eseguiti negli ultimi anni, essendo parroco don Gianfranco Formenton; la nuova dedicazione avviene l’11 novembre 2023 da parte dell’arcivescovo Renato Boccardo, essendo Pievano don Edoardo Rossi.

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San Martino in Trignano

Sabato 11 novembre alle ore 18 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo presiederà la Messa per la dedicazione della chiesa e dell’altare a San Martino in Trignano di Spoleto. Col Presule concelebreranno: don Edoardo Rossi, Pievano, don Salvatore Ficarra, il diacono Claudio Vandini. La sera prima, venerdì 10 novembre alle 21, monsignor Boccardo presiederà, sempre a San Martino, la veglia di Taizè in preparazione alla dedicazione.

Le parole del Pievano don Edoardo Rossi

Sarà un momento di giubilo non solo per la frazione di San Martinoi n Trignano, ma anche per tutte le comunità della neonata Pievania: Baiano, Firenzuola, Montemartano e Sant'Angelo in Mercole.

"La dedicazione di una chiesa -afferma il Pievano don Edoardo Rossi- è un evento importante per l’intera Diocesi. Lo è in modo particolare per la nostra Pievania. Questa celebrazione, dopo quella di ingresso (mio, di don Salvatore e del diacono Claudio)  è la prima che accomuna tutte le zone di questa vasta realtà. Dedichiamo la chiesa proprio il giorno del suo titolare, San Martino di Tours. La sua specificità è stata l’attenzione ai poveri. E le varie comunità della Pievania saranno coinvolte con dei segni di attenzione a chi è in difficoltà. E poi i cori si sono riuniti per questa celebrazione. Tutto ciò è molto bello".

I lavori, fortemente voluti dal compianto parroco don Gianfranco Formenton

La zona dell’aula liturgica è rimasta invariata, mentre è stata rifatta completamente, ampliandola con un progetto architettonico sobrio e che ben lega con la parte vecchia, l’area presbiterale, ricavando anche una cappella feriale. Tutto ciò per rispondere ad una duplice esigenza: l’aumento della popolazione nella zona dell’Alta Marroggia del Comune di Spoleto e la necessità di adeguare la chiesa alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II.

I lavori sono stati coordinati dall’architetto Alessandro Bruni. Importo complessivo 2.010.000,00 euro, di cui: 1.500.000,00 fondi CEI 8x1000; 150.000,00 fondi dell’Archidiocesi; 60.000,00 euro fondi della parrocchia; 100.000,00 euro tra offerte popolazione e ricavo della rivendita del ponteggio; 200.000,00 euro del Fondo PSR Regione Umbria. Chi ha voluto fortemente tutto ciò, profondendo un grande impegno, è stato il compianto parroco di San Martino don Gianfranco Formenton, tornato alla Casa del Padre lo scorso gennaio a causa di un arresto cardiaco.

"Dal cielo -dice don Edoardo- farà festa insieme a noi"

I lavori, oltre all’ampliamento della chiesa, hanno consentito anche di realizzare dei locali idonei per le attività pastorali, oltre alla sistemazione della canonica. L’altare, l’ambone, la sede e il vaso del cero pasquale sono stati realizzati col marmo bianco di Carrara. La statua di San Martino di Tours e quella della Vergine Maria sono state realizzate in bronzo. L’artista è Armando Moriconi di Foligno.

Un po’ di storia della chiesa di San Martino in Trignano

La prima pietra è stata posta il 7 aprile 1952 dall’arcivescovo Mario Raffaele Radossi, essendo parroco don Pietro Gasperini; la chiesa, poi, è stata solennemente consacrata il 26 maggio 1984 dall’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti, essendo parroco don Luigi Runci; i lavori di ampliamento sono stati eseguiti negli ultimi anni, essendo parroco don Gianfranco Formenton; la nuova dedicazione avviene l’11 novembre 2023 da parte dell’arcivescovo Renato Boccardo, essendo Pievano don Edoardo Rossi.

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Terra Santa. L’arcivescovo Renato Boccardo invita la comunità ad una fiaccolata di riflessione e preghiera https://www.lavoce.it/terra-santa-larcivescovo-renato-boccardo-invita-la-comunita-ad-una-fiaccolata-di-riflessione-e-preghiera/ https://www.lavoce.it/terra-santa-larcivescovo-renato-boccardo-invita-la-comunita-ad-una-fiaccolata-di-riflessione-e-preghiera/#respond Fri, 13 Oct 2023 16:00:33 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73658

Lettera d'invito dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo alla comunità a partecipare alla fiaccolata di riflessione e preghiera del 17 ottobre che si svolgerà a Montefalco, dove c'è il convento di San Fortunato dei Frati Minori della Custodia di Terra Santa.   Ancora una volta la Terra Santa, la terra di Gesù, è scenario di barbarie e di inaudita violenza, e in Israele e Palestina tanti innocenti sono vittime dell’odio che insanguina e divide la società, le famiglie e il vivere civile, generando distruzione e disperazione. «Il terrorismo e gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto tra Israeliani e Palestinesi, ma alimentano l’odio, la violenza, la vendetta, e fanno solo soffrire gli uni e gli altri. Il Medio Oriente non ha bisogno di guerra, ma di pace, di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità» (Papa Francesco, Udienza Generale, 11 ottobre). Come cristiani, non possiamo non prendere su di noi e condividere il dolore di tanti fratelli e sorelle in umanità e dobbiamo fare ricorso all’unica forza su cui possiamo contare: la preghiera corale e intensa che implora da Dio, Padre di tutti, il dono della riconciliazione e della pace. In sintonia con quanto si farà a livello nazionale, invito tutte le comunità della diocesi e le persone di buona volontà ad una fiaccolata di riflessione e preghiera martedì 17 ottobre p.v. alle ore 21 a Montefalco con partenza da piazza del Comune verso il Convento di San Fortunato, dove vive una comunità dei Frati Francescani della Custodia di Terra Santa. A chi lo desidera e può, suggerisco anche un gesto penitenziale: astenersi dalla cena di quella sera e offrire il digiuno come sacrificio di intercessione. Nel nostro camminare non dimenticheremo la tragedia dell’Ucraina e i tanti altri focolai di guerra che punteggiano il pianeta, mentre deporremo nel cuore di Dio Onnipotente il nostro desiderio di pace, di giustizia e di riconciliazione. Spoleto, 12 ottobre 2023 + Renato Boccardo, Arcivescovo ]]>

Lettera d'invito dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo alla comunità a partecipare alla fiaccolata di riflessione e preghiera del 17 ottobre che si svolgerà a Montefalco, dove c'è il convento di San Fortunato dei Frati Minori della Custodia di Terra Santa.   Ancora una volta la Terra Santa, la terra di Gesù, è scenario di barbarie e di inaudita violenza, e in Israele e Palestina tanti innocenti sono vittime dell’odio che insanguina e divide la società, le famiglie e il vivere civile, generando distruzione e disperazione. «Il terrorismo e gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto tra Israeliani e Palestinesi, ma alimentano l’odio, la violenza, la vendetta, e fanno solo soffrire gli uni e gli altri. Il Medio Oriente non ha bisogno di guerra, ma di pace, di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità» (Papa Francesco, Udienza Generale, 11 ottobre). Come cristiani, non possiamo non prendere su di noi e condividere il dolore di tanti fratelli e sorelle in umanità e dobbiamo fare ricorso all’unica forza su cui possiamo contare: la preghiera corale e intensa che implora da Dio, Padre di tutti, il dono della riconciliazione e della pace. In sintonia con quanto si farà a livello nazionale, invito tutte le comunità della diocesi e le persone di buona volontà ad una fiaccolata di riflessione e preghiera martedì 17 ottobre p.v. alle ore 21 a Montefalco con partenza da piazza del Comune verso il Convento di San Fortunato, dove vive una comunità dei Frati Francescani della Custodia di Terra Santa. A chi lo desidera e può, suggerisco anche un gesto penitenziale: astenersi dalla cena di quella sera e offrire il digiuno come sacrificio di intercessione. Nel nostro camminare non dimenticheremo la tragedia dell’Ucraina e i tanti altri focolai di guerra che punteggiano il pianeta, mentre deporremo nel cuore di Dio Onnipotente il nostro desiderio di pace, di giustizia e di riconciliazione. Spoleto, 12 ottobre 2023 + Renato Boccardo, Arcivescovo ]]>
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‘Chiesa: mistero e missione’ tema dell’Assemblea diocesana https://www.lavoce.it/chiesa-mistero-e-missione-tema-dellassemblea-diocesana/ https://www.lavoce.it/chiesa-mistero-e-missione-tema-dellassemblea-diocesana/#respond Wed, 11 Oct 2023 11:05:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73586 Assemblea diocesana Spoleto

La Chiesa di Spoleto-Norcia, impegnata in questo periodo ad avviare ufficialmente la nuova presenza e azione pastorale sul territorio con le sedici Pievanie, celebrerà l’Assemblea diocesana sul tema Chiesa: mistero e missione.

L’evento, in programma venerdì 13 e sabato 14 ottobre a Cannaiola di Trevi, avvierà l’anno pastorale 2023-2024. Sono inviati all’Assemblea i membri dei Consigli diocesani Presbiterale e Pastorale e dei Consigli pastorali di Pievania, i presbiteri, i diaconi, le persone di vita consacrata, i catechisti, gli animatori liturgici, i ministri straordinari della Comunione, i volontari Caritas, gli operatori della pastorale giovanile, della famiglia, della salute e della sofferenza, e quanti in vario modo hanno a cuore la vita delle comunità cristiane.

Il programma dell'Assemblea diocesana

Venerdì 13 ottobre l’appuntamento è dalle 19 alle 22.30. Don Giovanni Zampa, vicario per la pastorale della Diocesi di Foligno, parlerà de Il mistero della Chiesa; dopo la cena a buffet, don Paolo Asolan, preside del Pontificio Istituto Pastorale Redemptor hominis di Roma, parlerà sul tema Quale missione per la Chiesa di oggi?. Sabato 14 l’appuntamento, invece, è dalle 9.30 alle 12.30: ci sarà l’introduzione dell’arcivescovo, i tavoli di condivisione e la preghiera finale.

Conclusione del Giubileo della Cattedrale

L’Assemblea diocesana troverà il suo coronamento domenica 15 ottobre alle ore 16 con la conclusione del Giubileo della Cattedrale per gli ottocentoventicinque anni della dedicazione: chiusura della Porta Santa e solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo.

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Assemblea diocesana Spoleto

La Chiesa di Spoleto-Norcia, impegnata in questo periodo ad avviare ufficialmente la nuova presenza e azione pastorale sul territorio con le sedici Pievanie, celebrerà l’Assemblea diocesana sul tema Chiesa: mistero e missione.

L’evento, in programma venerdì 13 e sabato 14 ottobre a Cannaiola di Trevi, avvierà l’anno pastorale 2023-2024. Sono inviati all’Assemblea i membri dei Consigli diocesani Presbiterale e Pastorale e dei Consigli pastorali di Pievania, i presbiteri, i diaconi, le persone di vita consacrata, i catechisti, gli animatori liturgici, i ministri straordinari della Comunione, i volontari Caritas, gli operatori della pastorale giovanile, della famiglia, della salute e della sofferenza, e quanti in vario modo hanno a cuore la vita delle comunità cristiane.

Il programma dell'Assemblea diocesana

Venerdì 13 ottobre l’appuntamento è dalle 19 alle 22.30. Don Giovanni Zampa, vicario per la pastorale della Diocesi di Foligno, parlerà de Il mistero della Chiesa; dopo la cena a buffet, don Paolo Asolan, preside del Pontificio Istituto Pastorale Redemptor hominis di Roma, parlerà sul tema Quale missione per la Chiesa di oggi?. Sabato 14 l’appuntamento, invece, è dalle 9.30 alle 12.30: ci sarà l’introduzione dell’arcivescovo, i tavoli di condivisione e la preghiera finale.

Conclusione del Giubileo della Cattedrale

L’Assemblea diocesana troverà il suo coronamento domenica 15 ottobre alle ore 16 con la conclusione del Giubileo della Cattedrale per gli ottocentoventicinque anni della dedicazione: chiusura della Porta Santa e solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo.

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Riaperta al culto la chiesa di San Michele Arcangelo a Cortigno di Norcia https://www.lavoce.it/riaperta-al-culto-la-chiesa-di-san-michele-arcangelo-a-cortigno-di-norcia/ https://www.lavoce.it/riaperta-al-culto-la-chiesa-di-san-michele-arcangelo-a-cortigno-di-norcia/#respond Wed, 16 Aug 2023 10:03:02 +0000 https://www.lavoce.it/?p=73114 riapertura chiesa cortigno di norcia

A Cortigno di Norcia (paese situato a 1200 metri di altitudine e 22 km di distanza dal capoluogo, denominato la Terrazza sugli appennini in quanto da esso si vedono le più importanti cime del Lazio, dell’Abruzzo, dell’Umbria e delle Marche) il 15 agosto è stata una bella giornata di festa.

Dopo sette anni dai terremoti del 2016, infatti, è stata riaperta al culto la chiesa di San Michele Arcangelo. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, accolto al suo arrivo a Cortigno da un prolungato applauso. Col Presule ha concelebrato il parroco della zona pastorale di Norcia, don Marco Rufini. Presente il sindaco facente funzione di Norcia Giuliano Boccanera e molti fedeli.

A Cortigno, stabilmente, vivono dodici persone; in estate, però, la frazione si riempie di quanti hanno lì le origini ma per motivi di lavoro vivono altrove.

Da sottolineare che la chiesa di Cortigno è la prima nel territorio comunale di Norcia ad essere stata riaperta dopo i terremoti del 2016.

I lavori

"Sono lieto di essere qui nel giorno dell'Assunta -ha detto monsignor Boccardo all’inizio della Messa- in cui ritroviamo questa chiesa ricca di fede e di arte. Grazie a quanti hanno reso possibile questa operazione non semplice".

E il pensiero è andato all’ufficio tecnico della Diocesi diretto dal geometra Simone Desantis, ai progettisti architetto Fabrizio Altieri e ingegnere Fabio Iambrenghi, alla ditta R.B. s.r.l. di Gualdo Cattaneo (subentrata in corso d’opera, per vari motivi, alla ditta Cricchi), alla restauratrice delle opere d’arte Emanuela D’Abbraccio, agli abitanti, in particolare a Triante Angeli, che sono stati un costante pungolo per la riapertura della chiesa.

Per effettuare i lavori di consolidamento sono stati necessari circa 64.000 euro: 48.226,44 giunti dalla struttura del Commissario Straordinario alla Ricostruzione e circa 15.000 euro di cofinanziamento dell’Archidiocesi. L’Arcivescovo ha anche riconsegnato tutte le opere d’arte che si trovavano nella chiesa prima del terremoto e che erano ricoverate al deposito del Santo Chiodo di Spoleto: manca all’appello solo la statua di San Michele Arcangelo che è in restauro a Venaria Reale (in provincia di Torino).

L’omelia dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia

Monsignor Boccardo ha sottolineato che la solennità dell’Assunta ci ricorda che la nostra vita, per quanto bella e ricca di successi, arriverà alla fine.

"Questo non ci deve rendere mesti -ha aggiunto- ma pronti a fare i conti con la realtà. Perché verrà il giorno in cui le maschere, i titoli e le divise non serviranno. Quello sarà il giorno della verità. E dobbiamo prepararci a quel giorno essendo persone serie, valutando bene ciò per cui impegnarsi e sacrificarsi. Nulla nella vita è magico, ognuno è costruttore del suo presente e del suo futuro; nulla avviene gratuitamente, le grandi mete si raggiungono col sacrificio, cadendo e rialzandosi".

Poi, un pensiero alla riapertura della chiesa.

"Ci rallegriamo per questa chiesa che ritroviamo. É un bel segnale per dire che le comunità più piccole della nostra Archidiocesi non sono meno importanti di quelle che si trovano nelle città. È bello venire qui e raccontare al Signore la nostra storia e attingere da questo altare la forza per ripartire".

Il ringraziamento del parroco

Don Marco Rufini al termine della Messa ha ringraziato l’Arcivescovo.

"Grazie a lei Eccellenza -ha detto il parroco- perché ha accolto pazientemente le pungolature della gente e molto si è adoperato per giungere a questa giornata. La riapertura della chiesa di Cortigno ci dice che la storia di questa terra ferita dal terremoto riparte dalle periferie. Il luogo che riapriamo al culto ci aiuti ad essere ogni giorno più comunità, consapevoli che ciò ci unisce, anche oltre le distanze, è la preghiera".

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riapertura chiesa cortigno di norcia

A Cortigno di Norcia (paese situato a 1200 metri di altitudine e 22 km di distanza dal capoluogo, denominato la Terrazza sugli appennini in quanto da esso si vedono le più importanti cime del Lazio, dell’Abruzzo, dell’Umbria e delle Marche) il 15 agosto è stata una bella giornata di festa.

Dopo sette anni dai terremoti del 2016, infatti, è stata riaperta al culto la chiesa di San Michele Arcangelo. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, accolto al suo arrivo a Cortigno da un prolungato applauso. Col Presule ha concelebrato il parroco della zona pastorale di Norcia, don Marco Rufini. Presente il sindaco facente funzione di Norcia Giuliano Boccanera e molti fedeli.

A Cortigno, stabilmente, vivono dodici persone; in estate, però, la frazione si riempie di quanti hanno lì le origini ma per motivi di lavoro vivono altrove.

Da sottolineare che la chiesa di Cortigno è la prima nel territorio comunale di Norcia ad essere stata riaperta dopo i terremoti del 2016.

I lavori

"Sono lieto di essere qui nel giorno dell'Assunta -ha detto monsignor Boccardo all’inizio della Messa- in cui ritroviamo questa chiesa ricca di fede e di arte. Grazie a quanti hanno reso possibile questa operazione non semplice".

E il pensiero è andato all’ufficio tecnico della Diocesi diretto dal geometra Simone Desantis, ai progettisti architetto Fabrizio Altieri e ingegnere Fabio Iambrenghi, alla ditta R.B. s.r.l. di Gualdo Cattaneo (subentrata in corso d’opera, per vari motivi, alla ditta Cricchi), alla restauratrice delle opere d’arte Emanuela D’Abbraccio, agli abitanti, in particolare a Triante Angeli, che sono stati un costante pungolo per la riapertura della chiesa.

Per effettuare i lavori di consolidamento sono stati necessari circa 64.000 euro: 48.226,44 giunti dalla struttura del Commissario Straordinario alla Ricostruzione e circa 15.000 euro di cofinanziamento dell’Archidiocesi. L’Arcivescovo ha anche riconsegnato tutte le opere d’arte che si trovavano nella chiesa prima del terremoto e che erano ricoverate al deposito del Santo Chiodo di Spoleto: manca all’appello solo la statua di San Michele Arcangelo che è in restauro a Venaria Reale (in provincia di Torino).

L’omelia dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia

Monsignor Boccardo ha sottolineato che la solennità dell’Assunta ci ricorda che la nostra vita, per quanto bella e ricca di successi, arriverà alla fine.

"Questo non ci deve rendere mesti -ha aggiunto- ma pronti a fare i conti con la realtà. Perché verrà il giorno in cui le maschere, i titoli e le divise non serviranno. Quello sarà il giorno della verità. E dobbiamo prepararci a quel giorno essendo persone serie, valutando bene ciò per cui impegnarsi e sacrificarsi. Nulla nella vita è magico, ognuno è costruttore del suo presente e del suo futuro; nulla avviene gratuitamente, le grandi mete si raggiungono col sacrificio, cadendo e rialzandosi".

Poi, un pensiero alla riapertura della chiesa.

"Ci rallegriamo per questa chiesa che ritroviamo. É un bel segnale per dire che le comunità più piccole della nostra Archidiocesi non sono meno importanti di quelle che si trovano nelle città. È bello venire qui e raccontare al Signore la nostra storia e attingere da questo altare la forza per ripartire".

Il ringraziamento del parroco

Don Marco Rufini al termine della Messa ha ringraziato l’Arcivescovo.

"Grazie a lei Eccellenza -ha detto il parroco- perché ha accolto pazientemente le pungolature della gente e molto si è adoperato per giungere a questa giornata. La riapertura della chiesa di Cortigno ci dice che la storia di questa terra ferita dal terremoto riparte dalle periferie. Il luogo che riapriamo al culto ci aiuti ad essere ogni giorno più comunità, consapevoli che ciò ci unisce, anche oltre le distanze, è la preghiera".

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‘Maior Ecclesia’: un libro fotografico per l’825simo della dedicazione della Cattedrale di Spoleto https://www.lavoce.it/maior-ecclesia-un-libro-fotografico-per-l825simo-della-dedicazione-della-cattedrale-di-spoleto/ https://www.lavoce.it/maior-ecclesia-un-libro-fotografico-per-l825simo-della-dedicazione-della-cattedrale-di-spoleto/#respond Tue, 20 Jun 2023 13:38:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=72101 libro fotografico cattedrale di spoleto

Maior Ecclesia. Santa Maria Assunta. La Cattedrale di Spoleto: è il titolo del libro fotografico curato da Stefano Bonilli e Mario Brunetti dello studio Emaki di Spoleto, pensato dall’arcivescovo Renato Boccardo in occasione dell’825simo anniversario della dedicazione del Duomo. La Fondazione Cattolica ha contribuito alla pubblicazione di questo volume.

È stato presentato nella Basilica di Santa Eufemia a Spoleto lunedì 19 giugno. Sono intervenuti: l’arcivescovo; la dottoressa Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; il professor Bruno Toscano, storico dell’arte; i curatori Bonilli e Brunetti; ha moderato il dottor Andrea Rutili responsabile dell’Ufficio beni culturali della Diocesi.

Le parole dell’Arcivescovo

"Avevo in mente qualcosa di fotografico sul Duomo per il Giubileo -ha detto monsignor Boccardo nel suo saluto introduttivo- e ho trovato due alleati formidabili in Stefano Bonilli e Mario Brunetti, che hanno realizzato questo prezioso volume e li ringrazio di cuore. Questo libro vuole essere il racconto per immagini di un percorso umano e spirituale che attraversa i secoli e parla ancora agli uomini e alle donne del nostro tempo. L’insieme di fotografie raccolte dalla perizia tecnica e dalla passione artistica dei due curatori, permette di accostarsi alla Cattedrale di Santa Maria con rinnovato stupore e di scoprire ed ammirare tanti particolari che possono sfuggire ad uno sguardo come il nostro, spesso distratto e disincantato ma pur sempre mendicante di una bellezza che ci conduca ad affacciarci su una realtà altra rispetto a quella quotidiana e ci apra alla dimensione spirituale dell’esistenza, non accessoria ma essenziale e centrale per l'umanità".

Le parole del direttore dei Musei Vaticani

"Osservare le meravigliose fotografie di questo prezioso volume -ha detto Barbara Jatta- prodotte dall’attento occhio di Stefano Bonilli e Mario Brunetti, che raccontano di vita, di paesaggi, di particolari (dal pavimento alle strutture murarie), di tanta arte, riporta negli occhi e nello spirito il senso più alto di Comunità cristiana. Una Comunità che attraverso la santità delle persone, la bellezza del creato e i capolavori custoditi, all’interno e all’esterno della Cattedrale, narra ed esalta una storia intrisa di fede e di devozione custodita fin dai boschi e dalle valli dell’Umbria e che continua anche ai nostri giorni. Un sensus fidei che, secolo dopo secolo, ha rinnovato l’attenzione più viva e profonda alla Cattedrale di Spoleto, arricchendola di sempre nuove espressioni artistiche e votive".

Le parole del professor Bruno Toscano

"É un libro che tratta un grande monumento con un linguaggio di immagini. Documenta parti del Duomo che in pochissimi vedono. È un modo non convenzionale di leggere un monumento. Racconta la Cattedrale in modo diverso dai libri di storia dell'arte perché mette in risalto, non solo le opere e i loro autori famosi, ma anche il lavoro dei cosiddetti ruoli secondari che hanno contribuito a realizzare il Duomo (falegnami, scalpellini, ebanisti, intarsiatori, vetrai). Emerge, quindi, un popolo fabbrile che in genere non appare negli altri volumi sulla Cattedrale. La formula del dizionario visivo (un dizionario sui generis, indifferente alla sequenza alfabetica) continua, a mio parere,  a funzionare. Stimolando la voglia di riordinare, di ricomporre tante immagini che si ammassano sulla pagina, esercita una sua funzione didattica. Infine, puntando sulla quantità oltre che sulla qualità, stimola in chi  sfoglia il libro l’istanza di una conservazione non selettiva, in cui anche il dettaglio non più contestualizzato deve essere tutelato, perché rimanda a quell’avvicendarsi di unità e molteplicità nella storia multisecolare della Cattedrale".

Le parole di Brunetti

Per lo studio Emaki, alla fine, ha preso la parola Mario Brunetti per ringraziare tutti gli intervenuti, quanti in vario modo hanno collaborato alla realizzazione del libro, la Jatta e Toscano per i loro preziosi contributi.

"Ma soprattutto -ha detto- permettetemi di ringraziare l’arcivescovo per la fiducia e per non averci imposto delle tempistiche sulla consegna. Abbiamo parlato con lui di questo progetto per la prima volta nell’autunno del 2020 e abbiamo avuto tutto il tempo necessario per realizzare il lavoro con la giusta calma. Mi piace anche ricordare il compianto don Giampiero Ceccarelli: gli dedichiamo con riconoscenza questo volume".          

Dove trovare il libro sulla Cattedrale di Spoleto

Chi fosse interessato ad avere il volume dedicato al 825simo anniversario della dedicazione della Cattedrale di Spoleto, può contattare la segreteria della Curia Arcivescovile allo 0743 23101 o scrivere una mail a segreteria@spoletonorcia.it. Il contributo per l’acquisto del libro andrà a sostenere la manutenzione delle opere d’arte della Cattedrale.

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libro fotografico cattedrale di spoleto

Maior Ecclesia. Santa Maria Assunta. La Cattedrale di Spoleto: è il titolo del libro fotografico curato da Stefano Bonilli e Mario Brunetti dello studio Emaki di Spoleto, pensato dall’arcivescovo Renato Boccardo in occasione dell’825simo anniversario della dedicazione del Duomo. La Fondazione Cattolica ha contribuito alla pubblicazione di questo volume.

È stato presentato nella Basilica di Santa Eufemia a Spoleto lunedì 19 giugno. Sono intervenuti: l’arcivescovo; la dottoressa Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; il professor Bruno Toscano, storico dell’arte; i curatori Bonilli e Brunetti; ha moderato il dottor Andrea Rutili responsabile dell’Ufficio beni culturali della Diocesi.

Le parole dell’Arcivescovo

"Avevo in mente qualcosa di fotografico sul Duomo per il Giubileo -ha detto monsignor Boccardo nel suo saluto introduttivo- e ho trovato due alleati formidabili in Stefano Bonilli e Mario Brunetti, che hanno realizzato questo prezioso volume e li ringrazio di cuore. Questo libro vuole essere il racconto per immagini di un percorso umano e spirituale che attraversa i secoli e parla ancora agli uomini e alle donne del nostro tempo. L’insieme di fotografie raccolte dalla perizia tecnica e dalla passione artistica dei due curatori, permette di accostarsi alla Cattedrale di Santa Maria con rinnovato stupore e di scoprire ed ammirare tanti particolari che possono sfuggire ad uno sguardo come il nostro, spesso distratto e disincantato ma pur sempre mendicante di una bellezza che ci conduca ad affacciarci su una realtà altra rispetto a quella quotidiana e ci apra alla dimensione spirituale dell’esistenza, non accessoria ma essenziale e centrale per l'umanità".

Le parole del direttore dei Musei Vaticani

"Osservare le meravigliose fotografie di questo prezioso volume -ha detto Barbara Jatta- prodotte dall’attento occhio di Stefano Bonilli e Mario Brunetti, che raccontano di vita, di paesaggi, di particolari (dal pavimento alle strutture murarie), di tanta arte, riporta negli occhi e nello spirito il senso più alto di Comunità cristiana. Una Comunità che attraverso la santità delle persone, la bellezza del creato e i capolavori custoditi, all’interno e all’esterno della Cattedrale, narra ed esalta una storia intrisa di fede e di devozione custodita fin dai boschi e dalle valli dell’Umbria e che continua anche ai nostri giorni. Un sensus fidei che, secolo dopo secolo, ha rinnovato l’attenzione più viva e profonda alla Cattedrale di Spoleto, arricchendola di sempre nuove espressioni artistiche e votive".

Le parole del professor Bruno Toscano

"É un libro che tratta un grande monumento con un linguaggio di immagini. Documenta parti del Duomo che in pochissimi vedono. È un modo non convenzionale di leggere un monumento. Racconta la Cattedrale in modo diverso dai libri di storia dell'arte perché mette in risalto, non solo le opere e i loro autori famosi, ma anche il lavoro dei cosiddetti ruoli secondari che hanno contribuito a realizzare il Duomo (falegnami, scalpellini, ebanisti, intarsiatori, vetrai). Emerge, quindi, un popolo fabbrile che in genere non appare negli altri volumi sulla Cattedrale. La formula del dizionario visivo (un dizionario sui generis, indifferente alla sequenza alfabetica) continua, a mio parere,  a funzionare. Stimolando la voglia di riordinare, di ricomporre tante immagini che si ammassano sulla pagina, esercita una sua funzione didattica. Infine, puntando sulla quantità oltre che sulla qualità, stimola in chi  sfoglia il libro l’istanza di una conservazione non selettiva, in cui anche il dettaglio non più contestualizzato deve essere tutelato, perché rimanda a quell’avvicendarsi di unità e molteplicità nella storia multisecolare della Cattedrale".

Le parole di Brunetti

Per lo studio Emaki, alla fine, ha preso la parola Mario Brunetti per ringraziare tutti gli intervenuti, quanti in vario modo hanno collaborato alla realizzazione del libro, la Jatta e Toscano per i loro preziosi contributi.

"Ma soprattutto -ha detto- permettetemi di ringraziare l’arcivescovo per la fiducia e per non averci imposto delle tempistiche sulla consegna. Abbiamo parlato con lui di questo progetto per la prima volta nell’autunno del 2020 e abbiamo avuto tutto il tempo necessario per realizzare il lavoro con la giusta calma. Mi piace anche ricordare il compianto don Giampiero Ceccarelli: gli dedichiamo con riconoscenza questo volume".          

Dove trovare il libro sulla Cattedrale di Spoleto

Chi fosse interessato ad avere il volume dedicato al 825simo anniversario della dedicazione della Cattedrale di Spoleto, può contattare la segreteria della Curia Arcivescovile allo 0743 23101 o scrivere una mail a segreteria@spoletonorcia.it. Il contributo per l’acquisto del libro andrà a sostenere la manutenzione delle opere d’arte della Cattedrale.

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Pellegrinaggio a Roma della diocesi di Spoleto-Norcia https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-roma-dellarcidiocesi-di-spoleto-norcia/ https://www.lavoce.it/pellegrinaggio-a-roma-dellarcidiocesi-di-spoleto-norcia/#respond Tue, 16 May 2023 13:11:10 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71549 pellegrinaggio a roma

Pellegrinaggio diocesano a Roma in occasione dell’825simo anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale di Spoleto, sabato 20 maggio, guidato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo.

Il programma della giornata di pellegrinaggio

Alle ore 11 udienza privata con il Santo Padre Francesco nell’aula Paolo VI, cui farà seguito la preghiera dell’Angelus Domini alla Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani con il cardinale  Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Alle 15.30, Celebrazione Eucaristica all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo, e rientro in Umbria.

Parteciperanno 1571 pellegrini. Di questi: 1260 andranno con un treno charter che partirà dalla stazione di Spoleto e terminerà la corsa in quella di San Pietro-Vaticano; 270 con gli autobus;  41 in autonomia.

Il dono al Papa

L’arcivescovo, a nome dei partecipanti al pellegrinaggio e di tutti i fedeli della Chiesa di Spoleto-Norcia, donerà a Papa Francesco una riproduzione della Santissima Icone venerata nella Cattedrale di Spoleto.

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pellegrinaggio a roma

Pellegrinaggio diocesano a Roma in occasione dell’825simo anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale di Spoleto, sabato 20 maggio, guidato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo.

Il programma della giornata di pellegrinaggio

Alle ore 11 udienza privata con il Santo Padre Francesco nell’aula Paolo VI, cui farà seguito la preghiera dell’Angelus Domini alla Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani con il cardinale  Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Alle 15.30, Celebrazione Eucaristica all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo, e rientro in Umbria.

Parteciperanno 1571 pellegrini. Di questi: 1260 andranno con un treno charter che partirà dalla stazione di Spoleto e terminerà la corsa in quella di San Pietro-Vaticano; 270 con gli autobus;  41 in autonomia.

Il dono al Papa

L’arcivescovo, a nome dei partecipanti al pellegrinaggio e di tutti i fedeli della Chiesa di Spoleto-Norcia, donerà a Papa Francesco una riproduzione della Santissima Icone venerata nella Cattedrale di Spoleto.

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Progetto ‘Caritas Care’ per i bambini della Repubblica Democratica del Congo https://www.lavoce.it/progetto-caritas-care-a-favore-dei-bambini-della-repubblica-democratica-del-congo/ https://www.lavoce.it/progetto-caritas-care-a-favore-dei-bambini-della-repubblica-democratica-del-congo/#respond Fri, 28 Apr 2023 11:54:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71224 progetto caritas care

La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, in collaborazione con l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, sta portando avanti dalla primavera 2021 un progetto di adozioni a distanza, Caritas Care, per il sostegno dei bambini della Repubblica Democratica del Congo, Paese dove le figlie del beato Pietro Bonilli svolgono una preziosa azione pastorale, sociale ed educativa.

I numeri del Progetto Caritas Care al 31 marzo

Adozioni singole sostenute: 190. Adozioni di classi scolastiche sostenute: 5. Totale benefattori: 117. Totale raccolto: 25.861,57 euro. Alcuni benefattori hanno sostenuto, nel corso dello stesso anno, più di una adozione; altri hanno versato spontaneamente un importo maggiore di quello previsto. Delle 195 adozioni, 57 sono state rinnovate per il secondo anno consecutivo. Con i soldi raccolti e inviati alle Suore della Sacra Famiglia sono già iniziati i lavori di costruzione della nuova scuola nella missione delle religiose.

La quota annua di adozione di un bambino

Per le famiglie è di 120 euro (10 euro al mese); per le parrocchie (che adotteranno una classe) è di 500 euro l’anno. Con l’adozione a distanza, verrà assicurata la possibilità di frequentare la scuola per tutto l’anno, verrà garantito almeno un pasto al giorno e verrà fornito materiale scolastico.

La gratitudine del direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi

"Sono veramente commosso dalla generosità che la gente della nostra Diocesi ha avuto per i bambini della Repubblica Democratica del Congo e che sono certo proseguirà. Grazie!".

E' questo quanto riferisce il direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi, dopo i vari colloqui e incontri avuti con la superiora generale delle suore della Sacra Famiglia, madre Paola Sisti, che ha da poco visitato la missione in Congo.

"I bambini e le suore -prosegue il direttore- ci ringraziano per quanto stiamo facendo. La Caritas oltre ad essere impegnata con progetti a sostegno delle fasce deboli della popolazione e all’animazione delle opere-segno sul territorio, interpreta il suo mandato anche proponendo progetti di educazione alla mondialità, in cui rientra anche questo delle adozioni che, nelle scorse domeniche, è stato presentato dai volontari della Caritas in tutte le parrocchie della Diocesi. Appena la situazione nella Repubblica Democratica del Congo sarà migliore, è mia intenzione andare a fare visita alla missione delle Suore della Sacra Famiglia e ai bambini da loro accolti. Intanto, però, dal 1 al 10 luglio prossimi, insieme ad alcuni giovani volontari, andrò in Costa d’Avorio, nell’altra missione africana delle Suore della Sacra Famiglia, per vivere un’esperienza di prossimità nel Dispensario don Pietro Bonilli e nel centro di accoglienza per bambini Arc en Ciel ".

Il video di ringraziamento delle Suore e dei bambini del Congo alla comunità di Spoleto-Norcia

https://youtu.be/1xxPLm6r9gY        ]]>
progetto caritas care

La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, in collaborazione con l’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, sta portando avanti dalla primavera 2021 un progetto di adozioni a distanza, Caritas Care, per il sostegno dei bambini della Repubblica Democratica del Congo, Paese dove le figlie del beato Pietro Bonilli svolgono una preziosa azione pastorale, sociale ed educativa.

I numeri del Progetto Caritas Care al 31 marzo

Adozioni singole sostenute: 190. Adozioni di classi scolastiche sostenute: 5. Totale benefattori: 117. Totale raccolto: 25.861,57 euro. Alcuni benefattori hanno sostenuto, nel corso dello stesso anno, più di una adozione; altri hanno versato spontaneamente un importo maggiore di quello previsto. Delle 195 adozioni, 57 sono state rinnovate per il secondo anno consecutivo. Con i soldi raccolti e inviati alle Suore della Sacra Famiglia sono già iniziati i lavori di costruzione della nuova scuola nella missione delle religiose.

La quota annua di adozione di un bambino

Per le famiglie è di 120 euro (10 euro al mese); per le parrocchie (che adotteranno una classe) è di 500 euro l’anno. Con l’adozione a distanza, verrà assicurata la possibilità di frequentare la scuola per tutto l’anno, verrà garantito almeno un pasto al giorno e verrà fornito materiale scolastico.

La gratitudine del direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi

"Sono veramente commosso dalla generosità che la gente della nostra Diocesi ha avuto per i bambini della Repubblica Democratica del Congo e che sono certo proseguirà. Grazie!".

E' questo quanto riferisce il direttore della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia don Edoardo Rossi, dopo i vari colloqui e incontri avuti con la superiora generale delle suore della Sacra Famiglia, madre Paola Sisti, che ha da poco visitato la missione in Congo.

"I bambini e le suore -prosegue il direttore- ci ringraziano per quanto stiamo facendo. La Caritas oltre ad essere impegnata con progetti a sostegno delle fasce deboli della popolazione e all’animazione delle opere-segno sul territorio, interpreta il suo mandato anche proponendo progetti di educazione alla mondialità, in cui rientra anche questo delle adozioni che, nelle scorse domeniche, è stato presentato dai volontari della Caritas in tutte le parrocchie della Diocesi. Appena la situazione nella Repubblica Democratica del Congo sarà migliore, è mia intenzione andare a fare visita alla missione delle Suore della Sacra Famiglia e ai bambini da loro accolti. Intanto, però, dal 1 al 10 luglio prossimi, insieme ad alcuni giovani volontari, andrò in Costa d’Avorio, nell’altra missione africana delle Suore della Sacra Famiglia, per vivere un’esperienza di prossimità nel Dispensario don Pietro Bonilli e nel centro di accoglienza per bambini Arc en Ciel ".

Il video di ringraziamento delle Suore e dei bambini del Congo alla comunità di Spoleto-Norcia

https://youtu.be/1xxPLm6r9gY        ]]>
https://www.lavoce.it/progetto-caritas-care-a-favore-dei-bambini-della-repubblica-democratica-del-congo/feed/ 0
Riapertura al culto della chiesa di San Sebastiano a Piedipaterno di Vallo di Nera https://www.lavoce.it/riapertura-al-culto-della-chiesa-di-san-sebastiano-a-piedipaterno-di-vallo-di-nera/ Thu, 23 Mar 2023 13:29:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70924 chiesa di san sebastiano piedipaterno di vallo di nera

Sabato 25 marzo 2023 alle ore 18 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo presiederà la Messa per la riapertura al culto della chiesa di San Sebastiano a Piedipaterno di Vallo di Nera, resa inagibile dai terremoti del 2016. Con il presule concelebreranno il parroco di Vallo di Nera don Sebastian Urumbil e don Francesco Medori, nato proprio a Piedipaterno e parroco di San Giovanni Battista a Ferro di Cavallo di Perugia.

E la data scelta per questo atteso evento non è casuale. La Chiesa, infatti, quel giorno ricorda la festa dell’Annunciazione del Signore, ossia quando a Nazareth l’angelo del Signore diede l’annuncio a Maria che avrebbe concepito il Figlio dell’Altissimo. E a Piedipaterno questa ricorrenza è molto sentita: da antica tradizione veniva celebrata presso la chiesa dell’Eremita, dove era conservata l’antichissima scultura lignea della Vergine con Bambino. Nel 1974, poi, la statua è stata trafugata e di conseguenza anche la festa ha perso d’ importanza. Dopo circa venticinque anni è stata ritrovata a Milano presso la galleria d’arte Longari.

Questa famiglia lombarda, che aveva acquistato regolarmente l’opera, venuta a sapere che era stata rubata in una chiesa, decise di restituirla alla comunità di Piedipaterno. È stata sistemata nella chiesa di San Sebastiano che ora viene riaperta al culto e con l’occasione la locale comunità, è tornata a celebrare con solennità l’Annunciazione.

La chiesa di Piedipaterno inagibile dai terremoti del 2016

 Da allora, la popolazione si è molto adoperata per tornare a pregare nel luogo di culto intitolato a San Sebastiano, fino alla costituzione, nel 2022, di un comitato denominato Per il recupero della chiesa.

"Il Signore -affermano i membri del Comitato- ha voluto esaudire la nostra supplica oltre ogni aspettativa e con meraviglia oggi, ad un anno di distanza, ci troviamo a vivere questo momento tanto atteso e sperato. Siamo molto grati all’arcivescovo monsignor Renato Boccardo per  avere accolto le nostre richieste e all’ufficio tecnico della Curia per aver attivato tutte le procedure necessarie al recupero".

I lavori

La Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, in data 7 febbraio, ha autorizzato senza prescrizioni gli interventi di manutenzione (elementi lignei, arredi, pianelle) a seguito degli eventi sismici del 2016 nella chiesa di San Sebastiano a Piedipaterno di Vallo di Nera. I lavori di restauro sono stati eseguiti dalla ditta Il Restauro s.a.s. di Pierangelo Fiacchi & C., sono stati finanzianti con fondi propri dell’arcidiocesi derivanti dall’assicurazione.

La chiesa di San Sebastiano

La chiesa di San Sebastiano a Piedipaterno di Vallo di Nera fu costruita nel luogo dove sorgeva l’antica chiesa di San Costanzo, testimoniata nei documenti fon dal 1253 e soggetta all’Abbazia di Sant'Eutizio in Preci.

La facciata ha un portale sormontato da una finestra squadrata e sul lato destro, nel retro della chiesa, si eleva la torre campanaria fatta erigere nel 1845.  L’interno, a pianta rettangolare, è coperto a capriata. A sinistra dell’ingresso si trova un fonte battesimale di gusto tardorinascimentale del 1603, di forma cilindrica con sculture in pietra di lapicidi lombardi, ed è un riutilizzo del ciborio proveniente dalla chiesa dell’Eremita. Nella parete sinistra è stata sistemata la pregevole Madonna lignea del secolo XIII trafugata nel 1974, poi ritrovata e donata alla comunità dalla famiglia Longari, proviene anch’essa dalla chiesa dell’Eremita. Accanto all’acquasantiera una scala lignea porta alla cantoria, decorata sulla parte anteriore con due strumenti musicali. Alle pareti laterali sono poste alcune tele raffiguranti la Vergine e alcuni Santi.

L’altare maggiore presenta una mostra lignea del sec. XVII con baldacchino coevo raffigurante l’Eterno Padre e quattro colonne tortili, angeli e la colomba dello Spirito Santo, mentre la tela con San Sebastiano è un rifacimento del 1881: il santo martire si staglia su uno sfondo raffigurante probabilmente il panorama di Piedipaterno.

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chiesa di san sebastiano piedipaterno di vallo di nera

Sabato 25 marzo 2023 alle ore 18 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo presiederà la Messa per la riapertura al culto della chiesa di San Sebastiano a Piedipaterno di Vallo di Nera, resa inagibile dai terremoti del 2016. Con il presule concelebreranno il parroco di Vallo di Nera don Sebastian Urumbil e don Francesco Medori, nato proprio a Piedipaterno e parroco di San Giovanni Battista a Ferro di Cavallo di Perugia.

E la data scelta per questo atteso evento non è casuale. La Chiesa, infatti, quel giorno ricorda la festa dell’Annunciazione del Signore, ossia quando a Nazareth l’angelo del Signore diede l’annuncio a Maria che avrebbe concepito il Figlio dell’Altissimo. E a Piedipaterno questa ricorrenza è molto sentita: da antica tradizione veniva celebrata presso la chiesa dell’Eremita, dove era conservata l’antichissima scultura lignea della Vergine con Bambino. Nel 1974, poi, la statua è stata trafugata e di conseguenza anche la festa ha perso d’ importanza. Dopo circa venticinque anni è stata ritrovata a Milano presso la galleria d’arte Longari.

Questa famiglia lombarda, che aveva acquistato regolarmente l’opera, venuta a sapere che era stata rubata in una chiesa, decise di restituirla alla comunità di Piedipaterno. È stata sistemata nella chiesa di San Sebastiano che ora viene riaperta al culto e con l’occasione la locale comunità, è tornata a celebrare con solennità l’Annunciazione.

La chiesa di Piedipaterno inagibile dai terremoti del 2016

 Da allora, la popolazione si è molto adoperata per tornare a pregare nel luogo di culto intitolato a San Sebastiano, fino alla costituzione, nel 2022, di un comitato denominato Per il recupero della chiesa.

"Il Signore -affermano i membri del Comitato- ha voluto esaudire la nostra supplica oltre ogni aspettativa e con meraviglia oggi, ad un anno di distanza, ci troviamo a vivere questo momento tanto atteso e sperato. Siamo molto grati all’arcivescovo monsignor Renato Boccardo per  avere accolto le nostre richieste e all’ufficio tecnico della Curia per aver attivato tutte le procedure necessarie al recupero".

I lavori

La Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, in data 7 febbraio, ha autorizzato senza prescrizioni gli interventi di manutenzione (elementi lignei, arredi, pianelle) a seguito degli eventi sismici del 2016 nella chiesa di San Sebastiano a Piedipaterno di Vallo di Nera. I lavori di restauro sono stati eseguiti dalla ditta Il Restauro s.a.s. di Pierangelo Fiacchi & C., sono stati finanzianti con fondi propri dell’arcidiocesi derivanti dall’assicurazione.

La chiesa di San Sebastiano

La chiesa di San Sebastiano a Piedipaterno di Vallo di Nera fu costruita nel luogo dove sorgeva l’antica chiesa di San Costanzo, testimoniata nei documenti fon dal 1253 e soggetta all’Abbazia di Sant'Eutizio in Preci.

La facciata ha un portale sormontato da una finestra squadrata e sul lato destro, nel retro della chiesa, si eleva la torre campanaria fatta erigere nel 1845.  L’interno, a pianta rettangolare, è coperto a capriata. A sinistra dell’ingresso si trova un fonte battesimale di gusto tardorinascimentale del 1603, di forma cilindrica con sculture in pietra di lapicidi lombardi, ed è un riutilizzo del ciborio proveniente dalla chiesa dell’Eremita. Nella parete sinistra è stata sistemata la pregevole Madonna lignea del secolo XIII trafugata nel 1974, poi ritrovata e donata alla comunità dalla famiglia Longari, proviene anch’essa dalla chiesa dell’Eremita. Accanto all’acquasantiera una scala lignea porta alla cantoria, decorata sulla parte anteriore con due strumenti musicali. Alle pareti laterali sono poste alcune tele raffiguranti la Vergine e alcuni Santi.

L’altare maggiore presenta una mostra lignea del sec. XVII con baldacchino coevo raffigurante l’Eterno Padre e quattro colonne tortili, angeli e la colomba dello Spirito Santo, mentre la tela con San Sebastiano è un rifacimento del 1881: il santo martire si staglia su uno sfondo raffigurante probabilmente il panorama di Piedipaterno.

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Ricostruzione post sisma, incontro del Commissario straordinario Castelli con monsignor Boccardo https://www.lavoce.it/incontro-del-commissario-per-la-ricostruzione-castelli-con-monsignor-boccardo/ Mon, 20 Mar 2023 13:41:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70864 ricostruzione post sisma

Il commissario straordinario per la Riparazione e la ricostruzione, Guido Castelli, ha incontrato domenica 19 marzo l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo per affrontare alcuni temi connessi alla ricostruzione degli edifici di culto lesionati dalla sequenza sismica del 2016. In particolare, l’incontro ha riguardato i lavori intrapresi nell’abbazia di Sant’Eutizio nonché alcune esigenze connesse alla possibilità di una piena valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dalle chiese.

Interventi per garantire la piena fruizione delle chiese

"Con monsignor Boccardo -ha dichiarato il commissario Castelli- condividiamo l’esigenza di sviluppare interventi volti a garantire la piena fruizione delle chiese e l’attivazione di sistemi di sorveglianza da includere nell’ambito della finanziabilitá. Abbiamo, inoltre, parlato dell’opportunità di attivare comunità energetiche, finalizzate a coprire il fabbisogno di riscaldamento e illuminazione dei plessi della comunità diocesana. Allo stesso modo, ci siamo intrattenuti su alcuni temi specifici quali la finanziabilità della riparazione degli edifici di culto con meno di settant'anni di vetustà".

Dialogo e collaborazione in tema di ricostruzione

Da parte sua, riferisce una nota dell’ufficio stampa del Commissario Castelli, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha ringraziato il commissario dell’attenzione e dell’interesse dimostrati verso l’attività della diocesi nei cantieri aperti nei luoghi del sisma, e si è detto sicuro che, il clima di dialogo e collaborazione instaurati potrà portare frutti concreti a beneficio delle popolazioni ancora duramente provate".]]>
ricostruzione post sisma

Il commissario straordinario per la Riparazione e la ricostruzione, Guido Castelli, ha incontrato domenica 19 marzo l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo per affrontare alcuni temi connessi alla ricostruzione degli edifici di culto lesionati dalla sequenza sismica del 2016. In particolare, l’incontro ha riguardato i lavori intrapresi nell’abbazia di Sant’Eutizio nonché alcune esigenze connesse alla possibilità di una piena valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dalle chiese.

Interventi per garantire la piena fruizione delle chiese

"Con monsignor Boccardo -ha dichiarato il commissario Castelli- condividiamo l’esigenza di sviluppare interventi volti a garantire la piena fruizione delle chiese e l’attivazione di sistemi di sorveglianza da includere nell’ambito della finanziabilitá. Abbiamo, inoltre, parlato dell’opportunità di attivare comunità energetiche, finalizzate a coprire il fabbisogno di riscaldamento e illuminazione dei plessi della comunità diocesana. Allo stesso modo, ci siamo intrattenuti su alcuni temi specifici quali la finanziabilità della riparazione degli edifici di culto con meno di settant'anni di vetustà".

Dialogo e collaborazione in tema di ricostruzione

Da parte sua, riferisce una nota dell’ufficio stampa del Commissario Castelli, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha ringraziato il commissario dell’attenzione e dell’interesse dimostrati verso l’attività della diocesi nei cantieri aperti nei luoghi del sisma, e si è detto sicuro che, il clima di dialogo e collaborazione instaurati potrà portare frutti concreti a beneficio delle popolazioni ancora duramente provate".]]>
Frammenti di speranza: ai Musei Vaticani, presentazione del restauro della croce dipinta dell’Abbazia di S. Eutizio https://www.lavoce.it/frammenti-di-speranza-ai-musei-vaticani-presentazione-del-restauro-della-croce-dipinta-dellabbazia-di-s-eutizio/ Thu, 02 Mar 2023 11:23:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70688 restauro croce s.eutizio

Venerdì 3 marzo 2023 viene inaugurata nei Musei Vaticani la mostra curata da Anna Pizzamano Frammenti di Speranza. La ricostruzione della Croce dipinta dell’Abbazia di S. Eutizio: un progetto espositivo realizzato in collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e che mira a presentare al pubblico dei Musei del Papa la mirabile ricostruzione, all’indomani dei terribili eventi sismici, del Crocifisso ligneo di Nicola di Ulisse da Siena (1442-1477), gravemente danneggiato nel crollo dell’Abbazia di Sant'Eutizio a Preci a seguito dei terremoti del 2016.

Nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani alle ore 16.30 interverranno: il cardinale Fernando Vèrgez Alzaga, L.C., presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia; Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; Anna Pizzamano, Reparto per l’Arte Bizantino-Medievale; Francesca Persegati, responsabile del Laboratorio Restauro Dipinti e Materiali Lignei.

L’esposizione dell’opera dà il via formale ai 100 anni di attività dei Musei del Papa

Dopo il Reliquiario di San Galgano, restituito all’ammirazione della comunità di Siena, la Pinacoteca Vaticana torna dunque ad accogliere nella Sala XVII un altro prezioso manufatto, questa volta scelto tra le opere danneggiate in Valnerina dal terremoto del 2016, e restaurato grazie all'intervento degli specialisti dei laboratori dei Musei Vaticani.

Un restauro complesso

Furono ben trentatré i frammenti del Crocifisso ritrovati tra le macerie dagli addetti della Protezione Civile e dai restauratori dei Musei Vaticani che, in momenti diversi, intervennero sul posto per il recupero dei beni artistici.

A più di sei anni da quell’infausto 30 ottobre 2016, la Croce di Sant’Eutizio sarà per la prima volta nuovamente visibile ai visitatori e pellegrini grazie all’intervento multidisciplinare e sinergico del Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali e del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei che, con questa esposizione, dà il via formale alle celebrazioni per il centesimo anniversario di attività.

Il ritorno in Diocesi

Questa estate l’opera, così restaurata e rinata, partirà poi alla volta di Spoleto per essere esposta nella Basilica di Sant’Eufemia, in attesa che possa far ritorno definitivamente nel complesso abbaziale dove sono stati avviati gli interventi di ricostruzione della chiesa.

Il video del restauro

https://youtu.be/SX2eiKLjwAU

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restauro croce s.eutizio

Venerdì 3 marzo 2023 viene inaugurata nei Musei Vaticani la mostra curata da Anna Pizzamano Frammenti di Speranza. La ricostruzione della Croce dipinta dell’Abbazia di S. Eutizio: un progetto espositivo realizzato in collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e che mira a presentare al pubblico dei Musei del Papa la mirabile ricostruzione, all’indomani dei terribili eventi sismici, del Crocifisso ligneo di Nicola di Ulisse da Siena (1442-1477), gravemente danneggiato nel crollo dell’Abbazia di Sant'Eutizio a Preci a seguito dei terremoti del 2016.

Nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani alle ore 16.30 interverranno: il cardinale Fernando Vèrgez Alzaga, L.C., presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia; Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; Anna Pizzamano, Reparto per l’Arte Bizantino-Medievale; Francesca Persegati, responsabile del Laboratorio Restauro Dipinti e Materiali Lignei.

L’esposizione dell’opera dà il via formale ai 100 anni di attività dei Musei del Papa

Dopo il Reliquiario di San Galgano, restituito all’ammirazione della comunità di Siena, la Pinacoteca Vaticana torna dunque ad accogliere nella Sala XVII un altro prezioso manufatto, questa volta scelto tra le opere danneggiate in Valnerina dal terremoto del 2016, e restaurato grazie all'intervento degli specialisti dei laboratori dei Musei Vaticani.

Un restauro complesso

Furono ben trentatré i frammenti del Crocifisso ritrovati tra le macerie dagli addetti della Protezione Civile e dai restauratori dei Musei Vaticani che, in momenti diversi, intervennero sul posto per il recupero dei beni artistici.

A più di sei anni da quell’infausto 30 ottobre 2016, la Croce di Sant’Eutizio sarà per la prima volta nuovamente visibile ai visitatori e pellegrini grazie all’intervento multidisciplinare e sinergico del Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali e del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei che, con questa esposizione, dà il via formale alle celebrazioni per il centesimo anniversario di attività.

Il ritorno in Diocesi

Questa estate l’opera, così restaurata e rinata, partirà poi alla volta di Spoleto per essere esposta nella Basilica di Sant’Eufemia, in attesa che possa far ritorno definitivamente nel complesso abbaziale dove sono stati avviati gli interventi di ricostruzione della chiesa.

Il video del restauro

https://youtu.be/SX2eiKLjwAU

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Con il Mercoledì delle ceneri i cristiani entrano nel ‘tempo forte’ di Quaresima https://www.lavoce.it/con-il-mercoledi-delle-ceneri-i-cristiani-entrano-nel-tempo-forte-di-quaresima/ Tue, 21 Feb 2023 10:46:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70575 celebrazione mercoledì delle ceneri 2022 chiesa università perugia

Il 22 febbraio, Mercoledì delle ceneri, i credenti in Cristo entrano nel tempo forte della Quaresima, tempo di preparazione alla Pasqua, cuore dell’anno liturgico culminante nella Passione, Morte e Risurrezione del Signore, che la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve è chiamata a vivere con sobrietà nella vita quotidiana e nel raccogliersi maggiormente nella preghiera personale, familiare e comunitaria (parrocchie e comunità religiose).

Ai gesti di penitenza, perdono e riconciliazione di ogni credente seguano anche segni di solidarietà e vicinanza ai tanti fratelli e alle tante sorelle in gravi difficoltà della porta acconto e della società intera. Basti pensare all’opportunità di non fare mancare il proprio contributo ai progetti messi in atto dalla Caritas diocesana, come Una spesa per tutti e Adotta un affitto, per le numerose famiglie sempre più in crisi a causa della perdita del lavoro e del caro-vita.

Non mancano, purtroppo, le emergenze umanitarie internazionali per le quali la Caritas Italiana ha avviato progetti di prossimità di medio-lungo periodo a favore delle popolazioni terremotate della Turchia e della Siria e della martoriata Ucraina. La Quaresima, oltre ad essere tempo di rigenerazione nella fede e di riconciliazione con sé stessi e con il Signore, nel prepararsi a rivivere il mistero più grande, quello della Risurrezione di Cristo per la salvezza del mondo, è anche opportunità per dedicare particolare attenzione-riflessione alle fragilità della società e alle emergenze umanitarie. I credenti vengono esortati a vivere al meglio questo tempo forte partecipando con intensa devozione alle diverse celebrazioni liturgiche che lo caratterizzano, ad iniziare dal Mercoledì delle ceneri.

Il calendario delle principali celebrazioni quaresimali a Perugia

 A Perugia l’arcivescovo Ivan Maffeis presiederà, mercoledì pomeriggio 22 febbraio, due celebrazioni con il rito della benedizione ed imposizione delle ceneri sul capo: la prima, in cattedrale, alle ore 18; la seconda, nella chiesa dell’Università degli Studi, alle ore 19.15, animata dalla Pastorale universitaria. Sempre in cattedrale, ogni venerdì di Quaresima, dal 24 febbraio al 31 marzo, alle ore 17.15, si terrà la Via Crucis, e nelle cinque Domeniche di Quaresima, dal 26 febbraio al 26 marzo, alle ore 17, la Meditazione quaresimale e a seguire l’Adorazione eucaristica e la Santa Messa. Le meditazioni saranno tenute dall’arcivescovo Maffeis (domenica 5 marzo) dai canonici della Cattedrale.

Celebrazione a Spoleto nella Basilica di San Gregorio Maggiore

A Spoleto l’Arcivescovo monsignor Renato Boccardo celebrerà la Messa alle ore 18 di mercoledì 22 febbraio nella Basilica di San Gregorio Maggiore. Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris, ovvero: Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai. Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte: Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!. Questa frase veniva recitata il giorno delle Ceneri quando il sacerdote imponeva le ceneri – ottenute bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente – ai fedeli. Dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, la frase è stata mutata con la locuzione: Convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1,15) che esprime, oltre a quello penitenziale, l’aspetto positivo della Quaresima che è tempo di conversione, preghiera assidua e ritorno a Dio.

 Mercoledì delle ceneri nella Cattedrale di Terni

A Terni,  il vescovo monsignor Francesco Soddu presiederà la celebrazione con il rito della benedizione e imposizione delle Ceneri nella Cattedrale di Terni mercoledì 22 febbraio alle ore 17.30. Nella liturgia che caratterizza il primo giorno di Quaresima, il vescovo sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronare il fedele all’impegno penitenziale della Quaresima. Il Mercoledì delle ceneri, così come il resto della Quaresima prepara all’evento della Risurrezione attraverso la penitenza, il rinnovamento interiormente, la conversione. La quaresima ritorna quale tempo opportuno per la conversione che si esprime attraverso il digiuno, la preghiera e l ‘elemosina. "La Quaresima -ricorda il vescovo Soddu- il tempo opportuno per la nostra conversione che si esprime attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Di fronte alle preoccupazioni, allo scoraggiamento, alla tentazione di chiudersi nell’egoismo, individualismo e nell’indifferenza verso le sofferenze altrui, la quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e speranza nel Signore, perchè solo così possiamo continuare a fare il bene per essere artigiani di pace, in questo momento difficile di conflitti e di guerra".

Il periodo di Quaresima oltre alla preghiera e riconciliazione segna anche la solidarietà e vicinanza alle persone in difficoltà e attenzione alle emergenze umanitarie internazionali del terremoto della Turchia e della Siria, e della guerra in Ucraina, per le quali la Caritas Italiana ha avviato progetti di aiuto.

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celebrazione mercoledì delle ceneri 2022 chiesa università perugia

Il 22 febbraio, Mercoledì delle ceneri, i credenti in Cristo entrano nel tempo forte della Quaresima, tempo di preparazione alla Pasqua, cuore dell’anno liturgico culminante nella Passione, Morte e Risurrezione del Signore, che la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve è chiamata a vivere con sobrietà nella vita quotidiana e nel raccogliersi maggiormente nella preghiera personale, familiare e comunitaria (parrocchie e comunità religiose).

Ai gesti di penitenza, perdono e riconciliazione di ogni credente seguano anche segni di solidarietà e vicinanza ai tanti fratelli e alle tante sorelle in gravi difficoltà della porta acconto e della società intera. Basti pensare all’opportunità di non fare mancare il proprio contributo ai progetti messi in atto dalla Caritas diocesana, come Una spesa per tutti e Adotta un affitto, per le numerose famiglie sempre più in crisi a causa della perdita del lavoro e del caro-vita.

Non mancano, purtroppo, le emergenze umanitarie internazionali per le quali la Caritas Italiana ha avviato progetti di prossimità di medio-lungo periodo a favore delle popolazioni terremotate della Turchia e della Siria e della martoriata Ucraina. La Quaresima, oltre ad essere tempo di rigenerazione nella fede e di riconciliazione con sé stessi e con il Signore, nel prepararsi a rivivere il mistero più grande, quello della Risurrezione di Cristo per la salvezza del mondo, è anche opportunità per dedicare particolare attenzione-riflessione alle fragilità della società e alle emergenze umanitarie. I credenti vengono esortati a vivere al meglio questo tempo forte partecipando con intensa devozione alle diverse celebrazioni liturgiche che lo caratterizzano, ad iniziare dal Mercoledì delle ceneri.

Il calendario delle principali celebrazioni quaresimali a Perugia

 A Perugia l’arcivescovo Ivan Maffeis presiederà, mercoledì pomeriggio 22 febbraio, due celebrazioni con il rito della benedizione ed imposizione delle ceneri sul capo: la prima, in cattedrale, alle ore 18; la seconda, nella chiesa dell’Università degli Studi, alle ore 19.15, animata dalla Pastorale universitaria. Sempre in cattedrale, ogni venerdì di Quaresima, dal 24 febbraio al 31 marzo, alle ore 17.15, si terrà la Via Crucis, e nelle cinque Domeniche di Quaresima, dal 26 febbraio al 26 marzo, alle ore 17, la Meditazione quaresimale e a seguire l’Adorazione eucaristica e la Santa Messa. Le meditazioni saranno tenute dall’arcivescovo Maffeis (domenica 5 marzo) dai canonici della Cattedrale.

Celebrazione a Spoleto nella Basilica di San Gregorio Maggiore

A Spoleto l’Arcivescovo monsignor Renato Boccardo celebrerà la Messa alle ore 18 di mercoledì 22 febbraio nella Basilica di San Gregorio Maggiore. Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris, ovvero: Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai. Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte: Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!. Questa frase veniva recitata il giorno delle Ceneri quando il sacerdote imponeva le ceneri – ottenute bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente – ai fedeli. Dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, la frase è stata mutata con la locuzione: Convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1,15) che esprime, oltre a quello penitenziale, l’aspetto positivo della Quaresima che è tempo di conversione, preghiera assidua e ritorno a Dio.

 Mercoledì delle ceneri nella Cattedrale di Terni

A Terni,  il vescovo monsignor Francesco Soddu presiederà la celebrazione con il rito della benedizione e imposizione delle Ceneri nella Cattedrale di Terni mercoledì 22 febbraio alle ore 17.30. Nella liturgia che caratterizza il primo giorno di Quaresima, il vescovo sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronare il fedele all’impegno penitenziale della Quaresima. Il Mercoledì delle ceneri, così come il resto della Quaresima prepara all’evento della Risurrezione attraverso la penitenza, il rinnovamento interiormente, la conversione. La quaresima ritorna quale tempo opportuno per la conversione che si esprime attraverso il digiuno, la preghiera e l ‘elemosina. "La Quaresima -ricorda il vescovo Soddu- il tempo opportuno per la nostra conversione che si esprime attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Di fronte alle preoccupazioni, allo scoraggiamento, alla tentazione di chiudersi nell’egoismo, individualismo e nell’indifferenza verso le sofferenze altrui, la quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e speranza nel Signore, perchè solo così possiamo continuare a fare il bene per essere artigiani di pace, in questo momento difficile di conflitti e di guerra".

Il periodo di Quaresima oltre alla preghiera e riconciliazione segna anche la solidarietà e vicinanza alle persone in difficoltà e attenzione alle emergenze umanitarie internazionali del terremoto della Turchia e della Siria, e della guerra in Ucraina, per le quali la Caritas Italiana ha avviato progetti di aiuto.

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Premiato il Parco Culturale Ecclesiale dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia https://www.lavoce.it/premiato-il-parco-culturale-ecclesiale-dellarchidiocesi-di-spoleto-norcia/ https://www.lavoce.it/premiato-il-parco-culturale-ecclesiale-dellarchidiocesi-di-spoleto-norcia/#comments Mon, 20 Feb 2023 13:44:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70571 Parco Culturale Ecclesiale Spoleto

A distanza di pochi mesi dall’evento di inaugurazione, le Terre di Pietra e d’Acqua, il Parco Culturale Ecclesiale dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, ottengono un importante riconoscimento nazionale.

Durante la Fiera di Vicenza - Koinè, lo scorso 14 febbraio, in occasione della prima edizione dell’evento Bellezza e Sviluppo- Riconoscimento: Terre e Volti di Bellezza, alla diocesi umbra, è stato consegnato il premio nella sezione Organizzazione e Comunità ospitali, proprio in virtù della natura accogliente e generativa del progetto Parco Culturale Ecclesiale: Terre di Pietra e d’Acqua.

L’evento intendeva attivare una riflessione sull’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale e relazionale ecclesiale in chiave educativa, sportiva e turistica, attraverso un focus sulla Bellezza che genera sviluppo, non solo economico, ma soprattutto integrale della persona. Un impegno che si fa concreto in esperienze innovative come quella del Parco Culturale Ecclesiale: Terre di Pietra e d’Acqua dell'Archidiocesi di Spoleto-Norcia.

Temi intorno ai quali la Conferenza Episcopale Italiana aveva avviato una call, rivolta alle Diocesi italiane, alle quali è stato chiesto di candidare un progetto del loro territorio, impegnato a creare Bellezza negli ambiti della cultura, dell’ospitalità e del turismo, mettendo insieme sviluppo, innovazione e inclusione. Tra tutti i progetti candidati ne sono stati scelti sei, ognuno per una differente sezione tematica, tra i quali appunto il Parco Culturale Ecclesiale delle Terre di Pietra e d’Acqua.

Un progetto per un turismo consapevole e partecipe

"Il nostro progetto -dice Anna Rita Cosso, coordinatrice del progetto- pone alla base la centralità della comunità ospitante e i concetti di stupore, bellezza e convivialità. Si intende promuovere così un turismo consapevole e partecipe, realmente interessato al territorio visitato. I nostri sono i luoghi del buon vivere, territori che hanno una fortissima vocazione per fare delle proposte importanti per i cercatori del bello, del sano e del buono.Camminare nella Laudato si vuol dire fare in modo che turisti e pellegrini adottino scelte di viaggio sostenibili, che non consumino la comunità locale ma la facciano crescere e la sostengano".

Un riconoscimento che consente a tutto il gruppo di lavoro, nato e cresciuto insieme alle Terre di Pietra e d’Acqua, di proseguire nel proprio impegno con ancor più entusiasmo. Un impegno che nelle prossime settimane avrà un ulteriore esito nella presentazione del calendario di eventi ed esperienze, aperte al pubblico, che dalla primavera all’estate interesseranno tutti i territori dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia.

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Parco Culturale Ecclesiale Spoleto

A distanza di pochi mesi dall’evento di inaugurazione, le Terre di Pietra e d’Acqua, il Parco Culturale Ecclesiale dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, ottengono un importante riconoscimento nazionale.

Durante la Fiera di Vicenza - Koinè, lo scorso 14 febbraio, in occasione della prima edizione dell’evento Bellezza e Sviluppo- Riconoscimento: Terre e Volti di Bellezza, alla diocesi umbra, è stato consegnato il premio nella sezione Organizzazione e Comunità ospitali, proprio in virtù della natura accogliente e generativa del progetto Parco Culturale Ecclesiale: Terre di Pietra e d’Acqua.

L’evento intendeva attivare una riflessione sull’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale e relazionale ecclesiale in chiave educativa, sportiva e turistica, attraverso un focus sulla Bellezza che genera sviluppo, non solo economico, ma soprattutto integrale della persona. Un impegno che si fa concreto in esperienze innovative come quella del Parco Culturale Ecclesiale: Terre di Pietra e d’Acqua dell'Archidiocesi di Spoleto-Norcia.

Temi intorno ai quali la Conferenza Episcopale Italiana aveva avviato una call, rivolta alle Diocesi italiane, alle quali è stato chiesto di candidare un progetto del loro territorio, impegnato a creare Bellezza negli ambiti della cultura, dell’ospitalità e del turismo, mettendo insieme sviluppo, innovazione e inclusione. Tra tutti i progetti candidati ne sono stati scelti sei, ognuno per una differente sezione tematica, tra i quali appunto il Parco Culturale Ecclesiale delle Terre di Pietra e d’Acqua.

Un progetto per un turismo consapevole e partecipe

"Il nostro progetto -dice Anna Rita Cosso, coordinatrice del progetto- pone alla base la centralità della comunità ospitante e i concetti di stupore, bellezza e convivialità. Si intende promuovere così un turismo consapevole e partecipe, realmente interessato al territorio visitato. I nostri sono i luoghi del buon vivere, territori che hanno una fortissima vocazione per fare delle proposte importanti per i cercatori del bello, del sano e del buono.Camminare nella Laudato si vuol dire fare in modo che turisti e pellegrini adottino scelte di viaggio sostenibili, che non consumino la comunità locale ma la facciano crescere e la sostengano".

Un riconoscimento che consente a tutto il gruppo di lavoro, nato e cresciuto insieme alle Terre di Pietra e d’Acqua, di proseguire nel proprio impegno con ancor più entusiasmo. Un impegno che nelle prossime settimane avrà un ulteriore esito nella presentazione del calendario di eventi ed esperienze, aperte al pubblico, che dalla primavera all’estate interesseranno tutti i territori dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia.

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Messa per i nuovi nati presieduta in Cattedrale dall’arcivescovo Boccardo https://www.lavoce.it/messa-per-i-nuovi-nati-presieduta-in-cattedrale-dallarcivescovo-boccardo/ Mon, 06 Feb 2023 12:17:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70425 santa messa nuovi nati spoleto

La morte non è mai una soluzione. Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte (Sap. 1.14): è il tema scelto dalla Conferenza episcopale italiana per la 45sima Giornata per la Vita celebrata nelle Diocesi della Penisola domenica 5 febbraio. A Spoleto, dopo due anni di stop a causa del Covid, è tornata la Messa in Duomo per i nati negli anni 2021 e 2022, residenti nei Comuni che ricadono nel territorio dell’Archidiocesi.

Tante mamme e papà con le carrozzine sono stati accolti in Cattedrale dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo proprio domenica 5 febbraio.

"È bello ritrovarci qui -ha sottolineato il presule- tutti insieme nella casa di Dio in mezzo alle case degli uomini e guardare con tenerezza e fiducia a questi bambini che iniziano il cammino della vita".

Nel portico della chiesa, su di un apposito pannello, sono state appese le foto dei bambini. Alla celebrazione ha preso parte anche il vice sindaco di Spoleto Stefano Lisci e il primario dei reparti di Ginecologia ed Ostetricia degli ospedali di Spoleto e di Foligno.

Nell’omelia monsignor Boccardo ha sottolineato come tante volte Gesù nel Vangelo fa riferimento agli elementi della vita quotidiana, non lontani dall’esperienza di ciascuno.

"Oggi nello specifico -ha detto- lo abbiamo sentito parlare ai discepoli usando due elementi, il sale e la luce. E dice loro: voi siete il sale che dà sapore e la luce che illumina, adesso, là dove vivete, con tutto ciò che fate. Il sale permette di gustare la bontà del cibo preparato e la luce è l’elemento che ci consente di non perdere di vista la meta verso la quale stiamo camminando. Essere sale, allora, vuol dire dare sapore alla vita, dare senso e orientamento agli affanni, alle preoccupazioni, ai sogni e ai desideri che abitano il nostro cuore.  Essere luce oggi vuol dire diffondere attorno a noi gesti di generosità, di accoglienza, di perdono, di vicinanza, di solidarietà.

Se questo vale per tutti i credenti -ha proseguito l’Arcivescovo- vale in maniera particolare per voi mamme e papà che siete qui con tanta gioia ma anche con tanta trepidazione nel cuore. Quante volte nelle vostre conversazioni vi sarete chiesti: cosa ne sarà di questa creatura? Come crescerà, quali caratteristiche avrà da grande?. Avrà le caratteristiche interiori che voi saprete trasmettere con gli elementi del sale e della luce: il senso della vita, la direzione da imprimere ai propri passi, la scelta del bene e il rifiuto del male. Potranno vivere bene nella misura in cui avranno imparato a vivere bene.

Il Signore -ha detto ancora monsignor Boccardo- vi ha detto: mi fido di voi, metto questa creatura nelle vostre mani. E vi assumete una responsabilità forte, perché il successo o il fallimento della loro vita dipenderà da quello che vedranno ogni giorno in casa; impareranno a voler bene agli altri se hanno visto papà e mamma volersi bene; impareranno ad essere aperti a chi gli sta vicino se avranno visto in casa esempi di accoglienza e di riconciliazione; impereranno a vivere come figli di Dio se avranno visto in casa papà e mamma mettersi sotto lo sguardo del Signore. Dio nel donare una vita fa un investimento che deve essere accresciuto, custodito, moltiplicato giorno dopo giorno con la coscienza della grave responsabilità affidata a ciascuno.

E noi adulti vogliamo accompagnarvi con il nostro esempio più che con le parole: ed è bello che ci siano anche i nonni che vedono il prolungarsi della loro famiglia nelle nuove generazioni, che con attenzione condividono la sollecitudine dei genitori per il bene di questi bimbi. Per loro -ha concluso il Vescovo- chiediamo la grazia e la benedizione di Dio; per voi genitori chiediamo il dono della sapienza, ossia quella capacità necessaria per insegnare ai vostri figli la differenza tra il bene e il male, così da portare abbondanza di frutto per la consolazione della vostra famiglia, della comunità ecclesiale e di quella civile".

Prima della benedizione finale, il vicario generale don Sem Fioretti ha invitato quelle mamme e quei papà che hanno accolto il dono di una vita a volgere lo sguardo anche a quei bambini che vivono situazioni di difficoltà, specie nelle regioni dove si combattono le guerre. La pastorale familiare dell’Archidiocesi, con discrezione, da tempo si fa prossima a diverse famiglie in difficoltà e si adopera per promuovere la vita in varie forme. Chiunque volesse saperne di più e contribuire come ritiene più opportuno, può contattare la pastorale familiare per telefono 0742 780007 o per mail pastoralefamiliare@spoletonorcia.it.

La celebrazione si è conclusa, anche quest'anno, con il tradizionale lancio di palloncini blu e rosa dal sagrato di Piazza Duomo.

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santa messa nuovi nati spoleto

La morte non è mai una soluzione. Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte (Sap. 1.14): è il tema scelto dalla Conferenza episcopale italiana per la 45sima Giornata per la Vita celebrata nelle Diocesi della Penisola domenica 5 febbraio. A Spoleto, dopo due anni di stop a causa del Covid, è tornata la Messa in Duomo per i nati negli anni 2021 e 2022, residenti nei Comuni che ricadono nel territorio dell’Archidiocesi.

Tante mamme e papà con le carrozzine sono stati accolti in Cattedrale dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo proprio domenica 5 febbraio.

"È bello ritrovarci qui -ha sottolineato il presule- tutti insieme nella casa di Dio in mezzo alle case degli uomini e guardare con tenerezza e fiducia a questi bambini che iniziano il cammino della vita".

Nel portico della chiesa, su di un apposito pannello, sono state appese le foto dei bambini. Alla celebrazione ha preso parte anche il vice sindaco di Spoleto Stefano Lisci e il primario dei reparti di Ginecologia ed Ostetricia degli ospedali di Spoleto e di Foligno.

Nell’omelia monsignor Boccardo ha sottolineato come tante volte Gesù nel Vangelo fa riferimento agli elementi della vita quotidiana, non lontani dall’esperienza di ciascuno.

"Oggi nello specifico -ha detto- lo abbiamo sentito parlare ai discepoli usando due elementi, il sale e la luce. E dice loro: voi siete il sale che dà sapore e la luce che illumina, adesso, là dove vivete, con tutto ciò che fate. Il sale permette di gustare la bontà del cibo preparato e la luce è l’elemento che ci consente di non perdere di vista la meta verso la quale stiamo camminando. Essere sale, allora, vuol dire dare sapore alla vita, dare senso e orientamento agli affanni, alle preoccupazioni, ai sogni e ai desideri che abitano il nostro cuore.  Essere luce oggi vuol dire diffondere attorno a noi gesti di generosità, di accoglienza, di perdono, di vicinanza, di solidarietà.

Se questo vale per tutti i credenti -ha proseguito l’Arcivescovo- vale in maniera particolare per voi mamme e papà che siete qui con tanta gioia ma anche con tanta trepidazione nel cuore. Quante volte nelle vostre conversazioni vi sarete chiesti: cosa ne sarà di questa creatura? Come crescerà, quali caratteristiche avrà da grande?. Avrà le caratteristiche interiori che voi saprete trasmettere con gli elementi del sale e della luce: il senso della vita, la direzione da imprimere ai propri passi, la scelta del bene e il rifiuto del male. Potranno vivere bene nella misura in cui avranno imparato a vivere bene.

Il Signore -ha detto ancora monsignor Boccardo- vi ha detto: mi fido di voi, metto questa creatura nelle vostre mani. E vi assumete una responsabilità forte, perché il successo o il fallimento della loro vita dipenderà da quello che vedranno ogni giorno in casa; impareranno a voler bene agli altri se hanno visto papà e mamma volersi bene; impareranno ad essere aperti a chi gli sta vicino se avranno visto in casa esempi di accoglienza e di riconciliazione; impereranno a vivere come figli di Dio se avranno visto in casa papà e mamma mettersi sotto lo sguardo del Signore. Dio nel donare una vita fa un investimento che deve essere accresciuto, custodito, moltiplicato giorno dopo giorno con la coscienza della grave responsabilità affidata a ciascuno.

E noi adulti vogliamo accompagnarvi con il nostro esempio più che con le parole: ed è bello che ci siano anche i nonni che vedono il prolungarsi della loro famiglia nelle nuove generazioni, che con attenzione condividono la sollecitudine dei genitori per il bene di questi bimbi. Per loro -ha concluso il Vescovo- chiediamo la grazia e la benedizione di Dio; per voi genitori chiediamo il dono della sapienza, ossia quella capacità necessaria per insegnare ai vostri figli la differenza tra il bene e il male, così da portare abbondanza di frutto per la consolazione della vostra famiglia, della comunità ecclesiale e di quella civile".

Prima della benedizione finale, il vicario generale don Sem Fioretti ha invitato quelle mamme e quei papà che hanno accolto il dono di una vita a volgere lo sguardo anche a quei bambini che vivono situazioni di difficoltà, specie nelle regioni dove si combattono le guerre. La pastorale familiare dell’Archidiocesi, con discrezione, da tempo si fa prossima a diverse famiglie in difficoltà e si adopera per promuovere la vita in varie forme. Chiunque volesse saperne di più e contribuire come ritiene più opportuno, può contattare la pastorale familiare per telefono 0742 780007 o per mail pastoralefamiliare@spoletonorcia.it.

La celebrazione si è conclusa, anche quest'anno, con il tradizionale lancio di palloncini blu e rosa dal sagrato di Piazza Duomo.

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Giubileo degli Agricoltori e festa di Sant’Antonio a Fratta di Montefalco https://www.lavoce.it/giubileo-degli-agricoltori-e-festa-di-santantonio-a-fratta-di-montefalco/ Fri, 20 Jan 2023 13:53:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70150 giubileo degli agricoltori montefalco

Domenica 22 gennaio alle ore 10 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo presiederà la Santa Messa per il Giubileo degli Agricoltori che verrà celebrata nella chiesa di San Biagio a Fratta di Montefalco.

L’iniziativa rientra nel celebrazioni dell’825esimo anniversario di dedicazione della Cattedrale di Spoleto (ottobre 2022-ottobre 2023) ed è patrocinata dal Comune di Montefalco. Al termine della celebrazione, cui sono state invitate anche le varie associazioni delle Feste di Sant'Antonio del territorio, monsignor Boccardo benedirà i mezzi agricoli e gli animali. Hanno già dato conferma oltre cento trattoristi, il cui ritrovo è previsto per le ore 8.30. La mattinata si concluderà con un momento conviviale presso il complesso di Sant'Agostino a Montefalco.

"La Chiesa da sempre -sottolinea don Vito Stramaccia, parroco della zona pastorale di Montefalco- fa sentire la sua voce affinché l’agricoltura sia sempre più valorizzata, anche con precise scelte politiche ed economiche. Come ci ha ricordato Papa Francesco, infatti, non c’è umanità senza coltivazione della terra, non c’è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente.

E come cristiani abbiamo il dovere che tra l’altro proviene da una famiglia di agricoltori di Macerino di Acquasparta, di trasmettere alle nuove generazioni la passione per la custodia della terra e la dedizione che da sempre i contadini le riservano".

Questa importante giornata in occasione del Giubileo degli Agricoltori, è stata organizzata anche grazie al sostengo di alcuni imprenditori del territorio: Farchioni Olii S.p.A. (Giano dell’Umbria), Claas Agricoltura S.r.l. (Spello), Gruppo Grigi Cereali (Bastia Umbra), Spitelli Agristore (Protte di Spoleto), Agrieuro (Castel Ritaldi e Spoleto), Terre del Marchese-Frantoio e Cantina Celesti (Colle del Marchese di Castel Ritaldi), Molino F.lli Bernardini (Madonna della Stella di Montefalco), Macchine agricole di Falcinelli Mario s.n.c. (Foligno), Confederazione Produttori Agricoli Umbria, Panificio Cucci (Spoleto).

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giubileo degli agricoltori montefalco

Domenica 22 gennaio alle ore 10 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo presiederà la Santa Messa per il Giubileo degli Agricoltori che verrà celebrata nella chiesa di San Biagio a Fratta di Montefalco.

L’iniziativa rientra nel celebrazioni dell’825esimo anniversario di dedicazione della Cattedrale di Spoleto (ottobre 2022-ottobre 2023) ed è patrocinata dal Comune di Montefalco. Al termine della celebrazione, cui sono state invitate anche le varie associazioni delle Feste di Sant'Antonio del territorio, monsignor Boccardo benedirà i mezzi agricoli e gli animali. Hanno già dato conferma oltre cento trattoristi, il cui ritrovo è previsto per le ore 8.30. La mattinata si concluderà con un momento conviviale presso il complesso di Sant'Agostino a Montefalco.

"La Chiesa da sempre -sottolinea don Vito Stramaccia, parroco della zona pastorale di Montefalco- fa sentire la sua voce affinché l’agricoltura sia sempre più valorizzata, anche con precise scelte politiche ed economiche. Come ci ha ricordato Papa Francesco, infatti, non c’è umanità senza coltivazione della terra, non c’è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente.

E come cristiani abbiamo il dovere che tra l’altro proviene da una famiglia di agricoltori di Macerino di Acquasparta, di trasmettere alle nuove generazioni la passione per la custodia della terra e la dedizione che da sempre i contadini le riservano".

Questa importante giornata in occasione del Giubileo degli Agricoltori, è stata organizzata anche grazie al sostengo di alcuni imprenditori del territorio: Farchioni Olii S.p.A. (Giano dell’Umbria), Claas Agricoltura S.r.l. (Spello), Gruppo Grigi Cereali (Bastia Umbra), Spitelli Agristore (Protte di Spoleto), Agrieuro (Castel Ritaldi e Spoleto), Terre del Marchese-Frantoio e Cantina Celesti (Colle del Marchese di Castel Ritaldi), Molino F.lli Bernardini (Madonna della Stella di Montefalco), Macchine agricole di Falcinelli Mario s.n.c. (Foligno), Confederazione Produttori Agricoli Umbria, Panificio Cucci (Spoleto).

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Avviati i lavori per il recupero della chiesa abbaziale di Sant’Eutizio a Preci https://www.lavoce.it/avviati-i-lavori-per-il-recupero-della-chiesa-abbaziale-di-sant-eutizio-in-preci/ Thu, 15 Dec 2022 12:36:17 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69623 chiesa abbazia sant'eutizio

Mercoledì 14 dicembre alle 9.30, sotto una pioggia battente, sono iniziati i lavori per il recupero della chiesa dell’Abbazia di Sant'Eutizio in Preci, gravemente danneggiata dai terremoti del 2016. All’arrivo dei primi camion con le impalcature e altri materiali erano presenti l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, il vicario generale dell’Archidiocesi don Sem Fioretti e il parroco dell’Abbazia don Luciano Avenati. Ricordiamo che lo scorso 3 ottobre, proprio nel cortile dell’Abbazia, era stato firmato il contratto per l’avvio del cantiere.

Costi del progetto e professionisti

L’intervento di recupero della chiesa rientra nell’ordinanza speciale n. 10 del 15 luglio 2021 del Commissario straordinario del Governo alla ricostruzione. L’importo complessivo dei lavori a base d’appalto è 5.321.277,77 euro, di cui: 1.126.387,47 euro per la sicurezza e 4.194.890,30 euro per i lavori. Il soggetto attuatore, naturalmente, è l’archidiocesi di Spoleto-Norcia nella persona del vicario generale don Sem Fioretti. Il responsabile della procedura e dei lavori è il geometra Simone Desantis, direttore dell’ufficio tecnico dell’Archidiocesi. Alta sorveglianza Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria: l’ingegner Giuseppe Lacava e il dottor Giovanni Luca Delogu. Il progetto del recupero della chiesa abbaziale di Sant'Eutizio è stato redatto dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, così composto: mandatario lo Studio Associato di Ingegneria Capaldini (Paolo e Giampaolo) di Bastardo di Giano dell’Umbria; mandanti: l’architetto Fabrizio Bonucci di Foligno, progettista e direttore dei lavori architettonici; l’ingegner Flavio Passeri della Progter s.n.c. di Ponte Valleceppi di Perugia, progettista e direttore lavori degli impianti; il geometra Claudio Belardoni di Perugia, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione; il dottor Roberto Giorgetti di Spoleto, geologo; la dottoressa Margherita Agamennone Garibaldi di Perugia, progettista restauratore; la dottoressa Alessia Anzani di Norcia, archeologo; l’ingegner Sergio Salvatori di Perugia, collaudatore; l’architetto Davide Pecilli de L’Aquila, collaboratore giovane professionista.

I lavori sono eseguiti dal raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) tra la C.E.S.A. con sede a Città di Castello, in qualità di capogruppo mandataria, e la TECNOSTRADE S.r.l. con sede a Perugia, in qualità di mandante. Nello specifico: l’architetto Nicola Falcini, direttore tecnico di cantiere; l’architetto Fanny Ballotti, tecnico di cantiere per le opere architettoniche; il dottor Paolo Pettinari, tecnico di cantiere per le opere di restauro; l’ingegner Francesco Caporali, direttore tecnico delle opere specialistiche strutturali; il geometra Giuseppe Medici, tecnico di cantiere; il dottor Lorenzo Caporali, responsabile comunicazioni esterne.

L’appello dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo affinché Giovanni Legnini resti Commissario alla ricostruzione

"L’avvio del cantiere dell’abbazia di Sant'Eutizio -ha detto l'arcivescovo- è un tassello luminoso che viene ad aggiungersi al mosaico della ricostruzione già in atto. Il complesso abbaziale della Valle Castoriana, racconta una storia preziosa di fede, di cultura e di arte. Il suo recupero diventa allora un messaggio di speranza e di fiducia per coloro che a sei anni dal terremoto devono ancora affrontare la fatica di ricominciare e di ritrovare una vita dignitosa e sicura. Stare in un cantiere, mi offre l’occasione di unirmi all’appello già espresso da diversi enti al Governo nazionale circa la presenza e l’azione del Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

Abbiamo lavorato con lui con grande intesa ed efficienza, trovando sempre ascolto, accoglienza e soprattutto soluzione ai problemi. Le voci che circolano in queste ultime settimane circa una sua sostituzione ci preoccupano grandemente. L’appello è a superare gli interessi di parte e politici e guardare invece a quelli di queste popolazioni, al lavoro compiuto e a quello che è in programma. Unisco volentieri la mia voce alle altre -conclude l’arcivescovo- chiedendo al Governo di pensare unicamente al bene di questa gente".

La gioia del parroco don Luciano Avenati

"Non posso che rallegrarmi -dice don Luciano Avenati- perché finalmente la speranza dell’inizio dei lavori è realtà. Voglio solo dire una cosa: chiedo l’intercessione dei Santi Eutizio, Spes e Fiorenzo affinché i lavori procedano spediti e che possano terminare nei tre anni preventivati. In questa occasione mi piace fare anche memoria di tutti gli abati e i monaci che lungo i secoli qui hanno lodato il Signore e hanno lavorato su questo territorio per renderlo cristiano, per far sviluppare la cultura e l’agricoltura".

L’ingegner Giampaolo Capaldini sui tempi dei lavori

"I lavori inizieranno dalla parte absidale -spiega l'ingegner Giampaolo Capaldini- la zona della facciata, infatti, è ancora in pericolo essendo situata proprio sotto la rupe, che deve essere consolidata. Procederemo con lo smontaggio della copertura dell’abside per mettere in sicurezza l’aera sottostante e lavorare così in tranquillità; poi, scenderemo verso il basso fino al recupero della cripta e, quando la parte antistante sarà in sicurezza, consolideremo le murature e riscostruiremo la facciata con il rosone.

Al termine di ciò, faremo anche un consolidamento fondale perché la chiesa ha avuto un grosso cedimento verso valle, essendo poggiata su un terrapieno antropico. Restaureremo infine anche tutte le opere d’arte: quelle presenti all’interno della chiesa, come l’altare e la tomba dei Santi Eutizio e Spes, e quelle ricoverate al deposito regionale di Santo Chiodo di Spoleto. Con l’ufficio tecnico dell’Archidiocesi, stiamo accelerando per completare l’iter burocratico necessario al recupero dell’intera abbazia. I lavori della chiesa, quindi, dovranno necessariamente intersecarsi anche con quelli relativi al monastero e alla rupe. Il nostro obiettivo -conclude Capaldini- è quello di riconsegnare l’intero complesso abbaziale di Sant'Eutizio in circa tre anni a partire da oggi".

La soddisfazione delle imprese

"Siamo due aziende umbre -afferma Nicola Falcini della C.E.S.A., capogruppo mandataria- e c’era la volontà di creare un pool d’imprese del territorio per operare in un monumento di così grande importanza qual è l’Abbazia di Sant'Eutizio.

Per quanto riguarda la ricostruzione e il riassemblaggio della facciata e del rosone adotteremo la tecnica di restauro chiamata anastilosi: utilizzando la documentazione degli archivi, ricostruiremo tutto com’era e dove era, elemento per elemento".

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chiesa abbazia sant'eutizio

Mercoledì 14 dicembre alle 9.30, sotto una pioggia battente, sono iniziati i lavori per il recupero della chiesa dell’Abbazia di Sant'Eutizio in Preci, gravemente danneggiata dai terremoti del 2016. All’arrivo dei primi camion con le impalcature e altri materiali erano presenti l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, il vicario generale dell’Archidiocesi don Sem Fioretti e il parroco dell’Abbazia don Luciano Avenati. Ricordiamo che lo scorso 3 ottobre, proprio nel cortile dell’Abbazia, era stato firmato il contratto per l’avvio del cantiere.

Costi del progetto e professionisti

L’intervento di recupero della chiesa rientra nell’ordinanza speciale n. 10 del 15 luglio 2021 del Commissario straordinario del Governo alla ricostruzione. L’importo complessivo dei lavori a base d’appalto è 5.321.277,77 euro, di cui: 1.126.387,47 euro per la sicurezza e 4.194.890,30 euro per i lavori. Il soggetto attuatore, naturalmente, è l’archidiocesi di Spoleto-Norcia nella persona del vicario generale don Sem Fioretti. Il responsabile della procedura e dei lavori è il geometra Simone Desantis, direttore dell’ufficio tecnico dell’Archidiocesi. Alta sorveglianza Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria: l’ingegner Giuseppe Lacava e il dottor Giovanni Luca Delogu. Il progetto del recupero della chiesa abbaziale di Sant'Eutizio è stato redatto dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti, così composto: mandatario lo Studio Associato di Ingegneria Capaldini (Paolo e Giampaolo) di Bastardo di Giano dell’Umbria; mandanti: l’architetto Fabrizio Bonucci di Foligno, progettista e direttore dei lavori architettonici; l’ingegner Flavio Passeri della Progter s.n.c. di Ponte Valleceppi di Perugia, progettista e direttore lavori degli impianti; il geometra Claudio Belardoni di Perugia, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione; il dottor Roberto Giorgetti di Spoleto, geologo; la dottoressa Margherita Agamennone Garibaldi di Perugia, progettista restauratore; la dottoressa Alessia Anzani di Norcia, archeologo; l’ingegner Sergio Salvatori di Perugia, collaudatore; l’architetto Davide Pecilli de L’Aquila, collaboratore giovane professionista.

I lavori sono eseguiti dal raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) tra la C.E.S.A. con sede a Città di Castello, in qualità di capogruppo mandataria, e la TECNOSTRADE S.r.l. con sede a Perugia, in qualità di mandante. Nello specifico: l’architetto Nicola Falcini, direttore tecnico di cantiere; l’architetto Fanny Ballotti, tecnico di cantiere per le opere architettoniche; il dottor Paolo Pettinari, tecnico di cantiere per le opere di restauro; l’ingegner Francesco Caporali, direttore tecnico delle opere specialistiche strutturali; il geometra Giuseppe Medici, tecnico di cantiere; il dottor Lorenzo Caporali, responsabile comunicazioni esterne.

L’appello dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo affinché Giovanni Legnini resti Commissario alla ricostruzione

"L’avvio del cantiere dell’abbazia di Sant'Eutizio -ha detto l'arcivescovo- è un tassello luminoso che viene ad aggiungersi al mosaico della ricostruzione già in atto. Il complesso abbaziale della Valle Castoriana, racconta una storia preziosa di fede, di cultura e di arte. Il suo recupero diventa allora un messaggio di speranza e di fiducia per coloro che a sei anni dal terremoto devono ancora affrontare la fatica di ricominciare e di ritrovare una vita dignitosa e sicura. Stare in un cantiere, mi offre l’occasione di unirmi all’appello già espresso da diversi enti al Governo nazionale circa la presenza e l’azione del Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

Abbiamo lavorato con lui con grande intesa ed efficienza, trovando sempre ascolto, accoglienza e soprattutto soluzione ai problemi. Le voci che circolano in queste ultime settimane circa una sua sostituzione ci preoccupano grandemente. L’appello è a superare gli interessi di parte e politici e guardare invece a quelli di queste popolazioni, al lavoro compiuto e a quello che è in programma. Unisco volentieri la mia voce alle altre -conclude l’arcivescovo- chiedendo al Governo di pensare unicamente al bene di questa gente".

La gioia del parroco don Luciano Avenati

"Non posso che rallegrarmi -dice don Luciano Avenati- perché finalmente la speranza dell’inizio dei lavori è realtà. Voglio solo dire una cosa: chiedo l’intercessione dei Santi Eutizio, Spes e Fiorenzo affinché i lavori procedano spediti e che possano terminare nei tre anni preventivati. In questa occasione mi piace fare anche memoria di tutti gli abati e i monaci che lungo i secoli qui hanno lodato il Signore e hanno lavorato su questo territorio per renderlo cristiano, per far sviluppare la cultura e l’agricoltura".

L’ingegner Giampaolo Capaldini sui tempi dei lavori

"I lavori inizieranno dalla parte absidale -spiega l'ingegner Giampaolo Capaldini- la zona della facciata, infatti, è ancora in pericolo essendo situata proprio sotto la rupe, che deve essere consolidata. Procederemo con lo smontaggio della copertura dell’abside per mettere in sicurezza l’aera sottostante e lavorare così in tranquillità; poi, scenderemo verso il basso fino al recupero della cripta e, quando la parte antistante sarà in sicurezza, consolideremo le murature e riscostruiremo la facciata con il rosone.

Al termine di ciò, faremo anche un consolidamento fondale perché la chiesa ha avuto un grosso cedimento verso valle, essendo poggiata su un terrapieno antropico. Restaureremo infine anche tutte le opere d’arte: quelle presenti all’interno della chiesa, come l’altare e la tomba dei Santi Eutizio e Spes, e quelle ricoverate al deposito regionale di Santo Chiodo di Spoleto. Con l’ufficio tecnico dell’Archidiocesi, stiamo accelerando per completare l’iter burocratico necessario al recupero dell’intera abbazia. I lavori della chiesa, quindi, dovranno necessariamente intersecarsi anche con quelli relativi al monastero e alla rupe. Il nostro obiettivo -conclude Capaldini- è quello di riconsegnare l’intero complesso abbaziale di Sant'Eutizio in circa tre anni a partire da oggi".

La soddisfazione delle imprese

"Siamo due aziende umbre -afferma Nicola Falcini della C.E.S.A., capogruppo mandataria- e c’era la volontà di creare un pool d’imprese del territorio per operare in un monumento di così grande importanza qual è l’Abbazia di Sant'Eutizio.

Per quanto riguarda la ricostruzione e il riassemblaggio della facciata e del rosone adotteremo la tecnica di restauro chiamata anastilosi: utilizzando la documentazione degli archivi, ricostruiremo tutto com’era e dove era, elemento per elemento".

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