Umbertide Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/umbertide/ Settimanale di informazione regionale Thu, 16 Mar 2023 16:10:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Umbertide Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/umbertide/ 32 32 Le comunità parrocchiali dell’Unità pastorale dell’Alta Umbria colpita dal sisma si raccolgono in preghiera https://www.lavoce.it/le-comunita-parrocchiali-dellunita-pastorale-dellalta-umbria-colpita-dal-sisma-si-raccolgono-in-preghiera/ https://www.lavoce.it/le-comunita-parrocchiali-dellunita-pastorale-dellalta-umbria-colpita-dal-sisma-si-raccolgono-in-preghiera/#comments Thu, 16 Mar 2023 16:09:36 +0000 https://www.lavoce.it/?p=70831 sisma alta umbria

Una novena alla Beata Vergine Maria, in programma dal 17 al 24 marzo (ore 20.30), presso il Villaggio Santa Caterina in Solfagnano di Perugia, sarà occasione di preghiera comunitaria e di ringraziamento al Signore per aver protetto dal sisma, lo scorso 9 marzo, le comunità dell’Alta Umbria, al confine tra i comuni di Perugia ed Umbertide. Un sisma che ha avuto il suo epicentro nell’area dei centri abitati dell’Unità pastorale di Pierantonio, Rancolfo, Solfagnano, Sant’Orfeto, La Bruna e Resina dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, provocando tanta paura e lesionando alcune centinaia di abitazioni civili, diverse strutture commerciali e produttive e luoghi di culto, ma non ha causato morti e feriti. "Per questo ringraziamo il Signore, che, per intercessione della Madonna apparsa a Fatima, ha voluto risparmiare tante vite umane". Così, commenta il parroco dell’Unità pastorale, don Anton Marcel Sascau, nell’annunciare la novena di preghiera con la recita del San Rosario e invitando i fedeli a non mancare a quest’appuntamento. "Con la speranza -auspica don Anton- che tutto ritorni presto alla normalità".]]>
sisma alta umbria

Una novena alla Beata Vergine Maria, in programma dal 17 al 24 marzo (ore 20.30), presso il Villaggio Santa Caterina in Solfagnano di Perugia, sarà occasione di preghiera comunitaria e di ringraziamento al Signore per aver protetto dal sisma, lo scorso 9 marzo, le comunità dell’Alta Umbria, al confine tra i comuni di Perugia ed Umbertide. Un sisma che ha avuto il suo epicentro nell’area dei centri abitati dell’Unità pastorale di Pierantonio, Rancolfo, Solfagnano, Sant’Orfeto, La Bruna e Resina dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, provocando tanta paura e lesionando alcune centinaia di abitazioni civili, diverse strutture commerciali e produttive e luoghi di culto, ma non ha causato morti e feriti. "Per questo ringraziamo il Signore, che, per intercessione della Madonna apparsa a Fatima, ha voluto risparmiare tante vite umane". Così, commenta il parroco dell’Unità pastorale, don Anton Marcel Sascau, nell’annunciare la novena di preghiera con la recita del San Rosario e invitando i fedeli a non mancare a quest’appuntamento. "Con la speranza -auspica don Anton- che tutto ritorni presto alla normalità".]]>
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Tiziana, la prima disabile con “patente” per l’esoscheletro https://www.lavoce.it/tiziana-patente-esoscheletro/ Mon, 12 Nov 2018 10:00:02 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53362 esoscheletro

All’istituto Prosperius Tiberino di Umbertide è avvenuto un fatto di grande rilievo scientifico. Infatti Tiziana Furiosi, costretta in carrozzina dal 2008, sarà la prima paziente in Italia con il “patentino” per l’uso a domicilio dell’esoscheletro Indego, un ausilio robotico che pesa solo 13 kg e che le permette di camminare da sola.

Tiziana, originaria di Cagli, nelle Marche, ha imparato ad utilizzarlo dopo sei anni di allenamenti, assistita da medici, infermieri e fisioterapisti dell’istituto. “Mi hanno messa in piedi – ha dichiarato Tiziana - e mi sono ritrovata all’improvviso alla stessa altezza degli altri. Nessuno ci avrebbe scommesso: ho visto le stelle! Da quel giorno non mi sono più fermata”.

Il dottor Paolo Milia, responsabile dell’area neurologica e robotica del Prosperius che ha rilasciato la “patente” a Tiziana, ha ricordato che “per primi in Italia abbiamo cominciato a fare training per consentire ai pazienti che usano l’esoscheletro di impiegarlo anche a casa”.

Il Prosperius, il primo in Europa a dotarsi - nel 2012 - di un esoscheletro, accoglie ogni anno circa 100 studenti in Medicina riabilitativa americani, grazie all’accordo con 32 Università statunitensi. Diretto dal dott. Marco Caserio, cura ogni anno circa 1.500 pazienti per la riabilitazione ortopedica e neurologica.

Fabrizio Ciocchetti

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All’istituto Prosperius Tiberino di Umbertide è avvenuto un fatto di grande rilievo scientifico. Infatti Tiziana Furiosi, costretta in carrozzina dal 2008, sarà la prima paziente in Italia con il “patentino” per l’uso a domicilio dell’esoscheletro Indego, un ausilio robotico che pesa solo 13 kg e che le permette di camminare da sola.

Tiziana, originaria di Cagli, nelle Marche, ha imparato ad utilizzarlo dopo sei anni di allenamenti, assistita da medici, infermieri e fisioterapisti dell’istituto. “Mi hanno messa in piedi – ha dichiarato Tiziana - e mi sono ritrovata all’improvviso alla stessa altezza degli altri. Nessuno ci avrebbe scommesso: ho visto le stelle! Da quel giorno non mi sono più fermata”.

Il dottor Paolo Milia, responsabile dell’area neurologica e robotica del Prosperius che ha rilasciato la “patente” a Tiziana, ha ricordato che “per primi in Italia abbiamo cominciato a fare training per consentire ai pazienti che usano l’esoscheletro di impiegarlo anche a casa”.

Il Prosperius, il primo in Europa a dotarsi - nel 2012 - di un esoscheletro, accoglie ogni anno circa 100 studenti in Medicina riabilitativa americani, grazie all’accordo con 32 Università statunitensi. Diretto dal dott. Marco Caserio, cura ogni anno circa 1.500 pazienti per la riabilitazione ortopedica e neurologica.

Fabrizio Ciocchetti

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UMBERTIDE. Si riapre il dibattito sulla moschea https://www.lavoce.it/umbertide-dibattito-moschea/ Mon, 15 Oct 2018 10:00:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=53135 moschea

Sul caso del Centro culturale islamico la Giunta comunale di Umbertide rilancia: “No alla moschea”. A commentare l’esito del parere “pro veritate” è il sindaco Luca Carizia, il quale precisa come l’Amministrazione abbia ritenuto fondamentale richiedere la consulenza ad uno studio legale per capire come, a livello tecnico e giuridico, ci si possa approcciare sulla questione.

L’esito rappresenta un punto di partenza perché indirizza verso un percorso assolutamente conforme alla legge e in sintonia con le competenze amministrative. Mossa che, qualora non venissero rispettati i termini della destinazione d’uso, potrebbe portare alla chiusura dell’immobile.

Carizia continua dicendo che “da parte mia, della Giunta, posso assicurare un impegno certosino nel vigilare che la struttura di via Madonna del Moro non venga trasformata in moschea”.

Tiene inoltre a precisare che, diversamente da quanto riportato nei titoli di alcuni quotidiani, l’Amministrazione comunale, anche durante l’ultima assise cittadina, non ha mai parlato di “moschea”, bensì di Centro culturale islamico. Sul quale si hanno delle forti perplessità relative all’utilizzo, alle dimensioni e, non ultimo, alla provenienza dei fondi.

Va ricordato, comunque, che dallo scorso 3 settembre, dopo lo sgombero della vecchia moschea di via Battisti, la numerosa comunità musulmana locale non ha un posto dove pregare. Come affermato dall’imam Chafiq El Oqayly in una lettera inviata al primo cittadino, mancherebbero ancora sei mesi per la fine definitiva dei lavori del nuovo Centro islamico. L’attenzione sul caso resta più alta che mai. Stiamo a vedere.

Fabrizio Ciocchetti

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moschea

Sul caso del Centro culturale islamico la Giunta comunale di Umbertide rilancia: “No alla moschea”. A commentare l’esito del parere “pro veritate” è il sindaco Luca Carizia, il quale precisa come l’Amministrazione abbia ritenuto fondamentale richiedere la consulenza ad uno studio legale per capire come, a livello tecnico e giuridico, ci si possa approcciare sulla questione.

L’esito rappresenta un punto di partenza perché indirizza verso un percorso assolutamente conforme alla legge e in sintonia con le competenze amministrative. Mossa che, qualora non venissero rispettati i termini della destinazione d’uso, potrebbe portare alla chiusura dell’immobile.

Carizia continua dicendo che “da parte mia, della Giunta, posso assicurare un impegno certosino nel vigilare che la struttura di via Madonna del Moro non venga trasformata in moschea”.

Tiene inoltre a precisare che, diversamente da quanto riportato nei titoli di alcuni quotidiani, l’Amministrazione comunale, anche durante l’ultima assise cittadina, non ha mai parlato di “moschea”, bensì di Centro culturale islamico. Sul quale si hanno delle forti perplessità relative all’utilizzo, alle dimensioni e, non ultimo, alla provenienza dei fondi.

Va ricordato, comunque, che dallo scorso 3 settembre, dopo lo sgombero della vecchia moschea di via Battisti, la numerosa comunità musulmana locale non ha un posto dove pregare. Come affermato dall’imam Chafiq El Oqayly in una lettera inviata al primo cittadino, mancherebbero ancora sei mesi per la fine definitiva dei lavori del nuovo Centro islamico. L’attenzione sul caso resta più alta che mai. Stiamo a vedere.

Fabrizio Ciocchetti

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UMBERTIDE. Arriva un frate francescano, Marco Bussi https://www.lavoce.it/umbertide-frate-marco-bussi/ Tue, 25 Sep 2018 10:00:06 +0000 https://www.lavoce.it/?p=52932 Marco Bussi

Un nuovo “giovane” figlio di san Francesco è arrivato al convento di Santa Maria della Pietà a Umbertide. Si chiama Marco Bussi, viene dal Piemonte e ha 40 anni. Siamo andati a trovarlo.

Chi è Marco Bussi? “Una persona in ricerca vocazionale. Ho concluso da poco gli studi teologici ad Assisi; la professione solenne è avvenuta lo scorso anno, e dopo aver vissuto per anno circa al convento di Monteluco di Spoleto sono stato mandato a Umbertide a Santa Maria della Pietà”.

Conoscevi già Umbertide? “Sì, ero stato qui per due mesi cinque anni fa, nel tempo dello studentato. Fu un bel periodo, anche se breve. E forse, dato che ne sentivo un po’ la nostalgia, il Signore ha voluto riportarmi qua.

La vocazione alla vita religiosa? “Le radici della chiamata alla vita francescana risalgono al 2004, quando seguii ad Assisi un corso di orientamento alla vita religiosa, tenuto da padre Gianluca Iacomino (ora parroco qui). Scoprii di essere un cristiano ‘praticante non credente’: agli occhi del mondo un buon cristiano, ma senza aver mai cercato veramente Gesù Cristo. Nel settembre 2009 sono entrato nel convento di Monteluco, avendo capito che la strada da seguire era diversa da quella che pensavo” (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).

Fabrizio Ciocchetti

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Marco Bussi

Un nuovo “giovane” figlio di san Francesco è arrivato al convento di Santa Maria della Pietà a Umbertide. Si chiama Marco Bussi, viene dal Piemonte e ha 40 anni. Siamo andati a trovarlo.

Chi è Marco Bussi? “Una persona in ricerca vocazionale. Ho concluso da poco gli studi teologici ad Assisi; la professione solenne è avvenuta lo scorso anno, e dopo aver vissuto per anno circa al convento di Monteluco di Spoleto sono stato mandato a Umbertide a Santa Maria della Pietà”.

Conoscevi già Umbertide? “Sì, ero stato qui per due mesi cinque anni fa, nel tempo dello studentato. Fu un bel periodo, anche se breve. E forse, dato che ne sentivo un po’ la nostalgia, il Signore ha voluto riportarmi qua.

La vocazione alla vita religiosa? “Le radici della chiamata alla vita francescana risalgono al 2004, quando seguii ad Assisi un corso di orientamento alla vita religiosa, tenuto da padre Gianluca Iacomino (ora parroco qui). Scoprii di essere un cristiano ‘praticante non credente’: agli occhi del mondo un buon cristiano, ma senza aver mai cercato veramente Gesù Cristo. Nel settembre 2009 sono entrato nel convento di Monteluco, avendo capito che la strada da seguire era diversa da quella che pensavo” (continua a leggere gratuitamente sull'edizione digitale de La Voce).

Fabrizio Ciocchetti

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