Perugia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/perugia/ Settimanale di informazione regionale Fri, 15 Nov 2024 16:53:29 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Perugia Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/perugia/ 32 32 Inaugurata la nuova residenza protetta del Centro Sereni-Don Guanella https://www.lavoce.it/inaugurata-la-nuova-residenza-protetta-del-centro-sereni-don-guanella/ https://www.lavoce.it/inaugurata-la-nuova-residenza-protetta-del-centro-sereni-don-guanella/#respond Fri, 15 Nov 2024 16:53:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=78556 La porta a vetri di ingresso della residenza

Il 10 novembre scorso, dopo la messa celebrata in chiesa, è stata inaugurata la nuova residenza protetta over 65 del Centro Sereni – Opera Don Guanella nel quartiere perugino di Montebello. Un passo importante per la comunità guanelliana e per il Centro Sereni che ha la finalità di accompagnare gli ospiti anche nella parte finale della loro vita, garantendo una continuità assistenziale e una qualità di vita dignitosa.

La nuova struttura è “qualcosa in più per rispondere alle esigenze, e un inizio non una fine”, frutto di un “lavoro durato cinque mesi che ha visto la collaborazione di tante persone” ha detto don Giovanni Amico, direttore del centro.

Le autorità presenti

Ha tagliato il nastro la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, presenti la presidente della Regione Donatella Tesei, la sindaca Vittoria Ferdinandi, il garante regionale dei diritti delle persone con disabilità Massimo Rolla, il vicario diocesano don Simone Sorbaioli.

La nuova residenza protetta del Centro Sereni

La nuova ala comprende 12 camere, per un totale di 20 posti. Attualmente la struttura socio-riabilitativa, accreditata dalla Regione Umbria e convenzionata con la Usl Umbria 1, accoglie 70 ospiti, sia in regime residenziale che semiresidenziale, con disabilità intellettiva e difficoltà comportamentali derivanti da disfunzioni cerebrali, seguiti da 80 dipendenti, religiosi e laici.

Le parole della ministra Alessandra Locatelli

”È una giornata straordinaria per me, perché si inaugura un servizio importante che ho sentito nascere e desiderare”, ha detto la ministra Locatelli “Per me l’apertura di un servizio è una risposta ai bisogni delle persone”, e in questo caso “persone con disabilità che hanno bisogno di essere accompagnate in un percorso che dura tutta la vita, finché c’è qualcuno che è in grado di amare, di tenere quella mano e di interpretare i desideri e il volere di una persona. Non solo per erogare un servizio, ma per cercare di realizzare quel progetto di vita, di cui parlo spesso, che però sia scelto e desiderato sempre dalla persona stessa in base alle sue necessità”.

Le parole della sindaca Ferdinandi

La sindaca Ferdinandi ha sottolineato che l’inclusione “da tema di agenda politica deve diventare tema di agenda collettiva, dove ognuno con i propri comportamenti quotidiani può fare la differenza”.

Portando il saluto dell’arcivescovo Ivan Maffeis, il vicario don Simone Sorbaioli ha ricordato che “il don Guanella per la città è oltre che un luogo di attenzione e carità, un luogo simbolo che oggi si arricchisce di una nuova perla”.

Al termine alla ministra Locatelli, nominata simbolicamente madrina della residenza protetta, è stata consegnata la chiave dell’opera don Guanella.

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La porta a vetri di ingresso della residenza

Il 10 novembre scorso, dopo la messa celebrata in chiesa, è stata inaugurata la nuova residenza protetta over 65 del Centro Sereni – Opera Don Guanella nel quartiere perugino di Montebello. Un passo importante per la comunità guanelliana e per il Centro Sereni che ha la finalità di accompagnare gli ospiti anche nella parte finale della loro vita, garantendo una continuità assistenziale e una qualità di vita dignitosa.

La nuova struttura è “qualcosa in più per rispondere alle esigenze, e un inizio non una fine”, frutto di un “lavoro durato cinque mesi che ha visto la collaborazione di tante persone” ha detto don Giovanni Amico, direttore del centro.

Le autorità presenti

Ha tagliato il nastro la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, presenti la presidente della Regione Donatella Tesei, la sindaca Vittoria Ferdinandi, il garante regionale dei diritti delle persone con disabilità Massimo Rolla, il vicario diocesano don Simone Sorbaioli.

La nuova residenza protetta del Centro Sereni

La nuova ala comprende 12 camere, per un totale di 20 posti. Attualmente la struttura socio-riabilitativa, accreditata dalla Regione Umbria e convenzionata con la Usl Umbria 1, accoglie 70 ospiti, sia in regime residenziale che semiresidenziale, con disabilità intellettiva e difficoltà comportamentali derivanti da disfunzioni cerebrali, seguiti da 80 dipendenti, religiosi e laici.

Le parole della ministra Alessandra Locatelli

”È una giornata straordinaria per me, perché si inaugura un servizio importante che ho sentito nascere e desiderare”, ha detto la ministra Locatelli “Per me l’apertura di un servizio è una risposta ai bisogni delle persone”, e in questo caso “persone con disabilità che hanno bisogno di essere accompagnate in un percorso che dura tutta la vita, finché c’è qualcuno che è in grado di amare, di tenere quella mano e di interpretare i desideri e il volere di una persona. Non solo per erogare un servizio, ma per cercare di realizzare quel progetto di vita, di cui parlo spesso, che però sia scelto e desiderato sempre dalla persona stessa in base alle sue necessità”.

Le parole della sindaca Ferdinandi

La sindaca Ferdinandi ha sottolineato che l’inclusione “da tema di agenda politica deve diventare tema di agenda collettiva, dove ognuno con i propri comportamenti quotidiani può fare la differenza”.

Portando il saluto dell’arcivescovo Ivan Maffeis, il vicario don Simone Sorbaioli ha ricordato che “il don Guanella per la città è oltre che un luogo di attenzione e carità, un luogo simbolo che oggi si arricchisce di una nuova perla”.

Al termine alla ministra Locatelli, nominata simbolicamente madrina della residenza protetta, è stata consegnata la chiave dell’opera don Guanella.

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Sodalizio San Martino: 450 anni a servizio di poveri e “vergognosi” https://www.lavoce.it/sodalizio-san-martino-450-anni-a-servizio-di-poveri-e-vergognosi/ https://www.lavoce.it/sodalizio-san-martino-450-anni-a-servizio-di-poveri-e-vergognosi/#respond Thu, 07 Nov 2024 09:55:04 +0000 https://www.lavoce.it/?p=78428

Quest’anno il Sodalizio San Martino di Perugia, benemerita istituzione laica di carità, compie 450 anni (1574-2024). In occasione delle feste dei Santi Ercolano e Martino, La Voce dedica al Sodalizio un inserto nel numero in edicola questo fine settimana raccontandone la storia e l’attualità. Quattro secoli e mezzo senza dimostrarli, restando al passo con i tempi, al servizio degli anziani e tessendo rapporti di collaborazione con le istituzioni civili e religiose senza rinunciare alla sua autonomia come si evince fin dalle antiche “tavole di fondazione”, “costituzioni” e “statuti”. Del passato del Sodalizio ne ha parlato recentemente il suo presidente, il magistrato a riposo Alfredo Arioti Branciforti, durante un incontro con la presidente della Regione Donatella Tesei e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi. Entrambe hanno espresso parole di vivo apprezzamento e gratitudine per l’opera svolta dal Sodalizio in campo sociale contribuendo non poco al bene comune. Nella circostanza il presidente Arioti Branciforti ha commentato: «Quattrocentocinquanta anni sono tanti vedendoci sempre in prima linea nella tutela del sociale, delle persone che erano e che sono più deboli. Il Sodalizio è riuscito a sopravvivere tutti questi anni, secoli, perché si è adeguato alle circostanze, agli eventi, alla storia. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="78438,78433,78442,78435,78437,78434,78439,78440,78441"]

Sodalizio: l'inizio come Confraternita

Siamo nati come per tutelare i poveri e i “vergognosi”. Questi ultimi erano le persone abbienti che, per circostanze della vita, perdevano tutto e si vergognavano dell’elemosina. Da queste persone è nata la “Confraternita di San Martino”, che presentava 80 confrati per ciascuno dei cinque rioni medioevali di Perugia per un totale di 400 confrati (numero tutt’ora mantenuto, n.d.r.). Erano tanti in un’epoca in cui la città aveva solo 25mila abitanti; questo perché dovevano andare a cercare i “vergognosi” per poterli aiutare. Con il passare del tempo il Sodalizio ha iniziato a tutelare anche gli orfani di famiglie indigenti, poi si è dedicato agli ospedali, alle scuole materne, fino ad arrivare a noi con il dedicarsi agli anziani. È stata l’idea di un nostro confratello, Mario Bellucci, di costruire la “Residenza San Martino”, una cittadella nella città. C’è il teatro, il ristorante, la chiesa, la biblioteca…, una realtà interessante. Tutto questo per ospitare dignitosamente gli anziani, i più dimenticati e considerati, addirittura, un peso, soprattutto coloro che non sono autosufficienti». Il presidente ha concluso con un monito a sé stesso e a quanti sono chiamati ad amministrare anche la cosa pubblica: «Più che criticare chi ci ha preceduto nel governo, occorre rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene comune, per il bene degli altri perché noi siamo destinati a servire gli altri, non ad essere serviti. Questo è il principio base del nostro Sodalizio, un esempio-insegnamento anche per chi è chiamato a governare la società intera». Il Sodalizio di San Martino è considerato dalla città di Perugia «parte integrante della propria migliore storia» e «punto di riferimento dei valori umani e sociali più alti», conferendogli il Consiglio comunale, nel 1992, l’Iscrizione all’Albo d’Oro della Città.

I beni e servizi del Sodalizio

La sua eccellente opera di accoglienza-assistenza alle persone anziane è garantita anche dai proventi derivanti dalla rendita di beni ricevuti nel tempo, tra donazioni e lasciti, dando oggi lavoro a circa novanta persone. Tra i beni menzioniamo la storica Farmacia e la fiorente Azienda Agraria. Non va trascurato il suo patrimonio storico-artistico, come la chiesa monumentale di Sant’Ercolano e il Centro di arte e cultura “Fuseum”.

Le due imminenti festività

La festa di Sant’Ercolano, patrono della Città e dell’Università, sarà celebrata sabato 9 e domenica 10 novembre, nell’omonima chiesa, con due messe solenni: sabato, alle ore 11, presieduta dal vicario generale mons. Simone Sorbaioli insieme ai parroci del centro storico; domenica, alle ore 10.30, presieduta dall’arcivescovo mons. Ivan Maffeis, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili, accademiche e del Sodalizio, animata dal coro de “I Madrigalisti di Perugia”. La festa di San Martino sarà celebrata martedì 12, alle ore 16.30, nella Biblioteca del Sodalizio, presieduta sempre dall’arcivescovo, a cui parteciperanno gli ospiti con i loro familiari, il personale, i membri del Consiglio di Amministrazione e i confrati che vorranno unirsi. La festa proseguirà presso il ristorante della struttura con un’agape fraterna all’insegna dello spirito di accoglienza e condivisione che contraddistingue da 450 anni il San Martino.]]>

Quest’anno il Sodalizio San Martino di Perugia, benemerita istituzione laica di carità, compie 450 anni (1574-2024). In occasione delle feste dei Santi Ercolano e Martino, La Voce dedica al Sodalizio un inserto nel numero in edicola questo fine settimana raccontandone la storia e l’attualità. Quattro secoli e mezzo senza dimostrarli, restando al passo con i tempi, al servizio degli anziani e tessendo rapporti di collaborazione con le istituzioni civili e religiose senza rinunciare alla sua autonomia come si evince fin dalle antiche “tavole di fondazione”, “costituzioni” e “statuti”. Del passato del Sodalizio ne ha parlato recentemente il suo presidente, il magistrato a riposo Alfredo Arioti Branciforti, durante un incontro con la presidente della Regione Donatella Tesei e la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi. Entrambe hanno espresso parole di vivo apprezzamento e gratitudine per l’opera svolta dal Sodalizio in campo sociale contribuendo non poco al bene comune. Nella circostanza il presidente Arioti Branciforti ha commentato: «Quattrocentocinquanta anni sono tanti vedendoci sempre in prima linea nella tutela del sociale, delle persone che erano e che sono più deboli. Il Sodalizio è riuscito a sopravvivere tutti questi anni, secoli, perché si è adeguato alle circostanze, agli eventi, alla storia. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="78438,78433,78442,78435,78437,78434,78439,78440,78441"]

Sodalizio: l'inizio come Confraternita

Siamo nati come per tutelare i poveri e i “vergognosi”. Questi ultimi erano le persone abbienti che, per circostanze della vita, perdevano tutto e si vergognavano dell’elemosina. Da queste persone è nata la “Confraternita di San Martino”, che presentava 80 confrati per ciascuno dei cinque rioni medioevali di Perugia per un totale di 400 confrati (numero tutt’ora mantenuto, n.d.r.). Erano tanti in un’epoca in cui la città aveva solo 25mila abitanti; questo perché dovevano andare a cercare i “vergognosi” per poterli aiutare. Con il passare del tempo il Sodalizio ha iniziato a tutelare anche gli orfani di famiglie indigenti, poi si è dedicato agli ospedali, alle scuole materne, fino ad arrivare a noi con il dedicarsi agli anziani. È stata l’idea di un nostro confratello, Mario Bellucci, di costruire la “Residenza San Martino”, una cittadella nella città. C’è il teatro, il ristorante, la chiesa, la biblioteca…, una realtà interessante. Tutto questo per ospitare dignitosamente gli anziani, i più dimenticati e considerati, addirittura, un peso, soprattutto coloro che non sono autosufficienti». Il presidente ha concluso con un monito a sé stesso e a quanti sono chiamati ad amministrare anche la cosa pubblica: «Più che criticare chi ci ha preceduto nel governo, occorre rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene comune, per il bene degli altri perché noi siamo destinati a servire gli altri, non ad essere serviti. Questo è il principio base del nostro Sodalizio, un esempio-insegnamento anche per chi è chiamato a governare la società intera». Il Sodalizio di San Martino è considerato dalla città di Perugia «parte integrante della propria migliore storia» e «punto di riferimento dei valori umani e sociali più alti», conferendogli il Consiglio comunale, nel 1992, l’Iscrizione all’Albo d’Oro della Città.

I beni e servizi del Sodalizio

La sua eccellente opera di accoglienza-assistenza alle persone anziane è garantita anche dai proventi derivanti dalla rendita di beni ricevuti nel tempo, tra donazioni e lasciti, dando oggi lavoro a circa novanta persone. Tra i beni menzioniamo la storica Farmacia e la fiorente Azienda Agraria. Non va trascurato il suo patrimonio storico-artistico, come la chiesa monumentale di Sant’Ercolano e il Centro di arte e cultura “Fuseum”.

Le due imminenti festività

La festa di Sant’Ercolano, patrono della Città e dell’Università, sarà celebrata sabato 9 e domenica 10 novembre, nell’omonima chiesa, con due messe solenni: sabato, alle ore 11, presieduta dal vicario generale mons. Simone Sorbaioli insieme ai parroci del centro storico; domenica, alle ore 10.30, presieduta dall’arcivescovo mons. Ivan Maffeis, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili, accademiche e del Sodalizio, animata dal coro de “I Madrigalisti di Perugia”. La festa di San Martino sarà celebrata martedì 12, alle ore 16.30, nella Biblioteca del Sodalizio, presieduta sempre dall’arcivescovo, a cui parteciperanno gli ospiti con i loro familiari, il personale, i membri del Consiglio di Amministrazione e i confrati che vorranno unirsi. La festa proseguirà presso il ristorante della struttura con un’agape fraterna all’insegna dello spirito di accoglienza e condivisione che contraddistingue da 450 anni il San Martino.]]>
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Missione giovani: le testimonianze di chi ha partecipato https://www.lavoce.it/missione-giovani-le-testimonianze-di-chi-ha-partecipato/ https://www.lavoce.it/missione-giovani-le-testimonianze-di-chi-ha-partecipato/#respond Fri, 01 Nov 2024 17:00:48 +0000 https://www.lavoce.it/?p=78388 I giovani con i frati francescani in piazza IV Novembre intorno alla Fonta aMaggiore, sullo sfondo Palazzo dei Priori

La “Missione giovani” si è conclusa, ma ha lasciato segni, e semi, nella vita dei giovani, dei missionari e di quelli che si sono lasciati coinvolgere dal loro invito, ma anche nella vita della comunità ecclesiale che si è preparata per il “dopo missione”.

Segni e semi nei giovani partecipanti alla Missione

Avvicinare una persona sconosciuta per strada per proporgli un discorso che riguarda la fede. Quanti si vergognerebbero a farlo? Tanti, quasi tutti. Anche Francesca e Elena, due ragazze che hanno partecipato alla Missione giovani, e che nonostante la preparazione fatta nei mesi precedenti, al momento di andare hanno dovuto superare timidezza e “vergogna”, spinte e sostenute dai missionari adulti che accompagnavano i giovani. Le incontro a metà missione, giovedì pomeriggio nella “base” dei missionari, la chiesa di Elce. Hanno appena concluso la preparazione fatta di preghiera e indicazioni logistiche per andare per le strade a portare l’annuncio.

La timidezza di Francesca, poi superata

“All’inizio è stato molto complesso e mi ‘buttavano i frati’, - racconta Francesca - cioè nel senso proprio mi dicevano vai, ferma la persona, parla. Invece adesso è una cosa che sento molto più mia anche perché ho capito quanto sia importante soprattutto quando abbiamo iniziato a fare le serate al Teatro Pavone: ho visto i ragazzi venire poi all’adorazione che quando uscivano avevano una luce immensa e bellissima negli occhi. Vederli così, soprattutto alcuni di cui conoscevo le storie mi spinge ad andare ancora adesso. È stato bellissimo e lo rifarei altre mille volte”.

... e quella di Elena, "che ha dovuto rompere il ghiaccio"

Anche Elena all’inizio ha dovuto “un po’ rompere il ghiaccio anche con me stessa”. Ma poi, racconta, “davvero riesci a essere te stesso con tutti, con tutta la gente che incontri perché è proprio bello vedere la disponibilità dei giovani che hanno accolto quasi tutti l’invito anche se poi non tutti sono venuti, o sono rimasti soltanto per una parte di serata. La prima sera sono stata fuori dal teatro e sono usciti tre ragazzi che dentro sentivano un po’ caldo e non ce la facevano più a respirare, e sono rimasti fuori a parlare con noi sulla serata, sulla vita in generale, su argomenti del più e del meno, come quando tra amici si rimane fuori dopo la messa a parlare”.

Sperimentare che si può entrare in relazione con l'altro

Ma, “la cosa più bella” che le ragazze si portano nel cuore, e che ha segnato la loro vita, “non è stato tanto portare un annuncio”, che pure hanno fatto, ma è l’aver sperimentato che si può, ed è bello, “entrare in relazione con l’altro”, come dice Francesca. E Francesca si porta nel cuore “tanta gioia e tanta speranza” perché, spiega, “a noi può sembrare inutile fare inviti a gente scelta a caso, che non conosciamo, però Dio sa che frutti porterà questa piccola settimana in un tempo molto più grande”. E sottolinea che “‘è stato fondamentale” questo “fermarsi per strada a parlare con loro, dargli il loro spazio, dargli la parola, dargli l’occasione di esprimersi in un ambiente libero, senza pregiudizi, senza costrizioni, creare questo luogo dove i giovani si sono sentiti ascoltati”.  Negli occhi di Francesca e Elena c’è la luce di chi ha sperimentato la bellezza di un incontro.

Segni e semi della Missione nella comunità

La Missione giovani è una “azione” di Chiesa. Promossa dalla diocesi e nello specifico dagli uffici pastorali che si occupano dei giovani, ha però cercato di coinvolgere la comunità ecclesiale, dalle parrocchie alle associazioni, gruppi e movimenti, non solo giovanili. Un coinvolgimento che si è concretizzato nella fase di invito ai giovani a partecipare, nelle giornate della Missione con i sacerdoti che si sono messi a disposizione per le confessioni o che hanno accompagnato i ragazzi della parrocchia alle catechesi tenute al Pavone. Un coinvolgimento che si fa ancor più coinvolgente in questo “postmissione” con i percorsi attivati soprattutto a Perugia, ma non solo, ai quali sono stati invitati tutti i giovani contattati nei giorni della missione.

Il primo seme

Il primo seme piantato nella comunità ecclesiale è, “prima di tutto la comunione vissuta in questa Missione giovani, cioè di poter stare tra ragazzi, frati, sacerdoti di varie parrocchie, di varie realtà, di varie associazioni” , commenta don Simone Sorbaioli, vicario per la pastorale, che nel tempo della Missione ha condiviso le sue giornate con i missionari.  “La missione accende un fuoco che dopo va tenuto vivo” e “a noi - aggiunge don Sorbaioli - viene chiesto di accompagnare i tanti giovani incontrati in questi giorni di annuncio, in quello che chiamiamo il ‘post missione’. Sabato all’ultima catechesi verrà fatto un invito a proseguire un cammino nelle varie occasioni di nuova evangelizzazione per i giovani, 16 preparate nelle parrocchie o nelle associazioni, che prenderanno avvio nella settimana successiva alla conclusione della Missione”.

Il post-missione è appena iniziato. Il cammino prosegue nella comunità diocesana che il 23 settembre sarà convocata in assemblea. Ma tra i frutti c’è già il rafforzamento della collaborazione tra le pastorali che si occupano dei giovani.

L'omelia dell'arcivescovo Ivan Meffeis

“Un po’ tutti abbiamo respirato quel clima di fraternità e di condivisione dell’annuncio missionario del Vangelo che ci ha uniti e che rimane un patrimonio da coltivare e da valorizzare”. Così l’arcivescovo Ivan Maffeis all’omelia della celebrazione eucaristica conclusiva della “Missione Giovani” che si è svolta a Perugia dal 18 al 27 ottobre. Domenica mattina l’ultimo appuntamento in una gremita cattedrale di San Lorenzo. In chiesa i giovani missionari e tanti dei giovani incontrati nei giorni della missione.

“Chiediamo al Signore - ha detto il vescovo Ivan all’omelia - un cuore che sappia ascoltare il grido di tanti e sappia restituire un riflesso di quella luce, di quella speranza che Dio ci ha donato. Affinché questa luce e questa speranza non si offuschino, vi proponiamo di scegliere un cammino con cui continuare e valorizzare il tesoro di questa “Missione Giovani”, perché non resti semplicemente un ricordo”. Nel postmissione 16 proposte per proseguire il cammino, a cominciare da mercoledì 31 ottobre presso la chiesa dell’abbazia di San Pietro a Perugia.

Il calendario completo è pubblicato sul sito diocesi.perugia.it/

 
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I giovani con i frati francescani in piazza IV Novembre intorno alla Fonta aMaggiore, sullo sfondo Palazzo dei Priori

La “Missione giovani” si è conclusa, ma ha lasciato segni, e semi, nella vita dei giovani, dei missionari e di quelli che si sono lasciati coinvolgere dal loro invito, ma anche nella vita della comunità ecclesiale che si è preparata per il “dopo missione”.

Segni e semi nei giovani partecipanti alla Missione

Avvicinare una persona sconosciuta per strada per proporgli un discorso che riguarda la fede. Quanti si vergognerebbero a farlo? Tanti, quasi tutti. Anche Francesca e Elena, due ragazze che hanno partecipato alla Missione giovani, e che nonostante la preparazione fatta nei mesi precedenti, al momento di andare hanno dovuto superare timidezza e “vergogna”, spinte e sostenute dai missionari adulti che accompagnavano i giovani. Le incontro a metà missione, giovedì pomeriggio nella “base” dei missionari, la chiesa di Elce. Hanno appena concluso la preparazione fatta di preghiera e indicazioni logistiche per andare per le strade a portare l’annuncio.

La timidezza di Francesca, poi superata

“All’inizio è stato molto complesso e mi ‘buttavano i frati’, - racconta Francesca - cioè nel senso proprio mi dicevano vai, ferma la persona, parla. Invece adesso è una cosa che sento molto più mia anche perché ho capito quanto sia importante soprattutto quando abbiamo iniziato a fare le serate al Teatro Pavone: ho visto i ragazzi venire poi all’adorazione che quando uscivano avevano una luce immensa e bellissima negli occhi. Vederli così, soprattutto alcuni di cui conoscevo le storie mi spinge ad andare ancora adesso. È stato bellissimo e lo rifarei altre mille volte”.

... e quella di Elena, "che ha dovuto rompere il ghiaccio"

Anche Elena all’inizio ha dovuto “un po’ rompere il ghiaccio anche con me stessa”. Ma poi, racconta, “davvero riesci a essere te stesso con tutti, con tutta la gente che incontri perché è proprio bello vedere la disponibilità dei giovani che hanno accolto quasi tutti l’invito anche se poi non tutti sono venuti, o sono rimasti soltanto per una parte di serata. La prima sera sono stata fuori dal teatro e sono usciti tre ragazzi che dentro sentivano un po’ caldo e non ce la facevano più a respirare, e sono rimasti fuori a parlare con noi sulla serata, sulla vita in generale, su argomenti del più e del meno, come quando tra amici si rimane fuori dopo la messa a parlare”.

Sperimentare che si può entrare in relazione con l'altro

Ma, “la cosa più bella” che le ragazze si portano nel cuore, e che ha segnato la loro vita, “non è stato tanto portare un annuncio”, che pure hanno fatto, ma è l’aver sperimentato che si può, ed è bello, “entrare in relazione con l’altro”, come dice Francesca. E Francesca si porta nel cuore “tanta gioia e tanta speranza” perché, spiega, “a noi può sembrare inutile fare inviti a gente scelta a caso, che non conosciamo, però Dio sa che frutti porterà questa piccola settimana in un tempo molto più grande”. E sottolinea che “‘è stato fondamentale” questo “fermarsi per strada a parlare con loro, dargli il loro spazio, dargli la parola, dargli l’occasione di esprimersi in un ambiente libero, senza pregiudizi, senza costrizioni, creare questo luogo dove i giovani si sono sentiti ascoltati”.  Negli occhi di Francesca e Elena c’è la luce di chi ha sperimentato la bellezza di un incontro.

Segni e semi della Missione nella comunità

La Missione giovani è una “azione” di Chiesa. Promossa dalla diocesi e nello specifico dagli uffici pastorali che si occupano dei giovani, ha però cercato di coinvolgere la comunità ecclesiale, dalle parrocchie alle associazioni, gruppi e movimenti, non solo giovanili. Un coinvolgimento che si è concretizzato nella fase di invito ai giovani a partecipare, nelle giornate della Missione con i sacerdoti che si sono messi a disposizione per le confessioni o che hanno accompagnato i ragazzi della parrocchia alle catechesi tenute al Pavone. Un coinvolgimento che si fa ancor più coinvolgente in questo “postmissione” con i percorsi attivati soprattutto a Perugia, ma non solo, ai quali sono stati invitati tutti i giovani contattati nei giorni della missione.

Il primo seme

Il primo seme piantato nella comunità ecclesiale è, “prima di tutto la comunione vissuta in questa Missione giovani, cioè di poter stare tra ragazzi, frati, sacerdoti di varie parrocchie, di varie realtà, di varie associazioni” , commenta don Simone Sorbaioli, vicario per la pastorale, che nel tempo della Missione ha condiviso le sue giornate con i missionari.  “La missione accende un fuoco che dopo va tenuto vivo” e “a noi - aggiunge don Sorbaioli - viene chiesto di accompagnare i tanti giovani incontrati in questi giorni di annuncio, in quello che chiamiamo il ‘post missione’. Sabato all’ultima catechesi verrà fatto un invito a proseguire un cammino nelle varie occasioni di nuova evangelizzazione per i giovani, 16 preparate nelle parrocchie o nelle associazioni, che prenderanno avvio nella settimana successiva alla conclusione della Missione”.

Il post-missione è appena iniziato. Il cammino prosegue nella comunità diocesana che il 23 settembre sarà convocata in assemblea. Ma tra i frutti c’è già il rafforzamento della collaborazione tra le pastorali che si occupano dei giovani.

L'omelia dell'arcivescovo Ivan Meffeis

“Un po’ tutti abbiamo respirato quel clima di fraternità e di condivisione dell’annuncio missionario del Vangelo che ci ha uniti e che rimane un patrimonio da coltivare e da valorizzare”. Così l’arcivescovo Ivan Maffeis all’omelia della celebrazione eucaristica conclusiva della “Missione Giovani” che si è svolta a Perugia dal 18 al 27 ottobre. Domenica mattina l’ultimo appuntamento in una gremita cattedrale di San Lorenzo. In chiesa i giovani missionari e tanti dei giovani incontrati nei giorni della missione.

“Chiediamo al Signore - ha detto il vescovo Ivan all’omelia - un cuore che sappia ascoltare il grido di tanti e sappia restituire un riflesso di quella luce, di quella speranza che Dio ci ha donato. Affinché questa luce e questa speranza non si offuschino, vi proponiamo di scegliere un cammino con cui continuare e valorizzare il tesoro di questa “Missione Giovani”, perché non resti semplicemente un ricordo”. Nel postmissione 16 proposte per proseguire il cammino, a cominciare da mercoledì 31 ottobre presso la chiesa dell’abbazia di San Pietro a Perugia.

Il calendario completo è pubblicato sul sito diocesi.perugia.it/

 
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Missione giovani: in 400 hanno partecipato alla catechesi al Teatro Pavone https://www.lavoce.it/quattrocento-giovani-hanno-partecipato-alla-catechesi-al-teatro-pavone/ https://www.lavoce.it/quattrocento-giovani-hanno-partecipato-alla-catechesi-al-teatro-pavone/#respond Thu, 24 Oct 2024 08:00:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=78146 Tanti giovani seduti sulle poltronicine del Teatro e sui palchetti, sul palco i frati minori

Di “chiasso”, a Perugia, i cento ragazzi e ragazze della “Missione Giovani 2024” ne stanno facendo nell’annunciare a tanti loro coetanei la gioia e la felicità della vita attraverso il Vangelo. È quanto è avvenuto nelle prime cinque giornate di questa esperienza di fede, di incontro, dialogo e socialità, in svolgimento dal 18 al 27 ottobre, guidata dall’équipe della “Missione ed evangelizzazione” dei Frati Minori dell’Umbria insieme ad altri religiosi e religiose, a sacerdoti diocesani e seminaristi. Un “chiasso” che lo aveva “promesso” fra’ Alfio Vespoli, responsabile della “Missione”, all’arcivescovo Ivan Maffeis, alla celebrazione di avvio, il 18 ottobre: "Faremo un chiasso insopprimibile soprattutto nel cuore dei giovani che incontreremo in città…".

In 400 ad ascoltare la catechesi al Teatro Pavone

Ben 400 di loro hanno accolto l’invito dei coetanei missionari a partecipare alla prima delle catechesi serali (ore 21), al Teatro Pavone (dal 22 al 26 ottobre) a cura dei Frati Minori. Alcuni prendevano appunti come se stessero ad una lezione universitaria, altri concentrati ad ascoltare facendo il gesto di “silenzio” con il dito indice davanti alle labbra ai vicini di posto… Tanti volti dagli sguardi attenti e pochissimi gli occhi assonnati come anche gli sbadigli. "Si è colto un grande interesse e coinvolgimento, oltre le più rosee aspettative...!: è stato il commento, a caldo, dei giovani missionari.

L'adorazione eucaristica in cattedrale

Anche la preghiera dell’adorazione eucaristica in cattedrale, che ha concluso la giornata, ha visto una folta partecipazione di ragazzi e ragazze. Tra questi anche chi non è un assiduo frequentatore di luoghi di culto, come alcuni giovani che non hanno esitato a “confessare” agli amici: "Era da molto tempo che non entravo in chiesa…".

Al Pavone è stato ricordato san Giovanni Paolo II

Ieri è stato un giorno particolare per i giovani, il 22 ottobre la Chiesa fa memoria liturgica di un grande santo, Giovanni Paolo II, il Papa delle Giornate Mondiali della Gioventù (Gmg). A ricordarcelo, a margine della sua catechesi al Pavone, è stato fra’ Mirco Mazzocato, del servizio orientamento giovani dei Minori Francescani di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola. "Oggi l’abbiamo pregato ed io ho sentito forte la sua intercessione – ci ha raccontato il frate –. Mi tornano alla mente le sue famosissime parole al Giubileo del 2000, quando disse ai giovani: 'E’ Cristo che cercate quando sognate la felicità'. Mi sembra che i giovani abbiamo desiderio di felicità, una generazione diversa che va molto ascoltata e compresa, ma resta insopprimibile l’anelito di gioia che è nell’uomo. Noi nasciamo per questo e c’è poco da raccontarsi… Siamo creati per essere felici, ma poi sta a noi nell’essere messi nella condizione di ricevere quella Parola che dà volto a Colui che i giovani stanno da sempre cercando anche se spesso non lo sanno".

Fra' Mirko: i giovani hanno fame e sete di toccare qualcosa che resti, la speranza

Fra’ Mirco ha dedicato la catechesi sulla “donna emorroissa” del Vangelo di Marco (Mc 5,25), dicendoci, all’uscita dal Pavone: "Abbiamo rivisto per la nostra conversione, che stavamo sopra il palco, di come ancora oggi dentro le sfide della vita tanti giovani hanno fame e sete di toccare qualcosa che resti, la speranza. Hanno voglia di toccare il lembo del manto di Gesù… Sento nel cuore di ringraziare i tanti sacerdoti delle parrocchie che continuano a lavorare nella messe, che è il campo della Chiesa, del mondo continuando ad essere strumento e padri per condurre i giovani davanti al Signore. È la prima serata di un percorso di evangelizzazione, restituendo a Dio ogni bene che abbiamo intuito. Continuiamo questo percorso grati al Signore anche perché adesso, in cattedrale, tanti giovani sono inginocchiati davanti al Santissimo Sacramento".

Le tappe percorse dai giovani nei cinque giorni di evangelizzazione

Nelle prime cinque giornate di missione i giovani hanno visitato il Carcere, recitato il rosario nella chiesa dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, fatto tappe al Pala Barton per sostenere la “Sir Safety Perugia”, la squadra campione di volley, al vicino Luna Park, alle facoltà universitarie, ai luoghi e locali del centro storico più frequentati come “Umbro’” (ospitati dall’Arci), non mancando all’appuntamento quotidiano dell’adorazione eucaristica (ore 10.30-0.30), nell’antica chiesa della Misericordia della centralissima piazza Piccinino, a pochi passi dalla cattedrale di San Lorenzo. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="78213,78214,78215,78216,78217,78218,78219,78220,78221,78222,78223,78224,78225,78226,78227"]]]>
Tanti giovani seduti sulle poltronicine del Teatro e sui palchetti, sul palco i frati minori

Di “chiasso”, a Perugia, i cento ragazzi e ragazze della “Missione Giovani 2024” ne stanno facendo nell’annunciare a tanti loro coetanei la gioia e la felicità della vita attraverso il Vangelo. È quanto è avvenuto nelle prime cinque giornate di questa esperienza di fede, di incontro, dialogo e socialità, in svolgimento dal 18 al 27 ottobre, guidata dall’équipe della “Missione ed evangelizzazione” dei Frati Minori dell’Umbria insieme ad altri religiosi e religiose, a sacerdoti diocesani e seminaristi. Un “chiasso” che lo aveva “promesso” fra’ Alfio Vespoli, responsabile della “Missione”, all’arcivescovo Ivan Maffeis, alla celebrazione di avvio, il 18 ottobre: "Faremo un chiasso insopprimibile soprattutto nel cuore dei giovani che incontreremo in città…".

In 400 ad ascoltare la catechesi al Teatro Pavone

Ben 400 di loro hanno accolto l’invito dei coetanei missionari a partecipare alla prima delle catechesi serali (ore 21), al Teatro Pavone (dal 22 al 26 ottobre) a cura dei Frati Minori. Alcuni prendevano appunti come se stessero ad una lezione universitaria, altri concentrati ad ascoltare facendo il gesto di “silenzio” con il dito indice davanti alle labbra ai vicini di posto… Tanti volti dagli sguardi attenti e pochissimi gli occhi assonnati come anche gli sbadigli. "Si è colto un grande interesse e coinvolgimento, oltre le più rosee aspettative...!: è stato il commento, a caldo, dei giovani missionari.

L'adorazione eucaristica in cattedrale

Anche la preghiera dell’adorazione eucaristica in cattedrale, che ha concluso la giornata, ha visto una folta partecipazione di ragazzi e ragazze. Tra questi anche chi non è un assiduo frequentatore di luoghi di culto, come alcuni giovani che non hanno esitato a “confessare” agli amici: "Era da molto tempo che non entravo in chiesa…".

Al Pavone è stato ricordato san Giovanni Paolo II

Ieri è stato un giorno particolare per i giovani, il 22 ottobre la Chiesa fa memoria liturgica di un grande santo, Giovanni Paolo II, il Papa delle Giornate Mondiali della Gioventù (Gmg). A ricordarcelo, a margine della sua catechesi al Pavone, è stato fra’ Mirco Mazzocato, del servizio orientamento giovani dei Minori Francescani di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola. "Oggi l’abbiamo pregato ed io ho sentito forte la sua intercessione – ci ha raccontato il frate –. Mi tornano alla mente le sue famosissime parole al Giubileo del 2000, quando disse ai giovani: 'E’ Cristo che cercate quando sognate la felicità'. Mi sembra che i giovani abbiamo desiderio di felicità, una generazione diversa che va molto ascoltata e compresa, ma resta insopprimibile l’anelito di gioia che è nell’uomo. Noi nasciamo per questo e c’è poco da raccontarsi… Siamo creati per essere felici, ma poi sta a noi nell’essere messi nella condizione di ricevere quella Parola che dà volto a Colui che i giovani stanno da sempre cercando anche se spesso non lo sanno".

Fra' Mirko: i giovani hanno fame e sete di toccare qualcosa che resti, la speranza

Fra’ Mirco ha dedicato la catechesi sulla “donna emorroissa” del Vangelo di Marco (Mc 5,25), dicendoci, all’uscita dal Pavone: "Abbiamo rivisto per la nostra conversione, che stavamo sopra il palco, di come ancora oggi dentro le sfide della vita tanti giovani hanno fame e sete di toccare qualcosa che resti, la speranza. Hanno voglia di toccare il lembo del manto di Gesù… Sento nel cuore di ringraziare i tanti sacerdoti delle parrocchie che continuano a lavorare nella messe, che è il campo della Chiesa, del mondo continuando ad essere strumento e padri per condurre i giovani davanti al Signore. È la prima serata di un percorso di evangelizzazione, restituendo a Dio ogni bene che abbiamo intuito. Continuiamo questo percorso grati al Signore anche perché adesso, in cattedrale, tanti giovani sono inginocchiati davanti al Santissimo Sacramento".

Le tappe percorse dai giovani nei cinque giorni di evangelizzazione

Nelle prime cinque giornate di missione i giovani hanno visitato il Carcere, recitato il rosario nella chiesa dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, fatto tappe al Pala Barton per sostenere la “Sir Safety Perugia”, la squadra campione di volley, al vicino Luna Park, alle facoltà universitarie, ai luoghi e locali del centro storico più frequentati come “Umbro’” (ospitati dall’Arci), non mancando all’appuntamento quotidiano dell’adorazione eucaristica (ore 10.30-0.30), nell’antica chiesa della Misericordia della centralissima piazza Piccinino, a pochi passi dalla cattedrale di San Lorenzo. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="78213,78214,78215,78216,78217,78218,78219,78220,78221,78222,78223,78224,78225,78226,78227"]]]>
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Il vescovo Maffeis saluta la neo sindaca Ferdinandi: “si cresce solo insieme” https://www.lavoce.it/il-vescovo-maffeis-saluta-la-neo-sindaca-ferdinandi-si-cresce-solo-insieme/ https://www.lavoce.it/il-vescovo-maffeis-saluta-la-neo-sindaca-ferdinandi-si-cresce-solo-insieme/#respond Thu, 27 Jun 2024 16:10:01 +0000 https://www.lavoce.it/?p=76788

Vittoria Ferdinandi è la nuova sindaca del Comune di Perugia. La sua elezione è avvenuta a seguito del risultato del ballottaggio del 23-24 giugno scorso. A scrutinio completato, il secondo turno ha assegnato il 52,12% dei voti a Vittoria Ferdinandi (centrosinistra) che ha prevalso su Margherita Scoccia (centrodestra) che ha raccolto il 47,88% dei consensi. Martedì pomeriggio, 25 giugno, alle ore 18, presso la sala dei Sindaci di Palazzo dei Priori, alla presenza della Presidente della Commissione elettorale, Elena Mastrangeli, ha avuto luogo la proclamazione ufficiale della nuova sindaca di Perugia. Riportiamo di seguito la lettera di augurio inviata dall'arcivescovo Ivan Maffeis alla neo sindaca Ferdinandi.   Stimata Sindaca Ferdinandi, a nome della Chiesa diocesana, Le giunga un augurio sincero per la responsabilità amministrativa che si appresta ad assumere. Possa costruire con pazienza un consenso che sappia far sintesi dei diversi punti di vista: si cresce solo insieme. In questo orizzonte, un pensiero di riconoscenza va ad Andrea Romizi e alla sua squadra per il servizio assicurato al bene comune nei due mandati precedenti. Perugia, Lei lo sa, può contare sulla vitalità di un tessuto civile, innervato di persone e di realtà disponibili e solidali; un tessuto ricco di storia e di cultura con cui interpretare questo tempo complesso e aiutarsi a guardare avanti con fiducia. A tale tessuto, la nostra Chiesa intende continuare a dare il proprio contributo, secondo rapporti di rispetto e di collaborazione amichevole. Affido Lei, la Sua Giunta e l’intero Consiglio Comunale alla Madonna delle Grazie: “Vegli sul nostro popolo, infonda la speranza e susciti la carità, affinché la Città, confermando le sue più nobili tradizioni, continui ad essere faro di civiltà e promotrice di pace”. don Ivan, Vescovo]]>

Vittoria Ferdinandi è la nuova sindaca del Comune di Perugia. La sua elezione è avvenuta a seguito del risultato del ballottaggio del 23-24 giugno scorso. A scrutinio completato, il secondo turno ha assegnato il 52,12% dei voti a Vittoria Ferdinandi (centrosinistra) che ha prevalso su Margherita Scoccia (centrodestra) che ha raccolto il 47,88% dei consensi. Martedì pomeriggio, 25 giugno, alle ore 18, presso la sala dei Sindaci di Palazzo dei Priori, alla presenza della Presidente della Commissione elettorale, Elena Mastrangeli, ha avuto luogo la proclamazione ufficiale della nuova sindaca di Perugia. Riportiamo di seguito la lettera di augurio inviata dall'arcivescovo Ivan Maffeis alla neo sindaca Ferdinandi.   Stimata Sindaca Ferdinandi, a nome della Chiesa diocesana, Le giunga un augurio sincero per la responsabilità amministrativa che si appresta ad assumere. Possa costruire con pazienza un consenso che sappia far sintesi dei diversi punti di vista: si cresce solo insieme. In questo orizzonte, un pensiero di riconoscenza va ad Andrea Romizi e alla sua squadra per il servizio assicurato al bene comune nei due mandati precedenti. Perugia, Lei lo sa, può contare sulla vitalità di un tessuto civile, innervato di persone e di realtà disponibili e solidali; un tessuto ricco di storia e di cultura con cui interpretare questo tempo complesso e aiutarsi a guardare avanti con fiducia. A tale tessuto, la nostra Chiesa intende continuare a dare il proprio contributo, secondo rapporti di rispetto e di collaborazione amichevole. Affido Lei, la Sua Giunta e l’intero Consiglio Comunale alla Madonna delle Grazie: “Vegli sul nostro popolo, infonda la speranza e susciti la carità, affinché la Città, confermando le sue più nobili tradizioni, continui ad essere faro di civiltà e promotrice di pace”. don Ivan, Vescovo]]>
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Perugia. Incontro tra bambini e vicesindaco: un’esperienza di educazione civica https://www.lavoce.it/perugia-incontro-tra-bambini-e-vicesindaco-unesperienza-di-educazione-civica/ https://www.lavoce.it/perugia-incontro-tra-bambini-e-vicesindaco-unesperienza-di-educazione-civica/#respond Fri, 26 Apr 2024 14:22:39 +0000 https://www.lavoce.it/?p=75864

Il 24 aprile scorso, la Sala dei Notari ha ospitato un incontro speciale, un momento di dialogo e apprendimento che ha coinvolto un gruppo di bambini provenienti dalle scuole dell'infanzia dell'Istituto comprensivo Perugia 1 e il vicesindaco Gianluca Tuteri. Questo incontro segna il culmine di un progetto di educazione civica incentrato sulla Costituzione e le leggi italiane. I bambini provenienti dalle scuole Sorelle Agazzi (Elce), Alfabetagamma (Ponte d'Oddi), Scoiattolo Rosso (Cenerente), e Mario Petri (Colle Umberto), sotto la guida della dirigente Francesca Volpi, hanno avuto l'opportunità di incontrare il vicesindaco per discutere temi di cittadinanza e partecipazione civica. Durante tutto l'anno scolastico, questi giovani cittadini hanno letto in classe il libro La Costituzione è come un albero di Lorenza Farina, un testo che ha introdotto in modo accessibile i principi fondamentali della Costituzione italiana. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="75865,75866,75867,75868,75869,75870,75871"] Una parte significativa del progetto è stata la realizzazione di un grande albero dipinto su un cartellone. Ogni classe ha contribuito realizzando una parte dell'albero: radici, foglie, fiori e frutti. Ad ogni parte dell'albero sono state associate varie leggi, spiegate dagli insegnanti o proposte direttamente dai bambini stessi. Questo approccio creativo ha permesso ai bambini di avvicinarsi alle leggi e alla Costituzione in modo tangibile e coinvolgente. L'incontro con il vicesindaco ha rappresentato un'opportunità unica per i bambini di confrontarsi direttamente con un rappresentante delle istituzioni locali, porre domande e condividere le proprie riflessioni. "Non bisogna rubare la merenda", "non si graffiano i compagni", "non si dicono bugie", queste e tante altre le leggi proposte dai bambini e riportate al vicensindaco Tuteri. In un periodo in cui la partecipazione civica e il rispetto delle regole sono più importanti che mai, iniziative come questa assumono un significato particolare, offrendo ai bambini gli strumenti necessari per diventare cittadini attivi e impegnati nel costruire un futuro migliore per tutti.   [video width="848" height="480" mp4="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2024/04/whatsapp-video-2024-04-24-at-104859_9WZtqqmV.mp4"][/video]]]>

Il 24 aprile scorso, la Sala dei Notari ha ospitato un incontro speciale, un momento di dialogo e apprendimento che ha coinvolto un gruppo di bambini provenienti dalle scuole dell'infanzia dell'Istituto comprensivo Perugia 1 e il vicesindaco Gianluca Tuteri. Questo incontro segna il culmine di un progetto di educazione civica incentrato sulla Costituzione e le leggi italiane. I bambini provenienti dalle scuole Sorelle Agazzi (Elce), Alfabetagamma (Ponte d'Oddi), Scoiattolo Rosso (Cenerente), e Mario Petri (Colle Umberto), sotto la guida della dirigente Francesca Volpi, hanno avuto l'opportunità di incontrare il vicesindaco per discutere temi di cittadinanza e partecipazione civica. Durante tutto l'anno scolastico, questi giovani cittadini hanno letto in classe il libro La Costituzione è come un albero di Lorenza Farina, un testo che ha introdotto in modo accessibile i principi fondamentali della Costituzione italiana. [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="75865,75866,75867,75868,75869,75870,75871"] Una parte significativa del progetto è stata la realizzazione di un grande albero dipinto su un cartellone. Ogni classe ha contribuito realizzando una parte dell'albero: radici, foglie, fiori e frutti. Ad ogni parte dell'albero sono state associate varie leggi, spiegate dagli insegnanti o proposte direttamente dai bambini stessi. Questo approccio creativo ha permesso ai bambini di avvicinarsi alle leggi e alla Costituzione in modo tangibile e coinvolgente. L'incontro con il vicesindaco ha rappresentato un'opportunità unica per i bambini di confrontarsi direttamente con un rappresentante delle istituzioni locali, porre domande e condividere le proprie riflessioni. "Non bisogna rubare la merenda", "non si graffiano i compagni", "non si dicono bugie", queste e tante altre le leggi proposte dai bambini e riportate al vicensindaco Tuteri. In un periodo in cui la partecipazione civica e il rispetto delle regole sono più importanti che mai, iniziative come questa assumono un significato particolare, offrendo ai bambini gli strumenti necessari per diventare cittadini attivi e impegnati nel costruire un futuro migliore per tutti.   [video width="848" height="480" mp4="https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2024/04/whatsapp-video-2024-04-24-at-104859_9WZtqqmV.mp4"][/video]]]>
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La Festa di Sant’Agata (3-4-5- febbraio), ‘La mia medicina è Cristo’ https://www.lavoce.it/la-festa-di-santagata-3-4-5-febbraio-la-mia-medicina-e-cristo/ https://www.lavoce.it/la-festa-di-santagata-3-4-5-febbraio-la-mia-medicina-e-cristo/#respond Fri, 02 Feb 2024 11:58:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74796 chiesa di sant'agata

La mia medicina è Cristo è il tema della tre-giorni di incontri, a Perugia, dedicati a Sant’Agata nella ricorrenza della sua memoria liturgica, che la Chiesa celebra il 5 febbraio. Alla nota santa siciliana, molto venerata nel capoluogo umbro, considerata anche la protettrice delle donne operate al seno, è intitolata la suggestiva chiesa trecentesca situata lungo la centralissima via dei Priori (a poco più di cento metri sulla sinistra provenendo da corso Vannucci), un vero e proprio scrigno d’arte e di storia con significativi affreschi ritornato al suo originale splendore nove anni fa (2015), dopo cinque anni di lavori di restauro.

In preparazione alla festa di Sant’Agata del 5 febbraio, che culminerà con la celebrazione eucaristica delle ore 18, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme al rettore della chiesa monsignor Fausto Sciurpa ed allietata dal Coro della Cattedrale di San Lorenzo, sono in programma due incontri.

Il primo, sabato 3 febbraio, alle ore 17, presso la Sala del Dottorato delle Logge della Cattedrale, dal titolo: La risposta umana alla malattia: ricerca scientifica e cura, che vedrà come relatore il professor Giuseppe Pellicci, direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia dell’Università di Milano.

Il secondo, domenica 4 febbraio, alle ore 17, presso la chiesa di Sant’Agata, è dedicato al tema La risposta religiosa alla malattia: speranza e nuova scoperta di sé, a cura di monsignor Fausto Sciurpa con intermezzi musicali e la testimonianza di una persona che ha vissuto la sofferenza della malattia riscoprendo meglio sé stessa.

Il rettore monsignor Fausto Sciurpa, nel presentare il tema della festa di Sant’Agata, ricorda che la santa è invocata nella preghiera da molte donne operate al seno per essere sostenute nella lotta contro il male.

"Il messaggio che si vuole trasmettere con i due incontri in preparazione alla festa -spiega il rettore- è quello che la medicina e la scienza debbano fare il loro corso nella ricerca di sempre maggiori e più appropriate cure mediche, senza togliere alla fede il suo viatico nell’affidarsi all’intervento di Dio. Soprattutto, per il credente sofferente, il Signore vuole che lotti contro il male, ma con nel cuore la speranza che guarda verso la vita, che è eterna, e nel contempo avere la capacità di riscoprire meglio se stessi".

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chiesa di sant'agata

La mia medicina è Cristo è il tema della tre-giorni di incontri, a Perugia, dedicati a Sant’Agata nella ricorrenza della sua memoria liturgica, che la Chiesa celebra il 5 febbraio. Alla nota santa siciliana, molto venerata nel capoluogo umbro, considerata anche la protettrice delle donne operate al seno, è intitolata la suggestiva chiesa trecentesca situata lungo la centralissima via dei Priori (a poco più di cento metri sulla sinistra provenendo da corso Vannucci), un vero e proprio scrigno d’arte e di storia con significativi affreschi ritornato al suo originale splendore nove anni fa (2015), dopo cinque anni di lavori di restauro.

In preparazione alla festa di Sant’Agata del 5 febbraio, che culminerà con la celebrazione eucaristica delle ore 18, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis insieme al rettore della chiesa monsignor Fausto Sciurpa ed allietata dal Coro della Cattedrale di San Lorenzo, sono in programma due incontri.

Il primo, sabato 3 febbraio, alle ore 17, presso la Sala del Dottorato delle Logge della Cattedrale, dal titolo: La risposta umana alla malattia: ricerca scientifica e cura, che vedrà come relatore il professor Giuseppe Pellicci, direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia dell’Università di Milano.

Il secondo, domenica 4 febbraio, alle ore 17, presso la chiesa di Sant’Agata, è dedicato al tema La risposta religiosa alla malattia: speranza e nuova scoperta di sé, a cura di monsignor Fausto Sciurpa con intermezzi musicali e la testimonianza di una persona che ha vissuto la sofferenza della malattia riscoprendo meglio sé stessa.

Il rettore monsignor Fausto Sciurpa, nel presentare il tema della festa di Sant’Agata, ricorda che la santa è invocata nella preghiera da molte donne operate al seno per essere sostenute nella lotta contro il male.

"Il messaggio che si vuole trasmettere con i due incontri in preparazione alla festa -spiega il rettore- è quello che la medicina e la scienza debbano fare il loro corso nella ricerca di sempre maggiori e più appropriate cure mediche, senza togliere alla fede il suo viatico nell’affidarsi all’intervento di Dio. Soprattutto, per il credente sofferente, il Signore vuole che lotti contro il male, ma con nel cuore la speranza che guarda verso la vita, che è eterna, e nel contempo avere la capacità di riscoprire meglio se stessi".

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Perugia celebra san Costanzo e la sua fedeltà al Vangelo https://www.lavoce.it/la-chiesa-e-la-comunita-perugina-festeggiano-il-santo-patrono-costanzo/ https://www.lavoce.it/la-chiesa-e-la-comunita-perugina-festeggiano-il-santo-patrono-costanzo/#respond Tue, 30 Jan 2024 11:03:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74710 san costanzo 2024

San Costanzo è “un simbolo di unità tra la tradizione della fede e la storia della nostra città. Come credenti onoriamo in San Costanzo un padre nella fede. Come perugini lo riconosciamo patrono della città e fondatore della diocesi, della quale a metà del secondo secolo è stato il primo vescovo”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, durante la celebrazione del 29 gennaio che ha presieduto in cattedrale a conclusione della festa del santo patrono Costanzo. 

La luce della fede e della speranza

“La luminaria, che ieri sera ci ha visti partecipare numerosi alla processione da Palazzo dei Priori alla chiesa di San Costanzo, è stata l’occasione – oltre che per invocare luce sulla giornata di ciascuno – anche per ringraziare quanti, nella Chiesa come nella Città, portano luce con il loro servizio: per chi diffonde la luce ragionevole della fede e della speranza – in particolare la gratitudine va a diaconi e sacerdoti, tra i quali ricordo don Claudio Faina, che oggi celebra il primo anniversario dell’ordinazione –; grazie, quindi, per quanti portano luce con la loro presenza qualificata e operosa nei luoghi della sofferenza e della carità – ospedale, hospice, case di riposo, Caritas –; grazie per gli uomini e le donne che, nei diversi ambiti della vita civile e sociale, interpretano il loro impegno come servizio del bene comune: amministratori, magistrati, forze dell’ordine, giornalisti”, ha sottolineato il presule.

Il martirio di san Costanzo e le persecuzioni di oggi

“San Costanzo – ha osservato l’arcivescovo – ha pagato con la vita la sua fedeltà al Vangelo; il suo martirio lo avvicina a quello di tanti credenti che anche oggi in varie parti del mondo sono discriminati, torturati e martirizzati”. “La libertà religiosa – ha ammonito – è un diritto essenziale per tutti; oggi, la fede cristiana è la più perseguitata: l’ultimo attacco armato, ieri in una chiesa a Istanbul, in Turchia. In alcune parti del mondo, il Cristianesimo è semplicemente scomparso (Nord Africa) o ridotto al lumicino (Terra Santa, Iraq, Siria…)”. “E noi come ci poniamo?”, ha domandato. “Forse – ha rilevato – restiamo intimiditi e disorientati dal cambiamento d’epoca che ci coinvolge e che sta già trasformando in modo sensibile anche il volto della Chiesa: diventa sempre più importante il rapporto personale, mentre spesso i responsabili delle comunità si trovano il tempo sottratto da strutture sempre più difficili da gestire”. Mons. Maffeis ha poi evidenziato che “la Chiesa fiorisce nella relazione con Dio, non in virtù di qualche privilegio”. 

L’opportunità di una Chiesa più povera e credibile

“Questa missione – con le scelte che impone – disegna il nostro programma pastorale. Il cambiamento in atto – la convinzione dell’arcivescovo – si rivelerà un’opportunità, se lo sapremo vivere così. Ci consegnerà una Chiesa più povera, ma più libera e radicata nell’essenziale; una Chiesa più credibile, perché più credente; una Chiesa capace di farsi prossima alle ferite, alle gioie, alle paure e alle speranze di ognuno per essergli segno e strumento della tenerezza del Padre”. “I frutti già si intravvedono, perfino nel cuore dell’inverno”, ha sottolineato riferendosi, per esempio, “ai giovani che si avvicinano alla Chiesa per prepararsi al battesimo. Molti di loro sono cresciuti in un’altra cultura e in un’altra religione – convertirsi dalla quale è davvero rischioso –: quando chiedo perché vogliano diventare cristiani, rispondono di aver incontrato persone, famiglie e comunità accoglienti; di aver riconosciuto nel Vangelo la proposta di una vita buona, lontana da ogni forma di violenza e di paura, capace di perdono, di riconciliazione, di amore”. E, dopo aver ricordato che “le vere riforme della Chiesa sono state attuate dai santi”, mons. Maffeis ha concluso: “La via è tracciata. Ci sia data la grazia – la chiedo innanzitutto per me, quale indegno successore di Costanzo – di percorrerla per la nostra parte, senza disertare le responsabilità che sono affidate a ciascuno”.

La Luminaria della vigilia

Con la processione della “Luminaria”, dal palazzo dei Priori alla basilica di San Costanzo, nel pomeriggio del 28 gennaio, la comunità civile e religiosa di Perugia era già entrata nel vivo della festa del suo santo patrono; processione a cui hanno partecipato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, il sindaco Andrea Romizi, la presidente della Regione Donatella Tesei, diversi rappresentanti delle Istituzioni del capoluogo umbro e animata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello della Cattedrale e dal corteo storico dei figuranti dei cinque rioni medievali della città.

I primi vespri di san Costanzo

Al termine della “Luminaria”, nella basilica di San Costanzo, si sono tenuti i primi vespri con il rito dell’omaggio votivo in memoria del santo di alcuni segni e simboli dell’antico legame tra la Perugia civile e quella religiosa.

Ostinati cercatori di luce

L’arcivescovo Maffeis, nell’omelia, si è soffermato sul significato cristiano della “luce”, esortando tutti ad essere “ostinati cercatori di luce”. “Più luce!’, invoca Goethe nel momento del tramonto della sua esistenza. ‘Più luce!’ invochiamo noi, rispetto all’oscurità che avvolge il nostro tempo, a partire dai tanti focolai di guerra che nel loro diffondersi spengono la speranza e la vita, a conferma della tragica inutilità, della disumanità e dell’immoralità della guerra, di ogni guerra”, ha affermato il presule, per il quale “la via per uscire dalla notte non può essere affidata soltanto alle grandi strategie politiche: la luce passa anche dal coltivare nelle nostre relazioni quei valori fondamentali di rispetto della dignità della persona, che vivono di ogni piccolo gesto di disponibilità, d’accoglienza, di dialogo culturale, di carità generosa”. L’arcivescovo ha evidenziato: “Il Vangelo ci ricorda che la luce che cerchiamo è una Persona, il Signore Gesù”. E “seguendolo, vivendo nella sua amicizia, diveniamo sempre più simili a lui e con ciò capaci di Dio, di conoscere la verità, di riconoscerci fratelli, di entrare nella vita”.

La luce ragionevole della fede

“Questa sera – ha aggiunto – diciamo grazie per chi diffonde la luce ragionevole della fede, che educa a uscire da sé e ad affidarsi allo Spirito di Dio. Grazie per i genitori, i catechisti, gli educatori, gli insegnanti, i diaconi e i presbiteri. Grazie per la luce diffusa da quanti sanno stare un passo indietro per far spazio agli altri e contribuiscono a rispondere al bisogno che tutti ci portiamo dentro, che è bisogno di sentirsi accolti, stimati, amati. Grazie per la luce alimentata dai volontari e dagli operatori della Caritas, come da chi in ospedale, all’hospice e nelle case di riposo lavora nei servizi di cura; da chi, con presenza discreta, accompagna chi vive l’esperienza della malattia o del lutto”. 

Luce a servizio delle istituzioni e della Chiesa

Di luce “sono portatori i rappresentanti delle Istituzioni, uomini e donne che, nei diversi ambiti del vivere civile e sociale, sono a servizio della nostra città e del territorio. A ciascuno di loro va la nostra riconoscenza per il contributo che assicurano a una serena convivenza, per le energie che – con competenza e sacrificio – dedicano a favore del bene comune, che non è tanto o solo la somma del bene dei singoli, ma è il bene di tutti”. Infine, “un grazie ai sacerdoti di questa unità pastorale”, a don Luca Delunghi in particolare, per l’iniziativa che, da martedì 30 gennaio, offrirà dal lunedì al venerdì la possibilità a studenti e lavoratori di raccogliersi in questa chiesa alle 7.20 per la celebrazione eucaristica. “Anche in questo modo la memoria di San Costanzo arriva a parlare al nostro tempo; anche in questo modo la luce della fede continua a illuminare la nostra città”, ha concluso mons. Maffeis.

Un dipinto per i dieci anni del Villaggio Caritas

In occasione dei primi dieci anni di attività del “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” di Perugia, inaugurato il 29 gennaio 2014, giorno della festa del santo patrono Costanzo, è stato benedetto e presentato il dipinto “Tabgha – Moltiplicazione dei pani e dei pesci” dell’artista Riccardo Secchi. Presenti, oltre l’autore, l’arcivescovo Ivan Maffeis, il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, e il presidente della Fondazione di Carità “San Lorenzo”, organismo operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve che gestisce il “Villaggio”. Sede anche della Caritas diocesana, nel “Villaggio” si trovano il Centro di ascolto diocesano, l’Emporio della solidarietà “Tabgha”, gli appartamenti che ospitano attualmente 24 famiglie in gravi difficoltà, la “Farmacia solidale”, il “Consultorio medico” e la mensa “Don Gualtiero” dove è stato posizionato sulla parete di fronte all’ingresso questo dipinto dalle grandi dimensioni (380×138 cm, tempera acrilica su tavola di betulla), che richiama l’opera quotidiana nella preparazione e distribuzione di oltre 100 pasti caldi (dal lunedì al sabato), oltre a quella di accoglienza e di ascolto degli ospiti svolta da diversi volontari. 

Gesù e la donazione di tutto se stesso

“Grazie a chi ha realizzato l’opera e all’interpretazione che ha dato all’opera stessa – ha detto mons. Maffeis –, perché questo curvarsi di Gesù è forzato in maniera esagerata come lo è la carità, che è un dono, una gratuità. Giustamente il nostro autore ci aiuta a leggere l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci come un esempio chiaro del cammino che Gesù ha fatto di donazione di sé stesso, di ‘svotamento’ come ci dice san Paolo. In questo dipinto credo che ci sia non solo un richiamo diretto al Vangelo, ma ci sia anche una fotografia di quello che qui dentro si vive”. Secchi ha spiegato che la sua intenzione “è stata quella di lasciare un elemento di bellezza all’interno di questa mensa che sia esplicativo della bellezza che tutti i giorni si vive qui dentro, l’esperienza della carità”. 

Un luogo di incontro e di accoglienza

Per don Briziarelli, “oggi per noi è una giornata speciale nel festeggiare i dieci anni di attività del Villaggio della Carità. È un luogo che è diventato d’incontro, punto di riferimento per la carità della nostra città, un luogo che ha accolto centinaia di famiglie in questi primi dieci anni, restituendo loro un cammino bello, un cammino che le ha riportate all’autonomia, alla dignità, perché questo siamo chiamati a vivere come operatori della carità”. All’Emporio “Tabgha” quasi 800 famiglie vengono a fare la “spesa”, il Centro di ascolto diocesano ha superato i 12mila ascolti, la “Farmacia solidale” oltre 1.000 accessi e la mensa accoglie più di 100 poveri.

La galleria fotografica

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san costanzo 2024

San Costanzo è “un simbolo di unità tra la tradizione della fede e la storia della nostra città. Come credenti onoriamo in San Costanzo un padre nella fede. Come perugini lo riconosciamo patrono della città e fondatore della diocesi, della quale a metà del secondo secolo è stato il primo vescovo”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, durante la celebrazione del 29 gennaio che ha presieduto in cattedrale a conclusione della festa del santo patrono Costanzo. 

La luce della fede e della speranza

“La luminaria, che ieri sera ci ha visti partecipare numerosi alla processione da Palazzo dei Priori alla chiesa di San Costanzo, è stata l’occasione – oltre che per invocare luce sulla giornata di ciascuno – anche per ringraziare quanti, nella Chiesa come nella Città, portano luce con il loro servizio: per chi diffonde la luce ragionevole della fede e della speranza – in particolare la gratitudine va a diaconi e sacerdoti, tra i quali ricordo don Claudio Faina, che oggi celebra il primo anniversario dell’ordinazione –; grazie, quindi, per quanti portano luce con la loro presenza qualificata e operosa nei luoghi della sofferenza e della carità – ospedale, hospice, case di riposo, Caritas –; grazie per gli uomini e le donne che, nei diversi ambiti della vita civile e sociale, interpretano il loro impegno come servizio del bene comune: amministratori, magistrati, forze dell’ordine, giornalisti”, ha sottolineato il presule.

Il martirio di san Costanzo e le persecuzioni di oggi

“San Costanzo – ha osservato l’arcivescovo – ha pagato con la vita la sua fedeltà al Vangelo; il suo martirio lo avvicina a quello di tanti credenti che anche oggi in varie parti del mondo sono discriminati, torturati e martirizzati”. “La libertà religiosa – ha ammonito – è un diritto essenziale per tutti; oggi, la fede cristiana è la più perseguitata: l’ultimo attacco armato, ieri in una chiesa a Istanbul, in Turchia. In alcune parti del mondo, il Cristianesimo è semplicemente scomparso (Nord Africa) o ridotto al lumicino (Terra Santa, Iraq, Siria…)”. “E noi come ci poniamo?”, ha domandato. “Forse – ha rilevato – restiamo intimiditi e disorientati dal cambiamento d’epoca che ci coinvolge e che sta già trasformando in modo sensibile anche il volto della Chiesa: diventa sempre più importante il rapporto personale, mentre spesso i responsabili delle comunità si trovano il tempo sottratto da strutture sempre più difficili da gestire”. Mons. Maffeis ha poi evidenziato che “la Chiesa fiorisce nella relazione con Dio, non in virtù di qualche privilegio”. 

L’opportunità di una Chiesa più povera e credibile

“Questa missione – con le scelte che impone – disegna il nostro programma pastorale. Il cambiamento in atto – la convinzione dell’arcivescovo – si rivelerà un’opportunità, se lo sapremo vivere così. Ci consegnerà una Chiesa più povera, ma più libera e radicata nell’essenziale; una Chiesa più credibile, perché più credente; una Chiesa capace di farsi prossima alle ferite, alle gioie, alle paure e alle speranze di ognuno per essergli segno e strumento della tenerezza del Padre”. “I frutti già si intravvedono, perfino nel cuore dell’inverno”, ha sottolineato riferendosi, per esempio, “ai giovani che si avvicinano alla Chiesa per prepararsi al battesimo. Molti di loro sono cresciuti in un’altra cultura e in un’altra religione – convertirsi dalla quale è davvero rischioso –: quando chiedo perché vogliano diventare cristiani, rispondono di aver incontrato persone, famiglie e comunità accoglienti; di aver riconosciuto nel Vangelo la proposta di una vita buona, lontana da ogni forma di violenza e di paura, capace di perdono, di riconciliazione, di amore”. E, dopo aver ricordato che “le vere riforme della Chiesa sono state attuate dai santi”, mons. Maffeis ha concluso: “La via è tracciata. Ci sia data la grazia – la chiedo innanzitutto per me, quale indegno successore di Costanzo – di percorrerla per la nostra parte, senza disertare le responsabilità che sono affidate a ciascuno”.

La Luminaria della vigilia

Con la processione della “Luminaria”, dal palazzo dei Priori alla basilica di San Costanzo, nel pomeriggio del 28 gennaio, la comunità civile e religiosa di Perugia era già entrata nel vivo della festa del suo santo patrono; processione a cui hanno partecipato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, il sindaco Andrea Romizi, la presidente della Regione Donatella Tesei, diversi rappresentanti delle Istituzioni del capoluogo umbro e animata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello della Cattedrale e dal corteo storico dei figuranti dei cinque rioni medievali della città.

I primi vespri di san Costanzo

Al termine della “Luminaria”, nella basilica di San Costanzo, si sono tenuti i primi vespri con il rito dell’omaggio votivo in memoria del santo di alcuni segni e simboli dell’antico legame tra la Perugia civile e quella religiosa.

Ostinati cercatori di luce

L’arcivescovo Maffeis, nell’omelia, si è soffermato sul significato cristiano della “luce”, esortando tutti ad essere “ostinati cercatori di luce”. “Più luce!’, invoca Goethe nel momento del tramonto della sua esistenza. ‘Più luce!’ invochiamo noi, rispetto all’oscurità che avvolge il nostro tempo, a partire dai tanti focolai di guerra che nel loro diffondersi spengono la speranza e la vita, a conferma della tragica inutilità, della disumanità e dell’immoralità della guerra, di ogni guerra”, ha affermato il presule, per il quale “la via per uscire dalla notte non può essere affidata soltanto alle grandi strategie politiche: la luce passa anche dal coltivare nelle nostre relazioni quei valori fondamentali di rispetto della dignità della persona, che vivono di ogni piccolo gesto di disponibilità, d’accoglienza, di dialogo culturale, di carità generosa”. L’arcivescovo ha evidenziato: “Il Vangelo ci ricorda che la luce che cerchiamo è una Persona, il Signore Gesù”. E “seguendolo, vivendo nella sua amicizia, diveniamo sempre più simili a lui e con ciò capaci di Dio, di conoscere la verità, di riconoscerci fratelli, di entrare nella vita”.

La luce ragionevole della fede

“Questa sera – ha aggiunto – diciamo grazie per chi diffonde la luce ragionevole della fede, che educa a uscire da sé e ad affidarsi allo Spirito di Dio. Grazie per i genitori, i catechisti, gli educatori, gli insegnanti, i diaconi e i presbiteri. Grazie per la luce diffusa da quanti sanno stare un passo indietro per far spazio agli altri e contribuiscono a rispondere al bisogno che tutti ci portiamo dentro, che è bisogno di sentirsi accolti, stimati, amati. Grazie per la luce alimentata dai volontari e dagli operatori della Caritas, come da chi in ospedale, all’hospice e nelle case di riposo lavora nei servizi di cura; da chi, con presenza discreta, accompagna chi vive l’esperienza della malattia o del lutto”. 

Luce a servizio delle istituzioni e della Chiesa

Di luce “sono portatori i rappresentanti delle Istituzioni, uomini e donne che, nei diversi ambiti del vivere civile e sociale, sono a servizio della nostra città e del territorio. A ciascuno di loro va la nostra riconoscenza per il contributo che assicurano a una serena convivenza, per le energie che – con competenza e sacrificio – dedicano a favore del bene comune, che non è tanto o solo la somma del bene dei singoli, ma è il bene di tutti”. Infine, “un grazie ai sacerdoti di questa unità pastorale”, a don Luca Delunghi in particolare, per l’iniziativa che, da martedì 30 gennaio, offrirà dal lunedì al venerdì la possibilità a studenti e lavoratori di raccogliersi in questa chiesa alle 7.20 per la celebrazione eucaristica. “Anche in questo modo la memoria di San Costanzo arriva a parlare al nostro tempo; anche in questo modo la luce della fede continua a illuminare la nostra città”, ha concluso mons. Maffeis.

Un dipinto per i dieci anni del Villaggio Caritas

In occasione dei primi dieci anni di attività del “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” di Perugia, inaugurato il 29 gennaio 2014, giorno della festa del santo patrono Costanzo, è stato benedetto e presentato il dipinto “Tabgha – Moltiplicazione dei pani e dei pesci” dell’artista Riccardo Secchi. Presenti, oltre l’autore, l’arcivescovo Ivan Maffeis, il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, e il presidente della Fondazione di Carità “San Lorenzo”, organismo operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve che gestisce il “Villaggio”. Sede anche della Caritas diocesana, nel “Villaggio” si trovano il Centro di ascolto diocesano, l’Emporio della solidarietà “Tabgha”, gli appartamenti che ospitano attualmente 24 famiglie in gravi difficoltà, la “Farmacia solidale”, il “Consultorio medico” e la mensa “Don Gualtiero” dove è stato posizionato sulla parete di fronte all’ingresso questo dipinto dalle grandi dimensioni (380×138 cm, tempera acrilica su tavola di betulla), che richiama l’opera quotidiana nella preparazione e distribuzione di oltre 100 pasti caldi (dal lunedì al sabato), oltre a quella di accoglienza e di ascolto degli ospiti svolta da diversi volontari. 

Gesù e la donazione di tutto se stesso

“Grazie a chi ha realizzato l’opera e all’interpretazione che ha dato all’opera stessa – ha detto mons. Maffeis –, perché questo curvarsi di Gesù è forzato in maniera esagerata come lo è la carità, che è un dono, una gratuità. Giustamente il nostro autore ci aiuta a leggere l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci come un esempio chiaro del cammino che Gesù ha fatto di donazione di sé stesso, di ‘svotamento’ come ci dice san Paolo. In questo dipinto credo che ci sia non solo un richiamo diretto al Vangelo, ma ci sia anche una fotografia di quello che qui dentro si vive”. Secchi ha spiegato che la sua intenzione “è stata quella di lasciare un elemento di bellezza all’interno di questa mensa che sia esplicativo della bellezza che tutti i giorni si vive qui dentro, l’esperienza della carità”. 

Un luogo di incontro e di accoglienza

Per don Briziarelli, “oggi per noi è una giornata speciale nel festeggiare i dieci anni di attività del Villaggio della Carità. È un luogo che è diventato d’incontro, punto di riferimento per la carità della nostra città, un luogo che ha accolto centinaia di famiglie in questi primi dieci anni, restituendo loro un cammino bello, un cammino che le ha riportate all’autonomia, alla dignità, perché questo siamo chiamati a vivere come operatori della carità”. All’Emporio “Tabgha” quasi 800 famiglie vengono a fare la “spesa”, il Centro di ascolto diocesano ha superato i 12mila ascolti, la “Farmacia solidale” oltre 1.000 accessi e la mensa accoglie più di 100 poveri.

La galleria fotografica

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La festa di Don Bosco con la ricollocazione del busto bronzeo https://www.lavoce.it/la-festa-di-don-bosco-con-la-ricollocazione-del-busto-bronzeo/ https://www.lavoce.it/la-festa-di-don-bosco-con-la-ricollocazione-del-busto-bronzeo/#respond Sun, 28 Jan 2024 10:03:50 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74707 don bosco

Quest’anno sono particolarmente attesi, a Perugia, i festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco, educatore per eccellenza dei giovani, fondatore dei Salesiani e dei loro oratori, che la Chiesa celebra il 31 gennaio.

"E’ la festa della comunità educativa pastorale che si raduna per dire grazie a Don Bosco insieme al Pastore di Perugia".

A sottolinearlo è il direttore dell’Istituto Salesiano del capoluogo, don Claudio Tuveri, nel presentare i festeggiamenti che culmineranno domenica 4 febbraio anche con la benedizione e la ricollocazione del busto bronzeo di san Giovanni Bosco a cura dell’Associazione Ex Allievi Salesiani, la stessa che lo commissionò nel 1966 ad un suo socio, il noto artista e scultore perugino Artemio Giovagnoni.

Un dispetto gratuito e pesante

 Il busto è stato distaccato dal basamento in cemento, nella serata dello scorso 3 gennaio, ad opera di ignoti e poi rinvenuto da alcuni ex allievi in mezzo alla vegetazione circostante l’area verde esterna all’Istituto Salesiano dove era posizionato, alla confluenza di via Don Bosco con viale Pellini. La sua ricollocazione pone fine a quello che l’arcivescovo Ivan Maffeis ha definito un dispetto gratuito e pesante.

Buoni cristiani e onesti cittadini

 Alla cerimonia del 4 febbraio sono stati invitati i rappresentanti delle massime Istituzioni civili e religiose della città, come all’inaugurazione del 24 aprile 1966, nell’anno del 150esimo anniversario della nascita del Santo e in occasione del Convegno regionale ex-allievi e salesiani cooperatori.

"Il busto raffigurante San Giovanni Bosco -sottolineano le cronache dell’epoca- era stato progettato a «testimonianza dei grandi valori educativi e sociali da lui ereditati, quelli di essere buoni cristiani e onesti cittadini"

Il programma dei festeggiamenti

La giornata del 4 febbraio sarà preceduta dalla festa liturgica del 31 gennaio, alle ore 18.30, presso la chiesa di San Prospero interna al complesso salesiano, con la concelebrazione eucaristica presieduta dal direttore don Claudio Tuveri. A seguire la cena di fraternità nel refettorio dell’Istituto. A sua volta la ricorrenza del 31 gennaio sarà preceduta dal triduo di preparazione, in calendario il 28, 29 e 30 precedenti (ore 19.15), presso la cappella dell’Istituto Don Bosco.

La giornata salesiana di domenica 4 febbraio avrà inizio con l’accoglienza dei partecipanti (ore 10.30), nella sala San Prospero dell’Istituto Don Bosco, e con l’incontro Attualità Salesiana in Italia e nel mondo, a cura del direttore don Claudio Tuveri, con testimonianze di ex allievi. Seguirà la benedizione del busto di Don Bosco restaurato e ricollocato nella sua sede e la celebrazione eucaristica (ore 12), nella Palestra dell’Istituto, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. L’agape fraterna nel refettorio, con lotteria nel salone Don Bosco, concluderà la giornata a cui l’Associazione Ex Allievi Salesiani, guidata dal prof. Fausto Santeusanio, invita a partecipare tutta la famiglia salesiana e la comunità perugina.

L’Associazione ricorda a quanti vorranno trattenersi al pranzo comunitario di far pervenire la propria adesione entro il 31 gennaio, contattando gli Ex Allievi (Lanfranco Papa, al 336 33 95 13, o Claudio Cristallini, al 347 03 66 428).

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don bosco

Quest’anno sono particolarmente attesi, a Perugia, i festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco, educatore per eccellenza dei giovani, fondatore dei Salesiani e dei loro oratori, che la Chiesa celebra il 31 gennaio.

"E’ la festa della comunità educativa pastorale che si raduna per dire grazie a Don Bosco insieme al Pastore di Perugia".

A sottolinearlo è il direttore dell’Istituto Salesiano del capoluogo, don Claudio Tuveri, nel presentare i festeggiamenti che culmineranno domenica 4 febbraio anche con la benedizione e la ricollocazione del busto bronzeo di san Giovanni Bosco a cura dell’Associazione Ex Allievi Salesiani, la stessa che lo commissionò nel 1966 ad un suo socio, il noto artista e scultore perugino Artemio Giovagnoni.

Un dispetto gratuito e pesante

 Il busto è stato distaccato dal basamento in cemento, nella serata dello scorso 3 gennaio, ad opera di ignoti e poi rinvenuto da alcuni ex allievi in mezzo alla vegetazione circostante l’area verde esterna all’Istituto Salesiano dove era posizionato, alla confluenza di via Don Bosco con viale Pellini. La sua ricollocazione pone fine a quello che l’arcivescovo Ivan Maffeis ha definito un dispetto gratuito e pesante.

Buoni cristiani e onesti cittadini

 Alla cerimonia del 4 febbraio sono stati invitati i rappresentanti delle massime Istituzioni civili e religiose della città, come all’inaugurazione del 24 aprile 1966, nell’anno del 150esimo anniversario della nascita del Santo e in occasione del Convegno regionale ex-allievi e salesiani cooperatori.

"Il busto raffigurante San Giovanni Bosco -sottolineano le cronache dell’epoca- era stato progettato a «testimonianza dei grandi valori educativi e sociali da lui ereditati, quelli di essere buoni cristiani e onesti cittadini"

Il programma dei festeggiamenti

La giornata del 4 febbraio sarà preceduta dalla festa liturgica del 31 gennaio, alle ore 18.30, presso la chiesa di San Prospero interna al complesso salesiano, con la concelebrazione eucaristica presieduta dal direttore don Claudio Tuveri. A seguire la cena di fraternità nel refettorio dell’Istituto. A sua volta la ricorrenza del 31 gennaio sarà preceduta dal triduo di preparazione, in calendario il 28, 29 e 30 precedenti (ore 19.15), presso la cappella dell’Istituto Don Bosco.

La giornata salesiana di domenica 4 febbraio avrà inizio con l’accoglienza dei partecipanti (ore 10.30), nella sala San Prospero dell’Istituto Don Bosco, e con l’incontro Attualità Salesiana in Italia e nel mondo, a cura del direttore don Claudio Tuveri, con testimonianze di ex allievi. Seguirà la benedizione del busto di Don Bosco restaurato e ricollocato nella sua sede e la celebrazione eucaristica (ore 12), nella Palestra dell’Istituto, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. L’agape fraterna nel refettorio, con lotteria nel salone Don Bosco, concluderà la giornata a cui l’Associazione Ex Allievi Salesiani, guidata dal prof. Fausto Santeusanio, invita a partecipare tutta la famiglia salesiana e la comunità perugina.

L’Associazione ricorda a quanti vorranno trattenersi al pranzo comunitario di far pervenire la propria adesione entro il 31 gennaio, contattando gli Ex Allievi (Lanfranco Papa, al 336 33 95 13, o Claudio Cristallini, al 347 03 66 428).

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La ‘Domenica della Parola’, celebrazione presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis https://www.lavoce.it/la-domenica-della-parola-celebrazione-presieduta-dallarcivescovo-ivan-maffeis/ https://www.lavoce.it/la-domenica-della-parola-celebrazione-presieduta-dallarcivescovo-ivan-maffeis/#respond Sat, 20 Jan 2024 11:20:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74655 domenica della parola

Sarà celebrata anche a Perugia, il 21 gennaio, la Domenica della Parola voluta da Papa Francesco nel 2019 per aiutare i fedeli a riscoprire la centralità e il primato della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, il cui motto di quest’anno è ripreso dal Vangelo di Giovanni: Rimanete nella mia Parola (Gv 8,31). Due gli appuntamenti in calendario: il concerto del Coro ebraico di Roma Ha-Kol, presso la Sala dei Notari del Palazzo comunale dei Priori (alle ore 16); la celebrazione eucaristica, nella Cattedrale di San Lorenzo (alle ore 18), presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. La Domenica della Parola, nel capoluogo umbro, è promossa nell’ambito del ciclo di incontri di approfondimento biblico del Libro dell’Esodo denominato Dalla schiavitù alla libertà organizzato dal Sab, il Servizio animazione biblica, insieme all’Ucd, l’Ufficio catechistico diocesano. Il Coro Ha-Kol eseguirà canti centrati sul libro dell’Esodo e sulla tradizione ebraica. Ad aprire il concerto sarà il brano intitolato Allèl, un’antologia di versi tratti dai salmi 117-118 che si recitano durante Shahrìt (la preghiera mattutina) dei giorni di festa solenne, di capo mese ed Hanukkà (festa delle luci). Musica tradizionale e un arrangiamento a cura di Angelo Spizzichino. In chiusura invece il Coro Ha-Kol si esibirà nell’Hallelujàh di Leonard Cohen del 1984. Il Coro Ha-Kol (in ebraico La Voce) è un coro ebraico-italiano fondato nel dicembre del 1993 per iniziativa di alcuni cantori del Tempio maggiore di Roma e di altri amanti della tradizione musicale ebraica. Ha al suo attivo trent’anni di attività concertistica e di spettacoli in Italia e all’estero, con recenti tournée in Austria, Germania, Regno Unito, Israele. Il coro è formato da cantori non professionisti suddivisi tra soprani, contralti, tenori e bassi. Alla direzione il maestro Ercole Cortone, al pianoforte il maestro Francesco Capogreco. Maggiori info sul ciclo di approfondimento del Libro dell’Esodo e diretta streaming della Domenica della Parola disponibili sul sito: www.lapartebuona.it .]]>
domenica della parola

Sarà celebrata anche a Perugia, il 21 gennaio, la Domenica della Parola voluta da Papa Francesco nel 2019 per aiutare i fedeli a riscoprire la centralità e il primato della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, il cui motto di quest’anno è ripreso dal Vangelo di Giovanni: Rimanete nella mia Parola (Gv 8,31). Due gli appuntamenti in calendario: il concerto del Coro ebraico di Roma Ha-Kol, presso la Sala dei Notari del Palazzo comunale dei Priori (alle ore 16); la celebrazione eucaristica, nella Cattedrale di San Lorenzo (alle ore 18), presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. La Domenica della Parola, nel capoluogo umbro, è promossa nell’ambito del ciclo di incontri di approfondimento biblico del Libro dell’Esodo denominato Dalla schiavitù alla libertà organizzato dal Sab, il Servizio animazione biblica, insieme all’Ucd, l’Ufficio catechistico diocesano. Il Coro Ha-Kol eseguirà canti centrati sul libro dell’Esodo e sulla tradizione ebraica. Ad aprire il concerto sarà il brano intitolato Allèl, un’antologia di versi tratti dai salmi 117-118 che si recitano durante Shahrìt (la preghiera mattutina) dei giorni di festa solenne, di capo mese ed Hanukkà (festa delle luci). Musica tradizionale e un arrangiamento a cura di Angelo Spizzichino. In chiusura invece il Coro Ha-Kol si esibirà nell’Hallelujàh di Leonard Cohen del 1984. Il Coro Ha-Kol (in ebraico La Voce) è un coro ebraico-italiano fondato nel dicembre del 1993 per iniziativa di alcuni cantori del Tempio maggiore di Roma e di altri amanti della tradizione musicale ebraica. Ha al suo attivo trent’anni di attività concertistica e di spettacoli in Italia e all’estero, con recenti tournée in Austria, Germania, Regno Unito, Israele. Il coro è formato da cantori non professionisti suddivisi tra soprani, contralti, tenori e bassi. Alla direzione il maestro Ercole Cortone, al pianoforte il maestro Francesco Capogreco. Maggiori info sul ciclo di approfondimento del Libro dell’Esodo e diretta streaming della Domenica della Parola disponibili sul sito: www.lapartebuona.it .]]>
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L’esperienza di Servizio Civile in Caritas si radica a Perugia https://www.lavoce.it/lesperienza-di-servizio-civile-in-caritas-si-radica-a-perugia/ https://www.lavoce.it/lesperienza-di-servizio-civile-in-caritas-si-radica-a-perugia/#respond Tue, 09 Jan 2024 13:57:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74486 servizio civile caritas perugia

C’è tempo fino alle ore 14 del 15 febbraio prossimo per presentare la domanda di adesione ai progetti di Servizio Civile Universale che il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato nel bando, lo scorso 22 dicembre, per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare nel biennio 2024/2025. Caritas Italiana vede finanziati complessivamente centoventitre progetti in Italia, per un totale di 1.057 posti, e tredici progetti all’estero per cinquantotto posti: tutti della durata di dodici mesi con avvio previsto a fine maggio 2024. Tra questi sono presenti anche i progetti del programma regionale Spazi di prossimità a cui partecipano tutte le Caritas diocesane della regione Umbria, in cui la Caritas di Perugia-Città della Pieve è presente con tre  progetti per un totale di sedici volontari.

I progetti di Caritas Perugia: – RETE IN ASCOLTO (Centro di Ascolto)

dodici mesi,  venticinque ore settimanali su cinque giorni, quattro posti disponibili di cui uno riservato a giovani con minori opportunità in condizione di difficoltà economica (con ISEE inferiore o uguale a 15.000€); – GETTARE LE RETI (Empori della Solidarietà Tabgha e Divina Misericordia con ente attuatore Fondazione di Carità San Lorenzo): dodici mesi,  venticinque ore settimanali su cinque giorni, otto posti disponibili di cui due riservati a giovani con minori opportunità in condizione di difficoltà economica (con ISEE inferiore o uguale a 15.000€); – FARSI PROSSIMI (Mensa):dodici mesi, venticinque ore settimanali su sei giorni, quattro posti disponibili di cui uno riservato a giovani con minori opportunità in condizione di difficoltà economica (con ISEE inferiore o uguale a 15.000€).

Da sapere

Per candidarsi occorre avere tra i 18 e i 28 anni e i requisiti richiesti sono quelli previsti dal D.Lgs 40/2017. Per scoprire che cosa è il servizio civile è utile https://scelgoilserviziocivile.gov.it/scopri-il-servizio-civile/  mentre per scegliere il progetto Caritas di interesse si può accedere al sito nazionale https://www.caritas.it/volontari-servizio-civile-pubblicato-il-bando-2023/ o alla pagina dedicata sul sito diocesano https://www.caritasperugia.it/servizio-civile/ . Le domande vanno presentate esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda online (DOL) all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it entro e non oltre le ore 14.00 del 15 febbraio 2024. Per info scrivere a serviziocivileuniversale@caritasperugia.it . Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto e l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio è pari ad € 507,30.

Al servizio del bene comune

La Chiesa Italiana tramite le Caritas diocesane dal 2001 ad oggi ha accompagnato oltre diecimila giovani attraverso il Servizio Civile Nazionale e il Servizio Civile Universale con progetti che vogliono essere per i giovani un’occasione per contribuire al bene comune e allo stesso tempo per un percorso di crescita personale e comunitario nei valori della pace, della solidarietà e della giustizia: Una scelta che cambia la vita.

Il tempo buono per l’impegno

"Questo -ricorda don Marco Briziarelli, direttore di Caritas Perugia- è il tempo buono, per i ragazzi e le ragazze di cogliere l’opportunità preziosa per essere sentinelle autentiche del nostro tempo, per avvicinarsi alle fragilità con delicatezza e per abitare pienamente gli spazi di prossimità. È il tempo giusto per iniziare un viaggio all’interno delle relazioni, un viaggio che conduca lontano fino ad arrivare all’altro, che dia realmente l’opportunità di alzare lo sguardo per prestare attenzione, di fare un passo avanti per contribuire a costruire una comunità che si prende cura, partendo da chi abita ai margini.

È il tempo dell’impegno coraggioso, della prossimità".

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servizio civile caritas perugia

C’è tempo fino alle ore 14 del 15 febbraio prossimo per presentare la domanda di adesione ai progetti di Servizio Civile Universale che il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato nel bando, lo scorso 22 dicembre, per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare nel biennio 2024/2025. Caritas Italiana vede finanziati complessivamente centoventitre progetti in Italia, per un totale di 1.057 posti, e tredici progetti all’estero per cinquantotto posti: tutti della durata di dodici mesi con avvio previsto a fine maggio 2024. Tra questi sono presenti anche i progetti del programma regionale Spazi di prossimità a cui partecipano tutte le Caritas diocesane della regione Umbria, in cui la Caritas di Perugia-Città della Pieve è presente con tre  progetti per un totale di sedici volontari.

I progetti di Caritas Perugia: – RETE IN ASCOLTO (Centro di Ascolto)

dodici mesi,  venticinque ore settimanali su cinque giorni, quattro posti disponibili di cui uno riservato a giovani con minori opportunità in condizione di difficoltà economica (con ISEE inferiore o uguale a 15.000€); – GETTARE LE RETI (Empori della Solidarietà Tabgha e Divina Misericordia con ente attuatore Fondazione di Carità San Lorenzo): dodici mesi,  venticinque ore settimanali su cinque giorni, otto posti disponibili di cui due riservati a giovani con minori opportunità in condizione di difficoltà economica (con ISEE inferiore o uguale a 15.000€); – FARSI PROSSIMI (Mensa):dodici mesi, venticinque ore settimanali su sei giorni, quattro posti disponibili di cui uno riservato a giovani con minori opportunità in condizione di difficoltà economica (con ISEE inferiore o uguale a 15.000€).

Da sapere

Per candidarsi occorre avere tra i 18 e i 28 anni e i requisiti richiesti sono quelli previsti dal D.Lgs 40/2017. Per scoprire che cosa è il servizio civile è utile https://scelgoilserviziocivile.gov.it/scopri-il-servizio-civile/  mentre per scegliere il progetto Caritas di interesse si può accedere al sito nazionale https://www.caritas.it/volontari-servizio-civile-pubblicato-il-bando-2023/ o alla pagina dedicata sul sito diocesano https://www.caritasperugia.it/servizio-civile/ . Le domande vanno presentate esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda online (DOL) all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it entro e non oltre le ore 14.00 del 15 febbraio 2024. Per info scrivere a serviziocivileuniversale@caritasperugia.it . Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto e l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio è pari ad € 507,30.

Al servizio del bene comune

La Chiesa Italiana tramite le Caritas diocesane dal 2001 ad oggi ha accompagnato oltre diecimila giovani attraverso il Servizio Civile Nazionale e il Servizio Civile Universale con progetti che vogliono essere per i giovani un’occasione per contribuire al bene comune e allo stesso tempo per un percorso di crescita personale e comunitario nei valori della pace, della solidarietà e della giustizia: Una scelta che cambia la vita.

Il tempo buono per l’impegno

"Questo -ricorda don Marco Briziarelli, direttore di Caritas Perugia- è il tempo buono, per i ragazzi e le ragazze di cogliere l’opportunità preziosa per essere sentinelle autentiche del nostro tempo, per avvicinarsi alle fragilità con delicatezza e per abitare pienamente gli spazi di prossimità. È il tempo giusto per iniziare un viaggio all’interno delle relazioni, un viaggio che conduca lontano fino ad arrivare all’altro, che dia realmente l’opportunità di alzare lo sguardo per prestare attenzione, di fare un passo avanti per contribuire a costruire una comunità che si prende cura, partendo da chi abita ai margini.

È il tempo dell’impegno coraggioso, della prossimità".

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I magi tornano al centro in corso Vannucci nel pomeriggio dell’Epifania https://www.lavoce.it/i-magi-tornano-al-centro-in-corso-vannucci-nel-pomeriggio-dellepifania/ https://www.lavoce.it/i-magi-tornano-al-centro-in-corso-vannucci-nel-pomeriggio-dellepifania/#respond Thu, 04 Jan 2024 14:07:58 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74422 magi in cattedrale

Dopo cinque anni (ultima volta fu nel 2019), nel pomeriggio dell’Epifania del Signore, il 6 gennaio, alle ore 15.30, l’atteso corteo in costume d’epoca dei Magi tornerà a sfilare lungo corso Vannucci di Perugia, con partenza da piazza Italia per raggiungere piazza IV Novembre dove si svolgerà la Sacra rappresentazione dell’adorazione di Gesù Bambino da parte dei tre misteriosi personaggi venuti dal lontano Oriente. In caso di maltempo la rappresentazione si svolgerà in cattedrale dove, alle ore 17, l’arcivescovo Ivan Maffeis presiederà la celebrazione eucaristica della solennità dell’Epifania con i bambini e le loro famiglie. Quest’anno ad animare l’evento dell’arrivo dei Magi nel centro storico perugino sarà la comunità parrocchiale San Giovanni Battista della cittadina di Marsciano, iniziativa molto partecipata e promossa da anni dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare.

"L’ultima volta -ricordano i coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili della Pastorale familiare- che la Sacra rappresentazione dei Magi si è tenuta a Perugia città risale al 2019. Dopo cinque anni di itineranza nelle varie parrocchie dell’Archidiocesi e dopo l’edizione in cortometraggio realizzata nel periodo della pandemia, quello dei Magi al centro, è un ritorno importante, che riveste un duplice significato.

Tornare al centro -spiegano i Convito- significa celebrare l’Epifania, manifestazione del Signore, vivendola insieme nell’acropoli, luogo di incontro e socializzazione, luogo pubblico e intimo nello stesso tempo, dove già dall’8 dicembre il Presepe ligneo di Piazza Grande, donato dalla delegazione trentina al nostro vescovo Ivan, ci ha parlato del Natale nella sua essenzialità.

Dire che i Magi tornano al centro -aggiungono i responsabili della Pastorale familiare-  significa anche il desiderio di ridonare alle nuove generazioni il racconto di questa storia sacra che narra il viaggio di chi a testa alta, osservando le stelle, si mette in cammino per trovare Gesù, che dà un nuovo senso alla vita, rinnovando ogni cosa" .

La parrocchia di Marsciano, che rappresenterà nello scenario suggestivo di piazza IV Novembre la storia dei Magi, distribuirà ai bambini dolcetti e un pieghevole con disegni da colorare e completare. Chi vorrà potrà inviare questi disegni al numero indicato, gli stessi saranno pubblicati sul sito del settimanale cattolico umbro www.lavoce.it e su Facebook della Pastorale familiare.

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magi in cattedrale

Dopo cinque anni (ultima volta fu nel 2019), nel pomeriggio dell’Epifania del Signore, il 6 gennaio, alle ore 15.30, l’atteso corteo in costume d’epoca dei Magi tornerà a sfilare lungo corso Vannucci di Perugia, con partenza da piazza Italia per raggiungere piazza IV Novembre dove si svolgerà la Sacra rappresentazione dell’adorazione di Gesù Bambino da parte dei tre misteriosi personaggi venuti dal lontano Oriente. In caso di maltempo la rappresentazione si svolgerà in cattedrale dove, alle ore 17, l’arcivescovo Ivan Maffeis presiederà la celebrazione eucaristica della solennità dell’Epifania con i bambini e le loro famiglie. Quest’anno ad animare l’evento dell’arrivo dei Magi nel centro storico perugino sarà la comunità parrocchiale San Giovanni Battista della cittadina di Marsciano, iniziativa molto partecipata e promossa da anni dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare.

"L’ultima volta -ricordano i coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili della Pastorale familiare- che la Sacra rappresentazione dei Magi si è tenuta a Perugia città risale al 2019. Dopo cinque anni di itineranza nelle varie parrocchie dell’Archidiocesi e dopo l’edizione in cortometraggio realizzata nel periodo della pandemia, quello dei Magi al centro, è un ritorno importante, che riveste un duplice significato.

Tornare al centro -spiegano i Convito- significa celebrare l’Epifania, manifestazione del Signore, vivendola insieme nell’acropoli, luogo di incontro e socializzazione, luogo pubblico e intimo nello stesso tempo, dove già dall’8 dicembre il Presepe ligneo di Piazza Grande, donato dalla delegazione trentina al nostro vescovo Ivan, ci ha parlato del Natale nella sua essenzialità.

Dire che i Magi tornano al centro -aggiungono i responsabili della Pastorale familiare-  significa anche il desiderio di ridonare alle nuove generazioni il racconto di questa storia sacra che narra il viaggio di chi a testa alta, osservando le stelle, si mette in cammino per trovare Gesù, che dà un nuovo senso alla vita, rinnovando ogni cosa" .

La parrocchia di Marsciano, che rappresenterà nello scenario suggestivo di piazza IV Novembre la storia dei Magi, distribuirà ai bambini dolcetti e un pieghevole con disegni da colorare e completare. Chi vorrà potrà inviare questi disegni al numero indicato, gli stessi saranno pubblicati sul sito del settimanale cattolico umbro www.lavoce.it e su Facebook della Pastorale familiare.

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‘Il cibo buono’ presentazione del libro alla Mensa Caritas ‘Don Gualtiero’ https://www.lavoce.it/il-cibo-buono-presentazione-del-libro-alla-mensa-caritas-don-gualtiero/ https://www.lavoce.it/il-cibo-buono-presentazione-del-libro-alla-mensa-caritas-don-gualtiero/#respond Wed, 03 Jan 2024 16:53:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74407 il cibo buono

Primo appuntamento del 2024 al Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza di Perugia (via Montemalbe 1, zona Cortonese), è la presentazione del libro a quattro mani dal titolo Il cibo buono. C’è più gusto a nutrirsi bene di Antonella Viola e Daniele Nucci, per i tipi della Gribaudo Feltrinelli Editore, in calendario il pomeriggio della vigilia dell’Epifania del Signore, venerdì 5 gennaio (ore 18.15).

Luogo della presentazione non può che non essere l’accogliente Mensa Caritas Don Gualtiero dove a pranzo, quotidianamente, trovano ospitalità circa cento persone in gravi difficoltà, accolte e servite da volontari ben formati e motivati.

Sostenere una alimentazione buona e dignitosa

 All’incontro, che sarà moderato da Ida Gentile, giornalista dell’Ufficio stampa della Giunta regionale dell’Umbria, interverrà uno dei due autori, Daniele Nucci, dando vita ad un dialogo-colloquio con don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana. Questi, nel ringraziare gli autori per la scelta del luogo, sottolinea l’importanza di questa pubblicazione.

"Perché- commenta don Briziarelli- un’alimentazione buona previene tante malattie oltre a contrastare con dignità il morso della fame vissuto sempre più da persone che fino a qualche anno fa non avrebbero mai pensato di rivolgersi ai servizi messi in campo dalla rete Caritas. Questo libro, descrive come a livello alimentare è gestibile la parte economica con quella ancor più importante nutrizionale; quest’ultima contribuisce non poco ad una aspettativa di vita in salute maggiore rispetto a una popolazione con carenze alimentari".

È lo stesso autore Daniele Nucci a dare una anticipazione del contenuto del suo libro spiegando, contestualmente, la scelta della presentazione nella cornice della Mensa Don Gualtiero. Un messaggio-esortazione a nutrirsi con cibo buono e che non trascuri nessuno, soprattutto i più fragili e i più emarginati.

La dieta mediterranea contro la povertà alimentare

"L’intento del libro -spiega l’autore- è quello di offrire una panoramica sull’importanza delle nostre abitudini alimentari di consumo con ricadute sia per la salute dell’uomo che per quella dell’ambiente, cercando di restituire un’immagine che non è più quella di cibi che possano salvarci da cibi deleteri, ma piuttosto di trovare un’armonia e una consapevolezza nella scelta degli alimenti che compongono la nostra dieta. Sullo sfondo di questo leggiamo dieta mediterranea, quella che attualmente, a livello scientifico, dà i maggiori risultati positivi in termini di salute umana, di prevenzione di molte patologie, dalle cardiovascolari all’ictus, ai tumori e anche all’ambito della patologia mentale, ma anche lo stile alimentare e di vita che dà ottimi risultati in chiave di sostenibilità".

Non dimenticare gli obiettivi Agenda ONU 2030

"Oggi la parola sostenibilità non deve essere solo alla moda, ma deve essere un obiettivo fondamentale sia nella sostenibilità alimentare sia in quella ambientale.

Da non dimenticare che dovremmo raggiungere degli obiettivi molto importanti entro il 2030, dettati dall’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile e la parte della produzione alimentare gioca un ruolo chiave".

Alle prese con una nuova povertà anche alimentare

"Ancor di più lo gioca nel momento in cui questo nostro libro viene presentato all’interno della Mensa Don Gualtiero della Caritas diocesana, perché oggi siamo di fronte a uno scenario abbastanza problematico, quello di una nuova povertà sempre maggiore e di una nuova povertà nel momento in cui una fascia non trascurabile di popolazione è costretta per la prima volta ad accedere, ad esempio, ai servizi offerti dalla Caritas.

In ambito alimentare questa nuova povertà in costante aumento si riflette con una insicurezza alimentare nel non riuscire a soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali. Questo è un fattore molto importate da tenere in considerazione e molto negativo per la nostra salute, perché l’insicurezza alimentare, il non arrivare a soddisfare il fabbisogno nutrizionale, ci mette di fronte a una prospettiva che non è di salute".

Sfatare un falso mito

 "Presentando il nostro libro -conclude Daniele Nucci- presso questa struttura Caritas si vuole dare il messaggio di porre maggiore attenzione alle scelte che si fanno in ambito alimentare ed è importantissimo in queste strutture avere la cura e le preparazioni alimentari delle pietanze che si offrono a chi usufruisce del servizio mensa.

Questo è fondamentale, perché attraverso le mani e la scelta degli alimenti passa anche gran parte della salute di queste persone. Obiettivo della pubblicazione è anche quello di aumentare la consapevolezza degli operatori e di tutti coloro che sono portatori di interesse in ambito alimentare. E l’auspicio è che questo libro possa essere utile anche per sfatare il falso mito di una alimentazione sana sia anche una alimentazione costosa. Per questo non va affatto trascurata la dieta mediterranea, composta prevalentemente da alimenti semplici che possono essere reperiti sul mercato a prezzi non esorbitanti".

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il cibo buono

Primo appuntamento del 2024 al Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza di Perugia (via Montemalbe 1, zona Cortonese), è la presentazione del libro a quattro mani dal titolo Il cibo buono. C’è più gusto a nutrirsi bene di Antonella Viola e Daniele Nucci, per i tipi della Gribaudo Feltrinelli Editore, in calendario il pomeriggio della vigilia dell’Epifania del Signore, venerdì 5 gennaio (ore 18.15).

Luogo della presentazione non può che non essere l’accogliente Mensa Caritas Don Gualtiero dove a pranzo, quotidianamente, trovano ospitalità circa cento persone in gravi difficoltà, accolte e servite da volontari ben formati e motivati.

Sostenere una alimentazione buona e dignitosa

 All’incontro, che sarà moderato da Ida Gentile, giornalista dell’Ufficio stampa della Giunta regionale dell’Umbria, interverrà uno dei due autori, Daniele Nucci, dando vita ad un dialogo-colloquio con don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana. Questi, nel ringraziare gli autori per la scelta del luogo, sottolinea l’importanza di questa pubblicazione.

"Perché- commenta don Briziarelli- un’alimentazione buona previene tante malattie oltre a contrastare con dignità il morso della fame vissuto sempre più da persone che fino a qualche anno fa non avrebbero mai pensato di rivolgersi ai servizi messi in campo dalla rete Caritas. Questo libro, descrive come a livello alimentare è gestibile la parte economica con quella ancor più importante nutrizionale; quest’ultima contribuisce non poco ad una aspettativa di vita in salute maggiore rispetto a una popolazione con carenze alimentari".

È lo stesso autore Daniele Nucci a dare una anticipazione del contenuto del suo libro spiegando, contestualmente, la scelta della presentazione nella cornice della Mensa Don Gualtiero. Un messaggio-esortazione a nutrirsi con cibo buono e che non trascuri nessuno, soprattutto i più fragili e i più emarginati.

La dieta mediterranea contro la povertà alimentare

"L’intento del libro -spiega l’autore- è quello di offrire una panoramica sull’importanza delle nostre abitudini alimentari di consumo con ricadute sia per la salute dell’uomo che per quella dell’ambiente, cercando di restituire un’immagine che non è più quella di cibi che possano salvarci da cibi deleteri, ma piuttosto di trovare un’armonia e una consapevolezza nella scelta degli alimenti che compongono la nostra dieta. Sullo sfondo di questo leggiamo dieta mediterranea, quella che attualmente, a livello scientifico, dà i maggiori risultati positivi in termini di salute umana, di prevenzione di molte patologie, dalle cardiovascolari all’ictus, ai tumori e anche all’ambito della patologia mentale, ma anche lo stile alimentare e di vita che dà ottimi risultati in chiave di sostenibilità".

Non dimenticare gli obiettivi Agenda ONU 2030

"Oggi la parola sostenibilità non deve essere solo alla moda, ma deve essere un obiettivo fondamentale sia nella sostenibilità alimentare sia in quella ambientale.

Da non dimenticare che dovremmo raggiungere degli obiettivi molto importanti entro il 2030, dettati dall’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile e la parte della produzione alimentare gioca un ruolo chiave".

Alle prese con una nuova povertà anche alimentare

"Ancor di più lo gioca nel momento in cui questo nostro libro viene presentato all’interno della Mensa Don Gualtiero della Caritas diocesana, perché oggi siamo di fronte a uno scenario abbastanza problematico, quello di una nuova povertà sempre maggiore e di una nuova povertà nel momento in cui una fascia non trascurabile di popolazione è costretta per la prima volta ad accedere, ad esempio, ai servizi offerti dalla Caritas.

In ambito alimentare questa nuova povertà in costante aumento si riflette con una insicurezza alimentare nel non riuscire a soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali. Questo è un fattore molto importate da tenere in considerazione e molto negativo per la nostra salute, perché l’insicurezza alimentare, il non arrivare a soddisfare il fabbisogno nutrizionale, ci mette di fronte a una prospettiva che non è di salute".

Sfatare un falso mito

 "Presentando il nostro libro -conclude Daniele Nucci- presso questa struttura Caritas si vuole dare il messaggio di porre maggiore attenzione alle scelte che si fanno in ambito alimentare ed è importantissimo in queste strutture avere la cura e le preparazioni alimentari delle pietanze che si offrono a chi usufruisce del servizio mensa.

Questo è fondamentale, perché attraverso le mani e la scelta degli alimenti passa anche gran parte della salute di queste persone. Obiettivo della pubblicazione è anche quello di aumentare la consapevolezza degli operatori e di tutti coloro che sono portatori di interesse in ambito alimentare. E l’auspicio è che questo libro possa essere utile anche per sfatare il falso mito di una alimentazione sana sia anche una alimentazione costosa. Per questo non va affatto trascurata la dieta mediterranea, composta prevalentemente da alimenti semplici che possono essere reperiti sul mercato a prezzi non esorbitanti".

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Consegnata all’arcivescovo Maffeis un’opera d’arte sacra https://www.lavoce.it/consegnata-allarcivescovo-maffeis-unopera-darte-sacra/ https://www.lavoce.it/consegnata-allarcivescovo-maffeis-unopera-darte-sacra/#respond Wed, 20 Dec 2023 11:09:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74342 opera di arte sacra

Nel pomeriggio dello scorso 15 dicembre, nell’Arcivescovado di Perugia, è stata consegnata all’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis un’opera d’arte sacra realizzata nel 1991 dall’artista Osmida, al secolo Mirella Secca Temperini, scomparsa ventidue anni fa.

Quest’opera è stata donata dalla figlia dell’artista, la professoressa Cristina Temperini, che ha seguito la cerimonia di consegna da Klagenfurt (in Austria) in collegamento digitale, a cui sono intervenuti, oltre l’arcivescovo Maffeis, il critico d’arte Massimo Duranti con il collega Andrea Baffoni e il direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici, arch. Alessandro Polidori.

A Massimo Duranti la professoressa Temperini ha delegato l’atto di consegna dell’opera d’arte che sarà custodita in un primo momento nei locali del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, e di cui sarà poi valutata la collocazione in una chiesa dell’Archidiocesi.

"Si tratta -ha illustrato il critico d’arte- di una grande croce (tre metri per due) composta da quindici pannelli intelaiati di carta catramata sull’anima dei quali l’artista è intervenuta col colore a olio bianco a disegnare simboli e segni astratti.

L’opera concettuale di arte sacra, di grande suggestione estetica, è corredata da un bozzetto e un’immagine della Madonna rivolta verso la croce.

Osmida -ha sottolineato Duranti- è stata artista di vaglia riconosciuta come tale dalla critica in Italia e all’estero. Nativa di Passignano sul Trasimeno, formatasi all’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia, poi residente a Macerata, quindi a Perugia dal 1974 dove è scomparsa nel 2006, si è resa famosa per l’accuratezza e la vastità della sua ricerca artistica. Sperimentatrice di ogni forma di moderna comunicazione, ha usato i materiali più particolari per le sue creazioni concettuali: oltre alla pittura tradizionale, ha usato la gomma di risulta, l’amianto, fino alla scoperta della carta catramata, usata per gli imballi marittimi e da lei svelta a scoprirle brani dell’anima di catrame e con interventi pittorici".

L’arcivescovo Maffeis ha espresso un sentito e vivo ringraziamento alla professoressa Temperini per l’attenzione e la sensibilità avuta nei confronti della Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve impegnata da anni anche in attività e progetti di conservazione, tutela e valorizzazione di opere d’arte moderna.

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opera di arte sacra

Nel pomeriggio dello scorso 15 dicembre, nell’Arcivescovado di Perugia, è stata consegnata all’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis un’opera d’arte sacra realizzata nel 1991 dall’artista Osmida, al secolo Mirella Secca Temperini, scomparsa ventidue anni fa.

Quest’opera è stata donata dalla figlia dell’artista, la professoressa Cristina Temperini, che ha seguito la cerimonia di consegna da Klagenfurt (in Austria) in collegamento digitale, a cui sono intervenuti, oltre l’arcivescovo Maffeis, il critico d’arte Massimo Duranti con il collega Andrea Baffoni e il direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici, arch. Alessandro Polidori.

A Massimo Duranti la professoressa Temperini ha delegato l’atto di consegna dell’opera d’arte che sarà custodita in un primo momento nei locali del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, e di cui sarà poi valutata la collocazione in una chiesa dell’Archidiocesi.

"Si tratta -ha illustrato il critico d’arte- di una grande croce (tre metri per due) composta da quindici pannelli intelaiati di carta catramata sull’anima dei quali l’artista è intervenuta col colore a olio bianco a disegnare simboli e segni astratti.

L’opera concettuale di arte sacra, di grande suggestione estetica, è corredata da un bozzetto e un’immagine della Madonna rivolta verso la croce.

Osmida -ha sottolineato Duranti- è stata artista di vaglia riconosciuta come tale dalla critica in Italia e all’estero. Nativa di Passignano sul Trasimeno, formatasi all’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia, poi residente a Macerata, quindi a Perugia dal 1974 dove è scomparsa nel 2006, si è resa famosa per l’accuratezza e la vastità della sua ricerca artistica. Sperimentatrice di ogni forma di moderna comunicazione, ha usato i materiali più particolari per le sue creazioni concettuali: oltre alla pittura tradizionale, ha usato la gomma di risulta, l’amianto, fino alla scoperta della carta catramata, usata per gli imballi marittimi e da lei svelta a scoprirle brani dell’anima di catrame e con interventi pittorici".

L’arcivescovo Maffeis ha espresso un sentito e vivo ringraziamento alla professoressa Temperini per l’attenzione e la sensibilità avuta nei confronti della Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve impegnata da anni anche in attività e progetti di conservazione, tutela e valorizzazione di opere d’arte moderna.

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Donati pannelli fonoassorbenti alla mensa Caritas ‘Don Gualtiero’ https://www.lavoce.it/donati-pannelli-fonoassorbenti-alla-mensa-caritas-don-gualtiero/ https://www.lavoce.it/donati-pannelli-fonoassorbenti-alla-mensa-caritas-don-gualtiero/#respond Mon, 18 Dec 2023 13:58:35 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74336 mensa diocesana

"L’ottimizzazione acustica, per una mensa Caritas che ha fatto della relazione il suo punto di forza, unitamente al buon mangiare, ha un'importanza primaria. Un'importanza che diventa un segno di cura per poter accogliere al meglio i poveri che ogni giorno ci fanno visita, presso il Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza di Perugia, alla Mensa Don Gualtiero. Quest’opera rende ancor più accogliente e bello questo ambiente che è luogo di incontro, conversazione e aggregazione fra ospiti e volontari".

Così il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, all’incontro di presentazione, lo scorso fine settimana, dell’opera di allestimento di sedici pannelli-isole fonoassorbenti prodotti dalla Saint-Gobain Italia Spa a marchio Ecophon, posizionati a metà altezza e fissati al soffitto della sala da pranzo della Mensa inaugurata dal cardinale Gualtiero Bassetti nella primavera 2022.

Altra musica alla Mensa Caritas

"Come non essere grati alla Saint-Gobain Italia per questo dono prezioso -ha sottolineato il direttore don Briziarelli- che ci giunge, non a caso, nel periodo natalizio. Ci stiamo apprestando ad accogliere, insieme al nostro arcivescovo monsignor Ivan Maffeis, in questa sala, il giorno di Natale, a pranzo, oltre cento poveri seguiti tutto l’anno dai servizi Caritas ed alcuni amici e amiche che altrimenti vivrebbero in solitudine e possiamo dirci che sarà davvero un'altra musica quest'anno".

Gli intervenuti

 All’incontro sono intervenuti, oltre al direttore della Caritas don Marco Briziarelli, l’ingegner Adriano Maci, Area Manager del Centro Italia della Saint-Gobain Ecophon, una delle aziende leader mondiali nella produzione e distribuzione di materiali per l’edilizia sostenibile e il comfort abitativo di uffici, scuole, strutture sanitarie, hotel, ristoranti, l’ingegner Samuele Schiavoni ed il professor Francesco Asdrubali (supporto tecnico), Sergio Vantaggi della Colori Decora di Bastia Umbra, distributore di materiali edili e fornitrice del supporto tecnico per l’istallazione, Paolo Friso, direttore delle Edizioni Frate Indovino dei Frati Minori Cappuccini proprietari del complesso dove sorge il Villaggio Sorella Provvidenza, e Maurizio Santantoni, presidente della Fondazione di Carità San Lorenzo, organismo operativo della Caritas diocesana.

Attività benefica

"La nostra azienda non è nuova a questo tipo di attività benefica -ha commentato Adriano Maci- ma sapere che i nostri manufatti ad alta tecnologia vadano a beneficio di quasi centocinquanta persone in gravi difficoltà, che quotidianamente ricevono un pasto caldo in questa armoniosa sala da pranzo, e dei tanti volontari che vi prestano servizio, non può che non farci piacere confermando l’importanza della nostra scelta a favore della Caritas di Perugia".

Una Mensa Caritas più funzionale

Si tratta, ha spiegato il manager della Saint-Gobain Italia, «di un dono consistente in sedici isole fonoassorbenti della gamma Ecophon Solo per un totale di circa quarantacinque metri quadrati di prodotto; pannelli istallati per migliorare il comfort acustico e la convivialità di questo bellissimo ambiente adibito a sala da pranzo. La sua doppia altezza determinava la insostenibilità del frastuono di voci e di oggetti e con questo collaudato sistema di pannelli collocati a metà altezza rispetto al soffitto, ha permesso di alleviare questa criticità strutturale facendo stare bene le persone che lo vivono.

"I pannelli, insieme alle vetrate luminose e agli accorgimenti termici -ha precisato Adriano Maci- rendono ancor più funzionale quest’ambiente".

Più bello

 Nel presentare il prodotto, lo stesso manager della Saint-Gobain Italia, ha evidenziato che sono pannelli molto sicuri, incombustibili e con collaudati sistemi di aggancio al soffitto.

"Nello specifico -ha spiegato- sono isole fonoassorbenti in lana di vetro verniciate con una pittura microporosa che permette di lasciar passare l’onda sonora facendola arrivare alla lana di vetro, che è il materiale fonoassorbente.

Anche dal punto di vista estetico sono molto interessanti perché permettono alla mensa di avere un ambiente anche più bello dal punto di vista architettonico. Inoltre la pittura che li ricopre li rende anche facilmente pulibili".

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mensa diocesana

"L’ottimizzazione acustica, per una mensa Caritas che ha fatto della relazione il suo punto di forza, unitamente al buon mangiare, ha un'importanza primaria. Un'importanza che diventa un segno di cura per poter accogliere al meglio i poveri che ogni giorno ci fanno visita, presso il Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza di Perugia, alla Mensa Don Gualtiero. Quest’opera rende ancor più accogliente e bello questo ambiente che è luogo di incontro, conversazione e aggregazione fra ospiti e volontari".

Così il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, all’incontro di presentazione, lo scorso fine settimana, dell’opera di allestimento di sedici pannelli-isole fonoassorbenti prodotti dalla Saint-Gobain Italia Spa a marchio Ecophon, posizionati a metà altezza e fissati al soffitto della sala da pranzo della Mensa inaugurata dal cardinale Gualtiero Bassetti nella primavera 2022.

Altra musica alla Mensa Caritas

"Come non essere grati alla Saint-Gobain Italia per questo dono prezioso -ha sottolineato il direttore don Briziarelli- che ci giunge, non a caso, nel periodo natalizio. Ci stiamo apprestando ad accogliere, insieme al nostro arcivescovo monsignor Ivan Maffeis, in questa sala, il giorno di Natale, a pranzo, oltre cento poveri seguiti tutto l’anno dai servizi Caritas ed alcuni amici e amiche che altrimenti vivrebbero in solitudine e possiamo dirci che sarà davvero un'altra musica quest'anno".

Gli intervenuti

 All’incontro sono intervenuti, oltre al direttore della Caritas don Marco Briziarelli, l’ingegner Adriano Maci, Area Manager del Centro Italia della Saint-Gobain Ecophon, una delle aziende leader mondiali nella produzione e distribuzione di materiali per l’edilizia sostenibile e il comfort abitativo di uffici, scuole, strutture sanitarie, hotel, ristoranti, l’ingegner Samuele Schiavoni ed il professor Francesco Asdrubali (supporto tecnico), Sergio Vantaggi della Colori Decora di Bastia Umbra, distributore di materiali edili e fornitrice del supporto tecnico per l’istallazione, Paolo Friso, direttore delle Edizioni Frate Indovino dei Frati Minori Cappuccini proprietari del complesso dove sorge il Villaggio Sorella Provvidenza, e Maurizio Santantoni, presidente della Fondazione di Carità San Lorenzo, organismo operativo della Caritas diocesana.

Attività benefica

"La nostra azienda non è nuova a questo tipo di attività benefica -ha commentato Adriano Maci- ma sapere che i nostri manufatti ad alta tecnologia vadano a beneficio di quasi centocinquanta persone in gravi difficoltà, che quotidianamente ricevono un pasto caldo in questa armoniosa sala da pranzo, e dei tanti volontari che vi prestano servizio, non può che non farci piacere confermando l’importanza della nostra scelta a favore della Caritas di Perugia".

Una Mensa Caritas più funzionale

Si tratta, ha spiegato il manager della Saint-Gobain Italia, «di un dono consistente in sedici isole fonoassorbenti della gamma Ecophon Solo per un totale di circa quarantacinque metri quadrati di prodotto; pannelli istallati per migliorare il comfort acustico e la convivialità di questo bellissimo ambiente adibito a sala da pranzo. La sua doppia altezza determinava la insostenibilità del frastuono di voci e di oggetti e con questo collaudato sistema di pannelli collocati a metà altezza rispetto al soffitto, ha permesso di alleviare questa criticità strutturale facendo stare bene le persone che lo vivono.

"I pannelli, insieme alle vetrate luminose e agli accorgimenti termici -ha precisato Adriano Maci- rendono ancor più funzionale quest’ambiente".

Più bello

 Nel presentare il prodotto, lo stesso manager della Saint-Gobain Italia, ha evidenziato che sono pannelli molto sicuri, incombustibili e con collaudati sistemi di aggancio al soffitto.

"Nello specifico -ha spiegato- sono isole fonoassorbenti in lana di vetro verniciate con una pittura microporosa che permette di lasciar passare l’onda sonora facendola arrivare alla lana di vetro, che è il materiale fonoassorbente.

Anche dal punto di vista estetico sono molto interessanti perché permettono alla mensa di avere un ambiente anche più bello dal punto di vista architettonico. Inoltre la pittura che li ricopre li rende anche facilmente pulibili".

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Esposizione di un dipinto di un allievo del Perugino dalla chiesa terremotata di Pierantonio https://www.lavoce.it/esposizione-di-un-dipinto-di-un-allievo-del-perugino-dalla-chiesa-terremotata-di-pierantonio/ https://www.lavoce.it/esposizione-di-un-dipinto-di-un-allievo-del-perugino-dalla-chiesa-terremotata-di-pierantonio/#respond Tue, 12 Dec 2023 15:47:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74264 esposizione dipinto

Anche la Cultura, attraverso la salvaguardia e la valorizzazione delle opere d’arte, trasmette speranza a comunità colpite da calamità naturali.

È il caso di Pierantonio, frazione di Umbertide, nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, epicentro del terremoto dello scorso 9 marzo, la cui chiesa di San Paterniano è stata dichiarata inagibile. Al suo interno si trova il prezioso dipinto raffigurante la Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giacomo, Paterniano Vescovo, Francesco d’Assisi e Giovanni Battista, opera di Sinibaldo Ibi, allievo del grande Pietro il Perugino del quale quest’anno ricorre il V Centenario della morte (1523-2023).

Questo dipinto, in occasione del Natale, sarà esposto temporaneamente nel Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia del complesso monumentale Isola di San Lorenzo, nell’ambito dell’evento Qui c’è la mia vita.

L’esposizione, che rientra tra le iniziative di Tesori all’Isola, ha la finalità di valorizzare il patrimonio storico-artistico, ma soprattutto quello di approfondire tematiche, storie che possano generare un dialogo vero e un incontro vivo per tutti i visitatori.

Inoltre vuole richiamare l’attenzione su eventi di carattere sociale che hanno come protagonisti gli abitanti di territori alle prese con problematiche difficili causate da un sisma vedendoli impegnati nella ricostruzione non solo materiale ma anche sociale e culturale dei propri luoghi.

L’esposizione, fruibile ai visitatori dell’Isola di San Lorenzo fino al prossimo 7 gennaio, sarà inaugurata venerdì 15 dicembre, alle ore 17.30, dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis insieme al parroco di Pierantonio don Raffaele Zampella e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Umbertide.

"Al dipinto dell’allievo del Perugino della chiesa di San Paterniano di Pierantonio -spiega l’architetto Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali e curatore dell’esposizione- saranno affiancate alcune opere di due artisti suoi contemporanei, Paolo Bellegrandi e Riccardo Secchi, le cui tele diventano degli essenziali mediatori per comprendere le ferite provocate dal sisma e suggerire una visione, una prospettiva e un’ispirazione, affinché la bellezza possa essere la cura e l’antidoto per non lasciare che le macerie e l’inagibilità degli edifici facciano calare il buio e la vita si spenga anche in questi paesi del nostro territorio. L’iniziativa -conclude l’architetto Polidori-  è quindi un dono natalizio, l’auspicio di una nuova nascita, rivolto alle comunità colpite e a tutti i visitatori".

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esposizione dipinto

Anche la Cultura, attraverso la salvaguardia e la valorizzazione delle opere d’arte, trasmette speranza a comunità colpite da calamità naturali.

È il caso di Pierantonio, frazione di Umbertide, nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, epicentro del terremoto dello scorso 9 marzo, la cui chiesa di San Paterniano è stata dichiarata inagibile. Al suo interno si trova il prezioso dipinto raffigurante la Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giacomo, Paterniano Vescovo, Francesco d’Assisi e Giovanni Battista, opera di Sinibaldo Ibi, allievo del grande Pietro il Perugino del quale quest’anno ricorre il V Centenario della morte (1523-2023).

Questo dipinto, in occasione del Natale, sarà esposto temporaneamente nel Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia del complesso monumentale Isola di San Lorenzo, nell’ambito dell’evento Qui c’è la mia vita.

L’esposizione, che rientra tra le iniziative di Tesori all’Isola, ha la finalità di valorizzare il patrimonio storico-artistico, ma soprattutto quello di approfondire tematiche, storie che possano generare un dialogo vero e un incontro vivo per tutti i visitatori.

Inoltre vuole richiamare l’attenzione su eventi di carattere sociale che hanno come protagonisti gli abitanti di territori alle prese con problematiche difficili causate da un sisma vedendoli impegnati nella ricostruzione non solo materiale ma anche sociale e culturale dei propri luoghi.

L’esposizione, fruibile ai visitatori dell’Isola di San Lorenzo fino al prossimo 7 gennaio, sarà inaugurata venerdì 15 dicembre, alle ore 17.30, dall’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis insieme al parroco di Pierantonio don Raffaele Zampella e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Umbertide.

"Al dipinto dell’allievo del Perugino della chiesa di San Paterniano di Pierantonio -spiega l’architetto Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali e curatore dell’esposizione- saranno affiancate alcune opere di due artisti suoi contemporanei, Paolo Bellegrandi e Riccardo Secchi, le cui tele diventano degli essenziali mediatori per comprendere le ferite provocate dal sisma e suggerire una visione, una prospettiva e un’ispirazione, affinché la bellezza possa essere la cura e l’antidoto per non lasciare che le macerie e l’inagibilità degli edifici facciano calare il buio e la vita si spenga anche in questi paesi del nostro territorio. L’iniziativa -conclude l’architetto Polidori-  è quindi un dono natalizio, l’auspicio di una nuova nascita, rivolto alle comunità colpite e a tutti i visitatori".

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Perugia: alla parrocchia di Ponte d’Oddi torna ‘StraNatale 2023’ https://www.lavoce.it/perugia-ponte-doddi-stranatale/ https://www.lavoce.it/perugia-ponte-doddi-stranatale/#respond Thu, 07 Dec 2023 12:19:47 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74243 I mercatini di StraNatale nel quartiere di Ponte d'Oddi

La solennità dell’Immacolata Concezione, venerdì 8 dicembre, porta con sé l'11° edizione  di “StraNatale”, l’evento organizzato dall’Oratorio Anspi “L’Astrolabio” della Parrocchia San Giovanni Apostolo in Ponte d’Oddi di Perugia, che dal 2010 anima la giornata di festa del quartiere perugino. Nella piazza della Parrocchia, a partire dalle ore 15.30, tornano i consueti mercatini di Natale: tante le bancarelle organizzate delle realtà del territorio, come il gruppo Scout Agesci “Perugia 4” e il gruppo Masci “Perugia 2”, ma anche la fattoria didattica Baldo&Riccia e l’associazione “Coraggio”. Non mancheranno stand di artigianato e enogastronomia ma anche giochi e animazione con il ‘Mago Riccardo’ in attesa dell’arrivo di “San Nicola”. A chiudere la giornata lo spettacolo teatrale del ‘Sichem’, i giovani del gruppo del dopo cresima della Parrocchia, “La solita recita di Natale”. Un giorno all’insegna del gioco, della musica e dello spirito del Natale che richiama ogni anno diverse centinaia di persone attratte dal clima di amicizia e accoglienza che si crea all’Oratorio. Da sempre, infatti, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di recuperare la gioia e bellezza dell’attesa, preparandosi insieme alla venuta della Luce del mondo.

[gallery ids="74245,74247,74246,74244"]

Il programma di “StraNatale 2023”

Alle 15.30 l’apertura di stand e bancarelle di artigiani e associazioni, circa una ventina, con addobbi natalizi e idee regalo.

Alle 16.30 lo spettacolo di magia del ‘Mago Riccardo’ intratterrà i più piccoli fino all’arrivo di “San Nicola” che, alle 17.30, consegnerà caramelle a tutti i bambini.

Tutto il pomeriggio, sarà presente un braciere acceso per offrire panini con la salsiccia e bretzel.

In chiusura lo spettacolo teatrale “La solita recita di Natale” del gruppo Sichem.

Durante la giornata sarà possibile acquistare i biglietti della Lotteria (estrazione domenica 7 gennaio) organizzata dall’Oratorio “L’Astrolabio” per autofinanziare le proprie attività quotidiane (servizio navetta, mensa, aiuto compiti, laboratori).

Per chi è interessato a prenotare uno spazio per la propria bancarella o acquistare i biglietti della Lotteria, è possibile contattare il numero 328.6645294.

Un programma coinvolgente e ricco di iniziative per contribuire a creare anche un’atmosfera natalizia a sostegno di un quartiere periferico di Perugia, che vuole essere socialmente vivibile e attrattivo in modo particolare per i giovani creando rapporti intergenerazionali solidi con i più anziani.

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I mercatini di StraNatale nel quartiere di Ponte d'Oddi

La solennità dell’Immacolata Concezione, venerdì 8 dicembre, porta con sé l'11° edizione  di “StraNatale”, l’evento organizzato dall’Oratorio Anspi “L’Astrolabio” della Parrocchia San Giovanni Apostolo in Ponte d’Oddi di Perugia, che dal 2010 anima la giornata di festa del quartiere perugino. Nella piazza della Parrocchia, a partire dalle ore 15.30, tornano i consueti mercatini di Natale: tante le bancarelle organizzate delle realtà del territorio, come il gruppo Scout Agesci “Perugia 4” e il gruppo Masci “Perugia 2”, ma anche la fattoria didattica Baldo&Riccia e l’associazione “Coraggio”. Non mancheranno stand di artigianato e enogastronomia ma anche giochi e animazione con il ‘Mago Riccardo’ in attesa dell’arrivo di “San Nicola”. A chiudere la giornata lo spettacolo teatrale del ‘Sichem’, i giovani del gruppo del dopo cresima della Parrocchia, “La solita recita di Natale”. Un giorno all’insegna del gioco, della musica e dello spirito del Natale che richiama ogni anno diverse centinaia di persone attratte dal clima di amicizia e accoglienza che si crea all’Oratorio. Da sempre, infatti, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di recuperare la gioia e bellezza dell’attesa, preparandosi insieme alla venuta della Luce del mondo.

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Il programma di “StraNatale 2023”

Alle 15.30 l’apertura di stand e bancarelle di artigiani e associazioni, circa una ventina, con addobbi natalizi e idee regalo.

Alle 16.30 lo spettacolo di magia del ‘Mago Riccardo’ intratterrà i più piccoli fino all’arrivo di “San Nicola” che, alle 17.30, consegnerà caramelle a tutti i bambini.

Tutto il pomeriggio, sarà presente un braciere acceso per offrire panini con la salsiccia e bretzel.

In chiusura lo spettacolo teatrale “La solita recita di Natale” del gruppo Sichem.

Durante la giornata sarà possibile acquistare i biglietti della Lotteria (estrazione domenica 7 gennaio) organizzata dall’Oratorio “L’Astrolabio” per autofinanziare le proprie attività quotidiane (servizio navetta, mensa, aiuto compiti, laboratori).

Per chi è interessato a prenotare uno spazio per la propria bancarella o acquistare i biglietti della Lotteria, è possibile contattare il numero 328.6645294.

Un programma coinvolgente e ricco di iniziative per contribuire a creare anche un’atmosfera natalizia a sostegno di un quartiere periferico di Perugia, che vuole essere socialmente vivibile e attrattivo in modo particolare per i giovani creando rapporti intergenerazionali solidi con i più anziani.

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Il ‘Presepe di Piazza Grande’ arriva quest’anno dal Trentino https://www.lavoce.it/il-presepe-di-piazza-grande-arriva-questanno-dal-trentino/ https://www.lavoce.it/il-presepe-di-piazza-grande-arriva-questanno-dal-trentino/#respond Thu, 07 Dec 2023 11:59:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74238 presepe trentino

Atteso anche come un omaggio all’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis, originario del Trentino, è il Presepe di Piazza Grande, allestito a Perugia, nelle Logge di Braccio della Cattedrale di San Lorenzo, realizzato dalla Protezione Civile e Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, con il patrocinio dell’Archidiocesi e del Comune di Perugia, la cui inaugurazione è in programma nel pomeriggio della Solennità dell’Immacolata Concezione, venerdì 8 dicembre, alle ore 16, in piazza IV Novembre, animata dal Coro Sant' Ilario di Rovereto.

Delegazione trentina che porta in dono anche abeti

Per l’occasione giungerà dal Trentino una delegazione dei rappresentanti delle Istituzioni promotrici dell’allestimento, composta dall’assessore provinciale all’Artigianato, Commercio, Turismo e Foreste, Roberto Failoni, dal sindaco del Comune di Castel Ivano, Alberto Vesco, dal dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna, Capo del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, Raffaele De Col, e dal presidente della Federazione dei Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento, Luigi Maturi. Istituzioni che per l’occasione doneranno al Comune di Perugia quindici abeti giovani di quattro metri d’altezza.

Capolavoro dell’arte presepiale trentina

 Il Presepe di Piazza Grande è interamente in legno di pino intrecciato, con la capanna in stile della tipica baita della montagna trentina, con all’interno le statue riproducenti la Sacra Famiglia di Nazareth insieme al bue e all’asinello, e all’esterno due statue di pastori e tre di pecorelle, tutte realizzate in legno dagli artigiani volontari del Comune di Castel Ivano.

L'inaugurazione del Presepe

Interverranno all’inaugurazione l’assessore della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni, il sindaco di Perugia Andrea Romizi e l’arcivescovo Ivan Maffeis, che benedirà il Presepe di Piazza Grande, tutte le famiglie e quanti vorranno partecipare all’evento simbolico che accompagna, nel giorno in cui la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione, la comunità cristiana nel prepararsi a rivivere il mistero della nascita del Figlio di Dio tra gli uomini. Un particolare del Natale che, dato oggi fin troppo per scontato, quasi lo si dimentica distratti anche dallo shopping, dalle vetrine addobbate, dalle tante luci e dai tanti colori che annunciano la festa dell’anno per eccellenza.

Un Presepe in continuità con il Natale cristiano

 È un recupero ulteriore a Perugia della tradizione cristiana del Natale che trova la sua massima espressione visiva nel Presepe di Piazza Grande, rappresentato quest’anno da un capolavoro dell’arte presepiale trentina che arricchirà non poco l’atmosfera natalizia. E ad allietare la sua inaugurazione sarà il Coro Sant' Ilario, che il prossimo anno festeggerà i primi quarantacinque anni di attività.

Il Coro trentino di Coro Sant' Ilario

 Nato come coro di tradizione popolare e di montagna, si è avvicinato nel tempo ad altri mondi quali la danza e il teatro, legando il proprio percorso artistico e musicale alla quotidianità con un’attenzione alle tematiche sociali e al fare memoria, producendo spettacoli che coinvolgono arti diverse e molti artisti giovani. Nel proprio percorso artistico ha incontrato la cantante Antonella Ruggiero e nel 2007 è approdato, insieme al Coro Valle dei Laghi, sul palco del Festival di Sanremo, nella serata dei duetti, con il brano Canzone fra le guerre. Dal 2019 la sua direzione artistica è affidata al maestro Federico Mozzi.

In concerto anche al Villaggio della Carità

Dopo la sua esibizione in piazza IV Novembre, sempre l’8 dicembre, alle ore 18, questo coro allieterà i preparativi al Natale del Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza di Perugia, sede della Caritas diocesana, con canti, musiche e danze davanti a numerosi ospiti e volontari che vivono la realtà di questo Villaggio con il Centro di Ascolto diocesano, l’Emporio della Solidarietà Tabgha e la mensa Don Gualtiero dove il giorno di Natale sarà servito il tradizionale pranzo a tutti gli ospiti.

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presepe trentino

Atteso anche come un omaggio all’arcivescovo monsignor Ivan Maffeis, originario del Trentino, è il Presepe di Piazza Grande, allestito a Perugia, nelle Logge di Braccio della Cattedrale di San Lorenzo, realizzato dalla Protezione Civile e Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, con il patrocinio dell’Archidiocesi e del Comune di Perugia, la cui inaugurazione è in programma nel pomeriggio della Solennità dell’Immacolata Concezione, venerdì 8 dicembre, alle ore 16, in piazza IV Novembre, animata dal Coro Sant' Ilario di Rovereto.

Delegazione trentina che porta in dono anche abeti

Per l’occasione giungerà dal Trentino una delegazione dei rappresentanti delle Istituzioni promotrici dell’allestimento, composta dall’assessore provinciale all’Artigianato, Commercio, Turismo e Foreste, Roberto Failoni, dal sindaco del Comune di Castel Ivano, Alberto Vesco, dal dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna, Capo del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, Raffaele De Col, e dal presidente della Federazione dei Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento, Luigi Maturi. Istituzioni che per l’occasione doneranno al Comune di Perugia quindici abeti giovani di quattro metri d’altezza.

Capolavoro dell’arte presepiale trentina

 Il Presepe di Piazza Grande è interamente in legno di pino intrecciato, con la capanna in stile della tipica baita della montagna trentina, con all’interno le statue riproducenti la Sacra Famiglia di Nazareth insieme al bue e all’asinello, e all’esterno due statue di pastori e tre di pecorelle, tutte realizzate in legno dagli artigiani volontari del Comune di Castel Ivano.

L'inaugurazione del Presepe

Interverranno all’inaugurazione l’assessore della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni, il sindaco di Perugia Andrea Romizi e l’arcivescovo Ivan Maffeis, che benedirà il Presepe di Piazza Grande, tutte le famiglie e quanti vorranno partecipare all’evento simbolico che accompagna, nel giorno in cui la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione, la comunità cristiana nel prepararsi a rivivere il mistero della nascita del Figlio di Dio tra gli uomini. Un particolare del Natale che, dato oggi fin troppo per scontato, quasi lo si dimentica distratti anche dallo shopping, dalle vetrine addobbate, dalle tante luci e dai tanti colori che annunciano la festa dell’anno per eccellenza.

Un Presepe in continuità con il Natale cristiano

 È un recupero ulteriore a Perugia della tradizione cristiana del Natale che trova la sua massima espressione visiva nel Presepe di Piazza Grande, rappresentato quest’anno da un capolavoro dell’arte presepiale trentina che arricchirà non poco l’atmosfera natalizia. E ad allietare la sua inaugurazione sarà il Coro Sant' Ilario, che il prossimo anno festeggerà i primi quarantacinque anni di attività.

Il Coro trentino di Coro Sant' Ilario

 Nato come coro di tradizione popolare e di montagna, si è avvicinato nel tempo ad altri mondi quali la danza e il teatro, legando il proprio percorso artistico e musicale alla quotidianità con un’attenzione alle tematiche sociali e al fare memoria, producendo spettacoli che coinvolgono arti diverse e molti artisti giovani. Nel proprio percorso artistico ha incontrato la cantante Antonella Ruggiero e nel 2007 è approdato, insieme al Coro Valle dei Laghi, sul palco del Festival di Sanremo, nella serata dei duetti, con il brano Canzone fra le guerre. Dal 2019 la sua direzione artistica è affidata al maestro Federico Mozzi.

In concerto anche al Villaggio della Carità

Dopo la sua esibizione in piazza IV Novembre, sempre l’8 dicembre, alle ore 18, questo coro allieterà i preparativi al Natale del Villaggio della Carità - Sorella Provvidenza di Perugia, sede della Caritas diocesana, con canti, musiche e danze davanti a numerosi ospiti e volontari che vivono la realtà di questo Villaggio con il Centro di Ascolto diocesano, l’Emporio della Solidarietà Tabgha e la mensa Don Gualtiero dove il giorno di Natale sarà servito il tradizionale pranzo a tutti gli ospiti.

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Eventi religiosi e culturali di Avvento-Natale della Cattedrale di San Lorenzo https://www.lavoce.it/eventi-religiosi-e-culturali-di-avvento-natale-della-cattedrale-di-san-lorenzo/ https://www.lavoce.it/eventi-religiosi-e-culturali-di-avvento-natale-della-cattedrale-di-san-lorenzo/#respond Tue, 05 Dec 2023 11:24:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74204 eventi avvento - natale

Quest’anno è un Avvento-Natale particolare per la Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, tornata ad essere il fulcro dell’attività pastorale parrocchiale del centro storico, insieme alla Parrocchia dei Santi Andrea e Lucia, promuovendo una serie di eventi religiosi e socio-culturali rivolti a tutti i fedeli e visitatori anche di fuori città.

Gli eventi di Avvento-Natale

Nel periodo di Avvento, ogni giovedì sera (ore 21), a partire dal 7 dicembre, si terrà l’Adorazione eucaristica nella vicina chiesa della Misericordia in piazza Piccinino; adorazione che si svolgerà anche ogni domenica, in Cattedrale (ore 17), nella Cappella del Santissimo Sacramento.

Venerdì 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo (ore 8, 11 e 18). La seconda del mattino è preceduta (ore 10) dall’esposizione di una preziosa copia dello Sposalizio della Vergine del Perugino, presso la cappella del Sant’Anello. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Museo del Capitolo della Cattedrale in occasione del V Centenario della morte del grande artista rinascimentale. Mentre la celebrazione eucaristica pomeridiana è preceduta dall’inaugurazione-benedizionedel Presepio di Piazza Grande (ore 16), nelle Logge di Braccio della Cattedrale, in piazza IV Novembre, a cui sono particolarmente invitati i bambini con le loro famiglie.

Sabato 9 dicembre (ore 16), a completamento del Festival Internazionale Laurenziano d’Organo 2023, dedicato al compositore Max Reger, si terrà il concerto del maestro Eleni Keventsidou, di Atene; mentre venerdì 29 dicembre (ore 16), si esibirà il maestro Ugo Spanu, di Sassari. I due concerti, la cui direzione artistica è affidata al maestro Adriano Falcioni, organista titolare della Cattedrale di Perugia, sono in collaborazione con l’Associazione culturale Arte in Musica.

Giovedì 14 dicembre (ore 21), in Cattedrale, si terrà la Veglia di preghiera di Avvento dei giovani con l’arcivescovo Ivan Maffeis, promossa dagli Uffici diocesani di Pastorale Giovanile ed Universitaria e dal Coordinamento Oratori Perugini.

Domenica 17 dicembre, avrà inizio la Novena di Natale con la preghiera dei Vespri e la Santa Messa negli orari consueti festivi pomeridiani.

Sabato 23 dicembre (ore 16), nel Chiostro della Cattedrale, si terrà l’incontro degli Auguri dei ragazzi del catechismo alla Parrocchia a cui sono invitati tutti i parrocchiani del centro storico.

Domenica 24 dicembre, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo, tranne quella del pomeriggio posticipata alla sera, con inizio alle ore 23.15, con la celebrazione dell’Ufficio delle Letture, e alle ore 24 la celebrazione della Notte di Natale presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis.

Lunedì 25 dicembre, Natale del Signore, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo e quella delle ore 11 sarà presieduta dall’arcivescovo.

Martedì 26 dicembre, Santo Stefano, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo.

Sabato 30 dicembre (ore 16), in Cattedrale, si terrà il Concerto pro-Malawi della Corale di Santo Spirito di Perugia. Un’iniziativa per sensibilizzare e promuovere raccolte di offerte a sostegno dei progetti dell’Associazione Amici del Malawi a favore della popolazione di uno dei Paesi più poveri del mondo, con cui la comunità diocesana perugino-pievese ha avviato da oltre quarant'anni un proficuo gemellaggio-rapporto solidale.

Domenica 31 dicembre, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo. Quella delle ore 18 si concluderà con il canto del Te Deum, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis.

Lunedì 1 gennaio 2024, Maria Santissima Madre di Dio, Giornata per la Pace, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo. Quella delle ore 18 si concluderà con il canto del Veni Creator, presieduta dal vicario generale don Simone Sorbaioli.

Sabato 6 gennaio, Epifania del Signore, in Cattedrale, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo, tranne quella del pomeriggio anticipata alle ore 17, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis, preceduta, alle ore 15.30, dall’Arrivo dei Magi, con il corteo di figuranti in abiti d’epoca lungo corso Vannucci. La Sacra rappresentazione dell’Arrivo dei Magi sarà animata dalla parrocchia di Marsciano, promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare.

Inoltre, a livello diocesano, sabato 30 dicembre, presso la chiesa parrocchiale di San Sisto, si svolgerà la Festa della Santa Famiglia di Nazareth a cui è dedicato questo luogo di culto. La giornata culminerà con la celebrazione eucaristica al cui termine le famiglie presenti si raccoglieranno in preghiera e riceveranno una particolare benedizione.

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eventi avvento - natale

Quest’anno è un Avvento-Natale particolare per la Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, tornata ad essere il fulcro dell’attività pastorale parrocchiale del centro storico, insieme alla Parrocchia dei Santi Andrea e Lucia, promuovendo una serie di eventi religiosi e socio-culturali rivolti a tutti i fedeli e visitatori anche di fuori città.

Gli eventi di Avvento-Natale

Nel periodo di Avvento, ogni giovedì sera (ore 21), a partire dal 7 dicembre, si terrà l’Adorazione eucaristica nella vicina chiesa della Misericordia in piazza Piccinino; adorazione che si svolgerà anche ogni domenica, in Cattedrale (ore 17), nella Cappella del Santissimo Sacramento.

Venerdì 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo (ore 8, 11 e 18). La seconda del mattino è preceduta (ore 10) dall’esposizione di una preziosa copia dello Sposalizio della Vergine del Perugino, presso la cappella del Sant’Anello. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Museo del Capitolo della Cattedrale in occasione del V Centenario della morte del grande artista rinascimentale. Mentre la celebrazione eucaristica pomeridiana è preceduta dall’inaugurazione-benedizionedel Presepio di Piazza Grande (ore 16), nelle Logge di Braccio della Cattedrale, in piazza IV Novembre, a cui sono particolarmente invitati i bambini con le loro famiglie.

Sabato 9 dicembre (ore 16), a completamento del Festival Internazionale Laurenziano d’Organo 2023, dedicato al compositore Max Reger, si terrà il concerto del maestro Eleni Keventsidou, di Atene; mentre venerdì 29 dicembre (ore 16), si esibirà il maestro Ugo Spanu, di Sassari. I due concerti, la cui direzione artistica è affidata al maestro Adriano Falcioni, organista titolare della Cattedrale di Perugia, sono in collaborazione con l’Associazione culturale Arte in Musica.

Giovedì 14 dicembre (ore 21), in Cattedrale, si terrà la Veglia di preghiera di Avvento dei giovani con l’arcivescovo Ivan Maffeis, promossa dagli Uffici diocesani di Pastorale Giovanile ed Universitaria e dal Coordinamento Oratori Perugini.

Domenica 17 dicembre, avrà inizio la Novena di Natale con la preghiera dei Vespri e la Santa Messa negli orari consueti festivi pomeridiani.

Sabato 23 dicembre (ore 16), nel Chiostro della Cattedrale, si terrà l’incontro degli Auguri dei ragazzi del catechismo alla Parrocchia a cui sono invitati tutti i parrocchiani del centro storico.

Domenica 24 dicembre, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo, tranne quella del pomeriggio posticipata alla sera, con inizio alle ore 23.15, con la celebrazione dell’Ufficio delle Letture, e alle ore 24 la celebrazione della Notte di Natale presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis.

Lunedì 25 dicembre, Natale del Signore, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo e quella delle ore 11 sarà presieduta dall’arcivescovo.

Martedì 26 dicembre, Santo Stefano, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo.

Sabato 30 dicembre (ore 16), in Cattedrale, si terrà il Concerto pro-Malawi della Corale di Santo Spirito di Perugia. Un’iniziativa per sensibilizzare e promuovere raccolte di offerte a sostegno dei progetti dell’Associazione Amici del Malawi a favore della popolazione di uno dei Paesi più poveri del mondo, con cui la comunità diocesana perugino-pievese ha avviato da oltre quarant'anni un proficuo gemellaggio-rapporto solidale.

Domenica 31 dicembre, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo. Quella delle ore 18 si concluderà con il canto del Te Deum, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis.

Lunedì 1 gennaio 2024, Maria Santissima Madre di Dio, Giornata per la Pace, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo. Quella delle ore 18 si concluderà con il canto del Veni Creator, presieduta dal vicario generale don Simone Sorbaioli.

Sabato 6 gennaio, Epifania del Signore, in Cattedrale, le celebrazioni eucaristiche si terranno secondo l’orario festivo, tranne quella del pomeriggio anticipata alle ore 17, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis, preceduta, alle ore 15.30, dall’Arrivo dei Magi, con il corteo di figuranti in abiti d’epoca lungo corso Vannucci. La Sacra rappresentazione dell’Arrivo dei Magi sarà animata dalla parrocchia di Marsciano, promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare.

Inoltre, a livello diocesano, sabato 30 dicembre, presso la chiesa parrocchiale di San Sisto, si svolgerà la Festa della Santa Famiglia di Nazareth a cui è dedicato questo luogo di culto. La giornata culminerà con la celebrazione eucaristica al cui termine le famiglie presenti si raccoglieranno in preghiera e riceveranno una particolare benedizione.

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‘Arti Architettura e Spazio sacro nella modernità’ in una due giorni di studio all’Accademia di Belle Arti https://www.lavoce.it/arti-architettura-e-spazio-sacro-nella-modernita-in-una-due-giorni-di-studio/ https://www.lavoce.it/arti-architettura-e-spazio-sacro-nella-modernita-in-una-due-giorni-di-studio/#respond Thu, 30 Nov 2023 14:04:08 +0000 https://www.lavoce.it/?p=74119 architettura sacra

Arti Architettura e Spazio sacro nella modernità è la due giorni di studi organizzata dall’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia nell’aula magna della propria sede in piazza San Francesco al Prato, per il 30 novembre e il primo di dicembre. Un appuntamento di alto spessore per approfondire l’architettura e l’arte sacra a sessant'anni dal Concilio. L’iniziativa nasce con l’intento di incrementare la proposta formativa degli studenti, ma è rivolta anche agli architetti e agli artisti impegnati nella realizzazione di edifici culturali e nell’adeguamento liturgico delle cattedrali. Gode, tra gli altri del Patrocinio del Dicastero per la Cultura e l'Educazione del Vaticano.

Il programma e i relatori

Nella prima giornata, il 30 novembre, alle ore 15, dopo i saluti di benvenuto della direttrice Tiziana D’Acchille e del presidente Mario Rampini, e dopo quelli istituzionali dell’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve monsignor Ivan Maffeis, del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, del presidente FUA, Bruno Mario Broccolo, prenderanno la parola il curatore Danilo Lisi e i relatori Manlio Sodi, Goffredo Boselli, Mario Pisani ed Elena Pontiggia. Seguirà un incontro con gli artisti Bruno Ceccobelli, Giuliano Giuman, Bianca Pedace e Oliviero Rainaldi. Nella seconda giornata del 1 dicembre, nella mattinata verrà approfondito il tema dell’ornato liturgico con interventi di Maria Antonietta Crippa, Tino Grisi, Lia Pagliarani, Elena Pontiggia e Tiziana Proietti. Nel pomeriggio verrà inaugurata la mostra di edifici di culto realizzati da Danilo Lisi e, dopo gli interventi di Mariano Apa e Andrea Dall’Asta, la direttrice Tiziana D’Acchille concluderà i lavori.

Un dibattito accademico sull'architettura aperto alla città

"Il convegno Arti Architettura e spazio sacro nella modernità -sottolinea la direttrice D’Acchille- è il primo di una serie di appuntamenti che l’Accademia dedica al rapporto tra formazione e sistema dell’arte. Nelle due giornate si affronterà un tema di grande attualità che è quello del rapporto tra committente e architetto/artista per la realizzazione e la decorazione degli spazi di culto. La presenza di relatori di chiara fama e autorità religiose che si confronteranno in un dibattito accademico aperto non solo agli studenti, ma all’intera città e a un pubblico di addetti ai lavori offrirà l’occasione all’Accademia di produrre una serie di testi e documenti che auspicabilmente potranno contribuire utilmente al più ampio dibattito sul tema in vista del Giubileo del 2025".  ]]>
architettura sacra

Arti Architettura e Spazio sacro nella modernità è la due giorni di studi organizzata dall’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia nell’aula magna della propria sede in piazza San Francesco al Prato, per il 30 novembre e il primo di dicembre. Un appuntamento di alto spessore per approfondire l’architettura e l’arte sacra a sessant'anni dal Concilio. L’iniziativa nasce con l’intento di incrementare la proposta formativa degli studenti, ma è rivolta anche agli architetti e agli artisti impegnati nella realizzazione di edifici culturali e nell’adeguamento liturgico delle cattedrali. Gode, tra gli altri del Patrocinio del Dicastero per la Cultura e l'Educazione del Vaticano.

Il programma e i relatori

Nella prima giornata, il 30 novembre, alle ore 15, dopo i saluti di benvenuto della direttrice Tiziana D’Acchille e del presidente Mario Rampini, e dopo quelli istituzionali dell’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve monsignor Ivan Maffeis, del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, del presidente FUA, Bruno Mario Broccolo, prenderanno la parola il curatore Danilo Lisi e i relatori Manlio Sodi, Goffredo Boselli, Mario Pisani ed Elena Pontiggia. Seguirà un incontro con gli artisti Bruno Ceccobelli, Giuliano Giuman, Bianca Pedace e Oliviero Rainaldi. Nella seconda giornata del 1 dicembre, nella mattinata verrà approfondito il tema dell’ornato liturgico con interventi di Maria Antonietta Crippa, Tino Grisi, Lia Pagliarani, Elena Pontiggia e Tiziana Proietti. Nel pomeriggio verrà inaugurata la mostra di edifici di culto realizzati da Danilo Lisi e, dopo gli interventi di Mariano Apa e Andrea Dall’Asta, la direttrice Tiziana D’Acchille concluderà i lavori.

Un dibattito accademico sull'architettura aperto alla città

"Il convegno Arti Architettura e spazio sacro nella modernità -sottolinea la direttrice D’Acchille- è il primo di una serie di appuntamenti che l’Accademia dedica al rapporto tra formazione e sistema dell’arte. Nelle due giornate si affronterà un tema di grande attualità che è quello del rapporto tra committente e architetto/artista per la realizzazione e la decorazione degli spazi di culto. La presenza di relatori di chiara fama e autorità religiose che si confronteranno in un dibattito accademico aperto non solo agli studenti, ma all’intera città e a un pubblico di addetti ai lavori offrirà l’occasione all’Accademia di produrre una serie di testi e documenti che auspicabilmente potranno contribuire utilmente al più ampio dibattito sul tema in vista del Giubileo del 2025".  ]]>
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