Nocera Umbra Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/nocera-umbra/ Settimanale di informazione regionale Fri, 20 Aug 2021 14:04:48 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Nocera Umbra Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/nocera-umbra/ 32 32 A Nocera Umbra inaugurate biblioteca “Piervissani” e biblioteca comunale https://www.lavoce.it/a-nocera-umbra-inaugurate-biblioteca-piervissani-biblioteca-comunale/ Fri, 20 Aug 2021 14:01:21 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61706

“In questo luogo c’è stato un lungo cammino di fede e di cultura. Qui Nocera Umbra è stata in qualche modo plasmata, se si considera che in questo Seminario si sono formati i pastori di questa comunità”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino la mattina del 19 agosto, nella piazzetta del Seminario vescovile a Nocera Umbra dove si è tenuta l’inaugurazione della biblioteca “Piervissani” e della biblioteca comunale. Sono intervenuti il sindaco Giovanni Bontempi, la soprintendente della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria Giovanna Giubbini, la rappresentante della Regione Umbria Olimpia Bartolucci. Presenti il parroco della concattedrale di Santa Maria Assunta don Ferdinando Cetorelli, il vicario generale don Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumé e altre autorità locali. [gallery ids="61713,61714,61715"]

La collaborazione tra la diocesi, il Comune e la Soprintendenza

Notevole l’impegno dell’Amministrazione comunale, della diocesi e della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria che hanno lavorato in questi anni per far tornare fruibile questo importante patrimonio librario. “Qui un primo binomio che appare evidente – ha proseguito il vescovo – è il binomio Chiesa-società. La Chiesa così come noi la sentiamo non vive dentro recinti chiusi, ma sta in mezzo alla gente. Pertanto è importante tutto ciò che costituisce un momento di accordo, di simpatia, di collaborazione: avvenga e si faccia volentieri. In questa seconda sezione separata della biblioteca diocesana la nostra Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è qui volentieri a collaborare con il Comune e la società nocerina perché questa nostra bella realtà di Nocera possa vivere ancora qualcosa dei fasti antichi, affinché la bellezza del passato diventi anche una grande apertura per il futuro”.

La biblioteca "Piervissani"

Il patrimonio librario della biblioteca “Piervissani” si compone di vari Fondi bibliografici che coprono un arco cronologico che va dal XV al XXI secolo, ed è così suddiviso: Fondo Piervissani, Fondo seminario, antico e moderno, Fondo Vescovato, Fondo Sigismondi, Fondo Agostini, Fondo Fornari, fondo miscellanee e una sezione periodici. Nella nuova sede sono conservati attualmente, suddivisi su 5 sale: il fondo Piervissani e il Fondo Seminario antico e il fondo bibliografico moderno del Vescovo S.E.R. Mons. Domenico Sorrentino.

La biblioteca comunale

La biblioteca comunale di Nocera Umbra fu istituita agli inizi degli anni Ottanta presso l'antico palazzo comunale di Nocera, sorto dalla trasformazione del Seminario vescovile che qui ebbe la sua sede primitiva tra il 1569 e il 1760, attuale sede del Museo archeologico di Nocera. A causa del sisma del 26 settembre 1997, che interessò  specialmente i comuni di Foligno e di Nocera Umbra, il palazzo comunale risultò inagibile e così fu necessario trasferire la biblioteca presso il palazzo del Comune a Colle, frazione del comune di Nocera Umbra, dove il patrimonio bibliografico è rimasto fino al trasferimento in questa nuova sede. Il patrimonio librario consta di circa 6000 volumi che comprendono anche un prezioso fondo antico di circa 1500 volumi dal XVI al XIX secolo, denominato "Fondo Cappuccini" proveniente dalle soppressioni post-unitarie delle congregazioni religiose a cui è stata dedicata una sala. La biblioteca comunale aderisce al Polo regionale umbro SBN e al progetto "Nati per Leggere".]]>

“In questo luogo c’è stato un lungo cammino di fede e di cultura. Qui Nocera Umbra è stata in qualche modo plasmata, se si considera che in questo Seminario si sono formati i pastori di questa comunità”. Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino la mattina del 19 agosto, nella piazzetta del Seminario vescovile a Nocera Umbra dove si è tenuta l’inaugurazione della biblioteca “Piervissani” e della biblioteca comunale. Sono intervenuti il sindaco Giovanni Bontempi, la soprintendente della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Umbria Giovanna Giubbini, la rappresentante della Regione Umbria Olimpia Bartolucci. Presenti il parroco della concattedrale di Santa Maria Assunta don Ferdinando Cetorelli, il vicario generale don Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumé e altre autorità locali. [gallery ids="61713,61714,61715"]

La collaborazione tra la diocesi, il Comune e la Soprintendenza

Notevole l’impegno dell’Amministrazione comunale, della diocesi e della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria che hanno lavorato in questi anni per far tornare fruibile questo importante patrimonio librario. “Qui un primo binomio che appare evidente – ha proseguito il vescovo – è il binomio Chiesa-società. La Chiesa così come noi la sentiamo non vive dentro recinti chiusi, ma sta in mezzo alla gente. Pertanto è importante tutto ciò che costituisce un momento di accordo, di simpatia, di collaborazione: avvenga e si faccia volentieri. In questa seconda sezione separata della biblioteca diocesana la nostra Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è qui volentieri a collaborare con il Comune e la società nocerina perché questa nostra bella realtà di Nocera possa vivere ancora qualcosa dei fasti antichi, affinché la bellezza del passato diventi anche una grande apertura per il futuro”.

La biblioteca "Piervissani"

Il patrimonio librario della biblioteca “Piervissani” si compone di vari Fondi bibliografici che coprono un arco cronologico che va dal XV al XXI secolo, ed è così suddiviso: Fondo Piervissani, Fondo seminario, antico e moderno, Fondo Vescovato, Fondo Sigismondi, Fondo Agostini, Fondo Fornari, fondo miscellanee e una sezione periodici. Nella nuova sede sono conservati attualmente, suddivisi su 5 sale: il fondo Piervissani e il Fondo Seminario antico e il fondo bibliografico moderno del Vescovo S.E.R. Mons. Domenico Sorrentino.

La biblioteca comunale

La biblioteca comunale di Nocera Umbra fu istituita agli inizi degli anni Ottanta presso l'antico palazzo comunale di Nocera, sorto dalla trasformazione del Seminario vescovile che qui ebbe la sua sede primitiva tra il 1569 e il 1760, attuale sede del Museo archeologico di Nocera. A causa del sisma del 26 settembre 1997, che interessò  specialmente i comuni di Foligno e di Nocera Umbra, il palazzo comunale risultò inagibile e così fu necessario trasferire la biblioteca presso il palazzo del Comune a Colle, frazione del comune di Nocera Umbra, dove il patrimonio bibliografico è rimasto fino al trasferimento in questa nuova sede. Il patrimonio librario consta di circa 6000 volumi che comprendono anche un prezioso fondo antico di circa 1500 volumi dal XVI al XIX secolo, denominato "Fondo Cappuccini" proveniente dalle soppressioni post-unitarie delle congregazioni religiose a cui è stata dedicata una sala. La biblioteca comunale aderisce al Polo regionale umbro SBN e al progetto "Nati per Leggere".]]>
Nocera Umbra. Un passato importante fatto di ricostruzione https://www.lavoce.it/nocera-umbra-un-passato-importante-ricostruzione/ Sat, 10 Feb 2018 11:25:07 +0000 https://www.lavoce.it/?p=51185

“Nocera” viene dall’osco umbro noucr e significa “nuova costruzione”. Questo antico nome risale al VII secolo a.C. quando tra le colline e i monti della zona si stabilì la tribù dei Favonienses. Sotto i Romani Nocera Umbra si trovò ad essere ben collegata con l’esterno grazie alla via Flaminia, la quale consentì ricchi commerci e lo sviluppo della città, ma anche un facile ingresso per le popolazioni barbariche. Dopo la distruzione ad opera dei Visigoti nel 410 d.C. i Nocerini ricostruirono la città dove ancora oggi sorge la sua parte antica.
Domenica 11 febbraio Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa celebrata alle ore 11.15 nella chiesa di Santa Maria Assunta, cattedrale di Nocera Umbra. La celebrazione sarà in onore di san Rinaldo, patrono della città, festeggiato il 9 febbraio.
Il cristianesimo si affermò presto sul territorio, tanto che nel V secolo Nocera fu riconosciuta diocesi. La sede vescovile è poi rimasta fino al 1986, anno in cui è nata l’odierna diocesi che racchiude anche Assisi e Gualdo Tadino. Oggi il territorio di Nocera Umbra costituisce un vicariato che conta 14 parrocchie. “Nocera ha un passato interessante alle spalle, fatto di distruzione e ricostruzione. Questo passato va impiegato oggi per progettare al meglio il futuro” afferma don Ferdinando Cetorelli, sacerdote della cattedrale di Santa Maria Assunta, nonchè parrocchia del centro storico. Gli abitanti della “città vecchia” sono circa 2000, mentre tutto il Comune ne conta quasi 6000. “La parrocchia ha una vita pastorale molto attiva: abbiamo la Caritas, il gruppo liturgico, la catechesi per i ragazzi e quella per gli adulti” continua don Ferdinando. Oltre al cammino dei Dieci comandamenti, per gli adulti esiste da qualche tempo la Comunità Maria famiglie del Vangelo: “Si tratta di una famiglia spirituale che si incontra ogni quindici giorni e che riflette sulla Parola e prega insieme. Non è un movimento e non è aperto solo alle famiglie, ma a tutti. Quest’iniziativa nasce per la volontà del nostro vescovo Domenico Sorrentino di dare nuovo impulso alle parrocchie”. Il catechismo per i più piccoli negli ultimi anni è coadiuvato dalla speciale presenza di una comunità di frati brasiliani Messaggeri dello Spirito Santo, i quali risiedono nel Palazzo vescovile, studiano al seminario locale e danno una mano nelle attività liturgiche e pastorali. “Il loro aiuto è molto significativo per la nostra parrocchia. È il segno della sollecitudine del nostro Vescovo per stimolare una maggiore apertura della comunità”. Anche se forte della ricostruzione, Nocera ha infatti subìto una sorta di “paralisi” dopo il terremoto che la colpì duramente nel 1997. “Il sisma ha portato conseguenze disgreganti - racconta il parroco - poichè la gente si è molto chiusa nel proprio orto, pensando a rimettere in piedi la casa o l’ attività lavorativa. Il rischio è quello dell’isolamento culturale e di una mentalità chiusa ‘da paese’. In questo senso la Chiesa sta lavorando per fare da collante sociale”.  ]]>

“Nocera” viene dall’osco umbro noucr e significa “nuova costruzione”. Questo antico nome risale al VII secolo a.C. quando tra le colline e i monti della zona si stabilì la tribù dei Favonienses. Sotto i Romani Nocera Umbra si trovò ad essere ben collegata con l’esterno grazie alla via Flaminia, la quale consentì ricchi commerci e lo sviluppo della città, ma anche un facile ingresso per le popolazioni barbariche. Dopo la distruzione ad opera dei Visigoti nel 410 d.C. i Nocerini ricostruirono la città dove ancora oggi sorge la sua parte antica.
Domenica 11 febbraio Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa celebrata alle ore 11.15 nella chiesa di Santa Maria Assunta, cattedrale di Nocera Umbra. La celebrazione sarà in onore di san Rinaldo, patrono della città, festeggiato il 9 febbraio.
Il cristianesimo si affermò presto sul territorio, tanto che nel V secolo Nocera fu riconosciuta diocesi. La sede vescovile è poi rimasta fino al 1986, anno in cui è nata l’odierna diocesi che racchiude anche Assisi e Gualdo Tadino. Oggi il territorio di Nocera Umbra costituisce un vicariato che conta 14 parrocchie. “Nocera ha un passato interessante alle spalle, fatto di distruzione e ricostruzione. Questo passato va impiegato oggi per progettare al meglio il futuro” afferma don Ferdinando Cetorelli, sacerdote della cattedrale di Santa Maria Assunta, nonchè parrocchia del centro storico. Gli abitanti della “città vecchia” sono circa 2000, mentre tutto il Comune ne conta quasi 6000. “La parrocchia ha una vita pastorale molto attiva: abbiamo la Caritas, il gruppo liturgico, la catechesi per i ragazzi e quella per gli adulti” continua don Ferdinando. Oltre al cammino dei Dieci comandamenti, per gli adulti esiste da qualche tempo la Comunità Maria famiglie del Vangelo: “Si tratta di una famiglia spirituale che si incontra ogni quindici giorni e che riflette sulla Parola e prega insieme. Non è un movimento e non è aperto solo alle famiglie, ma a tutti. Quest’iniziativa nasce per la volontà del nostro vescovo Domenico Sorrentino di dare nuovo impulso alle parrocchie”. Il catechismo per i più piccoli negli ultimi anni è coadiuvato dalla speciale presenza di una comunità di frati brasiliani Messaggeri dello Spirito Santo, i quali risiedono nel Palazzo vescovile, studiano al seminario locale e danno una mano nelle attività liturgiche e pastorali. “Il loro aiuto è molto significativo per la nostra parrocchia. È il segno della sollecitudine del nostro Vescovo per stimolare una maggiore apertura della comunità”. Anche se forte della ricostruzione, Nocera ha infatti subìto una sorta di “paralisi” dopo il terremoto che la colpì duramente nel 1997. “Il sisma ha portato conseguenze disgreganti - racconta il parroco - poichè la gente si è molto chiusa nel proprio orto, pensando a rimettere in piedi la casa o l’ attività lavorativa. Il rischio è quello dell’isolamento culturale e di una mentalità chiusa ‘da paese’. In questo senso la Chiesa sta lavorando per fare da collante sociale”.  ]]>
Un movimento di spiritualità coniugale: il ritiro dell’ Equipe Notre Dame Umbria https://www.lavoce.it/un-movimento-spiritualita-coniugale-ritiro-dell-equipe-notre-dame-umbria/ Thu, 30 Nov 2017 17:00:29 +0000 https://www.lavoce.it/?p=50697

A fine novembre si è svolto presso il santuario La Salette a Salmata di Nocera Umbra il ritiro del settore Umbria dell’Équipe Notre Dame. Le Équipe Notre-Dame (End) sono un movimento laicale di spiritualità coniugale, nato per rispondere all’esigenza delle coppie di sposi di vivere in pienezza il proprio sacramento, sorretto da una propria metodologia, aperto agli interrogativi della complessa realtà della coppia di oggi. Le End nacquero in Francia intorno al 1938 per iniziativa di alcune coppie che, insieme al sacerdote Henry Caffarel, presero l’abitudine di incontrarsi mensilmente per approfondire il significato del sacramento del matrimonio, per verificare il senso del loro essere coppie cristiane e per ricercare un modo coerente di inserirsi nella società. Queste coppie trovarono tanto aiuto da questi incontri che ben presto ne coinvolsero altre fino ad arrivare alla nascita di un nuovo movimento. Si tratta dunque non di un progetto pianificato a tavolino, né di una risposta ad una necessità pastorale ma di un’iniziativa maturata da coppie di sposi. Nella nostra regione l’esperienza è cresciuta negli ultimi anni al punto tale da richiedere lo sdoppiamento in due del settore Umbria. Sono nati così i settori San Francesco e San Benedetto, una realtà che coinvolge circa 150 famiglie raggruppate in 30 équipes, ciascuna formata da 5 o 6 coppie, relativi figli e un consigliere spirituale (sacerdote o religioso). Queste famiglie si sono ritrovate insieme per vivere un’esperienza di due giorni focalizzata sulle dinamiche della relazione di coppia avendo come modello e riferimento le figure bibliche di Maria, Giuseppe, Elisabetta e Zaccaria. A guidare la riflessione dal titolo “Il maschile e il femminile custodi della relazione” è intervenuto don Cristiano Marcucci, sacerdote di Pescara esperto di relazioni coniugali e consigliere nazionale di Ucipem (Unione dei consultori italiani prematrimoniali e matrimoniali). L’esegesi biblica ha evidenziato come Zaccaria, seppur ‘perfetto’ per la cultura ebraica del tempo per la sua discendenza e appartenenza alla classe sacerdotale, non sia riuscito inizialmente ad avere fiducia nel progetto di Dio e a entrare in relazione con Lui, ma abbia anzi dubitato della capacità di Dio di costruire un progetto più grande per lui, e sia per questo rimasto muto fino alla nascita del figlio Giovanni. Diversamente Maria, una semplice donna, proveniente dalla regione povera della Galilea, non ancora pubblicamente sposata, priva di genealogia significativa, rappresentava il livello più basso della società e dell’autorevolezza, e tuttavia è stata capace di entrare in relazione con Dio e di accogliere il suo progetto di vita sconvolgente e misterioso. Con i collaboratori di don Cristiano si è lavorato a coppie e in gruppi cercando di identificare la presenza in ogni relazione di caratteri peculiari sia maschili che femminili, di portare alla luce lo stato attuale del proprio rapporto di coppia, la difficoltà e insieme necessità di affidarsi l’uno all’altro. È stata veramente una bella esperienza, segno di una Chiesa attenta alla scoperta delle dinamiche relazionali, alle possibili problematiche e attiva nel proporre percorsi di confronto e dialogo tra coniugi. L’approccio metodologico utilizzato dal relatore e dai collaboratori attento all’aspetto psicologico, biblico e relazionale è stato apprezzato da tutti i partecipanti, e in modo particolare da quelli più giovani che si sono avvicinati per la prima volta al movimento. L’esperienza è stata per tutti motivo di gioia e soddisfazione nonché l’invito a una testimonianza attenta e attiva al fine di promuovere relazioni familiari e sociali attente alle valorizzazioni delle molteplici diversità che caratterizzano e contraddistinguono ogni uomo rendendolo unico e irripetibile davanti a Dio.  ]]>

A fine novembre si è svolto presso il santuario La Salette a Salmata di Nocera Umbra il ritiro del settore Umbria dell’Équipe Notre Dame. Le Équipe Notre-Dame (End) sono un movimento laicale di spiritualità coniugale, nato per rispondere all’esigenza delle coppie di sposi di vivere in pienezza il proprio sacramento, sorretto da una propria metodologia, aperto agli interrogativi della complessa realtà della coppia di oggi. Le End nacquero in Francia intorno al 1938 per iniziativa di alcune coppie che, insieme al sacerdote Henry Caffarel, presero l’abitudine di incontrarsi mensilmente per approfondire il significato del sacramento del matrimonio, per verificare il senso del loro essere coppie cristiane e per ricercare un modo coerente di inserirsi nella società. Queste coppie trovarono tanto aiuto da questi incontri che ben presto ne coinvolsero altre fino ad arrivare alla nascita di un nuovo movimento. Si tratta dunque non di un progetto pianificato a tavolino, né di una risposta ad una necessità pastorale ma di un’iniziativa maturata da coppie di sposi. Nella nostra regione l’esperienza è cresciuta negli ultimi anni al punto tale da richiedere lo sdoppiamento in due del settore Umbria. Sono nati così i settori San Francesco e San Benedetto, una realtà che coinvolge circa 150 famiglie raggruppate in 30 équipes, ciascuna formata da 5 o 6 coppie, relativi figli e un consigliere spirituale (sacerdote o religioso). Queste famiglie si sono ritrovate insieme per vivere un’esperienza di due giorni focalizzata sulle dinamiche della relazione di coppia avendo come modello e riferimento le figure bibliche di Maria, Giuseppe, Elisabetta e Zaccaria. A guidare la riflessione dal titolo “Il maschile e il femminile custodi della relazione” è intervenuto don Cristiano Marcucci, sacerdote di Pescara esperto di relazioni coniugali e consigliere nazionale di Ucipem (Unione dei consultori italiani prematrimoniali e matrimoniali). L’esegesi biblica ha evidenziato come Zaccaria, seppur ‘perfetto’ per la cultura ebraica del tempo per la sua discendenza e appartenenza alla classe sacerdotale, non sia riuscito inizialmente ad avere fiducia nel progetto di Dio e a entrare in relazione con Lui, ma abbia anzi dubitato della capacità di Dio di costruire un progetto più grande per lui, e sia per questo rimasto muto fino alla nascita del figlio Giovanni. Diversamente Maria, una semplice donna, proveniente dalla regione povera della Galilea, non ancora pubblicamente sposata, priva di genealogia significativa, rappresentava il livello più basso della società e dell’autorevolezza, e tuttavia è stata capace di entrare in relazione con Dio e di accogliere il suo progetto di vita sconvolgente e misterioso. Con i collaboratori di don Cristiano si è lavorato a coppie e in gruppi cercando di identificare la presenza in ogni relazione di caratteri peculiari sia maschili che femminili, di portare alla luce lo stato attuale del proprio rapporto di coppia, la difficoltà e insieme necessità di affidarsi l’uno all’altro. È stata veramente una bella esperienza, segno di una Chiesa attenta alla scoperta delle dinamiche relazionali, alle possibili problematiche e attiva nel proporre percorsi di confronto e dialogo tra coniugi. L’approccio metodologico utilizzato dal relatore e dai collaboratori attento all’aspetto psicologico, biblico e relazionale è stato apprezzato da tutti i partecipanti, e in modo particolare da quelli più giovani che si sono avvicinati per la prima volta al movimento. L’esperienza è stata per tutti motivo di gioia e soddisfazione nonché l’invito a una testimonianza attenta e attiva al fine di promuovere relazioni familiari e sociali attente alle valorizzazioni delle molteplici diversità che caratterizzano e contraddistinguono ogni uomo rendendolo unico e irripetibile davanti a Dio.  ]]>