Foligno Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/foligno/ Settimanale di informazione regionale Thu, 30 Mar 2023 17:44:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg Foligno Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/territorio/foligno/ 32 32 L’ex testimone di giustizia Luca Arena al Cammino dietro la Croce https://www.lavoce.it/lex-testimone-giustizia-luca-arena-cammino-dietro-la-croce/ Thu, 30 Mar 2023 14:15:57 +0000 https://www.lavoce.it/?p=71013 Luca Arena in primo piano, sullo sfondo l'immagine su un palazzo ritrae Falcone e Borsellino

Denunciare richiede coraggio. Continuare a vivere, dopo la denuncia, ne chiede ancora di più, lo stesso che Luca Arena ha avuto quando, poco più che ventenne, ha denunciato il malavitoso giro di affari delle così dette “ambulanze della morte”. Oggi, il giovane di Biancavilla (Ct), è un ex testimone di giustizia e il prossimo 31 marzo racconterà la sua testimonianza a Foligno (Pg) durante il Cammino dietro la Croce, il momento penitenziale che il servizio di Pastorale giovanile della diocesi, ogni anno, propone nel venerdì che precede la Settimana santa. Il Cammino, che sarà presieduto dal vescovo, mons. Domenico Sorrentino, è stato organizzato grazie alla fattiva collaborazione delle sezioni cittadine del Masci e dell’Agesci, dell’ufficio diocesano Educazione-scuola-università, Cittadini del Mondo e dell’associazione Libera e interesserà, questa volta, l’area più periferica della città: partirà alle ore 21 dalla scuola Primaria di San Giovanni Profiamma e arriverà alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Belfiore dove le Sacre rappresentazioni di Fiamenga rappresenteranno una scena evangelica. Visto il tema scelto della legalità, sono quindi state coinvolte le diverse Forze dell’Ordine grazie alla preziosa collaborazione del vicequestore del commissariato di Foligno, dott. Adriano Felici. Parteciperanno, così, con una loro delegazione, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e l’Esercito. Luca Arena concluderà la sua esperienza nella città umbra incontrando personalmente anche alcune classi dei diversi istituti superiori di secondo grado di Foligno grazie alla fattiva collaborazione dei diversi Dirigenti scolastici e dei docenti coinvolti nel progetto. “È bello”, commenta Michele Tufo, il responsabile della Pastorale giovanile, “poterci preparare alla Pasqua soffermandoci a riflettere su tematiche che ci chiamano all’impegno e alla responsabilità nei confronti non solo delle nostre vite, ma anche degli altri”.
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Luca Arena in primo piano, sullo sfondo l'immagine su un palazzo ritrae Falcone e Borsellino

Denunciare richiede coraggio. Continuare a vivere, dopo la denuncia, ne chiede ancora di più, lo stesso che Luca Arena ha avuto quando, poco più che ventenne, ha denunciato il malavitoso giro di affari delle così dette “ambulanze della morte”. Oggi, il giovane di Biancavilla (Ct), è un ex testimone di giustizia e il prossimo 31 marzo racconterà la sua testimonianza a Foligno (Pg) durante il Cammino dietro la Croce, il momento penitenziale che il servizio di Pastorale giovanile della diocesi, ogni anno, propone nel venerdì che precede la Settimana santa. Il Cammino, che sarà presieduto dal vescovo, mons. Domenico Sorrentino, è stato organizzato grazie alla fattiva collaborazione delle sezioni cittadine del Masci e dell’Agesci, dell’ufficio diocesano Educazione-scuola-università, Cittadini del Mondo e dell’associazione Libera e interesserà, questa volta, l’area più periferica della città: partirà alle ore 21 dalla scuola Primaria di San Giovanni Profiamma e arriverà alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Belfiore dove le Sacre rappresentazioni di Fiamenga rappresenteranno una scena evangelica. Visto il tema scelto della legalità, sono quindi state coinvolte le diverse Forze dell’Ordine grazie alla preziosa collaborazione del vicequestore del commissariato di Foligno, dott. Adriano Felici. Parteciperanno, così, con una loro delegazione, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e l’Esercito. Luca Arena concluderà la sua esperienza nella città umbra incontrando personalmente anche alcune classi dei diversi istituti superiori di secondo grado di Foligno grazie alla fattiva collaborazione dei diversi Dirigenti scolastici e dei docenti coinvolti nel progetto. “È bello”, commenta Michele Tufo, il responsabile della Pastorale giovanile, “poterci preparare alla Pasqua soffermandoci a riflettere su tematiche che ci chiamano all’impegno e alla responsabilità nei confronti non solo delle nostre vite, ma anche degli altri”.
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‘Porta un sorriso ai bambini di Gerico’, torna l’iniziativa solidale dell’associazione Santo Sepolcro Foligno https://www.lavoce.it/porta-un-sorriso-ai-bambini-di-gerico-torna-liniziativa-solidale-dellassociazione-santo-sepolcro-foligno/ Wed, 21 Dec 2022 14:17:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69681 lotteria porta un sorriso ai bambini di gerico

Torna Porta un sorriso ai bambini di Gerico. Anche quest’anno l’associazione Santo Sepolcro Foligno, da sempre attenta a promuovere l’amore e la conoscenza per i luoghi santi della Palestina, promuove un’iniziativa solidale con la Terra Santa School di Gerico. Si tratta della Lotteria di Terra Santa, che prevede splendidi premi e ha come scopo benefico la raccolta fondi per sostenere varie realtà benefiche.

Il direttore della Terra Santa School di Gerico, padre Mario Hadchiti, chiede, infatti, un aiuto per il restauro del campo dove si svolgono le attività all’aperto e per la realizzazione di un grande tendone. Padre Mario, francescano di origine libanese dirige dal 2013 la scuola  appartenente alla Custodia di Terra Santa.

La Terra Santa School di Gerico

La scuola cristiana di Gerico è frequentata da più di novecento allievi (cristiani e musulmani) presenti all’asilo, alle elementari,  alle medie e al liceo, che vivono in un ambiente accogliente, sereno, con una formazione ad alto livello.

Padre Mario ha dato a questa scuola un’impronta basata sull’ordine, sulla disciplina e sulla bellezza e ha ricevuto da tutti coloro che frequentano la scuola molto rispetto. Un rispetto verso l’abito francescano che porta, verso i cristiani che sono una piccola minoranza e rispetto reciproco tra gli individui.

Ha fatto molto fatica all’inizio, ma con molta pazienza è riuscito a trovare le parole adeguate al contesto, un comportamento accogliente e generoso che ha permesso di far dialogare i ragazzi, i professori, i genitori e le varie realtà sociali di Gerico.

L’organizzazione della scuola, la collaborazione tra gli insegnanti (cristiani e musulmani), l’insegnamento delle lingua italiana, inglese e soprattutto ebraica che ha educato al dialogo e alla pace, l’inserimento di assistenti sociali che ha contribuito a ridurre i conflitti, ed altri particolari insegnamenti come l’informatica, a partire dalle medie, dell’arte, attraverso i vari laboratori, hanno permesso alla scuola di diventare un punto di riferimento in Palestina.

In primavera e nei mesi estivi la temperatura che si raggiunge a Gerico oscilla tra i  40 e i 50 gradi, per cui molte attività che si potrebbero svolgere all’aperto, presso la scuola, non si possono realizzare. Per questo padre Mario ci ha chiesto di sostenerlo economicamente per riqualificare uno spazio adiacente alla scuola e costruire un grande tendone, con relative attrezzature, per proteggere dal sole che scotta gli allievi e gli insegnanti.

A seguito di questo appello l’associazione Santo Sepolcro Foligno ets, che sostiene la scuola da oltre dieci anni, ha organizzato la lotteria a premi Porta un sorriso ai bambini di Gerico che si rivolge non solo ai soci presenti in Umbria e in altre regioni d’ Italia, ma anche ai sostenitori e benefattori.

Padre Giuseppe Battistelli, ofm, presidente dell’Associazione, ci invita ad avere un cuore tenero e generoso.

"Dopo la pandemia-spiega- che ha creato grandi problemi in tutto il mondo, ma soprattutto in città povere come Gerico, c’è bisogno non solo di tornare alla piena normalità, ma di dare agli allievi della scuola un futuro migliore, pieno di speranza, quindi abbiamo bisogno del vostro prezioso aiuto".

I premi della lotteria Porta un sorriso ai bambini di Gerico

I premi messi in palio da generosi sponsor sono quindici e vale la pena di ricordare che il primo prevede un buono omaggio per una persona, non nominativo, per un viaggio in Terra Santa organizzato dall’associazione Santo Sepolcro Foligno ets valido fino a dicembre 2024. I biglietti (cinque euro ciascuno) sono già disponibili, e l'estrazione è prevista il prossimo 7 gennaio, ore 16.30, presso Hotel Los Angeles, alla presenza di un pubblico ufficiale. I biglietti possono essere ritirati presso i soci, oppure acquistati a distanza utilizzando i seguenti recapiti: E mail: associazione@santosepolcrofolignoets.it - Segreteria 340 8511762 – 335 5247871- 393 9715743

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lotteria porta un sorriso ai bambini di gerico

Torna Porta un sorriso ai bambini di Gerico. Anche quest’anno l’associazione Santo Sepolcro Foligno, da sempre attenta a promuovere l’amore e la conoscenza per i luoghi santi della Palestina, promuove un’iniziativa solidale con la Terra Santa School di Gerico. Si tratta della Lotteria di Terra Santa, che prevede splendidi premi e ha come scopo benefico la raccolta fondi per sostenere varie realtà benefiche.

Il direttore della Terra Santa School di Gerico, padre Mario Hadchiti, chiede, infatti, un aiuto per il restauro del campo dove si svolgono le attività all’aperto e per la realizzazione di un grande tendone. Padre Mario, francescano di origine libanese dirige dal 2013 la scuola  appartenente alla Custodia di Terra Santa.

La Terra Santa School di Gerico

La scuola cristiana di Gerico è frequentata da più di novecento allievi (cristiani e musulmani) presenti all’asilo, alle elementari,  alle medie e al liceo, che vivono in un ambiente accogliente, sereno, con una formazione ad alto livello.

Padre Mario ha dato a questa scuola un’impronta basata sull’ordine, sulla disciplina e sulla bellezza e ha ricevuto da tutti coloro che frequentano la scuola molto rispetto. Un rispetto verso l’abito francescano che porta, verso i cristiani che sono una piccola minoranza e rispetto reciproco tra gli individui.

Ha fatto molto fatica all’inizio, ma con molta pazienza è riuscito a trovare le parole adeguate al contesto, un comportamento accogliente e generoso che ha permesso di far dialogare i ragazzi, i professori, i genitori e le varie realtà sociali di Gerico.

L’organizzazione della scuola, la collaborazione tra gli insegnanti (cristiani e musulmani), l’insegnamento delle lingua italiana, inglese e soprattutto ebraica che ha educato al dialogo e alla pace, l’inserimento di assistenti sociali che ha contribuito a ridurre i conflitti, ed altri particolari insegnamenti come l’informatica, a partire dalle medie, dell’arte, attraverso i vari laboratori, hanno permesso alla scuola di diventare un punto di riferimento in Palestina.

In primavera e nei mesi estivi la temperatura che si raggiunge a Gerico oscilla tra i  40 e i 50 gradi, per cui molte attività che si potrebbero svolgere all’aperto, presso la scuola, non si possono realizzare. Per questo padre Mario ci ha chiesto di sostenerlo economicamente per riqualificare uno spazio adiacente alla scuola e costruire un grande tendone, con relative attrezzature, per proteggere dal sole che scotta gli allievi e gli insegnanti.

A seguito di questo appello l’associazione Santo Sepolcro Foligno ets, che sostiene la scuola da oltre dieci anni, ha organizzato la lotteria a premi Porta un sorriso ai bambini di Gerico che si rivolge non solo ai soci presenti in Umbria e in altre regioni d’ Italia, ma anche ai sostenitori e benefattori.

Padre Giuseppe Battistelli, ofm, presidente dell’Associazione, ci invita ad avere un cuore tenero e generoso.

"Dopo la pandemia-spiega- che ha creato grandi problemi in tutto il mondo, ma soprattutto in città povere come Gerico, c’è bisogno non solo di tornare alla piena normalità, ma di dare agli allievi della scuola un futuro migliore, pieno di speranza, quindi abbiamo bisogno del vostro prezioso aiuto".

I premi della lotteria Porta un sorriso ai bambini di Gerico

I premi messi in palio da generosi sponsor sono quindici e vale la pena di ricordare che il primo prevede un buono omaggio per una persona, non nominativo, per un viaggio in Terra Santa organizzato dall’associazione Santo Sepolcro Foligno ets valido fino a dicembre 2024. I biglietti (cinque euro ciascuno) sono già disponibili, e l'estrazione è prevista il prossimo 7 gennaio, ore 16.30, presso Hotel Los Angeles, alla presenza di un pubblico ufficiale. I biglietti possono essere ritirati presso i soci, oppure acquistati a distanza utilizzando i seguenti recapiti: E mail: associazione@santosepolcrofolignoets.it - Segreteria 340 8511762 – 335 5247871- 393 9715743

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Tante iniziative dalla Caritas di Foligno in vista del Natale https://www.lavoce.it/tante-iniziative-dalla-caritas-di-foligno-in-vista-del-natale/ Fri, 09 Dec 2022 15:33:22 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69518 iniziative natale caritas natale

In vista delle ormai imminente Natale, la Caritas diocesana di Foligno diretta da Mauro Masciotti ha messo a punto tutta una serie di iniziative, in collaborazione con la Diocesi e l’associazione Arca del Mediterraneo ETS, che accompagneranno l’intero mese. Si parte venerdì 9 dicembre, alle ore 15, con il primo dei quattro appuntamenti dedicati a Il viaggio della natività per le vie della pace, ciclo di incontri tra preghiera e riflessione, attraverso luoghi simbolo, con l’obiettivo di incontrare volti e famiglie del territorio. Da piazza della Repubblica ci si metterà a in cammino fino alla chiesa di San Paolo Apostolo per un incontro dal titolo Accoglienza e dialogo tra generazioni - La figura di San Francesco come portatore di pace. Giovedì 15 dicembre, sempre alle 15, si terrà un secondo itinerario: questa volta si andrà dalla sede della UmbraGroup, in via Baldaccini, 1, fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello. Una volta giunti a destinazione, si terrà un incontro che avrà per titolo La sicurezza del lavoro e la forza della fede. Il terzo appuntamento è per mercoledì 21 dicembre. Punto di ritrovo sarà, alle 15, il Santuario di San Damiano ad Assisi. Da lì si partirà verso un altro santuario, quello della Spogliazione, che ospiterà l’incontro Educazione e istruzione. Infine, domenica primo gennaio, in occasione della Giornata mondiale della pace, ci si ritroverà, alle 17.30, al Centro pastorale Fratelli tutti per un cammino che condurrà i fedeli al Santuario della Madonna del Pianto dove, alle 18.30, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, presiederà la solenne celebrazione. Sul solco della solidarietà, invece, le altre due iniziative in vista del Natale. La prima è in programma per sabato 17 dicembre e prevede una raccolta di beni di prima necessità (prodotti a lunga conservazione, per l’igiene personale e infanzia) nei supermercati del territorio, a sostegno delle famiglie che la Caritas accoglie quotidianamente. Domenica 18 dicembre, invece, tornerà l’evento Babbo Natale…in treno per la solidarietà, pensato per i più piccoli. L’iniziativa si terrà a partire dalle 15 negli spazi della stazione ferroviaria di Foligno. In quell’occasione verrà promossa una raccolta di doni per i bambini bisognosi del territorio, ai quali sarà possibile regalare giocattoli, materiale scolastico e prodotti per l’infanzia. Ad allietare il pomeriggio, sarà il coro della parrocchia di San Giovanni Profiamma. L’evento, si avvale del patrocinio del Comune di Foligno e vedrà la collaborazione della Fondazione Fs, della Polizia ferroviaria e dell’associazione Turno C.
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iniziative natale caritas natale

In vista delle ormai imminente Natale, la Caritas diocesana di Foligno diretta da Mauro Masciotti ha messo a punto tutta una serie di iniziative, in collaborazione con la Diocesi e l’associazione Arca del Mediterraneo ETS, che accompagneranno l’intero mese. Si parte venerdì 9 dicembre, alle ore 15, con il primo dei quattro appuntamenti dedicati a Il viaggio della natività per le vie della pace, ciclo di incontri tra preghiera e riflessione, attraverso luoghi simbolo, con l’obiettivo di incontrare volti e famiglie del territorio. Da piazza della Repubblica ci si metterà a in cammino fino alla chiesa di San Paolo Apostolo per un incontro dal titolo Accoglienza e dialogo tra generazioni - La figura di San Francesco come portatore di pace. Giovedì 15 dicembre, sempre alle 15, si terrà un secondo itinerario: questa volta si andrà dalla sede della UmbraGroup, in via Baldaccini, 1, fino alla chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello. Una volta giunti a destinazione, si terrà un incontro che avrà per titolo La sicurezza del lavoro e la forza della fede. Il terzo appuntamento è per mercoledì 21 dicembre. Punto di ritrovo sarà, alle 15, il Santuario di San Damiano ad Assisi. Da lì si partirà verso un altro santuario, quello della Spogliazione, che ospiterà l’incontro Educazione e istruzione. Infine, domenica primo gennaio, in occasione della Giornata mondiale della pace, ci si ritroverà, alle 17.30, al Centro pastorale Fratelli tutti per un cammino che condurrà i fedeli al Santuario della Madonna del Pianto dove, alle 18.30, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, presiederà la solenne celebrazione. Sul solco della solidarietà, invece, le altre due iniziative in vista del Natale. La prima è in programma per sabato 17 dicembre e prevede una raccolta di beni di prima necessità (prodotti a lunga conservazione, per l’igiene personale e infanzia) nei supermercati del territorio, a sostegno delle famiglie che la Caritas accoglie quotidianamente. Domenica 18 dicembre, invece, tornerà l’evento Babbo Natale…in treno per la solidarietà, pensato per i più piccoli. L’iniziativa si terrà a partire dalle 15 negli spazi della stazione ferroviaria di Foligno. In quell’occasione verrà promossa una raccolta di doni per i bambini bisognosi del territorio, ai quali sarà possibile regalare giocattoli, materiale scolastico e prodotti per l’infanzia. Ad allietare il pomeriggio, sarà il coro della parrocchia di San Giovanni Profiamma. L’evento, si avvale del patrocinio del Comune di Foligno e vedrà la collaborazione della Fondazione Fs, della Polizia ferroviaria e dell’associazione Turno C.
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Progetto Cittadini del Mondo: al via un ciclo d’incontri dedicati all’educazione https://www.lavoce.it/progetto-cittadini-del-mondo-al-via-un-ciclo-dincontri-dedicati-alleducazione/ Wed, 07 Dec 2022 14:49:45 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69477 Progetto Cittadini del Mondo

Al via nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo promosso dalla Diocesi di Foligno, un ciclo di conferenze di formazione sul grande argomento dell’educazione. L'appuntamento, è previsto a partire da giovedì 15 dicembre, dalle ore 16 alle 19 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico Leonardo Da Vinci di Foligno. La crisi che stiamo vivendo, crisi ambientale, crisi sociale che fa esplodere le disuguaglianze e le povertà, crisi antropologica e psicologica innescata dalla pandemia del Covid e dallo scoppio della guerra in Ucraina, è in realtà una crisi che ha radici più profonde: è una crisi del pensiero. Per questo, oggi più che mai, la figura dell’insegnante, del genitore, dell’educatore, è centrale. Senza maestri, senza interlocutori qualificati capaci di instaurare un dialogo significativo e costruttivo i ragazzi sono abbandonati a sé stessi, nella loro immaturità, accompagnati nel loro processo di crescita dalla costante presenza dei social. Fare, essere, da guida, oggi, è diventato un mestiere terribile e necessario, un mestiere difficile ma di vitale importanza come in nessuna altra epoca storica. L’Equipe di formazione coordinata dal professor Carlo Felice, accompagnata dal tutor la Dirigente scolastica dell’ITT dottoressa Simona Lazzari, ha come obiettivo quello di realizzare un laboratorio formativo per ragionare sul ruolo positivo delle relazioni tra docenti-studenti, genitori-figli, educatori-giovani, dove sperimentare le proprie competenze e sviluppare la propria identità, in un continuo scambio con i pari e le guide, nel quale i processi emotivi e relazionali assumono un ruolo centrale. Destinatari delle conferenze, organizzate nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo, sono i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, genitori, assistenti sociali, amministratori pubblici, educatori di oratorio e gruppi giovanili parrocchiali, operatori pastorali. Alla fine del percorso viene rilasciato un attestato di partecipazione. Gli incontri, dopo il primo appuntamento del 15 dicembre, proseguiranno, sempre di giovedì il 12 e 19 gennaio e il  02 febbraio prossimi. Per informazioni ed iscrizioni: sociale@diocesidifoligno.it]]>
Progetto Cittadini del Mondo

Al via nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo promosso dalla Diocesi di Foligno, un ciclo di conferenze di formazione sul grande argomento dell’educazione. L'appuntamento, è previsto a partire da giovedì 15 dicembre, dalle ore 16 alle 19 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico Leonardo Da Vinci di Foligno. La crisi che stiamo vivendo, crisi ambientale, crisi sociale che fa esplodere le disuguaglianze e le povertà, crisi antropologica e psicologica innescata dalla pandemia del Covid e dallo scoppio della guerra in Ucraina, è in realtà una crisi che ha radici più profonde: è una crisi del pensiero. Per questo, oggi più che mai, la figura dell’insegnante, del genitore, dell’educatore, è centrale. Senza maestri, senza interlocutori qualificati capaci di instaurare un dialogo significativo e costruttivo i ragazzi sono abbandonati a sé stessi, nella loro immaturità, accompagnati nel loro processo di crescita dalla costante presenza dei social. Fare, essere, da guida, oggi, è diventato un mestiere terribile e necessario, un mestiere difficile ma di vitale importanza come in nessuna altra epoca storica. L’Equipe di formazione coordinata dal professor Carlo Felice, accompagnata dal tutor la Dirigente scolastica dell’ITT dottoressa Simona Lazzari, ha come obiettivo quello di realizzare un laboratorio formativo per ragionare sul ruolo positivo delle relazioni tra docenti-studenti, genitori-figli, educatori-giovani, dove sperimentare le proprie competenze e sviluppare la propria identità, in un continuo scambio con i pari e le guide, nel quale i processi emotivi e relazionali assumono un ruolo centrale. Destinatari delle conferenze, organizzate nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo, sono i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, genitori, assistenti sociali, amministratori pubblici, educatori di oratorio e gruppi giovanili parrocchiali, operatori pastorali. Alla fine del percorso viene rilasciato un attestato di partecipazione. Gli incontri, dopo il primo appuntamento del 15 dicembre, proseguiranno, sempre di giovedì il 12 e 19 gennaio e il  02 febbraio prossimi. Per informazioni ed iscrizioni: sociale@diocesidifoligno.it]]>
A Sassovivo di Foligno il campionato Csi di Mountain bike https://www.lavoce.it/sassovivo-foligno-campionato-csi-mountain-bike/ Thu, 27 Oct 2022 11:37:27 +0000 https://www.lavoce.it/?p=69080

Domenica 30 ottobre il Csi (Centro sportivo italiano) Umbria organizza il 1° Campionato regionale di Mountain Bike, a Sassovivo (Foligno). E’ il primo evento che il Csi Umbria organizza in questa disciplina. La manifestazione vuole essere un trampolino di lancio per costruire nel 2023 un vero e proprio circuito di Mountain Bike che possa coinvolgere tutti i Comitati provinciali. Per prepararsi a tale evento il Csi ha attivato, dagli inizi di settembre, un corso di giudici di ciclismo che si è concluso sabato 8 ottobre. Sono ben 6 i nuovi giudici di ciclismo che il Csi metterà in campo il 30 ottobre per questa prima e grande manifestazione di Mountain bike.

In Umbria il Centro sportivo italiano è presente con i comitati di Foligno, Gubbio, Perugia e Terni, ognuno dei quali organizza le sue attività con particolare vivacità ed entusiasmo, coinvolgendo molti giovani.  Il Csi Umbria, che conta più di 20.000 iscritti, è sempre in movimento per programmare numerose iniziative per appassionare ed entusiasmare i giovani. Una novità importante è quella della figura del promotore sportivo. Il presidente del Csi Umbria, Alessandro Rossi, ha sottolineato: “In questa stagione ci possiamo avvalere di una figura come quella del promotore sportivo, che ci possa permettere di fare quel salto di qualità ed iniziare a proporre il nostro modo di fare sport e promozione verso discipline sportive nuove. Tanti i settori individuati e diversi tra di loro, dal padel alla ginnastica artistica, dal karate all’atletica, dalla ginnastica ritmica al ciclismo”.

L’Associazione con i vari Comitati porta avanti molte attività ben consolidate: calcio, pallavolo e pallacanestro, una particolare attenzione viene data anche a quelle che si svolgono nei centri estivi, nelle scuole e negli oratori. Negli ultimi tempi, un posto rilevante è stato dato anche al nuoto, con i circuiti e le varie tappe disputate nelle fasi provinciali fino a raggiungere quella regionale, tenutasi i primi di maggio nella piscina comunale di Umbertide. Un’esperienza interessante che ha visto una partecipazione massiccia da parte degli atleti di varie fasce d’età provenienti dai comitati territoriali. Uno tra gli obiettivi principali del Csi è quello di dare un’opportunità a quegli atleti con abilità minori che, il più delle volte, non avrebbero la possibilità di giocare abbastanza per potersi divertire.

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Domenica 30 ottobre il Csi (Centro sportivo italiano) Umbria organizza il 1° Campionato regionale di Mountain Bike, a Sassovivo (Foligno). E’ il primo evento che il Csi Umbria organizza in questa disciplina. La manifestazione vuole essere un trampolino di lancio per costruire nel 2023 un vero e proprio circuito di Mountain Bike che possa coinvolgere tutti i Comitati provinciali. Per prepararsi a tale evento il Csi ha attivato, dagli inizi di settembre, un corso di giudici di ciclismo che si è concluso sabato 8 ottobre. Sono ben 6 i nuovi giudici di ciclismo che il Csi metterà in campo il 30 ottobre per questa prima e grande manifestazione di Mountain bike.

In Umbria il Centro sportivo italiano è presente con i comitati di Foligno, Gubbio, Perugia e Terni, ognuno dei quali organizza le sue attività con particolare vivacità ed entusiasmo, coinvolgendo molti giovani.  Il Csi Umbria, che conta più di 20.000 iscritti, è sempre in movimento per programmare numerose iniziative per appassionare ed entusiasmare i giovani. Una novità importante è quella della figura del promotore sportivo. Il presidente del Csi Umbria, Alessandro Rossi, ha sottolineato: “In questa stagione ci possiamo avvalere di una figura come quella del promotore sportivo, che ci possa permettere di fare quel salto di qualità ed iniziare a proporre il nostro modo di fare sport e promozione verso discipline sportive nuove. Tanti i settori individuati e diversi tra di loro, dal padel alla ginnastica artistica, dal karate all’atletica, dalla ginnastica ritmica al ciclismo”.

L’Associazione con i vari Comitati porta avanti molte attività ben consolidate: calcio, pallavolo e pallacanestro, una particolare attenzione viene data anche a quelle che si svolgono nei centri estivi, nelle scuole e negli oratori. Negli ultimi tempi, un posto rilevante è stato dato anche al nuoto, con i circuiti e le varie tappe disputate nelle fasi provinciali fino a raggiungere quella regionale, tenutasi i primi di maggio nella piscina comunale di Umbertide. Un’esperienza interessante che ha visto una partecipazione massiccia da parte degli atleti di varie fasce d’età provenienti dai comitati territoriali. Uno tra gli obiettivi principali del Csi è quello di dare un’opportunità a quegli atleti con abilità minori che, il più delle volte, non avrebbero la possibilità di giocare abbastanza per potersi divertire.

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“Lo Sport omaggia il patrono San Feliciano” : un incontro organizzato dal Csi https://www.lavoce.it/lo-sport-omaggia-il-patrono-san-feliciano-un-incontro-organizzato-dal-csi/ Wed, 19 Jan 2022 11:54:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=64554 Csi Foligno

Lo Sport omaggia il patrono San Feliciano, è stato il titolo  di evento organizzato dalla Diocesi di Foligno, dall’ufficio per la Pastorale del tempo libero Turismo e Sport e dal locale comitato del Csi - Centro Sportivo Italiano, al quale ha partecipato anche il vescovo Domenico Sorrentino. "Un appuntamento  -come ha tenuto a sottolineare don Antonio Ronchetti, consulente ecclesiale del locale Csi- al quale non potevamo rinunciare, voluto fortemente nonostante le restrizioni della pandemia". La fiaccola, portata da una staffetta di atleti, è partita dalla sede della società sportiva Asd Vis Foligno e, dopo il percorso nelle vie del centro di Foligno è arrivata, scortata dal Moto club Spello, fino alla Chiesa della Madonna del Pianto. Non ha fatto mancare all’evento la sua presenza anche l’amministrazione comunale: era presente, ai vari momenti dell’iniziativa, l’assessore allo sport del Comune di Foligno, Decio Barili e i consiglieri comunali Mauro Malaridotto e Marco De Felicis. "Questa pandemia -ha detto don Antonio- ha creato nella società, negli adulti e nei ragazzi una breccia in cui si è insinuata la paura dell’altro, la solitudine, l’abbandono dello sport, l’incertezza nel futuro. Siamo chiamati ad essere i riparatori delle brecce. Dobbiamo ritrovare nello sport la gioia di vivere, del gioco e della festa". Molto sentita, e apprezzata anche dal vescovo Sorrentino, la testimonianza di un campione nello sport, affidata quest’anno alla folignate Fiammetta Rossi, campionessa del tiro a volo nelle Fiamme Oro (vincitrice della medaglia d'argento individuale e d'oro nel Mixed event nel trap nel tiro a volo alle Universiadi 2019) che con semplicità e sentimento ha raccontato la sua esperienza nella disciplina che ha abbracciato dopo aver svolto per molti anni l’equitazione. Fiammetta, riserva di lusso alle ultime olimpiadi di Tokyo una delle papabili per Parigi 2024, ha deciso di seguire quella che, nella sua famiglia, è una sorta di vocazione, appunto, il tiro a volo. "Credete sempre in voi stessi -ha detto la campionessa- non temete di inseguire i vostri sogni perché, se lavorate sodo e ci credete sempre, tutte le porte sono aperte. Nel tiro a volo non esiste la diversità: è praticato da tutti, da tutti i generi, di tutti i colori di pelle, mi capita spesso di essere in pedana anche con persone disabili e di diverse nazionalità, diverse religioni, e siamo lì tutti allo stesso livello, tutti siamo lì per fare una cosa che è il tiro al piattello. C’è una sana competizione, non esiste la cattiveria. Ed è per questo che lo reputo un sport molto sano, perché fa crescere, ti fa maturare. Siamo tutti alla pari, allo stesso livello, nessuno è avvantaggiato e tutto può succedere". Nel suo intervento, il vescovo Sorrentino ha sottolineato che lo sport può rendere più bello il Mondo e la nostra umanità. "Lo sport quando è completo -ha detto il presule- contribuisce alle persone ad umanizzarsi. Una gara non deve mai diventare una lotta: deve essere una lotta dell’amore, quando la competizione è terminata si deve abbracciare l’altro, sia se si è vinto o perso". Alla fine dell’evento, che è stato possibile seguire da casa tramite una diretta Facebook sulla pagina del Csi Foligno, la consegna sia al vescovo Sorrentino che alla campionessa Rossi di un ricordo da parte del Csi Foligno. [gallery ids="64573,64574,64575,64576,64577"]  ]]>
Csi Foligno

Lo Sport omaggia il patrono San Feliciano, è stato il titolo  di evento organizzato dalla Diocesi di Foligno, dall’ufficio per la Pastorale del tempo libero Turismo e Sport e dal locale comitato del Csi - Centro Sportivo Italiano, al quale ha partecipato anche il vescovo Domenico Sorrentino. "Un appuntamento  -come ha tenuto a sottolineare don Antonio Ronchetti, consulente ecclesiale del locale Csi- al quale non potevamo rinunciare, voluto fortemente nonostante le restrizioni della pandemia". La fiaccola, portata da una staffetta di atleti, è partita dalla sede della società sportiva Asd Vis Foligno e, dopo il percorso nelle vie del centro di Foligno è arrivata, scortata dal Moto club Spello, fino alla Chiesa della Madonna del Pianto. Non ha fatto mancare all’evento la sua presenza anche l’amministrazione comunale: era presente, ai vari momenti dell’iniziativa, l’assessore allo sport del Comune di Foligno, Decio Barili e i consiglieri comunali Mauro Malaridotto e Marco De Felicis. "Questa pandemia -ha detto don Antonio- ha creato nella società, negli adulti e nei ragazzi una breccia in cui si è insinuata la paura dell’altro, la solitudine, l’abbandono dello sport, l’incertezza nel futuro. Siamo chiamati ad essere i riparatori delle brecce. Dobbiamo ritrovare nello sport la gioia di vivere, del gioco e della festa". Molto sentita, e apprezzata anche dal vescovo Sorrentino, la testimonianza di un campione nello sport, affidata quest’anno alla folignate Fiammetta Rossi, campionessa del tiro a volo nelle Fiamme Oro (vincitrice della medaglia d'argento individuale e d'oro nel Mixed event nel trap nel tiro a volo alle Universiadi 2019) che con semplicità e sentimento ha raccontato la sua esperienza nella disciplina che ha abbracciato dopo aver svolto per molti anni l’equitazione. Fiammetta, riserva di lusso alle ultime olimpiadi di Tokyo una delle papabili per Parigi 2024, ha deciso di seguire quella che, nella sua famiglia, è una sorta di vocazione, appunto, il tiro a volo. "Credete sempre in voi stessi -ha detto la campionessa- non temete di inseguire i vostri sogni perché, se lavorate sodo e ci credete sempre, tutte le porte sono aperte. Nel tiro a volo non esiste la diversità: è praticato da tutti, da tutti i generi, di tutti i colori di pelle, mi capita spesso di essere in pedana anche con persone disabili e di diverse nazionalità, diverse religioni, e siamo lì tutti allo stesso livello, tutti siamo lì per fare una cosa che è il tiro al piattello. C’è una sana competizione, non esiste la cattiveria. Ed è per questo che lo reputo un sport molto sano, perché fa crescere, ti fa maturare. Siamo tutti alla pari, allo stesso livello, nessuno è avvantaggiato e tutto può succedere". Nel suo intervento, il vescovo Sorrentino ha sottolineato che lo sport può rendere più bello il Mondo e la nostra umanità. "Lo sport quando è completo -ha detto il presule- contribuisce alle persone ad umanizzarsi. Una gara non deve mai diventare una lotta: deve essere una lotta dell’amore, quando la competizione è terminata si deve abbracciare l’altro, sia se si è vinto o perso". Alla fine dell’evento, che è stato possibile seguire da casa tramite una diretta Facebook sulla pagina del Csi Foligno, la consegna sia al vescovo Sorrentino che alla campionessa Rossi di un ricordo da parte del Csi Foligno. [gallery ids="64573,64574,64575,64576,64577"]  ]]>
Il vescovo Sorrentino ha incontrato la prima famiglia afghana presa in carico dalla Caritas di Foligno https://www.lavoce.it/il-vescovo-sorrentino-ha-incontrato-la-prima-famiglia-afghana-presa-in-carico-dalla-caritas-di-foligno/ Thu, 02 Sep 2021 12:05:44 +0000 https://www.lavoce.it/?p=62022

Un momento emozionante”. Così monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, ha descritto l’incontro con la prima famiglia di profughi afgani arrivata in Umbria grazie alla disponibilità manifestata dalla Caritas diocesana di Foligno, attraverso la Fondazione Arca del Mediterraneo, ad accogliere uomini, donne e bambini in fuga dall’Afghanistan.

I profughi ospitati a Spello

Un incontro a cui ha fatto da sfondo il borgo di Spello, dove la famiglia è ospitata e che ha visto intervenire anche rappresentanti della Prefettura di Perugia, il sindaco Moreno Landrini e l’assessore alle politiche sociali Rosanna Zaroli, il delegato ad omnia della diocesi di Foligno monsignor Giovanni Nizzi, il direttore della Caritas di Foligno Mauro Masciotti e l’équipe dell’Ufficio immigrazione coordinata da Giacomina Tartaglia, che si è occupata dell’intera accoglienza. Un’occasione per dar loro il benvenuto e farli sentire a casa, cercando di alleviare la sofferenza e lo spaesamento che si portano dentro.

Mons. Sorrentino: "per loro si tratta di ricominciare"

“Questi fratelli e queste sorelle avevano una loro posizione, una loro serenità lavorativa e si sono ritrovati da un momento ad un altro senza nulla - ha spiegato monsignor Sorrentino -. Per loro si tratta ora di ricominciare, con un’altra lingua, in un altro contesto, in altre situazioni e con la sofferenza per i loro parenti che sono rimasti in Afghanistan. Hanno già qualcosa della nostra cultura, avendo collaborato con il nostro Paese, anche se non parlano italiano, ma hanno percepito che li abbiamo veramente accolti con il cuore. Ci hanno fatto le loro prime richieste, com’è ovvio che fosse. Io, da parte mia, ho cercato di far sentire loro il calore della nostra amicizia. Spero che nasca per loro un percorso bello anche se non ci facciamo illusioni, perché sappiamo che anche qui da noi la situazione non è facile, quindi li abbiamo invitati ad avere pazienza come in tutte le situazioni di questo genere”.

"Siamo solidali e fratelli verso tutti"

Per il neovescovo, però, questo primo contatto è stato bello e molto importante. “Per loro - ha detto -, per avere una carezza fraterna e, per noi, per aver potuto esprimere quello che sentiamo dal profondo del cuore, e cioè che ci sentiamo solidali e fratelli verso tutti”. Un primo passo è stato fatto, ma pian piano ce ne saranno degli altri. “Non ci fermiamo qui - ha dichiarato monsignor Sorrentino -. Per noi cristiani quest’apertura di cuore è quanto di più bello e profondo ci possa essere. Siamo fratelli e dobbiamo vivere da fratelli. Naturalmente questo è un inizio e noi faremo del nostro meglio. Non possiamo fare miracoli - ha concluso -, ma il miracolo del bene lo dobbiamo fare e abbiamo cominciato a farlo”.

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Un momento emozionante”. Così monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, ha descritto l’incontro con la prima famiglia di profughi afgani arrivata in Umbria grazie alla disponibilità manifestata dalla Caritas diocesana di Foligno, attraverso la Fondazione Arca del Mediterraneo, ad accogliere uomini, donne e bambini in fuga dall’Afghanistan.

I profughi ospitati a Spello

Un incontro a cui ha fatto da sfondo il borgo di Spello, dove la famiglia è ospitata e che ha visto intervenire anche rappresentanti della Prefettura di Perugia, il sindaco Moreno Landrini e l’assessore alle politiche sociali Rosanna Zaroli, il delegato ad omnia della diocesi di Foligno monsignor Giovanni Nizzi, il direttore della Caritas di Foligno Mauro Masciotti e l’équipe dell’Ufficio immigrazione coordinata da Giacomina Tartaglia, che si è occupata dell’intera accoglienza. Un’occasione per dar loro il benvenuto e farli sentire a casa, cercando di alleviare la sofferenza e lo spaesamento che si portano dentro.

Mons. Sorrentino: "per loro si tratta di ricominciare"

“Questi fratelli e queste sorelle avevano una loro posizione, una loro serenità lavorativa e si sono ritrovati da un momento ad un altro senza nulla - ha spiegato monsignor Sorrentino -. Per loro si tratta ora di ricominciare, con un’altra lingua, in un altro contesto, in altre situazioni e con la sofferenza per i loro parenti che sono rimasti in Afghanistan. Hanno già qualcosa della nostra cultura, avendo collaborato con il nostro Paese, anche se non parlano italiano, ma hanno percepito che li abbiamo veramente accolti con il cuore. Ci hanno fatto le loro prime richieste, com’è ovvio che fosse. Io, da parte mia, ho cercato di far sentire loro il calore della nostra amicizia. Spero che nasca per loro un percorso bello anche se non ci facciamo illusioni, perché sappiamo che anche qui da noi la situazione non è facile, quindi li abbiamo invitati ad avere pazienza come in tutte le situazioni di questo genere”.

"Siamo solidali e fratelli verso tutti"

Per il neovescovo, però, questo primo contatto è stato bello e molto importante. “Per loro - ha detto -, per avere una carezza fraterna e, per noi, per aver potuto esprimere quello che sentiamo dal profondo del cuore, e cioè che ci sentiamo solidali e fratelli verso tutti”. Un primo passo è stato fatto, ma pian piano ce ne saranno degli altri. “Non ci fermiamo qui - ha dichiarato monsignor Sorrentino -. Per noi cristiani quest’apertura di cuore è quanto di più bello e profondo ci possa essere. Siamo fratelli e dobbiamo vivere da fratelli. Naturalmente questo è un inizio e noi faremo del nostro meglio. Non possiamo fare miracoli - ha concluso -, ma il miracolo del bene lo dobbiamo fare e abbiamo cominciato a farlo”.

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Profughi afgani : Caritas di Foligno, Comune di Spello e Prefettura di Perugia insieme per l’accoglienza https://www.lavoce.it/profughi-afgani-caritas-di-foligno-comune-di-spello-e-prefettura-di-perugia-insieme-per-laccoglienza/ Tue, 31 Aug 2021 14:04:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61999 profughi afgani

Sono arrivati nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 agosto i primi profughi afgani accolti dalla Caritas diocesana di Foligno, attraverso l’articolato e complesso lavoro portato avanti dalla Prefettura di Perugia nella gestione di questa nuova emergenza. Si tratta di una famiglia composta da otto persone, quattro adulti ed altrettanti bambini, ospitati in una delle strutture messe a disposizione dall’Ufficio pastorale della Diocesi nel territorio di Spello. "Ci siamo sentiti subito in dovere di rispondere a questa chiamata -ha dichiarato il direttore della Caritas folignate, Mauro Masciotti- e speriamo che queste famiglie possano sentirsi veramente accolte da tutta la comunità". Un lavoro sinergico, quello portato avanti in queste ore, che ha visto operare fianco a fianco gli uffici della Prefettura coordinati dal prefetto Armando Gradone, l’area immigrazione della Caritas con la responsabile Giacomina Tartaglia e il Comune di Spello guidato dal sindaco. "Siamo stati subito avvisati dal prefetto dell’arrivo di questa famiglia -commenta il primo cittadino di Spello- abbiamo collaborato con la Caritas per avviare un percorso d’accompagnamento e vicinanza a queste persone, costrette a scappare dal loro Paese e riteniamo importante informare tempestivamente l’intera comunità”. Ma la famiglia di profughi afgani arrivata nelle scorse ore, non sarà l’unica di cui la Caritas di Foligno si prenderà cura attraverso il suo braccio operativo, la Fondazione Arca del Mediterraneo. Numeri alla mano, sono all’incirca una cinquantina i posti messi a disposizione per fronteggiare questa emergenza grazie a varie strutture presenti in altri Comuni del territorio.  ]]>
profughi afgani

Sono arrivati nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 agosto i primi profughi afgani accolti dalla Caritas diocesana di Foligno, attraverso l’articolato e complesso lavoro portato avanti dalla Prefettura di Perugia nella gestione di questa nuova emergenza. Si tratta di una famiglia composta da otto persone, quattro adulti ed altrettanti bambini, ospitati in una delle strutture messe a disposizione dall’Ufficio pastorale della Diocesi nel territorio di Spello. "Ci siamo sentiti subito in dovere di rispondere a questa chiamata -ha dichiarato il direttore della Caritas folignate, Mauro Masciotti- e speriamo che queste famiglie possano sentirsi veramente accolte da tutta la comunità". Un lavoro sinergico, quello portato avanti in queste ore, che ha visto operare fianco a fianco gli uffici della Prefettura coordinati dal prefetto Armando Gradone, l’area immigrazione della Caritas con la responsabile Giacomina Tartaglia e il Comune di Spello guidato dal sindaco. "Siamo stati subito avvisati dal prefetto dell’arrivo di questa famiglia -commenta il primo cittadino di Spello- abbiamo collaborato con la Caritas per avviare un percorso d’accompagnamento e vicinanza a queste persone, costrette a scappare dal loro Paese e riteniamo importante informare tempestivamente l’intera comunità”. Ma la famiglia di profughi afgani arrivata nelle scorse ore, non sarà l’unica di cui la Caritas di Foligno si prenderà cura attraverso il suo braccio operativo, la Fondazione Arca del Mediterraneo. Numeri alla mano, sono all’incirca una cinquantina i posti messi a disposizione per fronteggiare questa emergenza grazie a varie strutture presenti in altri Comuni del territorio.  ]]>
L’infiorata a Capitan Loreto per l’ingresso del vescovo Sorrentino https://www.lavoce.it/linfiorata-a-capitan-loreto-per-lingresso-del-vescovo-sorrentino/ Sat, 28 Aug 2021 17:47:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61926

Il 28 agosto il nuovo vescovo di Foligno Domenico Sorrentino, prima di raggiungere la chiesa di San Giacomo per la cerimonia ufficiale di insediamento, ha fatto tappa a Spello, nella chiesa di Santa Lucia nella frazione di Capitan Loreto, dove circa 15  infioratori avevano realizzato una piccola infiorata di circa 2 mq dedicata al suo ingresso in diocesi. Mentre camminava sopra l’opera mons. Sorrentino era visibilmente emozionato e sorpreso dell’inaspettato omaggio che ha molto apprezzato.  Ad accoglierlo insieme a un gruppo di cittadini spellani, il parroco don Diego Casini e il vicesindaco Guglielmo Sorci, che hanno portato i saluti della città al prelato. Il bozzetto dell’opera floreale ha come simbolo centrale lo stemma del vescovo entrante, a destra San Francesco che rappresenta Assisi la città da cui proviene, e a sinistra il campanile di Santa Maria Maggiore simbolo di Spello. Il presidente dell’associazione Le infiorate di Spello, Mirko Di Cola, ringrazia tutti gli infioratori che con passione e dedizione hanno realizzato l’opera.]]>

Il 28 agosto il nuovo vescovo di Foligno Domenico Sorrentino, prima di raggiungere la chiesa di San Giacomo per la cerimonia ufficiale di insediamento, ha fatto tappa a Spello, nella chiesa di Santa Lucia nella frazione di Capitan Loreto, dove circa 15  infioratori avevano realizzato una piccola infiorata di circa 2 mq dedicata al suo ingresso in diocesi. Mentre camminava sopra l’opera mons. Sorrentino era visibilmente emozionato e sorpreso dell’inaspettato omaggio che ha molto apprezzato.  Ad accoglierlo insieme a un gruppo di cittadini spellani, il parroco don Diego Casini e il vicesindaco Guglielmo Sorci, che hanno portato i saluti della città al prelato. Il bozzetto dell’opera floreale ha come simbolo centrale lo stemma del vescovo entrante, a destra San Francesco che rappresenta Assisi la città da cui proviene, e a sinistra il campanile di Santa Maria Maggiore simbolo di Spello. Il presidente dell’associazione Le infiorate di Spello, Mirko Di Cola, ringrazia tutti gli infioratori che con passione e dedizione hanno realizzato l’opera.]]>
L’ingresso del vescovo Domenico Sorrentino nella diocesi di Foligno https://www.lavoce.it/lingresso-di-mons-domenico-sorrentino-nella-diocesi-di-foligno/ Sat, 28 Aug 2021 16:31:38 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61908

Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, questo pomeriggio, 28 agosto, ha fatto il suo ingresso ufficiale nella diocesi di Foligno. La celebrazione si è svolta nella chiesa di San Giacomo, alle ore 18, dopo che mons. Sorrentino è stato accolto in piazza dal saluto delle autorità ed ha incontrato il sindaco, Stefano Zuccarini e la Giunta all’ingresso del Palazzo comunale. Dal primo pomeriggio il vescovo eletto è stato accolto nella chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto di Spello, ai confini della diocesi, dal delegato ad omnia mons. Giovanni Nizzi, dal cancelliere Fabio Cioccoloni, dal parroco don Diego Casini e dal vice sindaco di Spello Guglielmo Sorci. Poco dopo ha fatto visita, in forma privata, ad un luogo simbolo della carità, Casa “Germoglio Meraviglioso”, in via dei Cappuccini, voluta e gestita sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria. E' seguita la visita della cripta della cattedrale di San Feliciano. Accolto dal priore del capitolo della cattedrale mons. Giuseppe Bertini, ha venerato le reliquie di san Feliciano e visitato le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti.

La diretta video di Rgu e Gazzetta di Foligno

https://youtu.be/K1fBb5cVAFc

Il saluto di mons. Domenico Sorrentino alle autorità

Carissimi fratelli e sorelle!

Lasciate che sia solo questo il titolo di onore con cui vi abbraccio tutti. Quale titolo più bello? Prima e al di là delle nostre differenze, c’è questa verità che, da sola, racchiude il senso stesso della nostra vita.

Fratelli e sorelle! Non soltanto perché la nostra umanità, lo vogliamo o no, è fatta della stessa pasta: la pandemia ce lo sta re-insegnando. Ma fratelli e sorelle soprattutto perché abbiamo – lo riconosciamo o no, questo dipende dalla fede di ciascuno – un unico Padre.

Vengo a Foligno sapendo di poter calcare orme sicure. Mi metto nel solco di una grande storia. Vi ringrazio tanto per l’accoglienza. Per me è un abbraccio. Sentitelo anche da parte mia verso di voi. Lo estendo a tutti, come città, come popolo, come Chiesa.

Signor Sindaco, gentili autorità, cari fedeli e cittadini!

L’ingresso nel ministero di un vescovo ha assunto in ogni secolo il colore delle circostanze.

Oggi, grazie a Dio, non v’è nulla – meno che mai nel mio pensiero – che possa suonare altro che l’ingresso in un servizio. Prendere coscienza che siamo povera gente, alla ricerca di un senso, col bisogno di essere l’uno accanto all’altro e mai l’uno contro l’altro, è l’inizio di ogni sapienza ecclesiale e civile. Vengo nel nome di Gesù, e solo di lui. Ciò significa anche che vengo con le braccia aperte, ad accogliere tutti, e a farmi tutto a tutti, quanto me lo permetteranno le mie forze.

Sono originario di una terra dove il cuore è abituato, nonostante tutto, a cantare. Quando, nel 2008, fece l’ingresso a Foligno il carissimo mons. Sigismondi, al cui percorso pastorale non farò fatica a dare seguito, rimasi impressionato dal calore con cui venne accolto. Mi feci l’idea dei folignati come di un popolo umano, cordiale, espansivo. Non avrei mai pensato che, dopo essermi fatto “assisano” con gli assisani, mi sarei fatto oggi anche “folignate” con i folignati. Lo faccio con vero piacere. Lo sento dal profondo del cuore

Il resto, cari fratelli e sorelle, ce lo diremo strada facendo. So che non vi aspettate più di quello che potrò darvi. Devo servire, insieme, due comunità diocesane. Nella specificità che vi contraddistingue, e che sarà attentamente custodita, con tutta la vostra storia, le vostre ricchezze spirituali e culturali, non vi sarà difficile aprirvi, per delle sinergie che oggi sono l’unica maniera di affrontare le complessità ad ogni livello, anche ecclesiale.

A nessuno sfugge che la crisi con cui facciamo i conti è anche una crisi di pensiero e di valori. La grande tradizione cristiana non è più scontata. È ora di riprendere l’entusiasmo evangelizzante degli inizi, quello testimoniato per questa Città soprattutto dal patrono san Feliciano, perché Gesù torni ad essere un punto di forza anche del nostro cammino sociale e culturale.

Sentitevi tutti ben voluti, stimati, abbracciati. Il mio saluto deferente al signor Sindaco e alle altre autorità. La Chiesa folignate, come ha fatto finora, non smentirà, nei confronti di tutti, e in particolare delle istituzioni, l’atteggiamento del dialogo, dell’ascolto reciproco, della collaborazione, nella distinzione degli ambiti, in vista del bene comune.

Il mio abbraccio giunga soprattutto a chi, in questa Città e in questa diocesi, per i più diversi motivi, si trova in una condizione di disagio, di ristrettezza, di sofferenza. Ho voluto per questo iniziare dal “Germoglio meraviglioso”, e vi ho lasciato, come piccolo dono augurale, una meditazione su quella che Francesco d’Assisi avrebbe chiamato “sorella povertà”: tre balze da scalare, a cominciare da quella che il Santo scalò qui a Foligno con il celebre episodio della vendita della merce e del cavallo. Sarà bello poter camminare insieme. Lo auguro a me, lo auguro a voi: buon cammino, nel nome del Signore!

Il messaggio del sindaco di Foligno

"Ho appreso con estremo piacere la notizia della Sua nomina a Vescovo della diocesi di Foligno, da parte del Santo Padre Papa Francesco, unendola così alla diocesi di Assisi in persona episcopi’ - ha detto il sindaco Stefano Zuccarini - Ho letto con particolare attenzione ed interesse il Suo messaggio: sono assolutamente convinto che la Chiesa di Foligno e quella di Assisi siano legate indissolubilmente dalla ‘figura di Francesco’ che oggi ritrovano così la naturale congiunzione". Ha poi proseguito ricordando che "fu infatti un giovanissimo Giovanni di Pietro Bernardone, a scegliere la Nostra Città, nel 1205 per intraprendere tangibilmente il Suo percorso di rinuncia ai beni terreni, abbandonando le uniche cose di cui era rimasto in possesso. Proprio all’ombra del Palazzo Comunale e della Cattedrale di San Feliciano, si spogliò dei suoi panni, per metterli in vendita insieme al suo cavallo, e fare ritorno in Assisi a piedi, coperto solamente di un unico saio. I soldi ricavati, vennero impiegati per il restauro della chiesetta rovinata di San Damiano.

Oggi, in qualche modo, sembra che la storia abbia a ripetersi: giunge da Assisi, sulle sponde del fiume Topino - citato da Dante proprio in riferimento a San Francesco – un Pastore: e c’è una Chiesa da dover ricostruire, quella del nostro Santo Patrono Feliciano, colpita ancora una volta dalle violente ferite del terremoto. E c’è anche una grande Comunità da ‘ricostruire’ a seguito della crisi sanitaria, economica e sociale. Anche a me piace pensare che che oggi, San Francesco e Santa Angela – alla quale venne a rendere omaggio, in un’indimenticabile visita a Foligno, il Papa San Giovanni Paolo II – siano finalmente ricongiunti in una grande Chiesa.

Viviamo questo passaggio storico, con la certezza di un’immensa opportunità, che raddoppia le nostre speranze: il nome di Foligno abbinato a quello di Assisi – Città Simbolo della Spiritualità nel mondo – non può che riempirci di gioia e speranza. Io le assicuro, Eccellenza, che sarò al Suo fianco, come persona e come Sindaco di Foligno, al servizio della Nostra gente e del Nostro territorio: il mio impegno, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, è e sarà quello, di collaborare per promuovere il Bene Comune. Sono convinto che con Lei al nostro fianco, questo impegno sarà meno gravoso e più sereno: ben lieto di poterLa finalmente accogliere a braccia aperte”.

Sorrentino: "Il mio programma è Gesù"

“Il mio programma è Gesù. Niente di più, niente di meno. Come lo è stato per voi finora. Gesù da riproporre con slancio missionario alla nostra società, alle nostre famiglie, ai nostri giovani. Gesù col suo Vangelo, perché il Vangelo sia lievito di fraternità, di cultura autentica, di economia solidale, di una politica posta al servizio del bene comune. Gesù insomma ragione stessa della nostra vita”.

Queste le parole con le quali mons. Sorrentino ha salutato la diocesi di Foligno durante la messa di insediamento. “Siamo una sola cosa in Gesù, siamo famiglia di Dio – ha detto nell’omelia mons. Sorrentino -. C’è tanto bisogno di testimoniare questa unità, mentre il mondo, nonostante l’inter-connessione mediatica, sperimenta tanta dispersione e solitudine, e non solo in regioni in cui imperversano guerra e violenza, ma persino nei rapporti più semplici e quotidiani. Il mio compito porta inscritto il disegno dell’unità. Quello di cui la Chiesa e il mondo hanno fame. Unità che non mortifica le differenze ma moltiplica le risorse, sprigionando nuovi slanci di crescita, di servizio, di testimonianza”.

Commentando il Vangelo appena letto, il nuovo vescovo ha affermato che “la riprova di una fede autentica è la carità operosa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze” insieme a tutti “i volti concreti delle mille povertà, lontane e vicine” come i terremotati haitiani o le donne afghane, il povero della porta accanto, che spesso soffre senza che nessuno se ne accorga. Povertà non è solo bisogno di pane, ma anche bisogno di uno sguardo, di un sorriso, di una premura, di un tempo dedicato nella gratuità”.

Questo, ha proseguito mons. Sorrentino, “non è il programma della miseria. È piuttosto l’evangelico ‘beati i poveri di spirito’, che ci fa essere figli totalmente abbandonati alle braccia del Padre, e per questo esperti del dono e capaci di dono”.

Sigismondi: "Il 'peso della grazia' passa al vescovo Domenico"

All’inizio della celebrazione mons. Sorrentino, che è anche vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, ha ricevuto il saluto del vescovo amministratore apostolico di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi.

"Fratelli e sorelle carissimi - ha detto mons. Sigismondi -, mi congedo da voi come un contadino che, al termine di una giornata di lavoro dedicata alla semina, accarezza con lo sguardo benedicente la nuda terra, sognando “i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,35). Ora il “peso di grazia” della diocesi di Foligno passa al vescovo Domenico, alleggerendo le mie spalle ma non il cuore. Il Signore, il solo vero Maestro e l’unico necessario Salvatore, vi custodisca nel suo amore e, per intercessione della Madre sua, conduca tutti voi, pastore e gregge, alla vita eterna".

[caption id="attachment_61921" align="alignnone" width="400"] Il vescovo accolto nella chiesa di Santa Lucia a Capitan Loreto, ai confini della diocesi[/caption] [caption id="attachment_61951" align="alignnone" width="400"] Il saluto tra il vescovo Domenico Sorrentino e Stefano Zuccarini, sindaco di Foligno[/caption] Il saluto del sindaco di Foligno Stefano Zuccarini al vescovo Domenico Sorrentino Alcune immagini dell'accoglienza in piazza e della cerimonia nella chiesa di San Giacomo (Foto di Alessio Vissani) [gallery ids="61953,61954,61955,61956,61957,61958,61932,61959,61960,61961,61962,61963,61964,61965,61966,61967,61968"] Foto di Francesco Carlini [gallery ids="61971,61973,61974,61975,61976,61977,61979,61980"]      ]]>

Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, questo pomeriggio, 28 agosto, ha fatto il suo ingresso ufficiale nella diocesi di Foligno. La celebrazione si è svolta nella chiesa di San Giacomo, alle ore 18, dopo che mons. Sorrentino è stato accolto in piazza dal saluto delle autorità ed ha incontrato il sindaco, Stefano Zuccarini e la Giunta all’ingresso del Palazzo comunale. Dal primo pomeriggio il vescovo eletto è stato accolto nella chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto di Spello, ai confini della diocesi, dal delegato ad omnia mons. Giovanni Nizzi, dal cancelliere Fabio Cioccoloni, dal parroco don Diego Casini e dal vice sindaco di Spello Guglielmo Sorci. Poco dopo ha fatto visita, in forma privata, ad un luogo simbolo della carità, Casa “Germoglio Meraviglioso”, in via dei Cappuccini, voluta e gestita sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria. E' seguita la visita della cripta della cattedrale di San Feliciano. Accolto dal priore del capitolo della cattedrale mons. Giuseppe Bertini, ha venerato le reliquie di san Feliciano e visitato le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti.

La diretta video di Rgu e Gazzetta di Foligno

https://youtu.be/K1fBb5cVAFc

Il saluto di mons. Domenico Sorrentino alle autorità

Carissimi fratelli e sorelle!

Lasciate che sia solo questo il titolo di onore con cui vi abbraccio tutti. Quale titolo più bello? Prima e al di là delle nostre differenze, c’è questa verità che, da sola, racchiude il senso stesso della nostra vita.

Fratelli e sorelle! Non soltanto perché la nostra umanità, lo vogliamo o no, è fatta della stessa pasta: la pandemia ce lo sta re-insegnando. Ma fratelli e sorelle soprattutto perché abbiamo – lo riconosciamo o no, questo dipende dalla fede di ciascuno – un unico Padre.

Vengo a Foligno sapendo di poter calcare orme sicure. Mi metto nel solco di una grande storia. Vi ringrazio tanto per l’accoglienza. Per me è un abbraccio. Sentitelo anche da parte mia verso di voi. Lo estendo a tutti, come città, come popolo, come Chiesa.

Signor Sindaco, gentili autorità, cari fedeli e cittadini!

L’ingresso nel ministero di un vescovo ha assunto in ogni secolo il colore delle circostanze.

Oggi, grazie a Dio, non v’è nulla – meno che mai nel mio pensiero – che possa suonare altro che l’ingresso in un servizio. Prendere coscienza che siamo povera gente, alla ricerca di un senso, col bisogno di essere l’uno accanto all’altro e mai l’uno contro l’altro, è l’inizio di ogni sapienza ecclesiale e civile. Vengo nel nome di Gesù, e solo di lui. Ciò significa anche che vengo con le braccia aperte, ad accogliere tutti, e a farmi tutto a tutti, quanto me lo permetteranno le mie forze.

Sono originario di una terra dove il cuore è abituato, nonostante tutto, a cantare. Quando, nel 2008, fece l’ingresso a Foligno il carissimo mons. Sigismondi, al cui percorso pastorale non farò fatica a dare seguito, rimasi impressionato dal calore con cui venne accolto. Mi feci l’idea dei folignati come di un popolo umano, cordiale, espansivo. Non avrei mai pensato che, dopo essermi fatto “assisano” con gli assisani, mi sarei fatto oggi anche “folignate” con i folignati. Lo faccio con vero piacere. Lo sento dal profondo del cuore

Il resto, cari fratelli e sorelle, ce lo diremo strada facendo. So che non vi aspettate più di quello che potrò darvi. Devo servire, insieme, due comunità diocesane. Nella specificità che vi contraddistingue, e che sarà attentamente custodita, con tutta la vostra storia, le vostre ricchezze spirituali e culturali, non vi sarà difficile aprirvi, per delle sinergie che oggi sono l’unica maniera di affrontare le complessità ad ogni livello, anche ecclesiale.

A nessuno sfugge che la crisi con cui facciamo i conti è anche una crisi di pensiero e di valori. La grande tradizione cristiana non è più scontata. È ora di riprendere l’entusiasmo evangelizzante degli inizi, quello testimoniato per questa Città soprattutto dal patrono san Feliciano, perché Gesù torni ad essere un punto di forza anche del nostro cammino sociale e culturale.

Sentitevi tutti ben voluti, stimati, abbracciati. Il mio saluto deferente al signor Sindaco e alle altre autorità. La Chiesa folignate, come ha fatto finora, non smentirà, nei confronti di tutti, e in particolare delle istituzioni, l’atteggiamento del dialogo, dell’ascolto reciproco, della collaborazione, nella distinzione degli ambiti, in vista del bene comune.

Il mio abbraccio giunga soprattutto a chi, in questa Città e in questa diocesi, per i più diversi motivi, si trova in una condizione di disagio, di ristrettezza, di sofferenza. Ho voluto per questo iniziare dal “Germoglio meraviglioso”, e vi ho lasciato, come piccolo dono augurale, una meditazione su quella che Francesco d’Assisi avrebbe chiamato “sorella povertà”: tre balze da scalare, a cominciare da quella che il Santo scalò qui a Foligno con il celebre episodio della vendita della merce e del cavallo. Sarà bello poter camminare insieme. Lo auguro a me, lo auguro a voi: buon cammino, nel nome del Signore!

Il messaggio del sindaco di Foligno

"Ho appreso con estremo piacere la notizia della Sua nomina a Vescovo della diocesi di Foligno, da parte del Santo Padre Papa Francesco, unendola così alla diocesi di Assisi in persona episcopi’ - ha detto il sindaco Stefano Zuccarini - Ho letto con particolare attenzione ed interesse il Suo messaggio: sono assolutamente convinto che la Chiesa di Foligno e quella di Assisi siano legate indissolubilmente dalla ‘figura di Francesco’ che oggi ritrovano così la naturale congiunzione". Ha poi proseguito ricordando che "fu infatti un giovanissimo Giovanni di Pietro Bernardone, a scegliere la Nostra Città, nel 1205 per intraprendere tangibilmente il Suo percorso di rinuncia ai beni terreni, abbandonando le uniche cose di cui era rimasto in possesso. Proprio all’ombra del Palazzo Comunale e della Cattedrale di San Feliciano, si spogliò dei suoi panni, per metterli in vendita insieme al suo cavallo, e fare ritorno in Assisi a piedi, coperto solamente di un unico saio. I soldi ricavati, vennero impiegati per il restauro della chiesetta rovinata di San Damiano.

Oggi, in qualche modo, sembra che la storia abbia a ripetersi: giunge da Assisi, sulle sponde del fiume Topino - citato da Dante proprio in riferimento a San Francesco – un Pastore: e c’è una Chiesa da dover ricostruire, quella del nostro Santo Patrono Feliciano, colpita ancora una volta dalle violente ferite del terremoto. E c’è anche una grande Comunità da ‘ricostruire’ a seguito della crisi sanitaria, economica e sociale. Anche a me piace pensare che che oggi, San Francesco e Santa Angela – alla quale venne a rendere omaggio, in un’indimenticabile visita a Foligno, il Papa San Giovanni Paolo II – siano finalmente ricongiunti in una grande Chiesa.

Viviamo questo passaggio storico, con la certezza di un’immensa opportunità, che raddoppia le nostre speranze: il nome di Foligno abbinato a quello di Assisi – Città Simbolo della Spiritualità nel mondo – non può che riempirci di gioia e speranza. Io le assicuro, Eccellenza, che sarò al Suo fianco, come persona e come Sindaco di Foligno, al servizio della Nostra gente e del Nostro territorio: il mio impegno, nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, è e sarà quello, di collaborare per promuovere il Bene Comune. Sono convinto che con Lei al nostro fianco, questo impegno sarà meno gravoso e più sereno: ben lieto di poterLa finalmente accogliere a braccia aperte”.

Sorrentino: "Il mio programma è Gesù"

“Il mio programma è Gesù. Niente di più, niente di meno. Come lo è stato per voi finora. Gesù da riproporre con slancio missionario alla nostra società, alle nostre famiglie, ai nostri giovani. Gesù col suo Vangelo, perché il Vangelo sia lievito di fraternità, di cultura autentica, di economia solidale, di una politica posta al servizio del bene comune. Gesù insomma ragione stessa della nostra vita”.

Queste le parole con le quali mons. Sorrentino ha salutato la diocesi di Foligno durante la messa di insediamento. “Siamo una sola cosa in Gesù, siamo famiglia di Dio – ha detto nell’omelia mons. Sorrentino -. C’è tanto bisogno di testimoniare questa unità, mentre il mondo, nonostante l’inter-connessione mediatica, sperimenta tanta dispersione e solitudine, e non solo in regioni in cui imperversano guerra e violenza, ma persino nei rapporti più semplici e quotidiani. Il mio compito porta inscritto il disegno dell’unità. Quello di cui la Chiesa e il mondo hanno fame. Unità che non mortifica le differenze ma moltiplica le risorse, sprigionando nuovi slanci di crescita, di servizio, di testimonianza”.

Commentando il Vangelo appena letto, il nuovo vescovo ha affermato che “la riprova di una fede autentica è la carità operosa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze” insieme a tutti “i volti concreti delle mille povertà, lontane e vicine” come i terremotati haitiani o le donne afghane, il povero della porta accanto, che spesso soffre senza che nessuno se ne accorga. Povertà non è solo bisogno di pane, ma anche bisogno di uno sguardo, di un sorriso, di una premura, di un tempo dedicato nella gratuità”.

Questo, ha proseguito mons. Sorrentino, “non è il programma della miseria. È piuttosto l’evangelico ‘beati i poveri di spirito’, che ci fa essere figli totalmente abbandonati alle braccia del Padre, e per questo esperti del dono e capaci di dono”.

Sigismondi: "Il 'peso della grazia' passa al vescovo Domenico"

All’inizio della celebrazione mons. Sorrentino, che è anche vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, ha ricevuto il saluto del vescovo amministratore apostolico di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi.

"Fratelli e sorelle carissimi - ha detto mons. Sigismondi -, mi congedo da voi come un contadino che, al termine di una giornata di lavoro dedicata alla semina, accarezza con lo sguardo benedicente la nuda terra, sognando “i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,35). Ora il “peso di grazia” della diocesi di Foligno passa al vescovo Domenico, alleggerendo le mie spalle ma non il cuore. Il Signore, il solo vero Maestro e l’unico necessario Salvatore, vi custodisca nel suo amore e, per intercessione della Madre sua, conduca tutti voi, pastore e gregge, alla vita eterna".

[caption id="attachment_61921" align="alignnone" width="400"] Il vescovo accolto nella chiesa di Santa Lucia a Capitan Loreto, ai confini della diocesi[/caption] [caption id="attachment_61951" align="alignnone" width="400"] Il saluto tra il vescovo Domenico Sorrentino e Stefano Zuccarini, sindaco di Foligno[/caption] Il saluto del sindaco di Foligno Stefano Zuccarini al vescovo Domenico Sorrentino Alcune immagini dell'accoglienza in piazza e della cerimonia nella chiesa di San Giacomo (Foto di Alessio Vissani) [gallery ids="61953,61954,61955,61956,61957,61958,61932,61959,61960,61961,61962,61963,61964,61965,61966,61967,61968"] Foto di Francesco Carlini [gallery ids="61971,61973,61974,61975,61976,61977,61979,61980"]      ]]>
Foligno. L’ingresso in diocesi del vescovo Domenico Sorrentino, la celebrazione nella chiesa di San Giacomo https://www.lavoce.it/ingresso-nella-diocesi-di-foligno-del-vescovo-domenico-sorrentino-la-celebrazione-nella-chiesa-di-san-giacomo/ Thu, 26 Aug 2021 13:11:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61835

Il 28 agosto, alle ore 18, nella chiesa di San Giacomo di Foligno si terrà la celebrazione eucaristica per l'inizio del ministero episcopale nella diocesi folignate di mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. La diocesi di Foligno rimarrà a sé stante, ma sarà unita a quella di Assisi "in persona Episcopi" come stabilito da papa Francesco. Inizialmente la celebrazione era prevista in piazza della Repubblica, ma in considerazione delle previsioni meteo, che per la giornata di sabato prevedono instabilità con la possibilità di rovesci e grandine, sentito il Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, la diocesi di Foligno, anche se a malincuore, ha deciso per la chiesa di San Giacomo, al fine di prevenire difficoltà organizzative e rischi per la pubblica incolumità. Tutti i possessori di invito troveranno posto nella chiesa, nei bracci coperti del chiostro e in sale dedicate e dotate di maxischermi, in base ai posti precedentemente assegnati e nel rispetto delle norme per il contrasto del Covid-19. L’ingresso sarà possibile a partire dalle ore 17.

Il programma

Il vescovo Domenico Sorrentino, alle ore 16.20, verrà accolto nella chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto di Spello, ai confini della diocesi, dal delegato ad omnia mons. Giovanni Nizzi, dal cancelliere Fabio Cioccoloni, dal parroco don Diego Casini e dal sindaco di Spello Moreno Landrini. L’accesso è libero, nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio. Alle ore 16.50, visita di un luogo simbolo della carità, Casa “Germoglio Meraviglioso”, via dei Cappuccini, voluta e gestita sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria. La visita è privata, non è quindi possibile ammettere la stampa. Alle ore 17.30 – Piazza della Repubblica – il vescovo eletto riceve il saluto delle autorità e si incontra brevemente con il sindaco, Stefano Zuccarini, e la giunta all’ingresso del Palazzo comunale. L’incontro avviene in luogo pubblico ed è accessibile a tutti. Alle ore 17.45 – Cattedrale di San Feliciano – visita la cripta della cattedrale di San Feliciano. Accolto dal priore del capitolo della cattedrale mons. Giuseppe Bertini, venera le reliquie di san Feliciano e visita le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti. A causa del poco spazio, la visita è strettamente privata. Alle ore 18, inizio della celebrazione nella chiesa di San Giacomo. L’amministratore apostolico mons. Gualtiero Sigismondi porge il saluto al vescovo eletto mons. Domenico Sorrentino e chiede che sia data lettura della lettera apostolica con cui il Santo Padre Francesco lo nomina vescovo di Foligno, quindi annuncia all’assemblea il suo insediamento come vescovo di Foligno, gli porge il pastorale e lo invita a sedere sulla cattedra, dove riceve l’omaggio di una rappresentanza di fedeli.]]>

Il 28 agosto, alle ore 18, nella chiesa di San Giacomo di Foligno si terrà la celebrazione eucaristica per l'inizio del ministero episcopale nella diocesi folignate di mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. La diocesi di Foligno rimarrà a sé stante, ma sarà unita a quella di Assisi "in persona Episcopi" come stabilito da papa Francesco. Inizialmente la celebrazione era prevista in piazza della Repubblica, ma in considerazione delle previsioni meteo, che per la giornata di sabato prevedono instabilità con la possibilità di rovesci e grandine, sentito il Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare, la diocesi di Foligno, anche se a malincuore, ha deciso per la chiesa di San Giacomo, al fine di prevenire difficoltà organizzative e rischi per la pubblica incolumità. Tutti i possessori di invito troveranno posto nella chiesa, nei bracci coperti del chiostro e in sale dedicate e dotate di maxischermi, in base ai posti precedentemente assegnati e nel rispetto delle norme per il contrasto del Covid-19. L’ingresso sarà possibile a partire dalle ore 17.

Il programma

Il vescovo Domenico Sorrentino, alle ore 16.20, verrà accolto nella chiesa di Santa Lucia in Capitan Loreto di Spello, ai confini della diocesi, dal delegato ad omnia mons. Giovanni Nizzi, dal cancelliere Fabio Cioccoloni, dal parroco don Diego Casini e dal sindaco di Spello Moreno Landrini. L’accesso è libero, nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio. Alle ore 16.50, visita di un luogo simbolo della carità, Casa “Germoglio Meraviglioso”, via dei Cappuccini, voluta e gestita sotto l’egida della Caritas regionale dell’Umbria. La visita è privata, non è quindi possibile ammettere la stampa. Alle ore 17.30 – Piazza della Repubblica – il vescovo eletto riceve il saluto delle autorità e si incontra brevemente con il sindaco, Stefano Zuccarini, e la giunta all’ingresso del Palazzo comunale. L’incontro avviene in luogo pubblico ed è accessibile a tutti. Alle ore 17.45 – Cattedrale di San Feliciano – visita la cripta della cattedrale di San Feliciano. Accolto dal priore del capitolo della cattedrale mons. Giuseppe Bertini, venera le reliquie di san Feliciano e visita le tombe dei vescovi di Foligno lì sepolti. A causa del poco spazio, la visita è strettamente privata. Alle ore 18, inizio della celebrazione nella chiesa di San Giacomo. L’amministratore apostolico mons. Gualtiero Sigismondi porge il saluto al vescovo eletto mons. Domenico Sorrentino e chiede che sia data lettura della lettera apostolica con cui il Santo Padre Francesco lo nomina vescovo di Foligno, quindi annuncia all’assemblea il suo insediamento come vescovo di Foligno, gli porge il pastorale e lo invita a sedere sulla cattedra, dove riceve l’omaggio di una rappresentanza di fedeli.]]>
Mons. Sigismondi incontra il sindaco di Foligno Zuccarini https://www.lavoce.it/mons-sigismondi-incontra-il-sindaco-di-foligno-zuccarini/ Thu, 15 Jul 2021 13:15:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61465

Il 15 luglio mattina il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, è stato ricevuto nel Salone d’Onore della Curia vescovile, dall’amministratore apostolico della diocesi di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi. Un incontro lungo e cordiale, fortemente voluto da entrambi, in vista dell’ormai imminente ingresso del vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, alla guida della diocesi di Foligno, dopo la scelta da parte del Santo Padre Francesco di unire le due sedi ‘in persona episcopi’.

Donato a mons. Sigismondi il Giglio d'oro della città di Foligno

Il primo cittadino folignate, ha voluto donare a mons. Sigismondi il Giglio d’Oro della Città di Foligno, quale massima onorificenza cittadina da assegnare alle personalità che nella loro vita si sono particolarmente impegnate e distinte nell’interesse della Città e della Comunità.

La richiesta del conferimento della cittadinanza onoraria a mons. Sigismondi

Nella lettera di saluti consegnata all’Amministratore apostolico uscente, il sindaco Zuccarini ha formalizzato l’intenzione di avanzare al Consiglio comunale la richiesta di conferimento della cittadinanza onoraria di Foligno.

Le parole del sindaco Zuccarini

“Sono particolarmente grato a monsignor Gualtiero Sigismondi, al quale mi lega una profonda stima ed un sincero affetto personale. La mia speranza, come della Città intera – ha dichiarato il sindaco - è quella che si tratti di un arrivederci, nella certezza che il legame con Foligno non si interromperà mai. Nella stessa piazza in cui San Francesco scelse di intraprendere il Suo percorso di rinuncia ai beni terreni, avviandosi di fatto verso la via della Santità, si incrociano ancora oggi le ombre del Torrino del Palazzo Comunale e del campanile di San Feliciano: due realtà, che hanno da sempre dialogato e collaborato, per il supremo interesse del Bene Comune dei Folignati. La Chiesa di Foligno, si ritrova oggi abbracciata alla Chiesa di Assisi, e a voler questa unione è stato proprio un Papa di nome Francesco. In questo percorso di ‘ricongiungimento’ l’ultimo miglio è stato percorso proprio sotto la Sua guida da Amministratore apostolico”.

Collaborazione per l'ingresso di mons. Sorrentino

Con l’occasione sono stati anche avviati i primi contatti per procedere all’organizzazione dei cerimoniali per l’ingresso di monsignor Domenico Sorrentino, ai quali il Comune di Foligno ha assicurato massima attenzione e piena collaborazione.]]>

Il 15 luglio mattina il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, è stato ricevuto nel Salone d’Onore della Curia vescovile, dall’amministratore apostolico della diocesi di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi. Un incontro lungo e cordiale, fortemente voluto da entrambi, in vista dell’ormai imminente ingresso del vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, alla guida della diocesi di Foligno, dopo la scelta da parte del Santo Padre Francesco di unire le due sedi ‘in persona episcopi’.

Donato a mons. Sigismondi il Giglio d'oro della città di Foligno

Il primo cittadino folignate, ha voluto donare a mons. Sigismondi il Giglio d’Oro della Città di Foligno, quale massima onorificenza cittadina da assegnare alle personalità che nella loro vita si sono particolarmente impegnate e distinte nell’interesse della Città e della Comunità.

La richiesta del conferimento della cittadinanza onoraria a mons. Sigismondi

Nella lettera di saluti consegnata all’Amministratore apostolico uscente, il sindaco Zuccarini ha formalizzato l’intenzione di avanzare al Consiglio comunale la richiesta di conferimento della cittadinanza onoraria di Foligno.

Le parole del sindaco Zuccarini

“Sono particolarmente grato a monsignor Gualtiero Sigismondi, al quale mi lega una profonda stima ed un sincero affetto personale. La mia speranza, come della Città intera – ha dichiarato il sindaco - è quella che si tratti di un arrivederci, nella certezza che il legame con Foligno non si interromperà mai. Nella stessa piazza in cui San Francesco scelse di intraprendere il Suo percorso di rinuncia ai beni terreni, avviandosi di fatto verso la via della Santità, si incrociano ancora oggi le ombre del Torrino del Palazzo Comunale e del campanile di San Feliciano: due realtà, che hanno da sempre dialogato e collaborato, per il supremo interesse del Bene Comune dei Folignati. La Chiesa di Foligno, si ritrova oggi abbracciata alla Chiesa di Assisi, e a voler questa unione è stato proprio un Papa di nome Francesco. In questo percorso di ‘ricongiungimento’ l’ultimo miglio è stato percorso proprio sotto la Sua guida da Amministratore apostolico”.

Collaborazione per l'ingresso di mons. Sorrentino

Con l’occasione sono stati anche avviati i primi contatti per procedere all’organizzazione dei cerimoniali per l’ingresso di monsignor Domenico Sorrentino, ai quali il Comune di Foligno ha assicurato massima attenzione e piena collaborazione.]]>
Foligno. Al museo capitolare diocesano 18 artisti “rileggono” la Madonna di Raffaello https://www.lavoce.it/foligno-al-museo-capitolare-diocesano-18-artisti-rileggono-la-madonna-di-raffaello/ Sat, 12 Jun 2021 16:30:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60997

La chiusura forzata a causa della pandemia ha offerto l’occasione per riorganizzare la fruizione delle istituzioni culturali della diocesi di Foligno. Il primo a riaprire questa mattina 12 giugno, è stato il Museo Capitolare Diocesano con l'inaugurazione della mostra “Open call: La Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro”. “L’arte è capace di rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede. Va oltre al quotidiano, spingendoci verso l’alto. Aiuta a crescere nel rapporto con lui attraverso la preghiera”. Lo ha sottolineato mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi e amministratore apostolico di Foligno, intervenendo questa mattina alla presentazione della mostra con opere incentrate sulla rilettura contemporanea de “La Madonna di Foligno”, in programma fino al 24 ottobre.

Samorì in mostra a Palazzo Trinci

Sempre oggi è stata inaugurata la mostra di Nicola Samorì “Dei Santi e del Fuoco”, a Palazzo Trinci, che si concluderà sempre il 24 ottobre prossimo, data di chiusura, dell’esposizione “Raffaello e La Madonna di Foligno: la fortuna di un modello” (a Palazzo Trinci) che ha fatto da cornice a queste due iniziative di arte contemporanea (tutte promosse dal Comune).

Le opere e gli artisti

Se la mostra ‘principale’ ha raccolto diverse opere che si sono ispirate al capolavoro di Raffaello, la ‘Open call’ ha raccolto 114 candidature per più di 150 progetti al Comune di Foligno in risposta al bando: sono state ammesse 17 opere anziché le 10 originariamente previste, per 18 artisti. La mostra collettiva al museo capitolare diocesano di Foligno vede esposte le opere di Dario Agati, Feliciano Benci, Beatrice Caruso, Giuseppe De Mattia, Stefano Emili, Fabio Giorgi Alberti, Giovanni Kronemberg, Meletios Meletiou, Leonardo Petrucci, Sofia Ricciardi, Massimo Ricciardo, Guendalina Salini & Delphine Valli, Alessandro Scarabello, Karin Schmuck, Danilo Scorilli, Caterina Silvia, Cosimo Veneziano. L’altra mostra, “Dei Santi e del Fuoco”, di Nicola Samorì, è stata espressamente concepita e realizzata per questa occasione. Noto in Italia e all’estero, nonché ospitato in diverse collezioni e istituzioni museali, il lavoro di Samorì porta ad un superamento del concetto di pittura, ora conosciuto. L’assessore alla cultura, Decio Barili, ha sottolineato l’importanza di una “giornata segnata dall’arte ispirata alla Madonna di Foligno nel giorno in ci si riapre il museo capitolare diocesano”. Barili ha espresso “soddisfazione” per l’interesse suscitato dalle diverse iniziative legate al capolavoro raffaellesco. Marta Silvi, curatrice delle mostre di arte contemporanea, ha messo in evidenza che “gli artisti hanno dato una rilettura originale della Madonna di Foligno”.

Riaprono anche la Biblioteca e l'Archivio diocesani

Il 17 giugno sarà la volta di Palazzo Elmi-Andreozzi, contenitore della Biblioteca Iacobilli e dell’Archivio Storico Diocesano, che dopo un importante lavoro di riorganizzazione dei servizi torna fruibile con il suo patrimonio bibliografico e documentario e con i suoi spazi per incontri e conferenze. Si tratta di tappe di un percorso che, secondo quanto auspicato dal dott. Maurizio Cipolloni, Delegato per i beni culturali della diocesi, ha come obiettivo una nuova “pastorale della cultura” che apra alla collettività un ingente patrimonio di arte e fede e gli elementi per decodificarlo, in quanto frutto della sintesi tra il Vangelo e la cultura del popolo. Il progetto continuerà con la riapertura, entro breve tempo, anche del Teatro San Carlo, dopo i lavori di recupero post-sismico, insieme con un ulteriore arricchimento della collezione museale.]]>

La chiusura forzata a causa della pandemia ha offerto l’occasione per riorganizzare la fruizione delle istituzioni culturali della diocesi di Foligno. Il primo a riaprire questa mattina 12 giugno, è stato il Museo Capitolare Diocesano con l'inaugurazione della mostra “Open call: La Madonna di Foligno, il meteorite e il punctum. Come rileggere un capolavoro”. “L’arte è capace di rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede. Va oltre al quotidiano, spingendoci verso l’alto. Aiuta a crescere nel rapporto con lui attraverso la preghiera”. Lo ha sottolineato mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi e amministratore apostolico di Foligno, intervenendo questa mattina alla presentazione della mostra con opere incentrate sulla rilettura contemporanea de “La Madonna di Foligno”, in programma fino al 24 ottobre.

Samorì in mostra a Palazzo Trinci

Sempre oggi è stata inaugurata la mostra di Nicola Samorì “Dei Santi e del Fuoco”, a Palazzo Trinci, che si concluderà sempre il 24 ottobre prossimo, data di chiusura, dell’esposizione “Raffaello e La Madonna di Foligno: la fortuna di un modello” (a Palazzo Trinci) che ha fatto da cornice a queste due iniziative di arte contemporanea (tutte promosse dal Comune).

Le opere e gli artisti

Se la mostra ‘principale’ ha raccolto diverse opere che si sono ispirate al capolavoro di Raffaello, la ‘Open call’ ha raccolto 114 candidature per più di 150 progetti al Comune di Foligno in risposta al bando: sono state ammesse 17 opere anziché le 10 originariamente previste, per 18 artisti. La mostra collettiva al museo capitolare diocesano di Foligno vede esposte le opere di Dario Agati, Feliciano Benci, Beatrice Caruso, Giuseppe De Mattia, Stefano Emili, Fabio Giorgi Alberti, Giovanni Kronemberg, Meletios Meletiou, Leonardo Petrucci, Sofia Ricciardi, Massimo Ricciardo, Guendalina Salini & Delphine Valli, Alessandro Scarabello, Karin Schmuck, Danilo Scorilli, Caterina Silvia, Cosimo Veneziano. L’altra mostra, “Dei Santi e del Fuoco”, di Nicola Samorì, è stata espressamente concepita e realizzata per questa occasione. Noto in Italia e all’estero, nonché ospitato in diverse collezioni e istituzioni museali, il lavoro di Samorì porta ad un superamento del concetto di pittura, ora conosciuto. L’assessore alla cultura, Decio Barili, ha sottolineato l’importanza di una “giornata segnata dall’arte ispirata alla Madonna di Foligno nel giorno in ci si riapre il museo capitolare diocesano”. Barili ha espresso “soddisfazione” per l’interesse suscitato dalle diverse iniziative legate al capolavoro raffaellesco. Marta Silvi, curatrice delle mostre di arte contemporanea, ha messo in evidenza che “gli artisti hanno dato una rilettura originale della Madonna di Foligno”.

Riaprono anche la Biblioteca e l'Archivio diocesani

Il 17 giugno sarà la volta di Palazzo Elmi-Andreozzi, contenitore della Biblioteca Iacobilli e dell’Archivio Storico Diocesano, che dopo un importante lavoro di riorganizzazione dei servizi torna fruibile con il suo patrimonio bibliografico e documentario e con i suoi spazi per incontri e conferenze. Si tratta di tappe di un percorso che, secondo quanto auspicato dal dott. Maurizio Cipolloni, Delegato per i beni culturali della diocesi, ha come obiettivo una nuova “pastorale della cultura” che apra alla collettività un ingente patrimonio di arte e fede e gli elementi per decodificarlo, in quanto frutto della sintesi tra il Vangelo e la cultura del popolo. Il progetto continuerà con la riapertura, entro breve tempo, anche del Teatro San Carlo, dopo i lavori di recupero post-sismico, insieme con un ulteriore arricchimento della collezione museale.]]>
È di Foligno suor Berti, la religiosa espulsa dall’Iran a 75 anni https://www.lavoce.it/e-di-foligno-suor-berti-la-religiosa-espulsa-dalliran-a-75-anni/ Sat, 12 Jun 2021 16:26:46 +0000 https://www.lavoce.it/?p=61004

È umbra, precisamente di Foligno, suor Giuseppina Berti, la suora settantacinquenne che dovrà lasciare l’Iran nei prossimi giorni perché non le è stato rinnovato il visto. Suor Giuseppina mancava da tanto tempo dalla sua città, e anche quando veniva era sempre molto riservata sulla sua vita in Iran.

La notizia dell'espulsione

Suor Berti, scriveva ieri l'Agenzia Vaticana su sito Vatican News., «per 26 anni ha lavorato nel lebbrosario di Tabriz e  ora da pensionata vive ad Ispahan nella casa della Congregazione delle Figlie della Carità”. “La sua partenza - aggiunge - renderà difficile la permanenza dell’altra consorella, l’austriaca suor Fabiola Weiss, 77 anni, 38 dei quali dedicati ai poveri e ai malati del lebbrosario, alla quale invece il rinnovo del permesso di soggiorno è stato concesso per un altro anno. Le due religiose, che hanno dedicato la vita ai malati del Paese, senza distinzioni di appartenenza religiosa o etnica, si vedono costrette ad abbandonare la casa della Congregazione, costruita nel 1937. In Ispahan, le Figlie della Carità si erano dedicate per anni all’istruzione e alla formazione dei giovani. Va ricordato anche il loro impegno a favore di centinaia di bambini polacchi, rifugiati e orfani di guerra, giunti in Iran nella primavera del 1942. Infatti nella città, le religiose gestivano una grande scuola, confiscata poi dopo la rivoluzione del 1979. Negli ultimi anni, le due suore non svolgevano alcuna attività esterna, per evitare di essere accusate di fare proselitismo.

La Chiesa cattolica in Iran

La casa delle suore è attualmente l’unica realtà della Chiesa cattolica latina a Ispahan e la loro cappella, costruita nel 1939 è sede della Parrocchia “Vergine Potente”, che viene messa occasionalmente a disposizione dei visitatori per la celebrazione della Messa. Questa è la realtà attuale della Chiesa cattolica in Iran: due arcidiocesi assiro-caldee  di Tehran-Ahwaz e Urmia-Salmas, che hanno un vescovo e quattro sacerdoti (nell’estate del 2019 anche l’amministratore patriarcale di Teheran dei Caldei, Ramzi Garmou, si è visto negare il rinnovo del visto e non ha più potuto ritornare nel Paese); una diocesi armena nella quale vi è soltanto il vescovo e l’arcidiocesi latina che al momento non ha alcun sacerdote e aspetta l’arrivo del suo nuovo pastore recentemente nominato, monsignor Dominique Mathieu.  Per quanto riguarda la presenza religiosa, nel Paese operano le Figlie della Carità, con tre suore a Teheran e le due suore a Ispahan. Ci sono inoltre due laiche consacrate. I fedeli sono complessivamente circa 3.000.

L'augurio di Vatican News

Con la partenza delle religiose si verrebbe a perdere definitivamente la presenza della Chiesa cattolica latina a Ispahan. Nel 2016, sempre nella città di Ispahan, era stata confiscata la casa dei Padri Lazzaristi. C’è da augurarsi - conclude VaticaNews - che le autorità iraniane tornino sui loro passi e riconsiderino la decisione presa, permettendo alle suore di concludere la loro vita in questa terra che hanno tanto amato e servito con sacrificio e dedizione».]]>

È umbra, precisamente di Foligno, suor Giuseppina Berti, la suora settantacinquenne che dovrà lasciare l’Iran nei prossimi giorni perché non le è stato rinnovato il visto. Suor Giuseppina mancava da tanto tempo dalla sua città, e anche quando veniva era sempre molto riservata sulla sua vita in Iran.

La notizia dell'espulsione

Suor Berti, scriveva ieri l'Agenzia Vaticana su sito Vatican News., «per 26 anni ha lavorato nel lebbrosario di Tabriz e  ora da pensionata vive ad Ispahan nella casa della Congregazione delle Figlie della Carità”. “La sua partenza - aggiunge - renderà difficile la permanenza dell’altra consorella, l’austriaca suor Fabiola Weiss, 77 anni, 38 dei quali dedicati ai poveri e ai malati del lebbrosario, alla quale invece il rinnovo del permesso di soggiorno è stato concesso per un altro anno. Le due religiose, che hanno dedicato la vita ai malati del Paese, senza distinzioni di appartenenza religiosa o etnica, si vedono costrette ad abbandonare la casa della Congregazione, costruita nel 1937. In Ispahan, le Figlie della Carità si erano dedicate per anni all’istruzione e alla formazione dei giovani. Va ricordato anche il loro impegno a favore di centinaia di bambini polacchi, rifugiati e orfani di guerra, giunti in Iran nella primavera del 1942. Infatti nella città, le religiose gestivano una grande scuola, confiscata poi dopo la rivoluzione del 1979. Negli ultimi anni, le due suore non svolgevano alcuna attività esterna, per evitare di essere accusate di fare proselitismo.

La Chiesa cattolica in Iran

La casa delle suore è attualmente l’unica realtà della Chiesa cattolica latina a Ispahan e la loro cappella, costruita nel 1939 è sede della Parrocchia “Vergine Potente”, che viene messa occasionalmente a disposizione dei visitatori per la celebrazione della Messa. Questa è la realtà attuale della Chiesa cattolica in Iran: due arcidiocesi assiro-caldee  di Tehran-Ahwaz e Urmia-Salmas, che hanno un vescovo e quattro sacerdoti (nell’estate del 2019 anche l’amministratore patriarcale di Teheran dei Caldei, Ramzi Garmou, si è visto negare il rinnovo del visto e non ha più potuto ritornare nel Paese); una diocesi armena nella quale vi è soltanto il vescovo e l’arcidiocesi latina che al momento non ha alcun sacerdote e aspetta l’arrivo del suo nuovo pastore recentemente nominato, monsignor Dominique Mathieu.  Per quanto riguarda la presenza religiosa, nel Paese operano le Figlie della Carità, con tre suore a Teheran e le due suore a Ispahan. Ci sono inoltre due laiche consacrate. I fedeli sono complessivamente circa 3.000.

L'augurio di Vatican News

Con la partenza delle religiose si verrebbe a perdere definitivamente la presenza della Chiesa cattolica latina a Ispahan. Nel 2016, sempre nella città di Ispahan, era stata confiscata la casa dei Padri Lazzaristi. C’è da augurarsi - conclude VaticaNews - che le autorità iraniane tornino sui loro passi e riconsiderino la decisione presa, permettendo alle suore di concludere la loro vita in questa terra che hanno tanto amato e servito con sacrificio e dedizione».]]>
Due umbri nel consiglio nazionale del Movimento di impegno culturale (Meic) https://www.lavoce.it/due-umbri-nel-consiglio-nazionale-del-movimento-di-impegno-culturale-meic/ Sun, 18 Apr 2021 15:50:11 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60213

Si è chiusa questa mattina, domenica 18 aprile, la XIV Assemblea nazionale del Meic. I lavori si sono tenuti online e vi hanno partecipato anche i delegati dei gruppi Meic di Perugia e Foligno. La giornata conclusiva si è aperta con il saluto del presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, Matteo Truffelli, e con la prosecuzione del dibattito sulla relazione del presidente uscente Elia, al quale è poi toccato concludere i lavori. https://youtu.be/nWO3jeKJbQ8?t=1496 In mattinata si sono anche concluse anche le votazioni assembleari per l'elezione dei membri del Consiglio nazionale ed è stata eletta anche Maria Rita Valli del gruppo Meic di Perugia. Nell'intervento conclusivo il presidente nazionale uscente Beppe Elia ha avuto parole di gratitudine anche per la socia Meic di Perugia Paola Cipelli, per il contributo dato in questi anni riguardo gli aspetti della gestione contabile della associazione. Il segretario nazionale Tiziano Torresi ha comunicato i risultati: i nuovi consiglieri nazionali sono Augusto Sabatini (Reggio Calabria), Marta Margotti (Torino), Maria Cristina Volpe (Piedimonte M.), Pietro Bongiovanni (Potenza), Guido Campanini (Parma), Gianmichele Pavone (Ostuni), Marinella Venera Sciuto (Acireale), Giuseppe Migliorini (Lodi), Francesca Schiano (Padova), Maria Rita Valli (Perugia), Giovanni Bombelli (Crema) e Antonio Mangiola (Roma Sant’Ivo). Sono dunque due gli umbri che fanno parte del Consiglio nazionale: Valli, come membro eletto, e Bernard Fioretti del gruppo Meic di Foligno, in qualità di delegato regionale Meic. La sessione di apertura della XIV Assemblea nazionale ha visto l'intervento di Kevin Ahern, presidente internazionale di Pax Romana. Collegato da New York, Ahern ha tenuto un intervento su “La sfida dell’ecologia integrale” (il pdf e il video integrale). https://www.youtube.com/watch?v=1MplmqZJN9I I delegati hanno anche approvato il documento assembleare (234 favorevoli su 266) e la composizione del collegio dei revisori (242 favorevoli su 265).]]>

Si è chiusa questa mattina, domenica 18 aprile, la XIV Assemblea nazionale del Meic. I lavori si sono tenuti online e vi hanno partecipato anche i delegati dei gruppi Meic di Perugia e Foligno. La giornata conclusiva si è aperta con il saluto del presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, Matteo Truffelli, e con la prosecuzione del dibattito sulla relazione del presidente uscente Elia, al quale è poi toccato concludere i lavori. https://youtu.be/nWO3jeKJbQ8?t=1496 In mattinata si sono anche concluse anche le votazioni assembleari per l'elezione dei membri del Consiglio nazionale ed è stata eletta anche Maria Rita Valli del gruppo Meic di Perugia. Nell'intervento conclusivo il presidente nazionale uscente Beppe Elia ha avuto parole di gratitudine anche per la socia Meic di Perugia Paola Cipelli, per il contributo dato in questi anni riguardo gli aspetti della gestione contabile della associazione. Il segretario nazionale Tiziano Torresi ha comunicato i risultati: i nuovi consiglieri nazionali sono Augusto Sabatini (Reggio Calabria), Marta Margotti (Torino), Maria Cristina Volpe (Piedimonte M.), Pietro Bongiovanni (Potenza), Guido Campanini (Parma), Gianmichele Pavone (Ostuni), Marinella Venera Sciuto (Acireale), Giuseppe Migliorini (Lodi), Francesca Schiano (Padova), Maria Rita Valli (Perugia), Giovanni Bombelli (Crema) e Antonio Mangiola (Roma Sant’Ivo). Sono dunque due gli umbri che fanno parte del Consiglio nazionale: Valli, come membro eletto, e Bernard Fioretti del gruppo Meic di Foligno, in qualità di delegato regionale Meic. La sessione di apertura della XIV Assemblea nazionale ha visto l'intervento di Kevin Ahern, presidente internazionale di Pax Romana. Collegato da New York, Ahern ha tenuto un intervento su “La sfida dell’ecologia integrale” (il pdf e il video integrale). https://www.youtube.com/watch?v=1MplmqZJN9I I delegati hanno anche approvato il documento assembleare (234 favorevoli su 266) e la composizione del collegio dei revisori (242 favorevoli su 265).]]>
Mons. Sigismondi nominato amministratore apostolico di Foligno nel giorno dell’ingresso a Orvieto-Todi https://www.lavoce.it/sigismondi-amministratore-foligno/ Sun, 28 Jun 2020 14:41:12 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57346

Nel giorno dell’ingresso solenne nella nuova diocesi di Orvieto-Todi, mons. Gualtiero Sigismondi viene nominato amministratore apostolico della diocesi di Foligno. Mantiene quindi i diritti, le facoltà e gli obblighi che spettano al vescovo, anche nella comunità che ha guidato negli ultimi dodici anni. Lo ha annunciato alle ore 12 di oggi nella Curia folignate il delegato “ad omnia”, mons. Giovanni Nizzi, come da disposizioni della Nunziatura apostolica in Italia. “Nel giorno in cui ha inizio il mio ministero pastorale nella Chiesa particolare di Orvieto-Todi - ha esordito mons. Sigismondi nella nota letta in contemporanea con l’annuncio - faccio partecipe il popolo di Dio che è in Foligno di quanto Papa Francesco ha deciso circa la cura pastorale e il governo della nostra Diocesi, affidata alla protezione di san Feliciano”. Mons. Sigismondi commenta il decreto della Congregazione per i Vescovi arrivato insieme alla nota della Nunziatura apostolica in Italia, sottolineando come il compito dell’amministratore apostolico sia quello di governare la diocesi in forma vicaria, ossia a nome del Papa. “Questa chiamata - ha aggiunto il vescovo Gualtiero - mi è giunta mentre mi preparavo a sciogliere gli ormeggi, per salpare verso Orvieto-Todi. Non ho esitato ad accoglierla con cuore libero e ardente, non solo perché l’obbedienza me lo chiede, ma anche perché la gratitudine verso il popolo folignate me lo domanda. Mi dispongo a continuare, seppur in veste di amministratore apostolico, il mio servizio episcopale a Foligno, per il tempo che il Santo Padre riterrà necessario e nelle modalità che la guida della diocesi di Orvieto-Todi e il compito di assistente generale di Azione Cattolica Italiana renderanno possibili. Le spalle reggono - continua Sigismondi - se il cuore non cede! È con questa consapevolezza che rinnovo il mio abbandono alla fedeltà di Dio ed esprimo, a nome di tutti, profonda gratitudine a Papa Francesco il quale, con questa decisione, mi ha fatto ricordare che tra Foligno e Orvieto, sebbene non vi sia contiguità territoriale, vi è un ponte spirituale: quello costruito dalla beata Angelina da Montegiove, i cui familiari, come documentano alcuni codicilli del Registro dell’Opera del Duomo di Orvieto, hanno contribuito a edificare la Cattedrale di Santa Maria Assunta. La traslazione delle sacre spoglie della beata Angelina, dalla Chiesa di San Francesco al Monastero di Sant’Anna in Foligno, è avvenuta il 27 giugno 2010; dieci anni dopo, lo stesso giorno, ho ricevuto il decreto di nomina che porta la data di oggi. Davvero, il Signore tutto dispone con forza e dolcezza - conclude mons. Sigismondi - attraverso la mediazione del discernimento ecclesiale”. ]]>

Nel giorno dell’ingresso solenne nella nuova diocesi di Orvieto-Todi, mons. Gualtiero Sigismondi viene nominato amministratore apostolico della diocesi di Foligno. Mantiene quindi i diritti, le facoltà e gli obblighi che spettano al vescovo, anche nella comunità che ha guidato negli ultimi dodici anni. Lo ha annunciato alle ore 12 di oggi nella Curia folignate il delegato “ad omnia”, mons. Giovanni Nizzi, come da disposizioni della Nunziatura apostolica in Italia. “Nel giorno in cui ha inizio il mio ministero pastorale nella Chiesa particolare di Orvieto-Todi - ha esordito mons. Sigismondi nella nota letta in contemporanea con l’annuncio - faccio partecipe il popolo di Dio che è in Foligno di quanto Papa Francesco ha deciso circa la cura pastorale e il governo della nostra Diocesi, affidata alla protezione di san Feliciano”. Mons. Sigismondi commenta il decreto della Congregazione per i Vescovi arrivato insieme alla nota della Nunziatura apostolica in Italia, sottolineando come il compito dell’amministratore apostolico sia quello di governare la diocesi in forma vicaria, ossia a nome del Papa. “Questa chiamata - ha aggiunto il vescovo Gualtiero - mi è giunta mentre mi preparavo a sciogliere gli ormeggi, per salpare verso Orvieto-Todi. Non ho esitato ad accoglierla con cuore libero e ardente, non solo perché l’obbedienza me lo chiede, ma anche perché la gratitudine verso il popolo folignate me lo domanda. Mi dispongo a continuare, seppur in veste di amministratore apostolico, il mio servizio episcopale a Foligno, per il tempo che il Santo Padre riterrà necessario e nelle modalità che la guida della diocesi di Orvieto-Todi e il compito di assistente generale di Azione Cattolica Italiana renderanno possibili. Le spalle reggono - continua Sigismondi - se il cuore non cede! È con questa consapevolezza che rinnovo il mio abbandono alla fedeltà di Dio ed esprimo, a nome di tutti, profonda gratitudine a Papa Francesco il quale, con questa decisione, mi ha fatto ricordare che tra Foligno e Orvieto, sebbene non vi sia contiguità territoriale, vi è un ponte spirituale: quello costruito dalla beata Angelina da Montegiove, i cui familiari, come documentano alcuni codicilli del Registro dell’Opera del Duomo di Orvieto, hanno contribuito a edificare la Cattedrale di Santa Maria Assunta. La traslazione delle sacre spoglie della beata Angelina, dalla Chiesa di San Francesco al Monastero di Sant’Anna in Foligno, è avvenuta il 27 giugno 2010; dieci anni dopo, lo stesso giorno, ho ricevuto il decreto di nomina che porta la data di oggi. Davvero, il Signore tutto dispone con forza e dolcezza - conclude mons. Sigismondi - attraverso la mediazione del discernimento ecclesiale”. ]]>
D’Annunzio esalta il lato umbro di Dante https://www.lavoce.it/dannunzio-esalta-il-lato-umbro-di-dante/ Mon, 16 Mar 2020 11:44:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56449

“Dante 2021” è il tema lanciato dal ministero dei Beni culturali in occasione del settimo centenario dalla morte del Sommo Poeta. Con iniziative che però iniziano fin da adesso. L’Umbria detiene un suo record relativo alla Divina Commedia: fu infatti realizzata a Foligno la primissima edizione del poema a stampa, battendo Venezia per un soffio. Era l’11 aprile 1472. Il prezioso volume può ancora adesso essere ammirato in una bacheca all’interno del museo di palazzo Trinci. A dirla tutta, il valore di quell’edizione risiede tutto nella data, perché dal punto di vista filologico il risultato fu abbastanza mediocre. Leggendo infatti i primi versi dell’Inferno (quelli su cui si apre il libro in mostra), si nota una curiosa grafia “folignate”, con tante vocali trasformate in “u”…

Il commento di D'Annunzio

[caption id="attachment_56451" align="alignleft" width="200"] Il volume della Divina Commedia stampato a Foligno[/caption] Sia come sia, la Divina Commedia di Foligno viene esaltata da uno dei massimi autori del Novecento, Gabriele D’Annunzio, capace di trasformare qualsiasi dettaglio in qualcosa di epico. In quel caso l’occasione storica fu il 1911, data non legata a Dante bensì all’Unità d’Italia, di cui ricorreva il cinquantenario. L’editore fiorentino, ebreo di origini prussiane, Leo Samuel Olschki decise di onorare l’anniversario stampando un’edizione monumentale del poema di Dante, un volume enorme e costosissimo per facoltosi collezionisti. La prima a sottoscrivere l’operazione, prenotando una copia, fu la regina Margherita. Muovendosi con buon anticipo, fin dal 1909 Olschki aveva contattato D’Annunzio, allora all’apice della sua fama letteraria (non politica: siamo ben prima di Fiume), perché scrivesse l’introduzione, che doveva consistere in una breve biografia di Dante. Non l’avesse mai fatto! Il Vate, inseguito dai creditori per le sue spese pazze, chiese un mucchio di soldi anticipati, ma per due anni non produsse una virgola, arrivando a consegnare il testo giusto all’ultimo secondo utile. Oltre ai problemi personali, D’Annunzio ebbe anche un “blocco delle scrittore”. Alla fine scartò l’idea della biografia per proporre un elogio di Dante, poi anche quel tentativo fallì, e infine D’Annunzio produsse di getto un testo in prosa che lui stesso definì “folle”, perché non rientrava per nulla negli accordi. Di fatto, questo proemio salta di palo in frasca seguendo la libera ispirazione, tra un alternarsi di allusioni raffinate e scene sanguigne. Tutta la questione è contenuta nel volume D’Annunzio e l’edizione 1911 della Commedia, a cura di Laura Melosi, appena pubblicato appunto dalle edizioni Olschki. Ebbene, uno dei paragrafi più estesi del proemio riguarda proprio la Divina Commedia folignate, ricostruendo anche il vissuto dell’epoca; ed è di lì che ora citeremo ampi stralci (vedi il testo qui di seguito). Si inizia sottolineando la novità delle tecniche di stampa, che gli intellettuali di fine Quattrocento spesso disprezzavano come prodotto di basso livello. Dario Rivarossa

Il testo di D’Annunzio

La scelta ‘coraggiosa’ dell’orafo folignate Emiliano Orfini Quando i procaccianti del Bessarione vedendo nelle tremule mani di Costantino Lascari l’incunabolo portentoso irridevano a quel trovato di Barbari, quando Federico da Montefeltro in mezzo al suo stuolo di copiatori mostrava d’avere a sdegno e stomaco la novità di Alemagna arricciando quel naso gibbuto che s’infutura nel dittico di Piero de’ Franceschi [Piero della Francesca, ndr], un orafo e zecchiere di Foligno, pratico in intagli di acciari e in istampe di conii, chiamato Emiliano Orfini, primo fermò il pensiero di mettere in torchio il poema di Dante. Questo vivace erede d’una famiglia privilegiata di zeccar moneta e pel Comune e pel Papa e pel tiranno, possedendo una prospera cartiera sul Sasso di Pale, era tratto dall’arte sua stessa e dai suoi stessi negozii a ben considerare quella invenzione dei punzoni e delle matrici e dei caratteri mobili. Spesso il suo cavallo grosso ambiava su la Via Flaminia verso l’Urbe e di là tornava alla turrita Porta Romana ove forse lo attendeva per novelle qualche Folignate di molte lettere come Silvestro Baldoli o Nicolò Tignosi o Federico Buonavoglia. Era egli in contratto con quei due Alemanni del monastero di Santa Scolastica per fornir carta di Pale ai bisogni della stamperia. Aveva egli avuto tra mano uno di quei loro volumi? il Donato? il Lattanzio? Le nuove opere si compivano in vista dell’orto ove San Francesco aveva cangiato in rose le spine di San Benedetto. La Santità umbra proteggeva la paziente e diligente fatica. (…) Divenuto socio dello zecchiere umbro, il maestro renano [Giovanni Numeister] su la riva del Tupino fondò la stamperia memorabile ond’era per escire il primo esemplare impresso della Divina Comedia. (…) Momento di misterioso valore quello in cui, brillando l’aprile su gli olivi della terra serafica e ai davanzali e alle soglie della casa di Emiliano Orfini, adattò il buon torcoliere la forma dei caratteri sul torchio e girò la vite di legno come a uno strettoio da uve per premere l’ultimo foglio. Era il tempo di pasqua, che soleva muovere «una volontà di dire» nel giovine Alighieri prima dell’esilio; era la «dolce stagione», che confortò la paura del pellegrino impedito dalla lonza leggiera, al cominciar dell’erta, prima che il savio Duca [Virgilio] gli apparisse. Gabriele D’Annunzio
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“Dante 2021” è il tema lanciato dal ministero dei Beni culturali in occasione del settimo centenario dalla morte del Sommo Poeta. Con iniziative che però iniziano fin da adesso. L’Umbria detiene un suo record relativo alla Divina Commedia: fu infatti realizzata a Foligno la primissima edizione del poema a stampa, battendo Venezia per un soffio. Era l’11 aprile 1472. Il prezioso volume può ancora adesso essere ammirato in una bacheca all’interno del museo di palazzo Trinci. A dirla tutta, il valore di quell’edizione risiede tutto nella data, perché dal punto di vista filologico il risultato fu abbastanza mediocre. Leggendo infatti i primi versi dell’Inferno (quelli su cui si apre il libro in mostra), si nota una curiosa grafia “folignate”, con tante vocali trasformate in “u”…

Il commento di D'Annunzio

[caption id="attachment_56451" align="alignleft" width="200"] Il volume della Divina Commedia stampato a Foligno[/caption] Sia come sia, la Divina Commedia di Foligno viene esaltata da uno dei massimi autori del Novecento, Gabriele D’Annunzio, capace di trasformare qualsiasi dettaglio in qualcosa di epico. In quel caso l’occasione storica fu il 1911, data non legata a Dante bensì all’Unità d’Italia, di cui ricorreva il cinquantenario. L’editore fiorentino, ebreo di origini prussiane, Leo Samuel Olschki decise di onorare l’anniversario stampando un’edizione monumentale del poema di Dante, un volume enorme e costosissimo per facoltosi collezionisti. La prima a sottoscrivere l’operazione, prenotando una copia, fu la regina Margherita. Muovendosi con buon anticipo, fin dal 1909 Olschki aveva contattato D’Annunzio, allora all’apice della sua fama letteraria (non politica: siamo ben prima di Fiume), perché scrivesse l’introduzione, che doveva consistere in una breve biografia di Dante. Non l’avesse mai fatto! Il Vate, inseguito dai creditori per le sue spese pazze, chiese un mucchio di soldi anticipati, ma per due anni non produsse una virgola, arrivando a consegnare il testo giusto all’ultimo secondo utile. Oltre ai problemi personali, D’Annunzio ebbe anche un “blocco delle scrittore”. Alla fine scartò l’idea della biografia per proporre un elogio di Dante, poi anche quel tentativo fallì, e infine D’Annunzio produsse di getto un testo in prosa che lui stesso definì “folle”, perché non rientrava per nulla negli accordi. Di fatto, questo proemio salta di palo in frasca seguendo la libera ispirazione, tra un alternarsi di allusioni raffinate e scene sanguigne. Tutta la questione è contenuta nel volume D’Annunzio e l’edizione 1911 della Commedia, a cura di Laura Melosi, appena pubblicato appunto dalle edizioni Olschki. Ebbene, uno dei paragrafi più estesi del proemio riguarda proprio la Divina Commedia folignate, ricostruendo anche il vissuto dell’epoca; ed è di lì che ora citeremo ampi stralci (vedi il testo qui di seguito). Si inizia sottolineando la novità delle tecniche di stampa, che gli intellettuali di fine Quattrocento spesso disprezzavano come prodotto di basso livello. Dario Rivarossa

Il testo di D’Annunzio

La scelta ‘coraggiosa’ dell’orafo folignate Emiliano Orfini Quando i procaccianti del Bessarione vedendo nelle tremule mani di Costantino Lascari l’incunabolo portentoso irridevano a quel trovato di Barbari, quando Federico da Montefeltro in mezzo al suo stuolo di copiatori mostrava d’avere a sdegno e stomaco la novità di Alemagna arricciando quel naso gibbuto che s’infutura nel dittico di Piero de’ Franceschi [Piero della Francesca, ndr], un orafo e zecchiere di Foligno, pratico in intagli di acciari e in istampe di conii, chiamato Emiliano Orfini, primo fermò il pensiero di mettere in torchio il poema di Dante. Questo vivace erede d’una famiglia privilegiata di zeccar moneta e pel Comune e pel Papa e pel tiranno, possedendo una prospera cartiera sul Sasso di Pale, era tratto dall’arte sua stessa e dai suoi stessi negozii a ben considerare quella invenzione dei punzoni e delle matrici e dei caratteri mobili. Spesso il suo cavallo grosso ambiava su la Via Flaminia verso l’Urbe e di là tornava alla turrita Porta Romana ove forse lo attendeva per novelle qualche Folignate di molte lettere come Silvestro Baldoli o Nicolò Tignosi o Federico Buonavoglia. Era egli in contratto con quei due Alemanni del monastero di Santa Scolastica per fornir carta di Pale ai bisogni della stamperia. Aveva egli avuto tra mano uno di quei loro volumi? il Donato? il Lattanzio? Le nuove opere si compivano in vista dell’orto ove San Francesco aveva cangiato in rose le spine di San Benedetto. La Santità umbra proteggeva la paziente e diligente fatica. (…) Divenuto socio dello zecchiere umbro, il maestro renano [Giovanni Numeister] su la riva del Tupino fondò la stamperia memorabile ond’era per escire il primo esemplare impresso della Divina Comedia. (…) Momento di misterioso valore quello in cui, brillando l’aprile su gli olivi della terra serafica e ai davanzali e alle soglie della casa di Emiliano Orfini, adattò il buon torcoliere la forma dei caratteri sul torchio e girò la vite di legno come a uno strettoio da uve per premere l’ultimo foglio. Era il tempo di pasqua, che soleva muovere «una volontà di dire» nel giovine Alighieri prima dell’esilio; era la «dolce stagione», che confortò la paura del pellegrino impedito dalla lonza leggiera, al cominciar dell’erta, prima che il savio Duca [Virgilio] gli apparisse. Gabriele D’Annunzio
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Mons. Sigismondi nuovo Vescovo di Orvieto-Todi https://www.lavoce.it/mons-sigismondi-nuovo-vescovo-di-orvieto-todi/ Sat, 07 Mar 2020 11:38:13 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56398

Il 7 marzo alle 12 è stato dato l'annuncio: Papa Francesco  ha nominato Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi (Italia),  Mons. Gualtiero Sigismondi, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana, finora Vescovo di Foligno, ed ha quindi ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Orvieto-Todi (Italia), presentata da Mons. Benedetto Tuzia. «Fratelli e sorelle carissimi, - scrive mons. Sigismondi nel messaggio inviato ai fedeli dela diocesi di Orvieto-Todi - il Santo Padre Francesco mi chiama a spostare i “paletti” della mia “tenda” per fissarli nella Diocesi di Orvieto-Todi. Nella voce del Successore di Pietro, a cui rinnovo fedele obbedienza ed esprimo profonda gratitudine, riconosco l’eco della volontà di Dio, che mi chiede di ricevere il pastorale dalle mani venerabili del Vescovo Benedetto Tuzia, cui confido fraternamente la mia sincera stima e riconoscenza. Mons. Sigismondi mercoledì 11 marzo ha scritto un messaggio ai fedeli della diocesi di Foligno nel quale confida la risposta data al Papa quando il Nuntio gli ha comunicato la nomina: “Beatissimo Padre, nella voce del Successore di Pietro riconosco l’eco della volontà di Dio, che mi chiede di accogliere la chiamata a diventare vescovo di Orvieto-Todi. Con cuore libero e ardente mi dispongo a lavorare in un altro filare della Vigna del Signore. Benedica me, la Diocesi che ho servito finora e quella in cui mi invia come pastore”. Mons. Gualtiero Sigismondi Mons. Gualtiero Sigismondi, è nato il 25 febbraio 1961 a Ospedalicchio di Bastia Umbra (Perugia). Ha compiuto i suoi studi presso il Seminario Regionale di Assisi, e, come alunno del Pontificio Seminario Lombardo, ha frequentato l’Università Gregoriana conseguendo la Laurea in Teologia. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1986 a Perugia, è stato Parroco, Vice Rettore e Direttore Spirituale del Seminario Regionale; Direttore dell’ISSR; Assistente Regionale di AC. È Docente di Teologia dogmatica all’ITA e, dal 2005 al 2008 Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Perugia. Eletto Vescovo di Foligno il 3 luglio 2008, è stato consacrato il 12 settembre dello stesso anno e nella domenica 5 ottobre  ha assunto il possesso canonico della sua diocesi. Attualmente è anche Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana. Mons. Sigismondi rimane Amministratore diocesano di Foligno fino al trasferimento nella sua nuova Diocesi.

Il saluto dei Vescovi umbri

I Vescovi della Conferenza Episcopale Umbra si stringono fraternamente attorno a Mons. Gualtiero Sigismondi, finora Vescovo di Foligno, chiamato oggi da Papa Francesco a guidare come padre e maestro la Chiesa di Orvieto-Todi e invocano sul suo ministero la luce e la consolazione dello Spirito Santo e l’assistenza dei Santi Patroni Giuseppe e Fortunato. Salutano con animo grato Mons. Benedetto Tuzia, con il quale hanno condiviso in questi anni il comune servizio del Vangelo in terra umbra, apprezzando la sapienza e l’umanità con cui ha adempiuto alla missione episcopale e accompagnato la Commissione regionale per la carità. + Renato Boccardo Arcivescovo di Spoleto-Norcia e Presidente della Conferenza Episcopale Umbra]]>

Il 7 marzo alle 12 è stato dato l'annuncio: Papa Francesco  ha nominato Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi (Italia),  Mons. Gualtiero Sigismondi, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana, finora Vescovo di Foligno, ed ha quindi ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Orvieto-Todi (Italia), presentata da Mons. Benedetto Tuzia. «Fratelli e sorelle carissimi, - scrive mons. Sigismondi nel messaggio inviato ai fedeli dela diocesi di Orvieto-Todi - il Santo Padre Francesco mi chiama a spostare i “paletti” della mia “tenda” per fissarli nella Diocesi di Orvieto-Todi. Nella voce del Successore di Pietro, a cui rinnovo fedele obbedienza ed esprimo profonda gratitudine, riconosco l’eco della volontà di Dio, che mi chiede di ricevere il pastorale dalle mani venerabili del Vescovo Benedetto Tuzia, cui confido fraternamente la mia sincera stima e riconoscenza. Mons. Sigismondi mercoledì 11 marzo ha scritto un messaggio ai fedeli della diocesi di Foligno nel quale confida la risposta data al Papa quando il Nuntio gli ha comunicato la nomina: “Beatissimo Padre, nella voce del Successore di Pietro riconosco l’eco della volontà di Dio, che mi chiede di accogliere la chiamata a diventare vescovo di Orvieto-Todi. Con cuore libero e ardente mi dispongo a lavorare in un altro filare della Vigna del Signore. Benedica me, la Diocesi che ho servito finora e quella in cui mi invia come pastore”. Mons. Gualtiero Sigismondi Mons. Gualtiero Sigismondi, è nato il 25 febbraio 1961 a Ospedalicchio di Bastia Umbra (Perugia). Ha compiuto i suoi studi presso il Seminario Regionale di Assisi, e, come alunno del Pontificio Seminario Lombardo, ha frequentato l’Università Gregoriana conseguendo la Laurea in Teologia. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1986 a Perugia, è stato Parroco, Vice Rettore e Direttore Spirituale del Seminario Regionale; Direttore dell’ISSR; Assistente Regionale di AC. È Docente di Teologia dogmatica all’ITA e, dal 2005 al 2008 Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Perugia. Eletto Vescovo di Foligno il 3 luglio 2008, è stato consacrato il 12 settembre dello stesso anno e nella domenica 5 ottobre  ha assunto il possesso canonico della sua diocesi. Attualmente è anche Assistente Ecclesiastico Generale dell’Azione Cattolica Italiana. Mons. Sigismondi rimane Amministratore diocesano di Foligno fino al trasferimento nella sua nuova Diocesi.

Il saluto dei Vescovi umbri

I Vescovi della Conferenza Episcopale Umbra si stringono fraternamente attorno a Mons. Gualtiero Sigismondi, finora Vescovo di Foligno, chiamato oggi da Papa Francesco a guidare come padre e maestro la Chiesa di Orvieto-Todi e invocano sul suo ministero la luce e la consolazione dello Spirito Santo e l’assistenza dei Santi Patroni Giuseppe e Fortunato. Salutano con animo grato Mons. Benedetto Tuzia, con il quale hanno condiviso in questi anni il comune servizio del Vangelo in terra umbra, apprezzando la sapienza e l’umanità con cui ha adempiuto alla missione episcopale e accompagnato la Commissione regionale per la carità. + Renato Boccardo Arcivescovo di Spoleto-Norcia e Presidente della Conferenza Episcopale Umbra]]>
Foligno. Premio della bontà ad Amedeo, Danilo e Chiara https://www.lavoce.it/foligno-premio-bonta/ Sat, 01 Feb 2020 13:58:18 +0000 https://www.lavoce.it/?p=56194 bontà

Premio della Bontà. Anche quest’anno tantissima gente ha seguito l’evento svoltosi a Foligno e dedicato a chi si è prodigato nel compiere buone azioni.

“La bontà non si commenta, ma ha quattro note importanti: la carità perché riesce a fare vere opere d’arte, è generosa perché nasce dalla gratuità e dalla libertà, è sincera perché in ogni gesto c’è il cuore ed è senza limiti perché c’è il tempo che si dona”. Con queste parole il vescovo di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi ha commentato la 56ma edizione del Premio della Bontà istituito dalla Gazzetta di Foligno e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Nella Pro-cattedrale della Madonna del Pianto sono stati consegnati i riconoscimenti ad Amedeo Bianchini , novantenne, collaboratore della Casa del Ragazzo e poi segretario di tre vescovi (Giovanni Benedetti, Arduino Bertoldo e Gualtiero Sigismondi) e ai coniugi Danilo FeliciangeliChiara Bottazzi volontari dell’Arca del Mediterraneo e braccio operativo della Caritas diocesana in Grecia, Siria, Iraq e Palestina.

La cerimonia è stata aperta dal vicario diocesano, mons. Gianni Nizzi e dal direttore della Gazzetta di Foligno, il settimanale diocesano che quest’anno compie 135 anni, il quale ha ricordato, citando Papa Francesco che è importante respirare la verità delle cose buone.

Chiara Bottazzi e Danilo Feliciangeli hanno ringraziato tutti per il riconoscimento ottenuto. “La bontà - ha detto Chiara - è una scelta, è un cammino di liberazione, è libertà. Nel nostro lungo cammino che abbiamo fatto come coppia abbiamo stretto amicizie e abbiamo conosciuto tante persone”. “Siamo orgogliosi di questo premio - ha detto il marito Daniele - perché rafforza il nostro legame con Foligno, con l’Arca del Mediterraneo e con la Caritas diocesana”.

Una particolare sottolineatura l’ha fatta a fine cerimonia il presidente della Fondazione Carifol, Umberto Tonti.

“Quello che abbiamo visto oggi - ha detto - è emozionante. Mentre i predatori del consenso fanno apparire diversa la realtà per ottenerne altri, qui abbiamo visto degli esempi di grande generosità e bontà”. La giornata di festa si è conclusa con il concerto dei Libercantus Ensemble, diretti dal maestro Vladimiro Vagnetti che hanno interpretato brani religiosi di grande intensità.

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Premio della Bontà. Anche quest’anno tantissima gente ha seguito l’evento svoltosi a Foligno e dedicato a chi si è prodigato nel compiere buone azioni.

“La bontà non si commenta, ma ha quattro note importanti: la carità perché riesce a fare vere opere d’arte, è generosa perché nasce dalla gratuità e dalla libertà, è sincera perché in ogni gesto c’è il cuore ed è senza limiti perché c’è il tempo che si dona”. Con queste parole il vescovo di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi ha commentato la 56ma edizione del Premio della Bontà istituito dalla Gazzetta di Foligno e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Nella Pro-cattedrale della Madonna del Pianto sono stati consegnati i riconoscimenti ad Amedeo Bianchini , novantenne, collaboratore della Casa del Ragazzo e poi segretario di tre vescovi (Giovanni Benedetti, Arduino Bertoldo e Gualtiero Sigismondi) e ai coniugi Danilo FeliciangeliChiara Bottazzi volontari dell’Arca del Mediterraneo e braccio operativo della Caritas diocesana in Grecia, Siria, Iraq e Palestina.

La cerimonia è stata aperta dal vicario diocesano, mons. Gianni Nizzi e dal direttore della Gazzetta di Foligno, il settimanale diocesano che quest’anno compie 135 anni, il quale ha ricordato, citando Papa Francesco che è importante respirare la verità delle cose buone.

Chiara Bottazzi e Danilo Feliciangeli hanno ringraziato tutti per il riconoscimento ottenuto. “La bontà - ha detto Chiara - è una scelta, è un cammino di liberazione, è libertà. Nel nostro lungo cammino che abbiamo fatto come coppia abbiamo stretto amicizie e abbiamo conosciuto tante persone”. “Siamo orgogliosi di questo premio - ha detto il marito Daniele - perché rafforza il nostro legame con Foligno, con l’Arca del Mediterraneo e con la Caritas diocesana”.

Una particolare sottolineatura l’ha fatta a fine cerimonia il presidente della Fondazione Carifol, Umberto Tonti.

“Quello che abbiamo visto oggi - ha detto - è emozionante. Mentre i predatori del consenso fanno apparire diversa la realtà per ottenerne altri, qui abbiamo visto degli esempi di grande generosità e bontà”. La giornata di festa si è conclusa con il concerto dei Libercantus Ensemble, diretti dal maestro Vladimiro Vagnetti che hanno interpretato brani religiosi di grande intensità.

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Belfiore (Foligno). L’esperienza del gruppo giovani dell’Unità pastorale “San Domenico” https://www.lavoce.it/belfiore-foligno-giovani/ Sat, 02 Mar 2019 11:37:23 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54118 giovani

La parrocchia di Belfiore, nella diocesi di Foligno, fa parte dell’Unità pastorale “San Domenico” che comprende anche le parrocchie di Valtopina, Capodacqua, Pieve Fanonica, Vescia e San Giovanni Profiamma.

Al di là dei campanilismi

Nello spirito di unità è nato il gruppo giovani "Gaspare Bertoni" che riunisce i ragazzi delle sei parrocchie nei locali parrocchiali di Vescia, sotto la guida di padre Andrea Martinelli, dell’ordine degli Stimmatini. “I giovani stanno facendo una piccola e bella rivoluzione ritrovandosi insieme senza far differenze tra un paese e un altro. Non fanno campanilismi ma creano relazioni” sottolinea padre Andrea. Proprio per creare e mantenere le relazioni, il gruppo ha un appuntamento fisso settimanale: “Ci ritroviamo la domenica sera dalle 18 alle 20. A volte però ci fermiamo anche a mangiare insieme e dopo cena, perché la bellezza è stare insieme”.

Le attività

Gli incontri vedono alternarsi momenti di riflessione e di preghiera ad altri di gioco e svago. “ A volte celebriamo l’eucaristia che facciamo animare dai ragazzi, per fargli vivere e personalizzare i momenti essenziali della celebrazione, in modo che li sentano parte della propria vita. Inoltre viviamo anche l’ascolto di testimoni, persone che hanno fatto delle scelte, per aiutare i giovani a scoprire che fare delle scelte è un qualcosa che dona libertà e realizzazione”.

Altra attività che spesso viene fatta al gruppo giovani è la visione di un film, cui segue un dibattito. “Riflettiamo sul significato di alcune e scene e sul senso che vuole comunicare il regista. Spesso scaturiscono riflessioni molto belle e profonde da parte dei ragazzi” racconta padre Andrea.

Il tema dell'anno

Tutte le attività seguono un filo conduttore che quest’anno è il tema della ricchezza della diversità. “Stiamo affrontando questa tematica attraverso varie sfaccettature – ha precisato padre Andrea - . Guidiamo la riflessione sulla diversità fra ricchi e poveri, fra uomo e donna, nelle culture, in ciò che siamo, con le persone portatrici di handicap.

L’obiettivo è quello di sottolineare che veramente la diversità è ricchezza. Il Vangelo ci porta a scoprire come nella fragilità delle nostre diversità c’è una ricchezza enorme, poiché non c’è diversità che declassa, ma anzi l’essere diverso valorizza”. Un’altra diversità da superare per crescere e coltivare le relazioni è quella della divergenza di opinioni e di pensiero. “Gli adolescenti spesso dicono ‘questo non mi piace, non mi interessa’. Bisogna superare anche questo tipo di diversità che esclude e chiude”.

Formazione educatori

Durante i momenti di riflessione i ragazzi vengono divisi per fasce d’età e ogni gruppetto è seguito da due animatori.

Per altre attività invece i ragazzi rimangono tutti insieme in modo tale che le diverse generazioni (ci sono alcuni anni di differenza fra i più grandi e i più piccoli) possano aiutarsi. La formazione degli educatori è curata da padre Andrea ed ha come obiettivo non solo la cura dei ragazzi, ma anche l’approfondimento per accrescere la fede degli animatori stessi.

“Un educatore, per essere tale, deve riscoprire la bellezza della fede e della vita nella Chiesa, dei sacramenti e dell’ascolto del Vangelo, la parola di Dio che guida la nostra vita. Investire sulla formazione vuol dire investire sul proprio futuro e su quello dei ragazzi che ci sono stati affidati” afferma padre Andrea.

“E investire sui giovani, specialmente sui più grandi che sono anche educatori, è altrettanto importante - aggiunge - , perché hanno bisogno di sentire che un sacerdote li segue e si prende cura di loro. È fondamentale trasmettergli la passione, far sentire loro che i più piccoli che gli vengono affidati sono come dei figli. Questo li aiuta a crescere nella loro paternità e maternità e nel donare questo tempo gratuito. Educare significa stare accanto ai ragazzi tutti i giorni, consigliarli e telefonargli per mantenere le relazioni”.

L'oratorio dell'Up

Sempre al fine di coltivare le relazioni da qualche anno si sta sviluppando anche l’oratorio, concepito a livello di Unità pastorale. “Un oratorio non si limita agli incontri settimanali o alle attività estive. Così ho spronato i giovani a frequentare più assiduamente gli accoglienti locali della parrocchia di San Martino a Vescia. Questo per fargli prendere coscienza che il luogo è loro e da loro va gestito. Possono andarci quando vogliono - i più grandi hanno le chiavi - , ma devono anche custodirlo nel riscaldamento, nella luce e nelle pulizie.

Per i ragazzi è diventato un luogo di ritrovo, per aiutarsi nei compiti, ma anche per giocare”. Gli ampi spazi parrocchiali sono stati ripensati proprio a misura di ragazzo e provvisti di campo da calcio, biliardini e tavoli da ping pong. “Se l’oratorio sta crescendo – ricorda padre Andrea – è anche perché si sta creando una rete di genitori che aiutano nella manutenzione della struttura, nell’organizzazione delle feste e nel sostenere i ragazzi a venire in oratorio”.

Valentina Russo

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La parrocchia di Belfiore, nella diocesi di Foligno, fa parte dell’Unità pastorale “San Domenico” che comprende anche le parrocchie di Valtopina, Capodacqua, Pieve Fanonica, Vescia e San Giovanni Profiamma.

Al di là dei campanilismi

Nello spirito di unità è nato il gruppo giovani "Gaspare Bertoni" che riunisce i ragazzi delle sei parrocchie nei locali parrocchiali di Vescia, sotto la guida di padre Andrea Martinelli, dell’ordine degli Stimmatini. “I giovani stanno facendo una piccola e bella rivoluzione ritrovandosi insieme senza far differenze tra un paese e un altro. Non fanno campanilismi ma creano relazioni” sottolinea padre Andrea. Proprio per creare e mantenere le relazioni, il gruppo ha un appuntamento fisso settimanale: “Ci ritroviamo la domenica sera dalle 18 alle 20. A volte però ci fermiamo anche a mangiare insieme e dopo cena, perché la bellezza è stare insieme”.

Le attività

Gli incontri vedono alternarsi momenti di riflessione e di preghiera ad altri di gioco e svago. “ A volte celebriamo l’eucaristia che facciamo animare dai ragazzi, per fargli vivere e personalizzare i momenti essenziali della celebrazione, in modo che li sentano parte della propria vita. Inoltre viviamo anche l’ascolto di testimoni, persone che hanno fatto delle scelte, per aiutare i giovani a scoprire che fare delle scelte è un qualcosa che dona libertà e realizzazione”.

Altra attività che spesso viene fatta al gruppo giovani è la visione di un film, cui segue un dibattito. “Riflettiamo sul significato di alcune e scene e sul senso che vuole comunicare il regista. Spesso scaturiscono riflessioni molto belle e profonde da parte dei ragazzi” racconta padre Andrea.

Il tema dell'anno

Tutte le attività seguono un filo conduttore che quest’anno è il tema della ricchezza della diversità. “Stiamo affrontando questa tematica attraverso varie sfaccettature – ha precisato padre Andrea - . Guidiamo la riflessione sulla diversità fra ricchi e poveri, fra uomo e donna, nelle culture, in ciò che siamo, con le persone portatrici di handicap.

L’obiettivo è quello di sottolineare che veramente la diversità è ricchezza. Il Vangelo ci porta a scoprire come nella fragilità delle nostre diversità c’è una ricchezza enorme, poiché non c’è diversità che declassa, ma anzi l’essere diverso valorizza”. Un’altra diversità da superare per crescere e coltivare le relazioni è quella della divergenza di opinioni e di pensiero. “Gli adolescenti spesso dicono ‘questo non mi piace, non mi interessa’. Bisogna superare anche questo tipo di diversità che esclude e chiude”.

Formazione educatori

Durante i momenti di riflessione i ragazzi vengono divisi per fasce d’età e ogni gruppetto è seguito da due animatori.

Per altre attività invece i ragazzi rimangono tutti insieme in modo tale che le diverse generazioni (ci sono alcuni anni di differenza fra i più grandi e i più piccoli) possano aiutarsi. La formazione degli educatori è curata da padre Andrea ed ha come obiettivo non solo la cura dei ragazzi, ma anche l’approfondimento per accrescere la fede degli animatori stessi.

“Un educatore, per essere tale, deve riscoprire la bellezza della fede e della vita nella Chiesa, dei sacramenti e dell’ascolto del Vangelo, la parola di Dio che guida la nostra vita. Investire sulla formazione vuol dire investire sul proprio futuro e su quello dei ragazzi che ci sono stati affidati” afferma padre Andrea.

“E investire sui giovani, specialmente sui più grandi che sono anche educatori, è altrettanto importante - aggiunge - , perché hanno bisogno di sentire che un sacerdote li segue e si prende cura di loro. È fondamentale trasmettergli la passione, far sentire loro che i più piccoli che gli vengono affidati sono come dei figli. Questo li aiuta a crescere nella loro paternità e maternità e nel donare questo tempo gratuito. Educare significa stare accanto ai ragazzi tutti i giorni, consigliarli e telefonargli per mantenere le relazioni”.

L'oratorio dell'Up

Sempre al fine di coltivare le relazioni da qualche anno si sta sviluppando anche l’oratorio, concepito a livello di Unità pastorale. “Un oratorio non si limita agli incontri settimanali o alle attività estive. Così ho spronato i giovani a frequentare più assiduamente gli accoglienti locali della parrocchia di San Martino a Vescia. Questo per fargli prendere coscienza che il luogo è loro e da loro va gestito. Possono andarci quando vogliono - i più grandi hanno le chiavi - , ma devono anche custodirlo nel riscaldamento, nella luce e nelle pulizie.

Per i ragazzi è diventato un luogo di ritrovo, per aiutarsi nei compiti, ma anche per giocare”. Gli ampi spazi parrocchiali sono stati ripensati proprio a misura di ragazzo e provvisti di campo da calcio, biliardini e tavoli da ping pong. “Se l’oratorio sta crescendo – ricorda padre Andrea – è anche perché si sta creando una rete di genitori che aiutano nella manutenzione della struttura, nell’organizzazione delle feste e nel sostenere i ragazzi a venire in oratorio”.

Valentina Russo

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