GREST Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/grest/ Settimanale di informazione regionale Mon, 24 Jun 2024 09:10:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 https://www.lavoce.it/wp-content/uploads/2018/07/cropped-Ultima-FormellaxSito-32x32.jpg GREST Archivi - LaVoce https://www.lavoce.it/category/grest/ 32 32 Giornata diocesana dei Grest a Pian di Massiano a Perugia https://www.lavoce.it/giornata-diocesana-grest-pian-massiano/ https://www.lavoce.it/giornata-diocesana-grest-pian-massiano/#respond Wed, 28 Jun 2023 14:33:14 +0000 https://www.lavoce.it/?p=72215 L'area verde di Pian di massiano punteggiata dai tanti bambini e ragazzi, in primo piano di profilo il vescovo maffeis

Tante magliette e cappellini colorati hanno contrassegnato l'area del percorso verde "Leonardo Cenci" di Pian di Massiano allestita il 28 giugno per l'annuale Giornata diocesana dei “Gr.Est.” (gruppi estivi), promossa dal Coordinamento oratori perugini (Cop) e dalla Pastorale giovanile diocesana. Migliaia i bambini e i giovani intervenuti accompagnati da tanti animatori che li seguiranno in questa avventura estiva.

Le parole del vescovo Ivan Maffeis

Con loro c'era anche il vescovo Ivan Maffeis. «Il primo pensiero che viene nello stare in mezzo a questi ragazzi è un pensiero di profonda gratitudine e riconoscenza alle nostre comunità parrocchiali, ai nostri preti, specialmente ai tanti giovani animatori d’oratorio che dedicano ai più piccoli tempo, energia, fantasia, passione, cuore ed anche la loro esperienza di fede e di Chiesa - ha detto il vescovo - Loro, insieme alle realtà degli oratori, sono un grande investimento per le nostre comunità perché aiutano a costruire una società sana in cui fin da bambini e adolescenti si viene educati a sostenersi reciprocamente, a combattere le ingiustizie, a fare delle diversità una ricchezza, a vivere il mondo nella gioia e nella pace ad iniziare dal proprio gruppo di amici. Siamo convinti che i nostri giovani lasceranno un segno enorme non solo nei più piccoli, affidati alle loro cure di animatori di “Gr.Est.”, ma anche in loro stessi, perché stanno vivendo un’esperienza forte di amicizia, di condivisione e di fede».

Il nostro videoracconto della mattinata

https://youtu.be/UBxiusgXXXY

"Cavalieri erranti" è il tema proposto quest'anno dall'Anspi

Erano presenti anche la presidente della Regione Donatella Tesei e il sindaco Andrea Romizi, che hanno espresso vivo compiacimento e grande soddisfazione per l’opera svolta dagli oratori (in tutta la diocesi sono 34 quelli attivi, non solo nel periodo estivo, mentre in Umbria sono 120) e trovando molto attuale ed educativo il tema proposto quest'anno dall’Anspi, quello dei “Cavalieri erranti” incentrato sulla figura di “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes.

Al Grest servono abilità e si impara ad affrontare piccoli e grandi problemi

«Un’esperienza molto educativa - ha commentato Matteo Germini, un animatore al suo terzo “Gr.Est.”  ai microfoni dei media presenti - soprattutto perchè si impara a stare con gli altri, con i bambini e con i coetanei. Si formano amicizie vere ed uniche nella fede nel Signore e nel quotidiano. La fatica che si trova al “Gr.Est.” unisce tanto con le altre persone e con i più piccoli. Si impara, con questo “problem solving” (termine che si sente citare sempre più spesso anche tra i ragazzi, n.d.r.), ad affrontare e risolvere piccoli e grandi problemi, soprattutto di arrangiarsi al momento, saper ballare, recitare, cantare, suonare… Al “Gr.Est.” servono tantissime abilità ed ognuno di noi trova il suo posto».

Don Simone Pascarosa: "Facciamo sinodalità camminando e giocando insieme"

Una giornata che ne vale la pena. Ne è convinto don Simone Pascarosa, vicario episcopale per la Pastorale, «perché oggi facciamo sinodalità camminando e giocando insieme… Ne vale la pena perché gli animatori incontrano altri animatori che vanno a scuola insieme, perché i ragazzi trovano tanti adulti e un popolo che si muove attorno a loro per divertirsi, pregare e stare insieme sotto la luce del Signore». Don Simone, giovane sacerdote con alle spalle anche lui un'eperienza all'oratorio ha auspicato che "Don Chisciotte accompagni i ragazzi a scoprire che nella loro vita e in ogni vita si può trovare qualcosa in cui vale la pena…, soprattutto combattere perché vale la pena vivere. Anche nelle difficoltà e nelle sfide più grandi c’è sempre qualcosa che ci fa lanciare il cuore oltre e riconoscere un progetto più grande del nostro dietro del quale camminare».

Uno slancio verso la Gmg di Lisbona

«La giornata di oggi, che è la festa dei nostri oratori, ormai storica e consolidata – ha ricordato don Riccardo Pascolini, responsabile del COP –, che ci richiama alla bellezza di questo tempo intenso degli oratori d’estate, il “Gr.Est.” in modo particolare, ci dà già uno slancio verso la Gmg di Lisbona, la Giornata mondiale della gioventù con papa Francesco, dove i preparativi per la nostra accoglienza sono in fase avanzata, ma noi già ci siamo con il cuore e con lo spirito». Don Luca Delunghi, direttore della Pastorale diocesana giovanile, ha aggiunto: «Soprattutto i ragazzi animatori, che anche l’arcivescovo ha oggi ringraziato, sono quelli che vivranno l’esperienza della Gmg. E vivere il servizio nei confronti dei più piccoli all’interno delle nostre parrocchie, unità pastorali e oratori è sicuramente un buon inizio per sperimentare quella Parola che papa Francesco ci invita a vivere con la Gmg di Lisbona: “l’alzarsi in piedi di Maria e l’andare in fretta verso…”». [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="72230,72231,72232,72233,72234"]]]>
L'area verde di Pian di massiano punteggiata dai tanti bambini e ragazzi, in primo piano di profilo il vescovo maffeis

Tante magliette e cappellini colorati hanno contrassegnato l'area del percorso verde "Leonardo Cenci" di Pian di Massiano allestita il 28 giugno per l'annuale Giornata diocesana dei “Gr.Est.” (gruppi estivi), promossa dal Coordinamento oratori perugini (Cop) e dalla Pastorale giovanile diocesana. Migliaia i bambini e i giovani intervenuti accompagnati da tanti animatori che li seguiranno in questa avventura estiva.

Le parole del vescovo Ivan Maffeis

Con loro c'era anche il vescovo Ivan Maffeis. «Il primo pensiero che viene nello stare in mezzo a questi ragazzi è un pensiero di profonda gratitudine e riconoscenza alle nostre comunità parrocchiali, ai nostri preti, specialmente ai tanti giovani animatori d’oratorio che dedicano ai più piccoli tempo, energia, fantasia, passione, cuore ed anche la loro esperienza di fede e di Chiesa - ha detto il vescovo - Loro, insieme alle realtà degli oratori, sono un grande investimento per le nostre comunità perché aiutano a costruire una società sana in cui fin da bambini e adolescenti si viene educati a sostenersi reciprocamente, a combattere le ingiustizie, a fare delle diversità una ricchezza, a vivere il mondo nella gioia e nella pace ad iniziare dal proprio gruppo di amici. Siamo convinti che i nostri giovani lasceranno un segno enorme non solo nei più piccoli, affidati alle loro cure di animatori di “Gr.Est.”, ma anche in loro stessi, perché stanno vivendo un’esperienza forte di amicizia, di condivisione e di fede».

Il nostro videoracconto della mattinata

https://youtu.be/UBxiusgXXXY

"Cavalieri erranti" è il tema proposto quest'anno dall'Anspi

Erano presenti anche la presidente della Regione Donatella Tesei e il sindaco Andrea Romizi, che hanno espresso vivo compiacimento e grande soddisfazione per l’opera svolta dagli oratori (in tutta la diocesi sono 34 quelli attivi, non solo nel periodo estivo, mentre in Umbria sono 120) e trovando molto attuale ed educativo il tema proposto quest'anno dall’Anspi, quello dei “Cavalieri erranti” incentrato sulla figura di “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes.

Al Grest servono abilità e si impara ad affrontare piccoli e grandi problemi

«Un’esperienza molto educativa - ha commentato Matteo Germini, un animatore al suo terzo “Gr.Est.”  ai microfoni dei media presenti - soprattutto perchè si impara a stare con gli altri, con i bambini e con i coetanei. Si formano amicizie vere ed uniche nella fede nel Signore e nel quotidiano. La fatica che si trova al “Gr.Est.” unisce tanto con le altre persone e con i più piccoli. Si impara, con questo “problem solving” (termine che si sente citare sempre più spesso anche tra i ragazzi, n.d.r.), ad affrontare e risolvere piccoli e grandi problemi, soprattutto di arrangiarsi al momento, saper ballare, recitare, cantare, suonare… Al “Gr.Est.” servono tantissime abilità ed ognuno di noi trova il suo posto».

Don Simone Pascarosa: "Facciamo sinodalità camminando e giocando insieme"

Una giornata che ne vale la pena. Ne è convinto don Simone Pascarosa, vicario episcopale per la Pastorale, «perché oggi facciamo sinodalità camminando e giocando insieme… Ne vale la pena perché gli animatori incontrano altri animatori che vanno a scuola insieme, perché i ragazzi trovano tanti adulti e un popolo che si muove attorno a loro per divertirsi, pregare e stare insieme sotto la luce del Signore». Don Simone, giovane sacerdote con alle spalle anche lui un'eperienza all'oratorio ha auspicato che "Don Chisciotte accompagni i ragazzi a scoprire che nella loro vita e in ogni vita si può trovare qualcosa in cui vale la pena…, soprattutto combattere perché vale la pena vivere. Anche nelle difficoltà e nelle sfide più grandi c’è sempre qualcosa che ci fa lanciare il cuore oltre e riconoscere un progetto più grande del nostro dietro del quale camminare».

Uno slancio verso la Gmg di Lisbona

«La giornata di oggi, che è la festa dei nostri oratori, ormai storica e consolidata – ha ricordato don Riccardo Pascolini, responsabile del COP –, che ci richiama alla bellezza di questo tempo intenso degli oratori d’estate, il “Gr.Est.” in modo particolare, ci dà già uno slancio verso la Gmg di Lisbona, la Giornata mondiale della gioventù con papa Francesco, dove i preparativi per la nostra accoglienza sono in fase avanzata, ma noi già ci siamo con il cuore e con lo spirito». Don Luca Delunghi, direttore della Pastorale diocesana giovanile, ha aggiunto: «Soprattutto i ragazzi animatori, che anche l’arcivescovo ha oggi ringraziato, sono quelli che vivranno l’esperienza della Gmg. E vivere il servizio nei confronti dei più piccoli all’interno delle nostre parrocchie, unità pastorali e oratori è sicuramente un buon inizio per sperimentare quella Parola che papa Francesco ci invita a vivere con la Gmg di Lisbona: “l’alzarsi in piedi di Maria e l’andare in fretta verso…”». [gallery td_select_gallery_slide="slide" ids="72230,72231,72232,72233,72234"]]]>
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Una piccola ‘Onu’ al Gr.est. San Barnaba e Villaggio della Carità di Perugia https://www.lavoce.it/una-piccola-onu-al-gr-est-san-barnaba-e-villaggio-della-carita-di-perugia/ Wed, 29 Jun 2022 12:55:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67526 gr.est. san barnaba

"Per i bambini è naturale diventare amici, ma per noi più grandi non è così facile". A dirlo è Irene, giovane animatrice del Gr.est. (Gruppo estivo) della parrocchia di San Barnaba e del Villaggio della Carità di Perugia (sede della Caritas diocesana), svoltosi nelle prime due settimane dopo la fine della scuola, nel tracciare un bilancio insieme al parroco don Alessandro Scarda, a Sara, animatrice del dopocresima, a Miriam, animatrice veterana e responsabile del progetto Gr.est., e agli altri giovani animatori: Alessia, Blaise, Damiano, Edoardo, Eleonora, Francesco (detto Ciro), Giovanni, Irene piccola, Lorenzo, Marco, Patricia e Pietro. Questo Gr.est. ha accolto una trentina di bambini dai 6 ai 13 anni di età le cui famiglie, oltre a quelle italiane, hanno origini sudamericane, sudafricane e provenienti dall’Ucraina devastata dalla guerra, facendo breccia nel cuore degli animatori.

Il parroco

"Tutti loro rappresentano tre continenti e ci piace pensare -commenta don Alessandro- al nostro Gr.est. come a una piccola Onu. Uno degli obiettivi è stato quello di aiutare gli ultimi arrivati, i bambini ucraini, ad apprendere di più la nostra lingua. Bene! Non solo hanno perfezionato l’italiano, addirittura hanno insegnato l’ucraino ai coetanei italiani.

Siamo andati oltre l’auspicato processo di integrazione realizzabile con l’abbattimento delle barriere linguistiche. Questo capolavoro di amicizia ed inclusione, attraverso momenti di aggregazione, condivisione, preghiera, giochi, svago…, è stato possibile grazie all’impegno dei nostri giovani animatori nel promuovere attività educative e ludiche non sempre facili da mettere in campo per le diverse culture dei piccoli. È stato anche un passo verso la normalità dopo le restrizioni di due anni di pandemia.

Una scommessa che abbiamo vinto e che ripeteremo il prossimo anno, perché abbiamo colto la bellezza travolgente di un viaggio inaspettato di questa piccola Onu dove a dialogare sono stati i cuori nella loro specialissima e universale lingua.

A testimoniarlo -conclude don Alessandro- sono anche le esperienze Gr.est. al laboratorio di orticoltura con gli anziani (un progetto di inclusione sociale promosso da Caritas con le Edizioni Frate Indovino) e il pranzare insieme alla Mensa Don Gualtiero (intitolata al cardinale Bassetti) al Villaggio della Carità".

La responsabile Gr.Est.

 Bilancio positivo per gli animati, i trenta fanciulli, ma anche per i tredici giovani animatori.

"Non è stato facile partire da zero -spiega Miriam, l’animatrice veterana- proporre ai ragazzi un’esperienza nuova nel ruolo di animatori, sia perché la gran parte non aveva mai partecipato al Gr.est. sia perché per tutti è stata la prima occasione di mettersi in gioco nel servizio verso i più piccoli e poveri. Il nostro Gr.est, infatti, è nato per i bambini delle famiglie ospitate nel Villaggio della Carità. L’organizzazione di queste due settimane è stata intensa e ci ha messi alla prova, ma anche uniti di più nell’amicizia e nella condivisione di ogni momento vissuto insieme. Metti in gioco tutto te stesso, scopri parti di te che non conoscevi: tenerezza, accoglienza, ascolto e alla fine ti ritrovi a sera svuotato di te stesso ma colmo della gioia di esserti donato agli altri".

L'animatrice del dopocresima

 Sara parla del «considerevole sforzo organizzativo e mentale richiesto ai nostri animatori nel preparare le attività, i piccoli momenti di catechesi, organizzare i giochi (con tanto di materiale e spiegazione), gestire i bambini, specie quelli più vivaci e incontenibili e far fronte alle tante dinamiche e situazioni che possono presentare.

"Sono compiti -aggiunge- che presuppongono sangue freddo, forza di volontà e tanta pazienza. Ma il gruppo, ormai ben coeso e armonioso grazie agli anni di dopocresima svolti insieme, ha saputo ben rispondere alle sfide di questo Gr.est., per poi assaporarne gli aspetti più preziosi che hanno di gran lunga ripagato i sacrifici fatti".

Il giovane animatore del Gr.Est.

"Il meglio del meglio -spiega Damiano, a nome di tutti gli altri- è stato aiutare i bambi da poco in Italia. Dare una mano al prossimo è una cosa che davvero ci riempie lo spirito. Partire da casa alle sette del mattino e tornare nel tardo pomeriggio, quasi stremati, crediamo che nessuno lo farebbe mai, se non fosse per tutto quello che quest’esperienza ci dà in cambio".

La giovane animatrice

 Significativo quanto dice Irene sulla differenza di età tra animatori e animati.

"Mi sono accorta -commenta- di quanto siamo diversi dai bambini, pur non essendo in fin dei conti troppo più grandi. In realtà ho già un po’ perso la spontaneità e la naturalezza di essere e fare ciò che sono e fanno loro, e in questo mi hanno insegnato tanto. Ricorderò per sempre un momento in cui un bambino italiano, con una spontaneità incredibile, si ricollega a quanto detto all’inizio, è andato da un ucraino e gli ha chiesto di diventare amici. Amici! Per noi più grandi non è così facile, per loro invece è così naturale!".

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gr.est. san barnaba

"Per i bambini è naturale diventare amici, ma per noi più grandi non è così facile". A dirlo è Irene, giovane animatrice del Gr.est. (Gruppo estivo) della parrocchia di San Barnaba e del Villaggio della Carità di Perugia (sede della Caritas diocesana), svoltosi nelle prime due settimane dopo la fine della scuola, nel tracciare un bilancio insieme al parroco don Alessandro Scarda, a Sara, animatrice del dopocresima, a Miriam, animatrice veterana e responsabile del progetto Gr.est., e agli altri giovani animatori: Alessia, Blaise, Damiano, Edoardo, Eleonora, Francesco (detto Ciro), Giovanni, Irene piccola, Lorenzo, Marco, Patricia e Pietro. Questo Gr.est. ha accolto una trentina di bambini dai 6 ai 13 anni di età le cui famiglie, oltre a quelle italiane, hanno origini sudamericane, sudafricane e provenienti dall’Ucraina devastata dalla guerra, facendo breccia nel cuore degli animatori.

Il parroco

"Tutti loro rappresentano tre continenti e ci piace pensare -commenta don Alessandro- al nostro Gr.est. come a una piccola Onu. Uno degli obiettivi è stato quello di aiutare gli ultimi arrivati, i bambini ucraini, ad apprendere di più la nostra lingua. Bene! Non solo hanno perfezionato l’italiano, addirittura hanno insegnato l’ucraino ai coetanei italiani.

Siamo andati oltre l’auspicato processo di integrazione realizzabile con l’abbattimento delle barriere linguistiche. Questo capolavoro di amicizia ed inclusione, attraverso momenti di aggregazione, condivisione, preghiera, giochi, svago…, è stato possibile grazie all’impegno dei nostri giovani animatori nel promuovere attività educative e ludiche non sempre facili da mettere in campo per le diverse culture dei piccoli. È stato anche un passo verso la normalità dopo le restrizioni di due anni di pandemia.

Una scommessa che abbiamo vinto e che ripeteremo il prossimo anno, perché abbiamo colto la bellezza travolgente di un viaggio inaspettato di questa piccola Onu dove a dialogare sono stati i cuori nella loro specialissima e universale lingua.

A testimoniarlo -conclude don Alessandro- sono anche le esperienze Gr.est. al laboratorio di orticoltura con gli anziani (un progetto di inclusione sociale promosso da Caritas con le Edizioni Frate Indovino) e il pranzare insieme alla Mensa Don Gualtiero (intitolata al cardinale Bassetti) al Villaggio della Carità".

La responsabile Gr.Est.

 Bilancio positivo per gli animati, i trenta fanciulli, ma anche per i tredici giovani animatori.

"Non è stato facile partire da zero -spiega Miriam, l’animatrice veterana- proporre ai ragazzi un’esperienza nuova nel ruolo di animatori, sia perché la gran parte non aveva mai partecipato al Gr.est. sia perché per tutti è stata la prima occasione di mettersi in gioco nel servizio verso i più piccoli e poveri. Il nostro Gr.est, infatti, è nato per i bambini delle famiglie ospitate nel Villaggio della Carità. L’organizzazione di queste due settimane è stata intensa e ci ha messi alla prova, ma anche uniti di più nell’amicizia e nella condivisione di ogni momento vissuto insieme. Metti in gioco tutto te stesso, scopri parti di te che non conoscevi: tenerezza, accoglienza, ascolto e alla fine ti ritrovi a sera svuotato di te stesso ma colmo della gioia di esserti donato agli altri".

L'animatrice del dopocresima

 Sara parla del «considerevole sforzo organizzativo e mentale richiesto ai nostri animatori nel preparare le attività, i piccoli momenti di catechesi, organizzare i giochi (con tanto di materiale e spiegazione), gestire i bambini, specie quelli più vivaci e incontenibili e far fronte alle tante dinamiche e situazioni che possono presentare.

"Sono compiti -aggiunge- che presuppongono sangue freddo, forza di volontà e tanta pazienza. Ma il gruppo, ormai ben coeso e armonioso grazie agli anni di dopocresima svolti insieme, ha saputo ben rispondere alle sfide di questo Gr.est., per poi assaporarne gli aspetti più preziosi che hanno di gran lunga ripagato i sacrifici fatti".

Il giovane animatore del Gr.Est.

"Il meglio del meglio -spiega Damiano, a nome di tutti gli altri- è stato aiutare i bambi da poco in Italia. Dare una mano al prossimo è una cosa che davvero ci riempie lo spirito. Partire da casa alle sette del mattino e tornare nel tardo pomeriggio, quasi stremati, crediamo che nessuno lo farebbe mai, se non fosse per tutto quello che quest’esperienza ci dà in cambio".

La giovane animatrice

 Significativo quanto dice Irene sulla differenza di età tra animatori e animati.

"Mi sono accorta -commenta- di quanto siamo diversi dai bambini, pur non essendo in fin dei conti troppo più grandi. In realtà ho già un po’ perso la spontaneità e la naturalezza di essere e fare ciò che sono e fanno loro, e in questo mi hanno insegnato tanto. Ricorderò per sempre un momento in cui un bambino italiano, con una spontaneità incredibile, si ricollega a quanto detto all’inizio, è andato da un ucraino e gli ha chiesto di diventare amici. Amici! Per noi più grandi non è così facile, per loro invece è così naturale!".

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Perugia, Giornata diocesana dei Gr.est.-Oratori: un ritorno alla vita, alla normalità per tanti giovani https://www.lavoce.it/perugia-giornata-diocesana-dei-gr-est-oratori-un-ritorno-alla-vita-alla-normalita-per-tanti-giovani/ Wed, 22 Jun 2022 13:29:59 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67403 giornata diocesana grest-oratori

"Da soli non si è felici, ma soltanto stando insieme e con amici che vi sanno indicare la felicità, la strada della pienezza della vita".

È stato l’auguro del vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi ai duemila e più partecipanti alla Giornata diocesana dei Gr.est. (Gruppi estivi), promossa dal Coordinamento Oratori Perugini (COP) insieme alla Pastorale diocesana giovanile di Perugia-Città della Pieve, tenutasi al Percorso Verde Leonardo Cenci del capoluogo umbro, il 22 giugno, un segno di ritorno alla normalità dopo la pandemia. Alle parole di monsignor Salvi hanno fatto eco quelle della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, del sindaco di Perugia Andrea Romizi e del cardinale Gualtiero Bassetti. Per quest’ultimo, non poco emozionato, è stata l’occasione per salutare da vicino tanti giovani che ha visto crescere nei suoi tredici anni di episcopato perugino-pievese concluso lo scorso 27 maggio.

Il saluto ai ragazzi della Giornata diocesana dei Gr.est.-Oratori della presidente Tesei e del sindaco Romizi

Gli illustri ospiti adulti della Giornata diocesana dei Gr.est.-Oratori, hanno avuto parole di apprezzamento ed incoraggiamento, non formali ma sentite, rivolte anche a tutti i giovani animatori-educatori (diverse centinaia all’opera nei quaranta oratori attivi in diocesi), gli amici che ti sanno indicare la felicità, come li ha definiti monsignor Salvi.

La presidente Tesei, che in gioventù ha vissuto l’esperienza dell’oratorio, ha augurato ai numerosi partecipanti di poter fare un percorso di crescita insieme, perché soltanto insieme si possono realizzare i propri sogni. Il primo cittadino Romizi ha definito i ragazzi dei Gr.est.-Oratori il mare di Perugia, pensando allo spot pubblicitario che la Regione ha commissionato per promuovere le bellezze dell’Umbria in Italia e all’estero.

"I ragazzi dei Gr.est. -ha evidenziato il sindaco- sono una ricchezza che custodiamo con grande orgoglio, gelosia, soddisfazione e riconoscenza per chi questa ricchezza, nel tempo, l’ha accompagnata come i tanti sacerdoti e gli animatori che hanno realizzato fino ad oggi un’opera grandiosa come quella degli oratori.

Godetevi fino in fondo questo momento -ha detto ai duemila fanciulli ed adolescenti- Sono questi i momenti che nella vita vi accompagneranno sempre, anche quando inizierete ad avere i capelli bianchi, perché con queste esperienze le vostre personalità si andranno a formare e a realizzare. Sono giornate in cui viene dato spazio alla vostra fantasia e creatività attraverso temi a voi cari, come quello di quest’anno, Il piccolo principe. A noi adulti, purtroppo, ci manca un tempo di fantasia, immaginazione e creatività".

Il saluto del cardinale Bassetti al mare di Perugia

Il cardinale Bassetti ha salutato il mare di Perugia con queste parole:

"Cari ragazzi, ho concluso la mia missione di vescovo, ma vorrei che vi ricordaste di me come di un vescovo campanaro, che vi parlava di Gesù e del Vangelo".

Lo ha detto ricordando un simpatico episodio accaduto ad un suo amico vescovo chiamato dal più piccolo dei bambini di un Gr.est. il vescovo campanaro, nel suonare le campane di Gesù e del Vangelo, si è poi definito lo stesso vescovo presentandosi a tutti gli altri bambini. Tanto per stare in tema di fantasia, immaginazione e creatività che stimola, appunto, il mondo degli oratori. Quelli dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve sono cresciuti nell’ultimo ventennio grazie al lavoro pastorale non poco impegnativo di diversi parroci e del Coordinamento Oratori Perugini il cui responsabile è don Riccardo Pascolini. A tutti loro sono andati i ringraziamenti della presidente Tesei e del sindaco Romizi.

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giornata diocesana grest-oratori

"Da soli non si è felici, ma soltanto stando insieme e con amici che vi sanno indicare la felicità, la strada della pienezza della vita".

È stato l’auguro del vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi ai duemila e più partecipanti alla Giornata diocesana dei Gr.est. (Gruppi estivi), promossa dal Coordinamento Oratori Perugini (COP) insieme alla Pastorale diocesana giovanile di Perugia-Città della Pieve, tenutasi al Percorso Verde Leonardo Cenci del capoluogo umbro, il 22 giugno, un segno di ritorno alla normalità dopo la pandemia. Alle parole di monsignor Salvi hanno fatto eco quelle della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, del sindaco di Perugia Andrea Romizi e del cardinale Gualtiero Bassetti. Per quest’ultimo, non poco emozionato, è stata l’occasione per salutare da vicino tanti giovani che ha visto crescere nei suoi tredici anni di episcopato perugino-pievese concluso lo scorso 27 maggio.

Il saluto ai ragazzi della Giornata diocesana dei Gr.est.-Oratori della presidente Tesei e del sindaco Romizi

Gli illustri ospiti adulti della Giornata diocesana dei Gr.est.-Oratori, hanno avuto parole di apprezzamento ed incoraggiamento, non formali ma sentite, rivolte anche a tutti i giovani animatori-educatori (diverse centinaia all’opera nei quaranta oratori attivi in diocesi), gli amici che ti sanno indicare la felicità, come li ha definiti monsignor Salvi.

La presidente Tesei, che in gioventù ha vissuto l’esperienza dell’oratorio, ha augurato ai numerosi partecipanti di poter fare un percorso di crescita insieme, perché soltanto insieme si possono realizzare i propri sogni. Il primo cittadino Romizi ha definito i ragazzi dei Gr.est.-Oratori il mare di Perugia, pensando allo spot pubblicitario che la Regione ha commissionato per promuovere le bellezze dell’Umbria in Italia e all’estero.

"I ragazzi dei Gr.est. -ha evidenziato il sindaco- sono una ricchezza che custodiamo con grande orgoglio, gelosia, soddisfazione e riconoscenza per chi questa ricchezza, nel tempo, l’ha accompagnata come i tanti sacerdoti e gli animatori che hanno realizzato fino ad oggi un’opera grandiosa come quella degli oratori.

Godetevi fino in fondo questo momento -ha detto ai duemila fanciulli ed adolescenti- Sono questi i momenti che nella vita vi accompagneranno sempre, anche quando inizierete ad avere i capelli bianchi, perché con queste esperienze le vostre personalità si andranno a formare e a realizzare. Sono giornate in cui viene dato spazio alla vostra fantasia e creatività attraverso temi a voi cari, come quello di quest’anno, Il piccolo principe. A noi adulti, purtroppo, ci manca un tempo di fantasia, immaginazione e creatività".

Il saluto del cardinale Bassetti al mare di Perugia

Il cardinale Bassetti ha salutato il mare di Perugia con queste parole:

"Cari ragazzi, ho concluso la mia missione di vescovo, ma vorrei che vi ricordaste di me come di un vescovo campanaro, che vi parlava di Gesù e del Vangelo".

Lo ha detto ricordando un simpatico episodio accaduto ad un suo amico vescovo chiamato dal più piccolo dei bambini di un Gr.est. il vescovo campanaro, nel suonare le campane di Gesù e del Vangelo, si è poi definito lo stesso vescovo presentandosi a tutti gli altri bambini. Tanto per stare in tema di fantasia, immaginazione e creatività che stimola, appunto, il mondo degli oratori. Quelli dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve sono cresciuti nell’ultimo ventennio grazie al lavoro pastorale non poco impegnativo di diversi parroci e del Coordinamento Oratori Perugini il cui responsabile è don Riccardo Pascolini. A tutti loro sono andati i ringraziamenti della presidente Tesei e del sindaco Romizi.

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Giornata diocesana dei Gr.est – Oratori: grande attesa per 1.500 fanciulli e adolescenti https://www.lavoce.it/giornata-diocesana-dei-gr-est-oratori-grande-attesa-per-1-500-fanciulli-e-adolescenti/ Tue, 21 Jun 2022 11:18:05 +0000 https://www.lavoce.it/?p=67393 grest - oratori

Dopo due anni di stop, a seguito della pandemia, ritorna la tanto attesa Giornata diocesana dei Gr.est. (Gruppi estivi) promossa dal Coordinamento Oratori Perugini (COP) insieme alla Pastorale giovanile dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.

In più di millecinquecento fanciulli, dai 6 ai 13 anni, accompagnati da centinaia di animator ed educatori, si daranno appuntamento mercoledì 22 giugno, alle ore 9, nei pressi della pista ciclabile del Percorso Verde Leonardo Cenci di Perugia, con punto di accoglienza e saluto delle autorità civili e religiose. A salutare i partecipanti delle quaranta realtà oratoriali perugino-pievesi, saranno la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi, il responsabile del COP don Riccardo Pascolini, il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile don Luca Delunghi e diversi sacerdoti e coordinatori di oratorio.

Non mancherà neppure il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito dal 27 maggio scorso, da sempre molto attento e sensibile alle giovanissime e giovani generazioni, definite dallo stesso porporato, utilizzando un’espressione cara al sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira, rondini che vanno verso la primavera.

Per Bassetti sarà il giorno del congedo dalle sue rondini, ma avrà altre occasioni per rincontrarle avendo molto a cuore la crescita e l’educazione integrale della gioventù, come l’hanno tutti coloro che si prodigano nella Chiesa e non solo, svolgendo un’opera a servizio del benessere sociale e di vita come il mondo degli oratori.

Una realtà, quella oratoriale, definita dal cardinale Bassetti alla Giornata diocesana dei Gr.est del 2019, l’ultima a svolgersi prima della pandemia, un ottimo esperimento per farvi crescere insieme, per fare di voi degli amici e dei fratelli che si sostengono nei momenti difficili, soprattutto per costruire delle nuove famiglie e un nuovo mondo fondato su quattro valori fondamentali: la famiglia, la parrocchia, la cultura e il lavoro.

"Queste parole -commentano dal COP- si sono rivelate profetiche perché nel tempo del Covid-19 gli oratori, in presenza o a distanza, hanno continuato ad essere al servizio dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie, contro la solitudine e l’isolamento, con legami di senso profondo che ci hanno traghettato fino ad oggi".

Pensando ai tanti partecipanti alla Giornata, che con le loro diverse magliette coloreranno il Percorso Verde Leonardo Cenci, don Riccardo Pascolini parla di una nuova fioritura di vita che segna la rinascita della socialità, della condivisione, della bellezza.

"Le grida, i canti, le danze giocose dei bambini -spiega- sono il rumoroso e assordante centuplo di gioia che ripaga il lungo silenzio da cui speriamo di uscire. Assistere alla moltitudine di partecipazione che ha invaso tutti i nostri oratori in questo inizio d’estate è la promessa di vita che si rinnova e che incarna la Pace e la Fratellanza nell’accoglienza che ogni Oratorio ha riservato a tutti i bambini arrivati dalle terre martoriate dalla guerra. Ancora di più l’assidua presenza e l’instancabile servizio di centinaia di giovani adolescenti è un invito a noi adulti, perché possiamo accompagnarli con autorevolezza, ascoltarli con attenzione e guardati negli occhi con fiducia perché, come ci insegna il Piccolo Principe, è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".

Sulle orme della storia del sussidio ANSPI a tema Piccolo Principe, il Comitato ANSPI Perugia-Città della Pieve ha collaborato all’organizzazione della Giornata diocesana dei Gr.est. - Oratori, anche con il patrocinio e il servizio gratuito di acqua potabile offerto da Umbra Acque.

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grest - oratori

Dopo due anni di stop, a seguito della pandemia, ritorna la tanto attesa Giornata diocesana dei Gr.est. (Gruppi estivi) promossa dal Coordinamento Oratori Perugini (COP) insieme alla Pastorale giovanile dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.

In più di millecinquecento fanciulli, dai 6 ai 13 anni, accompagnati da centinaia di animator ed educatori, si daranno appuntamento mercoledì 22 giugno, alle ore 9, nei pressi della pista ciclabile del Percorso Verde Leonardo Cenci di Perugia, con punto di accoglienza e saluto delle autorità civili e religiose. A salutare i partecipanti delle quaranta realtà oratoriali perugino-pievesi, saranno la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il vescovo ed amministratore diocesano monsignor Marco Salvi, il responsabile del COP don Riccardo Pascolini, il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile don Luca Delunghi e diversi sacerdoti e coordinatori di oratorio.

Non mancherà neppure il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito dal 27 maggio scorso, da sempre molto attento e sensibile alle giovanissime e giovani generazioni, definite dallo stesso porporato, utilizzando un’espressione cara al sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira, rondini che vanno verso la primavera.

Per Bassetti sarà il giorno del congedo dalle sue rondini, ma avrà altre occasioni per rincontrarle avendo molto a cuore la crescita e l’educazione integrale della gioventù, come l’hanno tutti coloro che si prodigano nella Chiesa e non solo, svolgendo un’opera a servizio del benessere sociale e di vita come il mondo degli oratori.

Una realtà, quella oratoriale, definita dal cardinale Bassetti alla Giornata diocesana dei Gr.est del 2019, l’ultima a svolgersi prima della pandemia, un ottimo esperimento per farvi crescere insieme, per fare di voi degli amici e dei fratelli che si sostengono nei momenti difficili, soprattutto per costruire delle nuove famiglie e un nuovo mondo fondato su quattro valori fondamentali: la famiglia, la parrocchia, la cultura e il lavoro.

"Queste parole -commentano dal COP- si sono rivelate profetiche perché nel tempo del Covid-19 gli oratori, in presenza o a distanza, hanno continuato ad essere al servizio dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie, contro la solitudine e l’isolamento, con legami di senso profondo che ci hanno traghettato fino ad oggi".

Pensando ai tanti partecipanti alla Giornata, che con le loro diverse magliette coloreranno il Percorso Verde Leonardo Cenci, don Riccardo Pascolini parla di una nuova fioritura di vita che segna la rinascita della socialità, della condivisione, della bellezza.

"Le grida, i canti, le danze giocose dei bambini -spiega- sono il rumoroso e assordante centuplo di gioia che ripaga il lungo silenzio da cui speriamo di uscire. Assistere alla moltitudine di partecipazione che ha invaso tutti i nostri oratori in questo inizio d’estate è la promessa di vita che si rinnova e che incarna la Pace e la Fratellanza nell’accoglienza che ogni Oratorio ha riservato a tutti i bambini arrivati dalle terre martoriate dalla guerra. Ancora di più l’assidua presenza e l’instancabile servizio di centinaia di giovani adolescenti è un invito a noi adulti, perché possiamo accompagnarli con autorevolezza, ascoltarli con attenzione e guardati negli occhi con fiducia perché, come ci insegna il Piccolo Principe, è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".

Sulle orme della storia del sussidio ANSPI a tema Piccolo Principe, il Comitato ANSPI Perugia-Città della Pieve ha collaborato all’organizzazione della Giornata diocesana dei Gr.est. - Oratori, anche con il patrocinio e il servizio gratuito di acqua potabile offerto da Umbra Acque.

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Ripartono i Gr.Est per circa 3mila ragazzi. Bassetti ai giovani: “Cristo ha bisogno di voi” https://www.lavoce.it/ripartono-i-gr-est-per-circa-3mila-ragazzi-bassetti-ai-giovani-cristo-ha-bisogno-di-voi/ Wed, 02 Jun 2021 15:28:40 +0000 https://www.lavoce.it/?p=60910

PERUGIA - "Cari giovani alzatevi e testimoniate e abbiate sogni grandi nella vostra vita per non giocare mai al ribasso, avendo gli stessi desideri del Signore Gesù. Coltivate sogni di pace, di giustizia, di solidarietà, di bontà, come dice papa Francesco, e custodite sogni per la salvaguardia del creato". Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti ha affidato, nella serata del primo giugno, presso gli "Oratori Riuniti Anspi Giampiero Morettini" di San Martino in Campo, il mandato ai giovani animatori per il servizio che li attende nelle attività dei "Gr.Est", i "Gruppi Estivi", nelle circa 30 realtà oratoriali dell'archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.

800 animatori, 3mila ragazzi, tutto in sicurezza

Realtà che vedranno impegnati 800 tra animatori, educatori e operatori per far trascorrere in serenità le vacanze estive a 3.000 ragazzi, nel rispetto delle norme sanitarie. Si tratta, come ha evidenziato anche il cardinale Bassetti, di un impegno e di un servizio degli oratori offerto a tante famiglie dove possano trovare un ambiente che accoglie, sostiene e accompagna. Il cardinale Bassetti, rivolgendosi ancora agli animatori dei "Gr.Est." (presenti in numero limitato e in rappresentanza di tutti gli oratori coinvolti nel rispetto delle disposizioni anti-Covid), ha detto: "Alzatevi giovani, Cristo ha bisogno di voi, il mondo ha bisogno di giovani generosi e critici. Diventate voi la coscienza del mondo, non criticando tanto per criticare, ma essendo una coscienza critica secondo il Vangelo. Vivete la vostra vita con gioia e passione, perché la vita è bella".

Sogni giganti

Collegandosi al tema dei "Gr.Est. 2021" - "Sogni giganti" -, ispirato al romanzo di Roald Dahl Il Grande Gigante Gentile, il presule ha posto l'accento sul fatto che "mancano oggi sognatori veri", sottolineando - riferisce l'archidiocesi - che "noi non abbiamo bisogno di gente distratta ma di persone che facciano sogni belli che precedono l'aurora. Ciascuno di voi ragazzi è una Parola del Vocabolario di Dio ed è una Parola irripetibile: quella parola la può portare a compimento solo ciascuno di noi, non facendo scintille ma essendo fuoco. Non dobbiamo attirare l'attenzione degli altri facendo scintille ma siamo chiamati a essere Luce, che risplende per indicare Gesù. Cari giovani la Chiesa guarda al futuro e fa affidamento su di voi e sulla riserva di grande speranza che ciascuno di voi incarna. Cari giovani non vendete la vostra libertà ma offritela a Cristo, in una vita splendida, perché sulle orme dei vostri passi possano sempre crescere fiori. Coraggio ragazzi, alzatevi e testimoniate".

Verso la Gmg 2023

l tema dell'alzarsi e del testimoniare ciò che i giovani vedono, trattato dal cardinale Bassetti, è uno dei temi scelti da papa Francesco per il percorso triennale di preparazione delle Giornate Mondiali della Gioventù (Gmg), che culminerà nella celebrazione internazionale dell'evento, in programma a Lisbona per il 2023 ed è anche il titolo della Veglia con l'adorazione eucaristica, che ha caratterizzato l'incontro di San Martino in Campo; Veglia organizzata dagli animatori di tutti gli oratori coordinati da don Daniele Malatacca, dalla segreteria regionale e zonale Anspi, dalla Pastorale diocesana giovanile e dal Coordinamento Oratori Perugini, trasmessa in diretta streaming sui canali social de La Voce e di Umbria Radio InBlu.]]>

PERUGIA - "Cari giovani alzatevi e testimoniate e abbiate sogni grandi nella vostra vita per non giocare mai al ribasso, avendo gli stessi desideri del Signore Gesù. Coltivate sogni di pace, di giustizia, di solidarietà, di bontà, come dice papa Francesco, e custodite sogni per la salvaguardia del creato". Con queste parole il cardinale Gualtiero Bassetti ha affidato, nella serata del primo giugno, presso gli "Oratori Riuniti Anspi Giampiero Morettini" di San Martino in Campo, il mandato ai giovani animatori per il servizio che li attende nelle attività dei "Gr.Est", i "Gruppi Estivi", nelle circa 30 realtà oratoriali dell'archidiocesi di Perugia-Città della Pieve.

800 animatori, 3mila ragazzi, tutto in sicurezza

Realtà che vedranno impegnati 800 tra animatori, educatori e operatori per far trascorrere in serenità le vacanze estive a 3.000 ragazzi, nel rispetto delle norme sanitarie. Si tratta, come ha evidenziato anche il cardinale Bassetti, di un impegno e di un servizio degli oratori offerto a tante famiglie dove possano trovare un ambiente che accoglie, sostiene e accompagna. Il cardinale Bassetti, rivolgendosi ancora agli animatori dei "Gr.Est." (presenti in numero limitato e in rappresentanza di tutti gli oratori coinvolti nel rispetto delle disposizioni anti-Covid), ha detto: "Alzatevi giovani, Cristo ha bisogno di voi, il mondo ha bisogno di giovani generosi e critici. Diventate voi la coscienza del mondo, non criticando tanto per criticare, ma essendo una coscienza critica secondo il Vangelo. Vivete la vostra vita con gioia e passione, perché la vita è bella".

Sogni giganti

Collegandosi al tema dei "Gr.Est. 2021" - "Sogni giganti" -, ispirato al romanzo di Roald Dahl Il Grande Gigante Gentile, il presule ha posto l'accento sul fatto che "mancano oggi sognatori veri", sottolineando - riferisce l'archidiocesi - che "noi non abbiamo bisogno di gente distratta ma di persone che facciano sogni belli che precedono l'aurora. Ciascuno di voi ragazzi è una Parola del Vocabolario di Dio ed è una Parola irripetibile: quella parola la può portare a compimento solo ciascuno di noi, non facendo scintille ma essendo fuoco. Non dobbiamo attirare l'attenzione degli altri facendo scintille ma siamo chiamati a essere Luce, che risplende per indicare Gesù. Cari giovani la Chiesa guarda al futuro e fa affidamento su di voi e sulla riserva di grande speranza che ciascuno di voi incarna. Cari giovani non vendete la vostra libertà ma offritela a Cristo, in una vita splendida, perché sulle orme dei vostri passi possano sempre crescere fiori. Coraggio ragazzi, alzatevi e testimoniate".

Verso la Gmg 2023

l tema dell'alzarsi e del testimoniare ciò che i giovani vedono, trattato dal cardinale Bassetti, è uno dei temi scelti da papa Francesco per il percorso triennale di preparazione delle Giornate Mondiali della Gioventù (Gmg), che culminerà nella celebrazione internazionale dell'evento, in programma a Lisbona per il 2023 ed è anche il titolo della Veglia con l'adorazione eucaristica, che ha caratterizzato l'incontro di San Martino in Campo; Veglia organizzata dagli animatori di tutti gli oratori coordinati da don Daniele Malatacca, dalla segreteria regionale e zonale Anspi, dalla Pastorale diocesana giovanile e dal Coordinamento Oratori Perugini, trasmessa in diretta streaming sui canali social de La Voce e di Umbria Radio InBlu.]]>
L’Afas dona 10mila mascherine ai Grest della diocesi di Perugia https://www.lavoce.it/afas-dona-10mila-mascherine-ai-grest-della-diocesi-di-perugia/ Wed, 08 Jul 2020 17:31:37 +0000 https://www.lavoce.it/?p=57375

L'arcivescovo Gualtiero Bassetti all'incontro dei Grest degli oratori della diocesi con le istituzioni civili

[gallery ids="57383,57384,57385,57386,57387"] "Voi siete come le rondini che lasciano l’inverno per andare incontro alla primavera… Era ora di rimettersi insieme, di ricominciare con un entusiasmo nuovo… Non potevamo andare avanti senza i ragazzi".  Con queste parole l'arcivescovo Gualtiero Bassetti è intervenuto nella mattinata di mercoledì 8 luglio all’incontro dei Grest (Gruppi estivi) degli oratori parrocchiali dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve con i rappresentanti delle istituzioni civili del capoluogo umbro, tenutosi presso l’oratorio “Sentinelle del Mattino” di San Sisto. L'arcivescovo ha paragonato l’inverno al lockdown vissuto nei mesi scorsi e la primavera al ritorno alla normalità quotidiana della vita, affidando anche alle giovani generazioni la “ricostruzione sociale” post-pandemia delle comunità locali dove svolgono un ruolo non secondario gli oratori parrocchiali.

Gli intervenuti

All’incontro, culminato con la consegna di 10mila mascherine per bambini e ragazzi da parte dell’Afas, l’Azienda speciale farmacie del Comune di Perugia, sono intervenuti anche il sindaco Andrea Romizi, il presidente Afas Antonio D'Acunto, la consigliera Afas Cristina Merli, il direttore generale Afas Raimondo Cerquiglini, il responsabile del COP don Riccardo Pascolini, il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile don Luca Delunghi,  il parroco moderatore dell’Unità pastorale di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano don Claudio Regni con i suoi vice don Marco Briziarelli e don Stefano Bazzucchi, già farmacista,  e il coordinatore delloratorio “Sentinelle del Mattino” Daniele Rossi.

La primavera della vita

Il cardinale Bassetti, rivolgendosi a una rappresentanza di giovani animatori dei “Gr.Est.” dei 24 oratori parrocchiali che quest’anno promuovono attività estive da giugno ad agosto, ha detto: "Voi siete le vere rondini, perché c’era bisogno che voi tornaste a fare festa nella parrocchia, negli oratori con i vostri animatori e con i vostri sacerdoti. Voi siete la primavera delle vostre famiglie, delle vostre parrocchie, della nostra città, della nostra Italia, del mondo… Tutti, come le rondini, volate verso la primavera, perché è qualche cosa che ci riscalda dentro e voi siete la primavera della vita, della storia dell’umanità, della bellezza e delle cose buone. Nel mondo c’è bisogno di rondini che guardano grande e lontano, perché ci sono tante cose attorno a noi che non vanno e bisogna cambiarle. E questo voi lo potete fare con il vostro sorriso, volendovi bene nello stare insieme con gioia. Piccole rondini, era ora di ricominciare, di volare davvero verso gli orizzonti belli della vita».

Il primo dispositivo di sicurezza

Prima della consegna da parte dell’Afas delle 10mila mascherine ai Grest il sindaco Romizi ha commentato questo gesto di vicinanza all’importante realtà socio-educativa e culturale degli oratori ricordando che "oggi vengono donati ai Grest dei dispositivi di sicurezza, ma il primo dispositivo di sicurezza siete voi animatori, perché noi abbiamo passato dei mesi terribili ed altri ci attenderanno. Siamo stati costretti anche ad osservare delle regole necessarie di distanziamento sociale, ma che hanno portato tanti danni e tanta solitudine".

La bella energia degli oratori

Soffermandosi sull’importanza sociale e formativa degli oratori, il primo cittadino di Perugia ha detto: "Lo vediamo nei fatti che ci hanno scosso in questi giorni nella nostra terra e che ancor più ci rendono consapevoli dei ruoli che hanno i nostri oratori. Fortunatamente in questi anni ne sono nati diversi in cui si sprigiona una bella energia, grazie a una generazione di nuovi sacerdoti molto appassionata. Tutti loro li ringraziamo perché mettono in sicurezza i nostri giovani". Presentando la donazione Afas il sindaco Romizi si è detto "lieto di questo intervento di carattere sociale portato avanti dalle nostre Farmacie comunali e questo inorgoglisce anche la nostra Amministrazione. Con l’occasione – ha concluso – auguro a tutti i ragazzi di trascorrere un’estate di serenità e anche di ricostruzione interiore nella profondità dei vostri cuori".

L’Afas attenta al sociale

Per l’Afas di Perugia "è stato spontaneo dare un piccolo contributo a questa grande realtà che sono i Grest – ha commentato il presidente Antonio D’Acunto –. Il 'Gruppo estivo' d’oratorio è un ambiente sano, positivo, una realtà importante con cui collaborare". Il presidente, nel ricordare gli accorgimenti da seguire per prevenire il contagio da Covid-19 anche tra giovanissimi, in primis il rispetto del distanziamento sociale, ha ringraziato gli animatori e i responsabili dei Grest confermando la disponibilità a "fornire la nostra azione a realtà sociali come gli oratori, perché l’Afas è un insieme di farmacie del Comune di Perugia che è molto attenta al sociale".]]>

L'arcivescovo Gualtiero Bassetti all'incontro dei Grest degli oratori della diocesi con le istituzioni civili

[gallery ids="57383,57384,57385,57386,57387"] "Voi siete come le rondini che lasciano l’inverno per andare incontro alla primavera… Era ora di rimettersi insieme, di ricominciare con un entusiasmo nuovo… Non potevamo andare avanti senza i ragazzi".  Con queste parole l'arcivescovo Gualtiero Bassetti è intervenuto nella mattinata di mercoledì 8 luglio all’incontro dei Grest (Gruppi estivi) degli oratori parrocchiali dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve con i rappresentanti delle istituzioni civili del capoluogo umbro, tenutosi presso l’oratorio “Sentinelle del Mattino” di San Sisto. L'arcivescovo ha paragonato l’inverno al lockdown vissuto nei mesi scorsi e la primavera al ritorno alla normalità quotidiana della vita, affidando anche alle giovani generazioni la “ricostruzione sociale” post-pandemia delle comunità locali dove svolgono un ruolo non secondario gli oratori parrocchiali.

Gli intervenuti

All’incontro, culminato con la consegna di 10mila mascherine per bambini e ragazzi da parte dell’Afas, l’Azienda speciale farmacie del Comune di Perugia, sono intervenuti anche il sindaco Andrea Romizi, il presidente Afas Antonio D'Acunto, la consigliera Afas Cristina Merli, il direttore generale Afas Raimondo Cerquiglini, il responsabile del COP don Riccardo Pascolini, il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile don Luca Delunghi,  il parroco moderatore dell’Unità pastorale di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano don Claudio Regni con i suoi vice don Marco Briziarelli e don Stefano Bazzucchi, già farmacista,  e il coordinatore delloratorio “Sentinelle del Mattino” Daniele Rossi.

La primavera della vita

Il cardinale Bassetti, rivolgendosi a una rappresentanza di giovani animatori dei “Gr.Est.” dei 24 oratori parrocchiali che quest’anno promuovono attività estive da giugno ad agosto, ha detto: "Voi siete le vere rondini, perché c’era bisogno che voi tornaste a fare festa nella parrocchia, negli oratori con i vostri animatori e con i vostri sacerdoti. Voi siete la primavera delle vostre famiglie, delle vostre parrocchie, della nostra città, della nostra Italia, del mondo… Tutti, come le rondini, volate verso la primavera, perché è qualche cosa che ci riscalda dentro e voi siete la primavera della vita, della storia dell’umanità, della bellezza e delle cose buone. Nel mondo c’è bisogno di rondini che guardano grande e lontano, perché ci sono tante cose attorno a noi che non vanno e bisogna cambiarle. E questo voi lo potete fare con il vostro sorriso, volendovi bene nello stare insieme con gioia. Piccole rondini, era ora di ricominciare, di volare davvero verso gli orizzonti belli della vita».

Il primo dispositivo di sicurezza

Prima della consegna da parte dell’Afas delle 10mila mascherine ai Grest il sindaco Romizi ha commentato questo gesto di vicinanza all’importante realtà socio-educativa e culturale degli oratori ricordando che "oggi vengono donati ai Grest dei dispositivi di sicurezza, ma il primo dispositivo di sicurezza siete voi animatori, perché noi abbiamo passato dei mesi terribili ed altri ci attenderanno. Siamo stati costretti anche ad osservare delle regole necessarie di distanziamento sociale, ma che hanno portato tanti danni e tanta solitudine".

La bella energia degli oratori

Soffermandosi sull’importanza sociale e formativa degli oratori, il primo cittadino di Perugia ha detto: "Lo vediamo nei fatti che ci hanno scosso in questi giorni nella nostra terra e che ancor più ci rendono consapevoli dei ruoli che hanno i nostri oratori. Fortunatamente in questi anni ne sono nati diversi in cui si sprigiona una bella energia, grazie a una generazione di nuovi sacerdoti molto appassionata. Tutti loro li ringraziamo perché mettono in sicurezza i nostri giovani". Presentando la donazione Afas il sindaco Romizi si è detto "lieto di questo intervento di carattere sociale portato avanti dalle nostre Farmacie comunali e questo inorgoglisce anche la nostra Amministrazione. Con l’occasione – ha concluso – auguro a tutti i ragazzi di trascorrere un’estate di serenità e anche di ricostruzione interiore nella profondità dei vostri cuori".

L’Afas attenta al sociale

Per l’Afas di Perugia "è stato spontaneo dare un piccolo contributo a questa grande realtà che sono i Grest – ha commentato il presidente Antonio D’Acunto –. Il 'Gruppo estivo' d’oratorio è un ambiente sano, positivo, una realtà importante con cui collaborare". Il presidente, nel ricordare gli accorgimenti da seguire per prevenire il contagio da Covid-19 anche tra giovanissimi, in primis il rispetto del distanziamento sociale, ha ringraziato gli animatori e i responsabili dei Grest confermando la disponibilità a "fornire la nostra azione a realtà sociali come gli oratori, perché l’Afas è un insieme di farmacie del Comune di Perugia che è molto attenta al sociale".]]>
Grest 2019 a Ponte d’Oddi. Le testimonianze di animatori ed educatori https://www.lavoce.it/grest-ponte-doddi/ Wed, 17 Jul 2019 16:28:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54908 ponte

Celeste, Simone e Costanza, animatori

La nostra esperienza con il Grest è iniziata quando eravamo piccoli. Quando eravamo noi i bambini da animare, vedevamo nei nostri animatori un punto di riferimento; loro ci regalavano tante emozioni e tanto divertimento ed è per questo che una volta diventati grandi, abbiamo deciso d’intraprendere il percorso “dall’altra parte”, e quindi di diventare animatori! Quest’anno il tema è stato L’Isola che c’è, e come ogni anno ci ha permesso di scoprire qualche cosa di noi che davamo per scontato. Fin da quando eravamo piccoli ci hanno insegnato a non smettere mai di sognare ed è stata proprio questa la base sulla quale abbiamo incentrato il nostro rapporto con i bambini. Ma il grest non è solo emozioni e divertimento: ci ha dato l’opportunità di fare gruppo tra di noi, di conoscerci, di imparare a prendere decisioni insieme e di condividere quello che accadeva quotidianamente con i bambini! Alla fine di questa bellissima esperienza ci siamo resi conto che anche se noi eravamo partiti con la convinzione di “dare” molto a questi bambini, in realtà siamo stati noi a ricevere davvero tanto da tutti loro.

Glenda, coordinatrice

Che dire? Non è semplice descrivere il Grest in poche righe. È un concentrato di emozioni e di relazioni. Nonostante nella nostra parrocchia il Grest abbia oramai una lunga storia di vita (questo è stato il tredicesimo grest svolto), come ogni anno è stata un’occasione unica, che ha coinvolto tutta la parrocchia. Durante le ultime tre settimane di giugno il parco del quartiere si è colorato di rosso, di blu e di giallo e tutti gli abitanti hanno potuto osservare – chi da vicino, e chi da lontano – la bellezza di questi bambini che guidati dai loro animatori, rallegravano le mattinate. Tanti sono stati gli animatori che hanno deciso di regalare il proprio tempo per la gioia dei più piccoli che anche quest’anno sono stati davvero tanti. Vari sono stati gli adulti che in diversi modi hanno collaborato alla realizzazione di queste settimane che hanno portato nel nostro quartiere una bellissima testimonianza di chiesa viva, di chiesa giovane.   

Glenda  Grasselli

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Celeste, Simone e Costanza, animatori

La nostra esperienza con il Grest è iniziata quando eravamo piccoli. Quando eravamo noi i bambini da animare, vedevamo nei nostri animatori un punto di riferimento; loro ci regalavano tante emozioni e tanto divertimento ed è per questo che una volta diventati grandi, abbiamo deciso d’intraprendere il percorso “dall’altra parte”, e quindi di diventare animatori! Quest’anno il tema è stato L’Isola che c’è, e come ogni anno ci ha permesso di scoprire qualche cosa di noi che davamo per scontato. Fin da quando eravamo piccoli ci hanno insegnato a non smettere mai di sognare ed è stata proprio questa la base sulla quale abbiamo incentrato il nostro rapporto con i bambini. Ma il grest non è solo emozioni e divertimento: ci ha dato l’opportunità di fare gruppo tra di noi, di conoscerci, di imparare a prendere decisioni insieme e di condividere quello che accadeva quotidianamente con i bambini! Alla fine di questa bellissima esperienza ci siamo resi conto che anche se noi eravamo partiti con la convinzione di “dare” molto a questi bambini, in realtà siamo stati noi a ricevere davvero tanto da tutti loro.

Glenda, coordinatrice

Che dire? Non è semplice descrivere il Grest in poche righe. È un concentrato di emozioni e di relazioni. Nonostante nella nostra parrocchia il Grest abbia oramai una lunga storia di vita (questo è stato il tredicesimo grest svolto), come ogni anno è stata un’occasione unica, che ha coinvolto tutta la parrocchia. Durante le ultime tre settimane di giugno il parco del quartiere si è colorato di rosso, di blu e di giallo e tutti gli abitanti hanno potuto osservare – chi da vicino, e chi da lontano – la bellezza di questi bambini che guidati dai loro animatori, rallegravano le mattinate. Tanti sono stati gli animatori che hanno deciso di regalare il proprio tempo per la gioia dei più piccoli che anche quest’anno sono stati davvero tanti. Vari sono stati gli adulti che in diversi modi hanno collaborato alla realizzazione di queste settimane che hanno portato nel nostro quartiere una bellissima testimonianza di chiesa viva, di chiesa giovane.   

Glenda  Grasselli

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Grest 2019 a Casaglia. Maria, coordinatrice https://www.lavoce.it/grest-casaglia-maria/ Thu, 11 Jul 2019 11:50:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54843 maria

Da quando ho avuto l’occasione di diventare animatrice del grest  ad oggi, in cui soprattutto invece mi ritrovo un po’ a coordinare i nuovi animatori, non smetto mai di chiedermi cosa porti degli adolescenti che hanno appena concluso un faticoso anno di scuola, tra la sveglia presto, interrogazioni e verifiche, il lunedi mattina subito dopo l’inizio della libertà, a rimettersi  in gioco;  è stato bello vedere come  ogni mattina, nonostante la stanchezza, accoglievano ogni singolo bambino con il sorriso e come, con un’energia non così scontata, lo portino per tutto il giorno. Non nascondo che giorno dopo giorno la fatica si è fatta sentire: sicuramente fatica fisica,tra una partitella e i vari giochi, ma soprattutto mentale, in quanto si diventa forse per la prima volta veramente responsabile e complice dei sogni, delle necessità ,insomma della vita di qualcun altro e gratuitamente. E’ stato bello vedere spesso gli animatori mettersi da una parte con qualche bambino più in difficoltà o triste per qualche motivo, come riuscisse a parlarci e a dare consigli come un fratello maggiore, quindi andando oltre la differenza di età. Il grest nella nostra piccola parrocchia è anche un momento in cui le generazioni si incontrano: a parte i giovani e giovanissimi, ci sono le signore che aiutano in cucina, ormai le nonne e le mamme del grest, per non parlare dell’aiuto indispensabile di alcuni genitori che a turno hanno dedicato intere mattinate, rendendosi disponibili per qualsiasi necessità. Come esempio di questa unione un po’ di tutte le età, ricordo benissimo il giorno in cui una delle coordinatrici adulte ha portato lana e ferri, e contro ogni aspettativa un bel gruppetto di ragazzi, animatori compresi ,si sono messi a imparare le varie tecniche . Insomma veramente 2 settimane in cui non solo i bambini sono coinvolti, ma un po’ tutta la parrocchia.

Maria Leucci

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maria

Da quando ho avuto l’occasione di diventare animatrice del grest  ad oggi, in cui soprattutto invece mi ritrovo un po’ a coordinare i nuovi animatori, non smetto mai di chiedermi cosa porti degli adolescenti che hanno appena concluso un faticoso anno di scuola, tra la sveglia presto, interrogazioni e verifiche, il lunedi mattina subito dopo l’inizio della libertà, a rimettersi  in gioco;  è stato bello vedere come  ogni mattina, nonostante la stanchezza, accoglievano ogni singolo bambino con il sorriso e come, con un’energia non così scontata, lo portino per tutto il giorno. Non nascondo che giorno dopo giorno la fatica si è fatta sentire: sicuramente fatica fisica,tra una partitella e i vari giochi, ma soprattutto mentale, in quanto si diventa forse per la prima volta veramente responsabile e complice dei sogni, delle necessità ,insomma della vita di qualcun altro e gratuitamente. E’ stato bello vedere spesso gli animatori mettersi da una parte con qualche bambino più in difficoltà o triste per qualche motivo, come riuscisse a parlarci e a dare consigli come un fratello maggiore, quindi andando oltre la differenza di età. Il grest nella nostra piccola parrocchia è anche un momento in cui le generazioni si incontrano: a parte i giovani e giovanissimi, ci sono le signore che aiutano in cucina, ormai le nonne e le mamme del grest, per non parlare dell’aiuto indispensabile di alcuni genitori che a turno hanno dedicato intere mattinate, rendendosi disponibili per qualsiasi necessità. Come esempio di questa unione un po’ di tutte le età, ricordo benissimo il giorno in cui una delle coordinatrici adulte ha portato lana e ferri, e contro ogni aspettativa un bel gruppetto di ragazzi, animatori compresi ,si sono messi a imparare le varie tecniche . Insomma veramente 2 settimane in cui non solo i bambini sono coinvolti, ma un po’ tutta la parrocchia.

Maria Leucci

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Grest 2019 a Olmo. Marta, animatrice https://www.lavoce.it/grest-olmo-marta/ Thu, 11 Jul 2019 11:22:31 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54839 marta

Peter Pan è stato il mio primo grest da animatrice, preceduto da molti in cui anche io sono stata una piccola peste da intrattenere e far divertire. Come esperienza è stata molto importante sia a livello interiore, sia a livello sociale che spirituale in quanto il legame d'amicizia che unisce gli animatori piano piano si fortifica grazie alla fede che è un po' alla base di tutto ciò che facciamo: essere un educatore cristiano che possa fare da esempio per i più piccoli. I bambini si sono divertiti tanto e lo si notava dai loro visi, dai loro sorrisi e dalla loro volontà nel partecipare ai giochi, ai laboratori e anche ai momenti di preghiera in quanto al mattino il sacerdote leggeva un pezzo del Vangelo e l'animatore provvedeva a far recepire ai bambini il messaggio del passo letto che poi era alla base di tutto i giochi che avrebbero fatto in giornata. Un esempio è il tema dell'amicizia grazie al quale tutti i giochi della giornata erano a coppie o di gruppo. Ci sono stati alcuni momenti difficili, momenti in cui volevo andare via perché la fatica che c'era dietro quelle giornate organizzate per bene era sempre sommata allo stress giornaliero. Però mi fermavo e ripensavo a cosa avevamo donato a questi bambini e alle loro facce stanche ma felici che si allontanavano dal sagrato della chiesa accanto ai loro genitori e subito quel pensiero passava, lo stress c'era ma non era mai tale da farmi fermare. Molti momenti sono serviti per conoscere i bambini, come il pranzo, i balli la mattina, il grande gioco che non sfinisce i bambini ma li entusiasma ancora di più ed i vari laboratori. Ci sono state molte giornate particolarmente belle come l'incontro con tutti i grest a Pian di Massiano, la gita al lago o ancora l'ultimo giorno di queste due settimane in cui abbiamo fatto giochi ad acqua. Con i giochi ad acqua i bambini si sono divertiti tantissimo soprattutto quando a loro insaputa li abbiamo fatti mettere al sole in un cerchio da noi creato e li abbiamo bagnati tutti con gavettoni e pistole ad acqua. Alla sera poi, una festa conclusiva con tanto di scenetta finale in quanto ogni giorno veniva mostrata ai bambini una scenetta creata e fatta dagli animatori inerente al tema annuale del Grest ovvero Peter Pan. È stata un'esperienza molto bella e per quanto faticosa molto utile, che si deve provare assolutamente!

 Marta Campanile

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marta

Peter Pan è stato il mio primo grest da animatrice, preceduto da molti in cui anche io sono stata una piccola peste da intrattenere e far divertire. Come esperienza è stata molto importante sia a livello interiore, sia a livello sociale che spirituale in quanto il legame d'amicizia che unisce gli animatori piano piano si fortifica grazie alla fede che è un po' alla base di tutto ciò che facciamo: essere un educatore cristiano che possa fare da esempio per i più piccoli. I bambini si sono divertiti tanto e lo si notava dai loro visi, dai loro sorrisi e dalla loro volontà nel partecipare ai giochi, ai laboratori e anche ai momenti di preghiera in quanto al mattino il sacerdote leggeva un pezzo del Vangelo e l'animatore provvedeva a far recepire ai bambini il messaggio del passo letto che poi era alla base di tutto i giochi che avrebbero fatto in giornata. Un esempio è il tema dell'amicizia grazie al quale tutti i giochi della giornata erano a coppie o di gruppo. Ci sono stati alcuni momenti difficili, momenti in cui volevo andare via perché la fatica che c'era dietro quelle giornate organizzate per bene era sempre sommata allo stress giornaliero. Però mi fermavo e ripensavo a cosa avevamo donato a questi bambini e alle loro facce stanche ma felici che si allontanavano dal sagrato della chiesa accanto ai loro genitori e subito quel pensiero passava, lo stress c'era ma non era mai tale da farmi fermare. Molti momenti sono serviti per conoscere i bambini, come il pranzo, i balli la mattina, il grande gioco che non sfinisce i bambini ma li entusiasma ancora di più ed i vari laboratori. Ci sono state molte giornate particolarmente belle come l'incontro con tutti i grest a Pian di Massiano, la gita al lago o ancora l'ultimo giorno di queste due settimane in cui abbiamo fatto giochi ad acqua. Con i giochi ad acqua i bambini si sono divertiti tantissimo soprattutto quando a loro insaputa li abbiamo fatti mettere al sole in un cerchio da noi creato e li abbiamo bagnati tutti con gavettoni e pistole ad acqua. Alla sera poi, una festa conclusiva con tanto di scenetta finale in quanto ogni giorno veniva mostrata ai bambini una scenetta creata e fatta dagli animatori inerente al tema annuale del Grest ovvero Peter Pan. È stata un'esperienza molto bella e per quanto faticosa molto utile, che si deve provare assolutamente!

 Marta Campanile

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Grest 2019 a Prepo. Le testimonianze di animatori, genitori e coordinatori https://www.lavoce.it/grest-prepo-testimonianze/ https://www.lavoce.it/grest-prepo-testimonianze/#comments Thu, 04 Jul 2019 13:49:55 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54821

Suor Roberta, coordinatrice

191 bambini delle elementari; 75 ragazzi dal primo al quarto superiore (le Sentinelle), 15 adulti del servizio PIMPA e tre coordinatori. Sono i numeri del Grest dell’oratorio “San Giovanni Paolo II” (GP2) dell’Unità Pastorale formata dalle parrocchie di Prepo – Ponte della Pietra – San Faustino. Tre settimane sul prato del GP2 o pigiati dentro le sale del Centro Pastorale, polvere, sudore, musica, merende, giochi, acqua, catechesi, adorazione del Santissimo intronizzato nella tenda sul prato, magliette, gioia, stanchezza, gratitudine. Al termine di questa impresa credo che la cosa che maggiormente resta sia la gratitudine. Mai come durante il Grest siamo consapevoli che le forze sono impari rispetto al compito affidatoci, rispetto alle incognite, alle responsabilità. Una città di relazioni e di soggetti i più differenti che condividono spazi e tempi ciascuno portando un bagaglio di gioie e di dolori, di incertezze e timori che rendono la miscela-grest esplosiva, umanamente parlando. Eppure anche quest’anno siamo qui a rendere grazie a Dio perché ha avuto cura di tutti e di ciascuno, ha trasformato inconvenienti in opportunità, ha asciugato lacrime e riannodato rapporti, ci ha protetti dai pericoli e a tutti, a tutti davvero, ha dato la possibilità di dare il meglio di sé. Potremmo dire di questa azione educativa che, anche solo per i numeri è enorme nell’economia di un quartiere, ma preferiamo dire che tutto questo lavoro è segno e manifestazione di un amore che ci precede e ci motiva, che fattosi conoscere da noi ci dona lo zelo per portarlo ad altri. Perché in grest è una semina, un campo dove il Signore trova occasione per toccare i piccoli (tanti, troppi, già segnati dal disagio di famiglie tribolate) e tutti, una semina che certamente porterà frutto, a suo tempo e nel modo opportuno, per ciascuno. Ecco allora la gratitudine: per quello che abbiamo sperimentato e per quello che, certamente, continuerà ad operare, perché i semi gettati, germoglieranno. E già lavoriamo al nuovo grest, il Maior, dei ragazzi delle medie e al campo di quelli delle superiori.

Suor Roberta Vinerba

 

Chiara, animatrice

Mi è stato chiesto di descrivere cosa è stato per me il grest, e non troverò mai le parole giuste che esprimano veramente che esperienza sia. Più di 60 ragazzi, pronti a servire i più piccoli, oltre 160 bambini, felici di giocare e di ascoltare la parola di Dio, e tante “Pimpe” capaci di trattarci come figli. In questi 15 giorni mi sono spesso messa da parte per guardare i sorrisi dei bambini e la gioia nei volti delle Sentinelle, per portarli come ricordo negli anni futuri. Il Grest è la vera testimonianza che “Servire è regnare”, che ciò che si fa per amore per altri vale più di qualsiasi cosa. Non nego che è stato faticoso organizzare giorno per giorno, nonostante il caldo, la stanchezza, le incomprensioni e le discussioni, ma ogni fatica è stata ricompensata, da tutti i ringraziamenti ricevuti dai genitori e dai visi dei bambini. Non sono mancati momenti di gioia, di risate e di puro divertimento, che hanno sciolto i nodi tra noi, perché non tramonti il sole sopra la divisione. Questo però è stato per me l’ultimo anno, perché in fondo tutte le cose belle hanno una fine.  Riporterò ogni abbraccio, e ogni risata, e ogni pianto perché infondo il Grest non è solo giocare, è qualcosa di più, ed è questo quello che fa la differenza. Se mi chiedessero: cosa è il Grest? Risponderei, che è  l’esperienza che tutti i bambini dovrebbero fare, e spero che faccia nascere in loro, com’è successo a me, la voglia di diventare una Sentinella per donarsi agli altri, come noi abbiamo fatto con loro. Raccontare 15 giorni di servizio è difficile, soprattutto perché va vissuto sulla propria pelle! Ringrazio il mio oratorio, che è la mia seconda famiglia, per avermi regalato tutto ciò! So che dietro a tutto c’è Dio, ma senza di loro non l’avrei mai scoperto! 

Chiara Verdiani (Sentinella)

  [gallery columns="5" ids="54822,54823,54824,54825,54826"]

Il Papà di Mariluce

“Grazie per lo Junior Grest, Mariluce ha fatto una bellissima esperienza. Grazie a tutti.” Partiamo dalla fine, dal messaggio ringraziamento a tutte le sentinelle, alla P.I.M.PA (Pronto Intervento Mal di Pancia) al Coordinatore al responsabile della pastorale! Anche quest’anno il Grest nel mio Oratorio si è concluso, e mia figlia ha finito quello delle elementari!!!  Perché quest’anno si raddoppia c’è la novità del Grest per i ragazzini delle medie! Orde di bambini che scorrazzano sul pratone divenuto polvere e sotto l’ombra degli olivi secolari. A pascere le pecorelle dei ragazzi poco più anziani: le Sentinelle! Perché è certo che “Servire è regnare!” e quelle settimane di servizio sono una fonte di infinita Grazia per tutti. E quindi niente, la scuola è finita ma lei Mariluce vuole arrivare in perfetto orario, orologio fucsia fiammante al polso “Papà andiamo che è tardi!...”  “Ma sono le 8.05!  Dai mica al Grest suona la campanella!” (Sguardo di sufficienza) Corro. Appena arrivati al parcheggio, apre lo sportello e vola come Peter Pan, appello istantaneo, che ormai i ragazzi riconoscono 170 volti in 1 secondo e mezzo e si dilegua in mezzo alle magliette colorate sul prato ancora fresco! Si perché il nostro Oratorio è comunità di persone in cui tutti si riconoscono, ed insieme cercano Gesù. Perché come ci disse Giovanni Paolo II alla GMG del 2000 a noi un po' più vecchietti (Che ne sanno i 2000!) “è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae" Ma come trovarlo? Dove cercarlo? Come riuscire a farlo incontrare ai nostri figli?  Con un gavettone al Grest! Si si avete letto bene! Con una cosa semplice ma allo stesso tempo sconvolgente. Credo che mia figlia abbia fatto esperienza di Gesù al Grest con i gavettoni delle Sentinelle, con il gavettone che cadendo a terra gli ha sporcato le scarpe di fango, con il gavettone che in testa gli ha infradiciato i capelli, con il budello dell’acqua che gli hanno schizzato addosso mentre era a cavalcioni sulla Sentinella! Tutto raccontato con nomi cognomi e dovizia di particolari! Si perché Dio è nel cuore di tutti gli uomini, Dio si trova in una piccolissima stanza del nostro cuore, chiusa con una porticina ed una chiave piccola piccola, che se non la trovi “avoglia” tu a spiegare a raccontare: nisba niet! Per i ragazzi, per i nostri figli, il compito del genitore, della sentinella, dell’educatore, del sacerdote è proprio quello di riuscire a trovare questa piccola chiave per aprire la porta del cuore, solo aprire, guai ad entrarvi dentro, guai a varcare la soglia della parte più intima dell’uomo. Sarebbe una follia vedere cosà c’è lì dentro per un altro uomo, nell’infinito del nostro cuore, solo Gesù (e con l’aiuto di sua Madre per i casi più ostici) è capace di entrare e far Luce per trovare Dio dentro ciascuno di noi! [caption id="attachment_54827" align="aligncenter" width="359"] Lettera di Giacomo Burnelli, 8 anni[/caption]

Rebecca, animatrice

Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa su un’esperienza che per me è appena finita dopo ben 4 anni di servizio… questa esperienza si chiama Grest.  Non so se tutti la conoscono e a dire la verità io ho avuto la fortuna di viverla sotto due punti di vista: quello di una bambina, che non era mai felice di andarci ma che alla fine si divertiva, e dopo 3 anni, quello di una Sentinella che in questi anni lo ha vissuto in maniera completamente diversa da quella bambina che ero. Negli anni ho capito quanto fosse importante preparare pomeriggi su pomeriggi, dopo una mattinata sotto il sole, tutte quelle giornate per più di 150 bambini dei quali l’unico pensiero era divertirsi. Nonostante questo ho capito l’importanza di dare il buon esempio, perché questo siamo noi per loro, un esempio! E proprio per questo spendevamo anche del tempo nel preparare delle catechesi brevi ma che gli arrivassero come noi le ricevevamo durante tutto l’anno per fargli capire l’importanza che c’è più gioia nel dare che nel ricevere perché questo è quello che ci viene detto e che se lo scopri e capisci quanto sia vero, non smetterai mai di farlo, neanche quando un servizio come questo volge al termine! Quest’anno è stato sicuramente diverso perché ogni momento l’ho visto e vissuto con uno sguardo diverso in quanto sapevo che era l’ultimo, spesso mi scoprivo a provare: felicità misto a tristezza e nostalgia.  Finisce un tempo, un capitolo della mia vita che per me è stato molto importante perché in questo tempo sono cambiata io come persona, ho imparato ad esprimere meglio i miei sentimenti, a saperli leggere, tutto ciò grazie al grest e alle Sentinelle e ringrazio Dio per avermeli donati e tutti i miei responsabili che mi hanno aiutato nel mio percorso.

Rebecca Stella (Sentinella)

[caption id="attachment_54829" align="aligncenter" width="400"] Il Grest visto da Caterina D'Andola, 9 anni[/caption]  

Monica, una "Pimpa"

Monica e Roberto, Enrica, Sabrina, Maria Grazia, Roberto, Mimma, Martina, Giovanni, Anna e Rolando, Maria Rita, Cristina, Simona, Alessandra: le PIMPE (Pronto Intervento Mal di Pancia Ambiguo). Siamo noi: nonni e genitori che accompagnano i figli al grest, ragazzi ormai diventati adulti che quando erano piccoli erano Sentinelle. Ci accomuna l'aver visto una bellezza e il desiderio di restare in quel contesto che ci fa brillare gli occhi. Così è nato il nostro servizio. Come una mamma e un papà che prepara la merenda e il pranzo in casa, che mette un cerotto su una feritina o consola il proprio figlio caduto, così facciamo la stessa cosa ma in una famiglia allargata, con 200 figli che sono lì a giocare, pregano e stanno insieme. È vero che c'è più gioia nel dare che nel ricevere ma è anche vero che abbiamo ricevuto tanto. Seppur siamo noi, nel nostro servizio ad accogliere e prenderci cura dei ragazzi, sono loro, bambini e Sentinelle i primi a dimostrarci l'amore gratuito di Gesù, con un buongiorno, un abbraccio o una chiacchiera. Come dice l'inno "Noi" del nostro oratorio "questa è la mia casa e non mi muovo da qui". Ci sentiamo a casa, è la nostra famiglia allargata, e come in tutte le famiglie ci sono i nonni, le mamme i papà gli zii, i cucini i nipoti. E noi questo facciamo, stiamo in famiglia con la gioia di stare insieme. Sperimentiamo l'amore di Dio guardandolo negli occhi dei ragazzi che Lui ci ha affidato.

Monica Poeta

(PIMPA)

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Suor Roberta, coordinatrice

191 bambini delle elementari; 75 ragazzi dal primo al quarto superiore (le Sentinelle), 15 adulti del servizio PIMPA e tre coordinatori. Sono i numeri del Grest dell’oratorio “San Giovanni Paolo II” (GP2) dell’Unità Pastorale formata dalle parrocchie di Prepo – Ponte della Pietra – San Faustino. Tre settimane sul prato del GP2 o pigiati dentro le sale del Centro Pastorale, polvere, sudore, musica, merende, giochi, acqua, catechesi, adorazione del Santissimo intronizzato nella tenda sul prato, magliette, gioia, stanchezza, gratitudine. Al termine di questa impresa credo che la cosa che maggiormente resta sia la gratitudine. Mai come durante il Grest siamo consapevoli che le forze sono impari rispetto al compito affidatoci, rispetto alle incognite, alle responsabilità. Una città di relazioni e di soggetti i più differenti che condividono spazi e tempi ciascuno portando un bagaglio di gioie e di dolori, di incertezze e timori che rendono la miscela-grest esplosiva, umanamente parlando. Eppure anche quest’anno siamo qui a rendere grazie a Dio perché ha avuto cura di tutti e di ciascuno, ha trasformato inconvenienti in opportunità, ha asciugato lacrime e riannodato rapporti, ci ha protetti dai pericoli e a tutti, a tutti davvero, ha dato la possibilità di dare il meglio di sé. Potremmo dire di questa azione educativa che, anche solo per i numeri è enorme nell’economia di un quartiere, ma preferiamo dire che tutto questo lavoro è segno e manifestazione di un amore che ci precede e ci motiva, che fattosi conoscere da noi ci dona lo zelo per portarlo ad altri. Perché in grest è una semina, un campo dove il Signore trova occasione per toccare i piccoli (tanti, troppi, già segnati dal disagio di famiglie tribolate) e tutti, una semina che certamente porterà frutto, a suo tempo e nel modo opportuno, per ciascuno. Ecco allora la gratitudine: per quello che abbiamo sperimentato e per quello che, certamente, continuerà ad operare, perché i semi gettati, germoglieranno. E già lavoriamo al nuovo grest, il Maior, dei ragazzi delle medie e al campo di quelli delle superiori.

Suor Roberta Vinerba

 

Chiara, animatrice

Mi è stato chiesto di descrivere cosa è stato per me il grest, e non troverò mai le parole giuste che esprimano veramente che esperienza sia. Più di 60 ragazzi, pronti a servire i più piccoli, oltre 160 bambini, felici di giocare e di ascoltare la parola di Dio, e tante “Pimpe” capaci di trattarci come figli. In questi 15 giorni mi sono spesso messa da parte per guardare i sorrisi dei bambini e la gioia nei volti delle Sentinelle, per portarli come ricordo negli anni futuri. Il Grest è la vera testimonianza che “Servire è regnare”, che ciò che si fa per amore per altri vale più di qualsiasi cosa. Non nego che è stato faticoso organizzare giorno per giorno, nonostante il caldo, la stanchezza, le incomprensioni e le discussioni, ma ogni fatica è stata ricompensata, da tutti i ringraziamenti ricevuti dai genitori e dai visi dei bambini. Non sono mancati momenti di gioia, di risate e di puro divertimento, che hanno sciolto i nodi tra noi, perché non tramonti il sole sopra la divisione. Questo però è stato per me l’ultimo anno, perché in fondo tutte le cose belle hanno una fine.  Riporterò ogni abbraccio, e ogni risata, e ogni pianto perché infondo il Grest non è solo giocare, è qualcosa di più, ed è questo quello che fa la differenza. Se mi chiedessero: cosa è il Grest? Risponderei, che è  l’esperienza che tutti i bambini dovrebbero fare, e spero che faccia nascere in loro, com’è successo a me, la voglia di diventare una Sentinella per donarsi agli altri, come noi abbiamo fatto con loro. Raccontare 15 giorni di servizio è difficile, soprattutto perché va vissuto sulla propria pelle! Ringrazio il mio oratorio, che è la mia seconda famiglia, per avermi regalato tutto ciò! So che dietro a tutto c’è Dio, ma senza di loro non l’avrei mai scoperto! 

Chiara Verdiani (Sentinella)

  [gallery columns="5" ids="54822,54823,54824,54825,54826"]

Il Papà di Mariluce

“Grazie per lo Junior Grest, Mariluce ha fatto una bellissima esperienza. Grazie a tutti.” Partiamo dalla fine, dal messaggio ringraziamento a tutte le sentinelle, alla P.I.M.PA (Pronto Intervento Mal di Pancia) al Coordinatore al responsabile della pastorale! Anche quest’anno il Grest nel mio Oratorio si è concluso, e mia figlia ha finito quello delle elementari!!!  Perché quest’anno si raddoppia c’è la novità del Grest per i ragazzini delle medie! Orde di bambini che scorrazzano sul pratone divenuto polvere e sotto l’ombra degli olivi secolari. A pascere le pecorelle dei ragazzi poco più anziani: le Sentinelle! Perché è certo che “Servire è regnare!” e quelle settimane di servizio sono una fonte di infinita Grazia per tutti. E quindi niente, la scuola è finita ma lei Mariluce vuole arrivare in perfetto orario, orologio fucsia fiammante al polso “Papà andiamo che è tardi!...”  “Ma sono le 8.05!  Dai mica al Grest suona la campanella!” (Sguardo di sufficienza) Corro. Appena arrivati al parcheggio, apre lo sportello e vola come Peter Pan, appello istantaneo, che ormai i ragazzi riconoscono 170 volti in 1 secondo e mezzo e si dilegua in mezzo alle magliette colorate sul prato ancora fresco! Si perché il nostro Oratorio è comunità di persone in cui tutti si riconoscono, ed insieme cercano Gesù. Perché come ci disse Giovanni Paolo II alla GMG del 2000 a noi un po' più vecchietti (Che ne sanno i 2000!) “è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae" Ma come trovarlo? Dove cercarlo? Come riuscire a farlo incontrare ai nostri figli?  Con un gavettone al Grest! Si si avete letto bene! Con una cosa semplice ma allo stesso tempo sconvolgente. Credo che mia figlia abbia fatto esperienza di Gesù al Grest con i gavettoni delle Sentinelle, con il gavettone che cadendo a terra gli ha sporcato le scarpe di fango, con il gavettone che in testa gli ha infradiciato i capelli, con il budello dell’acqua che gli hanno schizzato addosso mentre era a cavalcioni sulla Sentinella! Tutto raccontato con nomi cognomi e dovizia di particolari! Si perché Dio è nel cuore di tutti gli uomini, Dio si trova in una piccolissima stanza del nostro cuore, chiusa con una porticina ed una chiave piccola piccola, che se non la trovi “avoglia” tu a spiegare a raccontare: nisba niet! Per i ragazzi, per i nostri figli, il compito del genitore, della sentinella, dell’educatore, del sacerdote è proprio quello di riuscire a trovare questa piccola chiave per aprire la porta del cuore, solo aprire, guai ad entrarvi dentro, guai a varcare la soglia della parte più intima dell’uomo. Sarebbe una follia vedere cosà c’è lì dentro per un altro uomo, nell’infinito del nostro cuore, solo Gesù (e con l’aiuto di sua Madre per i casi più ostici) è capace di entrare e far Luce per trovare Dio dentro ciascuno di noi! [caption id="attachment_54827" align="aligncenter" width="359"] Lettera di Giacomo Burnelli, 8 anni[/caption]

Rebecca, animatrice

Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa su un’esperienza che per me è appena finita dopo ben 4 anni di servizio… questa esperienza si chiama Grest.  Non so se tutti la conoscono e a dire la verità io ho avuto la fortuna di viverla sotto due punti di vista: quello di una bambina, che non era mai felice di andarci ma che alla fine si divertiva, e dopo 3 anni, quello di una Sentinella che in questi anni lo ha vissuto in maniera completamente diversa da quella bambina che ero. Negli anni ho capito quanto fosse importante preparare pomeriggi su pomeriggi, dopo una mattinata sotto il sole, tutte quelle giornate per più di 150 bambini dei quali l’unico pensiero era divertirsi. Nonostante questo ho capito l’importanza di dare il buon esempio, perché questo siamo noi per loro, un esempio! E proprio per questo spendevamo anche del tempo nel preparare delle catechesi brevi ma che gli arrivassero come noi le ricevevamo durante tutto l’anno per fargli capire l’importanza che c’è più gioia nel dare che nel ricevere perché questo è quello che ci viene detto e che se lo scopri e capisci quanto sia vero, non smetterai mai di farlo, neanche quando un servizio come questo volge al termine! Quest’anno è stato sicuramente diverso perché ogni momento l’ho visto e vissuto con uno sguardo diverso in quanto sapevo che era l’ultimo, spesso mi scoprivo a provare: felicità misto a tristezza e nostalgia.  Finisce un tempo, un capitolo della mia vita che per me è stato molto importante perché in questo tempo sono cambiata io come persona, ho imparato ad esprimere meglio i miei sentimenti, a saperli leggere, tutto ciò grazie al grest e alle Sentinelle e ringrazio Dio per avermeli donati e tutti i miei responsabili che mi hanno aiutato nel mio percorso.

Rebecca Stella (Sentinella)

[caption id="attachment_54829" align="aligncenter" width="400"] Il Grest visto da Caterina D'Andola, 9 anni[/caption]  

Monica, una "Pimpa"

Monica e Roberto, Enrica, Sabrina, Maria Grazia, Roberto, Mimma, Martina, Giovanni, Anna e Rolando, Maria Rita, Cristina, Simona, Alessandra: le PIMPE (Pronto Intervento Mal di Pancia Ambiguo). Siamo noi: nonni e genitori che accompagnano i figli al grest, ragazzi ormai diventati adulti che quando erano piccoli erano Sentinelle. Ci accomuna l'aver visto una bellezza e il desiderio di restare in quel contesto che ci fa brillare gli occhi. Così è nato il nostro servizio. Come una mamma e un papà che prepara la merenda e il pranzo in casa, che mette un cerotto su una feritina o consola il proprio figlio caduto, così facciamo la stessa cosa ma in una famiglia allargata, con 200 figli che sono lì a giocare, pregano e stanno insieme. È vero che c'è più gioia nel dare che nel ricevere ma è anche vero che abbiamo ricevuto tanto. Seppur siamo noi, nel nostro servizio ad accogliere e prenderci cura dei ragazzi, sono loro, bambini e Sentinelle i primi a dimostrarci l'amore gratuito di Gesù, con un buongiorno, un abbraccio o una chiacchiera. Come dice l'inno "Noi" del nostro oratorio "questa è la mia casa e non mi muovo da qui". Ci sentiamo a casa, è la nostra famiglia allargata, e come in tutte le famiglie ci sono i nonni, le mamme i papà gli zii, i cucini i nipoti. E noi questo facciamo, stiamo in famiglia con la gioia di stare insieme. Sperimentiamo l'amore di Dio guardandolo negli occhi dei ragazzi che Lui ci ha affidato.

Monica Poeta

(PIMPA)

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https://www.lavoce.it/grest-prepo-testimonianze/feed/ 1
Grest 2019 nell’Up 2 Perugia. Federico e Camilla, educatori https://www.lavoce.it/grest-federico-camilla/ Thu, 04 Jul 2019 13:00:34 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54814 camilla

Per quest’estate l’Oratorio “Tipi Loschi di Pigi,” che riunisce le parrocchie della 2° Unità pastorale, ha introdotto una novità: oltre alla classica proposta di Grest per i bambini delle elementari c’è stata  parallelamente quella di un gruppo estivo esclusivamente per i ragazzi delle medie. Tutto è iniziato Lunedì 10 Giugno e si è concluso Venerdì 28 Giugno, 3 settimane intense che hanno lasciato il segno. Nelle prime due settimane il luogo principale di azione è stato il Centro Shalom sito in Via Quieta, qui 35 ragazzi delle medie si sono ritrovati dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 16.  I ragazzi hanno affrontato il tema scelto dalla Diocesi vale a dire Peter Pan ma in particolare si sono soffermati sulla crescita, un argomento che li riguarda da vicino, e in questo l’esempio proposto non è stato lo scanzonato eterno ragazzo bensì Wendy capace di fare la giuste scelte e di avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e quindi crescere. [gallery columns="4" ids="54816,54817,54818,54819"] La giornata tipo prevedeva l’accoglienza dei ragazzi da parte degli animatori, un momento di riflessione e preghiera animato da scenette collegate alla storia di Peter Pan, il torneo con giochi di squadra che richiedevano una buona dose di astuzia ed atletismo a seguire l’ottimo pranzo preparate dalle esperte parrocchiane di Santo Spirito e nel pomeriggio laboratori su diverse attività dalla sceneggiatura e scenografia alla cucina e la giocoleria.  “Il compito più difficile è stato quello di fargli mantenere un’alta soglia di concentrazione in un’età in cui si discute spesso l’autorità ed iniziano le prime ribellioni” afferma Camilla, una dei due coordinatori universitari di questo progetto. “Tuttavia, ci ha dato molta soddisfazione vedere che dopo un’iniziale diffidenza i ragazzi si sono trovati molto bene e superate le timidezze sono entrati in sintonia con noi e tra di loro, mettendosi alla prova e maturando alcune consapevolezze, in particolare nell’ultima settimana”.  Già, perché l’ultima settimana è stata una scommessa ancor più grande legata ad un progetto che la Pastorale Giovanile di Perugia ha recentemente avviato “Duc In Altum”. Infatti, i ragazzi erano chiamati a confrontarsi con i propri sogni e le proprie aspirazioni attraverso dei laboratori che gli hanno fatto conoscere molte proposte lavorative che il nostro territorio offre con l’obiettivo di mettere in loro un primo seme della persona che vorranno diventare. E così, i ragazzi hanno potuto vedere il dietro le quinte di una redazione Rai oppure come si piantano i pomodori o come si creano prodotti di alta qualità con il pellame ed hanno avuto modo di chiedersi: “E io cosa farò da grande?”.

Federico Phellas

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camilla

Per quest’estate l’Oratorio “Tipi Loschi di Pigi,” che riunisce le parrocchie della 2° Unità pastorale, ha introdotto una novità: oltre alla classica proposta di Grest per i bambini delle elementari c’è stata  parallelamente quella di un gruppo estivo esclusivamente per i ragazzi delle medie. Tutto è iniziato Lunedì 10 Giugno e si è concluso Venerdì 28 Giugno, 3 settimane intense che hanno lasciato il segno. Nelle prime due settimane il luogo principale di azione è stato il Centro Shalom sito in Via Quieta, qui 35 ragazzi delle medie si sono ritrovati dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 16.  I ragazzi hanno affrontato il tema scelto dalla Diocesi vale a dire Peter Pan ma in particolare si sono soffermati sulla crescita, un argomento che li riguarda da vicino, e in questo l’esempio proposto non è stato lo scanzonato eterno ragazzo bensì Wendy capace di fare la giuste scelte e di avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e quindi crescere. [gallery columns="4" ids="54816,54817,54818,54819"] La giornata tipo prevedeva l’accoglienza dei ragazzi da parte degli animatori, un momento di riflessione e preghiera animato da scenette collegate alla storia di Peter Pan, il torneo con giochi di squadra che richiedevano una buona dose di astuzia ed atletismo a seguire l’ottimo pranzo preparate dalle esperte parrocchiane di Santo Spirito e nel pomeriggio laboratori su diverse attività dalla sceneggiatura e scenografia alla cucina e la giocoleria.  “Il compito più difficile è stato quello di fargli mantenere un’alta soglia di concentrazione in un’età in cui si discute spesso l’autorità ed iniziano le prime ribellioni” afferma Camilla, una dei due coordinatori universitari di questo progetto. “Tuttavia, ci ha dato molta soddisfazione vedere che dopo un’iniziale diffidenza i ragazzi si sono trovati molto bene e superate le timidezze sono entrati in sintonia con noi e tra di loro, mettendosi alla prova e maturando alcune consapevolezze, in particolare nell’ultima settimana”.  Già, perché l’ultima settimana è stata una scommessa ancor più grande legata ad un progetto che la Pastorale Giovanile di Perugia ha recentemente avviato “Duc In Altum”. Infatti, i ragazzi erano chiamati a confrontarsi con i propri sogni e le proprie aspirazioni attraverso dei laboratori che gli hanno fatto conoscere molte proposte lavorative che il nostro territorio offre con l’obiettivo di mettere in loro un primo seme della persona che vorranno diventare. E così, i ragazzi hanno potuto vedere il dietro le quinte di una redazione Rai oppure come si piantano i pomodori o come si creano prodotti di alta qualità con il pellame ed hanno avuto modo di chiedersi: “E io cosa farò da grande?”.

Federico Phellas

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Grest 2019 a Monteluce. Francesca, coordinatrice https://www.lavoce.it/grest-monteluce-francesca/ Thu, 04 Jul 2019 12:09:53 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54811 francesca

E tra le tante cose Belle che può capitarti di fare nella vita c’è quella di coordinare un Grest.  Ma cosa significa? Grest vuol dire “gruppo estivo”, è un centro estivo sui generis, organizzato dagli oratori parrocchiali che in tutta Italia ogni anno condividono un tema. Coordinarne uno significa organizzarlo in ogni sua sfaccettatura... e sono davvero tantissime! Un Grest è un ventaglio di possibilità che ti si palesano davanti: un numero spropositato di animatori e/o di bambini, le cuoche e la cucina, l’allestimento dell’oratorio, lo scotch che si perde ogni mezz’ora, i pennarelli che finiscono, le ginocchia sbucciate, i palloni che si bucano e quelli di spugna che si sbriciolano, la norcina più buona del mondo, lo sciopero della fame perché si è perso al gioco, le lacrime, i fazzoletti che non si trovano mai e le maniche della maglietta che sono perfette per pulire nasi e occhi dei bambini, i sorrisi più sinceri, gli abbracci più profondi...  Ma questo è solo una pennellata dei mille colori del Grest. Si ha a che fare con tante vite: vite vere, piccole, giovani. A volte entusiaste, a volte spaventate, curiose. Vite che a volte troppo presto hanno domande abissali a cui neanche noi grandi sappiamo o possiamo rispondere.  E tanto spesso ti resta nel cuore il desiderio di fare di più, di donarti di più, di amare di più. E ci provi. 21 giorni per amare: questo è il Grest per un adolescente. 21 giorni in cui donarsi senza riserve, mettendo in pausa il resto della vita. Standoci dal lunedì alla domenica, ché poi arriva lunedì di nuovo e si riparte.  Cervelli che senza sosta friggono per pensare a come organizzare nel miglior modo possibile il gioco, la riflessione sul Vangelo, come poter entrare in empatia con quel bambino un po’ più difficile degli altri, che preferisce calciare piuttosto che abbracciare.  Mani che si sporcano di vernice, polvere, che imparano ad usare trapani, sega e martello per catapultare un centinaio di bambini all’isola che non c’è, che poi è l’isola che c’è, ma questo chiedetelo ad uno di loro! Coordinare un Grest significa anche guardare da un’angolazione privilegiata tutto questo: da vicinissimo, ma da lontano… Da perderci la vista per quanta meraviglia si può scorgere nello scambio di sguardi tra un adolescente e un bambino.  E ci sono tante altre cose: burocrazia, spese, genitori, fili che esplodono, litri di ghiaccio e di Betadine, “lo schioppo del sole”, i punti del torneo, le medaglie… In tutto ciò, nonostante la pelle appiccicosa e l’odore inenarrabile del momento, resta un cuore stanco, ma Pieno. Sereno.  Guardo i “miei” ragazzi animatori e mi stupisco, di nuovo, anche quest’anno, di come cambino i volti! Anche se sono più stanchi, più scavati, sono luminosi. “E quanto sono belle le occhiaie di chi si consuma per amore!” E penso che, consapevoli o no, i miei ragazzi oggi assomigliano tanto a Gesù. Riconosco quella semplicità e naturalezza nel donarsi, quel sapore di casa, di amore gratuito per niente umano in cui da venti giorni siamo immersi. “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. Perché, come tanti anni fa scrisse sul suo disegno una bambina, Grest è l’anagramma di una profonda verità: "Gesù Risorge E Stupisce Tutti". Ed è proprio così: anche oggi, anche qui! Gesù risorge e stupisce tutti!

Francesca Ragnacci

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francesca

E tra le tante cose Belle che può capitarti di fare nella vita c’è quella di coordinare un Grest.  Ma cosa significa? Grest vuol dire “gruppo estivo”, è un centro estivo sui generis, organizzato dagli oratori parrocchiali che in tutta Italia ogni anno condividono un tema. Coordinarne uno significa organizzarlo in ogni sua sfaccettatura... e sono davvero tantissime! Un Grest è un ventaglio di possibilità che ti si palesano davanti: un numero spropositato di animatori e/o di bambini, le cuoche e la cucina, l’allestimento dell’oratorio, lo scotch che si perde ogni mezz’ora, i pennarelli che finiscono, le ginocchia sbucciate, i palloni che si bucano e quelli di spugna che si sbriciolano, la norcina più buona del mondo, lo sciopero della fame perché si è perso al gioco, le lacrime, i fazzoletti che non si trovano mai e le maniche della maglietta che sono perfette per pulire nasi e occhi dei bambini, i sorrisi più sinceri, gli abbracci più profondi...  Ma questo è solo una pennellata dei mille colori del Grest. Si ha a che fare con tante vite: vite vere, piccole, giovani. A volte entusiaste, a volte spaventate, curiose. Vite che a volte troppo presto hanno domande abissali a cui neanche noi grandi sappiamo o possiamo rispondere.  E tanto spesso ti resta nel cuore il desiderio di fare di più, di donarti di più, di amare di più. E ci provi. 21 giorni per amare: questo è il Grest per un adolescente. 21 giorni in cui donarsi senza riserve, mettendo in pausa il resto della vita. Standoci dal lunedì alla domenica, ché poi arriva lunedì di nuovo e si riparte.  Cervelli che senza sosta friggono per pensare a come organizzare nel miglior modo possibile il gioco, la riflessione sul Vangelo, come poter entrare in empatia con quel bambino un po’ più difficile degli altri, che preferisce calciare piuttosto che abbracciare.  Mani che si sporcano di vernice, polvere, che imparano ad usare trapani, sega e martello per catapultare un centinaio di bambini all’isola che non c’è, che poi è l’isola che c’è, ma questo chiedetelo ad uno di loro! Coordinare un Grest significa anche guardare da un’angolazione privilegiata tutto questo: da vicinissimo, ma da lontano… Da perderci la vista per quanta meraviglia si può scorgere nello scambio di sguardi tra un adolescente e un bambino.  E ci sono tante altre cose: burocrazia, spese, genitori, fili che esplodono, litri di ghiaccio e di Betadine, “lo schioppo del sole”, i punti del torneo, le medaglie… In tutto ciò, nonostante la pelle appiccicosa e l’odore inenarrabile del momento, resta un cuore stanco, ma Pieno. Sereno.  Guardo i “miei” ragazzi animatori e mi stupisco, di nuovo, anche quest’anno, di come cambino i volti! Anche se sono più stanchi, più scavati, sono luminosi. “E quanto sono belle le occhiaie di chi si consuma per amore!” E penso che, consapevoli o no, i miei ragazzi oggi assomigliano tanto a Gesù. Riconosco quella semplicità e naturalezza nel donarsi, quel sapore di casa, di amore gratuito per niente umano in cui da venti giorni siamo immersi. “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. Perché, come tanti anni fa scrisse sul suo disegno una bambina, Grest è l’anagramma di una profonda verità: "Gesù Risorge E Stupisce Tutti". Ed è proprio così: anche oggi, anche qui! Gesù risorge e stupisce tutti!

Francesca Ragnacci

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Grest 2019 a Passignano-Tuoro. Alessandro, volontario https://www.lavoce.it/grest-alessandro-volontario/ Thu, 04 Jul 2019 11:56:09 +0000 https://www.lavoce.it/?p=54807 alessandro

Attualmente vivo a Passignano sul Trasimeno dopo aver trascorso diversi anni in Romania per lavoro, tornato nel mio paese sono corso subio dai miei punti di riferimento, un po’ come facevo anche quando era all’estero, cercavo i  campanili della chiesa. Lui e’ il mio punto di riferimento. Mi sono reso disponibile per attività dell’oratorio Tiberiade, realta’ della parrocchia del luogo, Passignano sul Trasimeno – Tuoro. Parlando con il sacerdote responsabile, ho messo a disposizione casa mia, una casa spaziosa e piena di strumenti, come la piscina. Ed il parroco ha risposto con entusiasmo: "OK! Veniamo con il Grest!". Ed io: "Il Grest? E cosa è?". E lui risponde: "Il gruppo estivo giovani, con ragazzi compresi dall’eta’ di 13 anni sino ai 16 anni". Dentro di me ho immaginato: "Cosa sarà mai?….Va beh! È cosa buona, sono le attività del capo!" Perché la verità è che mi sento in dovere di fare qualcosa per il mio paesello, dato che sono stato poco presente e l’unica forma che mi riesce bene come cristiano è condividere e servire il prossimo!  Poi non sono un gran chirichetto, mi sforzo tutti i giorni, non mi viene automatico, sono ancora presuntuoso e testardo , sono rimasto “disobbediente” (diciamo), ma quello che importa è Gesù e più mi concentro su di lui e più esco da me stesso. Poi vengono i benefici: quando condividi ti senti unito alle persone, non ti senti più solo e tutto diventa possibile. Impari a non aver più paura e strada facendo il livello aumenta, sembra che Gesù ti dia maggiori talenti e responsabilità. È un po’ come un’avventura, sai che se la vivi sarà fantastica mentre se non la segui rimarrà un’opportunità persa, una delusione che colpisce l’auto stima e blocca la crescita. Il cristiano cresce in comunità, in comunione. Al contrario rimane solo un’emozione, che sparisce in fretta. [caption id="attachment_54809" align="alignleft" width="200"]alessandro I ragazzi buttano in acqua il prete vestito[/caption] È un po’ come fare una vacanza, farla da soli quasi ne perde il senso, di fatto molti sentono poi il bisogno di condividere emozioni con foto e social network, ma la verità, purtroppo è, che non è reale senza relazioni e non rimane nulla di vero. Questa è la ragione della mia iniziativa! Al Grest ho visto bambini che imparano a relazionarsi, a crescere insieme, a condividere gioie e dolori, ad organizzarsi, a responsabilizzarsi, a passare un momento insieme, a fare gruppo. Sì perché poi come in tutte le realtà, si creano gruppetti, di età diverse, simili o opposti. E nelle diversità ci si scontra con il proprio io interiore. Nasce una difficoltà da superare (forse) ed insieme sarà anche bello farlo! Come a scuola, all’università, al lavoro, in famiglia, nella società, nella vita insomma! È un modo sano e perfetto per affrontare le proprie sfide. Crescere insieme diventa un’ottima formazione. Ed è più facile e costruttivo che farlo da soli. Rimanere soli è il pericolo più grande. Poi dietro ci sono animi come i sacerdoti ed i giovani educatori, che lo fanno con il cuore, con vocazione, non sono mercenari, amano queste cose e quindi diventano vere e rimangono nel cuore. Quando sono stato avvicinato all’oratorio su mia proposta, dal momento che ho intuito che c’era una realtà simile non ci ho pensato due volte nel dire "venite, venite a casa mia". Non sapevo nemmeno cosa fosse il Grest! Ed ora so che è tipo una colonia, di quelle che esistevano tanti anni fa! È perfetto, perché non solo i ragazzi ne prendono vantaggio, ma anche i genitori, che, al termine dell’anno scolastico, hanno persone che si occupano dei loro figli. A Gesù piacerebbe e questo sarebbe il posto perfetto per i bambini. Non ho pensato alle difficoltà di accogliere 32 bambini più 5 adulti, era cosa buona e credo che le cose belle prima si fanno e poi si pensano. Quando condividi apri tutte le porte della vita, senti che da te passano solo cose belle, ricevi tutto e devi dare tutto, come se fossi un canale dove passa l’acqua, se lo fermi sarebbe un disastro. Quindi i ragazzi sono venuti, erano organizzati, hanno fatto il bagno in piscina, hanno fatto esercizi musicali, non so se era zumba, boh! Hanno pranzato, pregato, letto, ascoltato musica, fatto giochi, foto, scherzi  e tanto altro, anche lanciato il sacerdote vestito in piscina.  Se qualcuno ci chiedesse "perché essere cristiani?", noi risponderemmo: "Perché non esserlo? Siamo felici, sereni e uniti, è super, è fico!" Infine, le porte di casa mia sono rimaste aperte e ne sono venuti altri di gruppi, movimenti…ma questa e’ un’altra storia. Diciamo che è un inizio.

Alessandro O.

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alessandro

Attualmente vivo a Passignano sul Trasimeno dopo aver trascorso diversi anni in Romania per lavoro, tornato nel mio paese sono corso subio dai miei punti di riferimento, un po’ come facevo anche quando era all’estero, cercavo i  campanili della chiesa. Lui e’ il mio punto di riferimento. Mi sono reso disponibile per attività dell’oratorio Tiberiade, realta’ della parrocchia del luogo, Passignano sul Trasimeno – Tuoro. Parlando con il sacerdote responsabile, ho messo a disposizione casa mia, una casa spaziosa e piena di strumenti, come la piscina. Ed il parroco ha risposto con entusiasmo: "OK! Veniamo con il Grest!". Ed io: "Il Grest? E cosa è?". E lui risponde: "Il gruppo estivo giovani, con ragazzi compresi dall’eta’ di 13 anni sino ai 16 anni". Dentro di me ho immaginato: "Cosa sarà mai?….Va beh! È cosa buona, sono le attività del capo!" Perché la verità è che mi sento in dovere di fare qualcosa per il mio paesello, dato che sono stato poco presente e l’unica forma che mi riesce bene come cristiano è condividere e servire il prossimo!  Poi non sono un gran chirichetto, mi sforzo tutti i giorni, non mi viene automatico, sono ancora presuntuoso e testardo , sono rimasto “disobbediente” (diciamo), ma quello che importa è Gesù e più mi concentro su di lui e più esco da me stesso. Poi vengono i benefici: quando condividi ti senti unito alle persone, non ti senti più solo e tutto diventa possibile. Impari a non aver più paura e strada facendo il livello aumenta, sembra che Gesù ti dia maggiori talenti e responsabilità. È un po’ come un’avventura, sai che se la vivi sarà fantastica mentre se non la segui rimarrà un’opportunità persa, una delusione che colpisce l’auto stima e blocca la crescita. Il cristiano cresce in comunità, in comunione. Al contrario rimane solo un’emozione, che sparisce in fretta. [caption id="attachment_54809" align="alignleft" width="200"]alessandro I ragazzi buttano in acqua il prete vestito[/caption] È un po’ come fare una vacanza, farla da soli quasi ne perde il senso, di fatto molti sentono poi il bisogno di condividere emozioni con foto e social network, ma la verità, purtroppo è, che non è reale senza relazioni e non rimane nulla di vero. Questa è la ragione della mia iniziativa! Al Grest ho visto bambini che imparano a relazionarsi, a crescere insieme, a condividere gioie e dolori, ad organizzarsi, a responsabilizzarsi, a passare un momento insieme, a fare gruppo. Sì perché poi come in tutte le realtà, si creano gruppetti, di età diverse, simili o opposti. E nelle diversità ci si scontra con il proprio io interiore. Nasce una difficoltà da superare (forse) ed insieme sarà anche bello farlo! Come a scuola, all’università, al lavoro, in famiglia, nella società, nella vita insomma! È un modo sano e perfetto per affrontare le proprie sfide. Crescere insieme diventa un’ottima formazione. Ed è più facile e costruttivo che farlo da soli. Rimanere soli è il pericolo più grande. Poi dietro ci sono animi come i sacerdoti ed i giovani educatori, che lo fanno con il cuore, con vocazione, non sono mercenari, amano queste cose e quindi diventano vere e rimangono nel cuore. Quando sono stato avvicinato all’oratorio su mia proposta, dal momento che ho intuito che c’era una realtà simile non ci ho pensato due volte nel dire "venite, venite a casa mia". Non sapevo nemmeno cosa fosse il Grest! Ed ora so che è tipo una colonia, di quelle che esistevano tanti anni fa! È perfetto, perché non solo i ragazzi ne prendono vantaggio, ma anche i genitori, che, al termine dell’anno scolastico, hanno persone che si occupano dei loro figli. A Gesù piacerebbe e questo sarebbe il posto perfetto per i bambini. Non ho pensato alle difficoltà di accogliere 32 bambini più 5 adulti, era cosa buona e credo che le cose belle prima si fanno e poi si pensano. Quando condividi apri tutte le porte della vita, senti che da te passano solo cose belle, ricevi tutto e devi dare tutto, come se fossi un canale dove passa l’acqua, se lo fermi sarebbe un disastro. Quindi i ragazzi sono venuti, erano organizzati, hanno fatto il bagno in piscina, hanno fatto esercizi musicali, non so se era zumba, boh! Hanno pranzato, pregato, letto, ascoltato musica, fatto giochi, foto, scherzi  e tanto altro, anche lanciato il sacerdote vestito in piscina.  Se qualcuno ci chiedesse "perché essere cristiani?", noi risponderemmo: "Perché non esserlo? Siamo felici, sereni e uniti, è super, è fico!" Infine, le porte di casa mia sono rimaste aperte e ne sono venuti altri di gruppi, movimenti…ma questa e’ un’altra storia. Diciamo che è un inizio.

Alessandro O.

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