Un clima di intensa preghiera ha caratterizzato la celebrazione eucaristica in cattedrale sabato 6 ottobre. Il Vescovo ha voluto convocare dopo cena la Chiesa tifernate per consegnarle le linee pastorali per il prossimo anno 2012-2013. È stata la naturale conclusione dell’Assemblea ecclesiale diocesana che si è svolta nel mese di settembre. Una sorta di anticipo all’Anno della fede aperto giovedì 11 ottobre. Intenzione principale del Vescovo è stata convocare la Chiesa di Città di Castello, il popolo di Dio che è in questa diocesi, per ascoltare lo Spirito santo ed invocarlo all’inizio dell’anno pastorale – Anno della fede. Le linee pastorali, intitolate Il caso serio della fede, vogliono essere solo un piccolo dono del Signore nel cammino di tutta la comunità cristiana. Prima della consegna del documento a tutti i rappresentanti della comunità diocesana (preti, diaconi, religiosi, laici componenti il Consiglio pastorale) mons. Domenico Cancian ha commentato la Parola della domenica traendo alcune considerazioni utili per tutti. La prima indicazione viene dal Vangelo: accogliere il regno di Dio come un bambino. “L’umiltà – ha ricordato il Vescovo – è l’atteggiamento base che ogni cristiano deve avere. È solo l’umiltà, l’umile silenzio, l’umile attenzione verso gli altri e verso Dio, ad aprire la porta della fede e della speranza”. La seconda: nella creazione della donna dall’uomo, Dio chiama le persone ad essere unite nelle diversità. Anche Gesù dice: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. Dall’altra parte vi è il rischio – denunciato dal Signore – dell’indurimento dei cuori. Guardando le famiglie, sappiamo bene che la divisione ed il divorzio sono causati dalla volontà di separare ciò che Dio ha unito. Anche la Chiesa molte volte sperimenta il male della divisione e del rifiuto del progetto di Dio che, alla base, è comunione. “Fede e amore – ha ricordato mons. Cancian – si ricollegano reciprocamente. Non dobbiamo certo dimenticare che il centro della nostra fede è Cristo Gesù. Egli guida tutti noi alla gloria di Dio prendendo su di sé la croce. La fede – ha ricordato il Vescovo – è il caso serio della vita. Con o senza fede, con molta o poca fede, le cose cambiano e tanto”. La fede, che si manifesta nell’amore, qualifica la vita come buona, riuscita, realizzata e felice. Certo, non è uno scherzo mettere in pratica queste indicazioni, dato che nessuno è indenne dai mali che oggi sembrano essere così diffusi: l’indifferenza e l’amoralità. Se le linee pastorali sono state consegnate a tutti durante la celebrazione eucaristica, così non è accaduto per i giovani. Ai responsabili della Pastorale giovanile sono state consegnate al termine della celebrazione, immediatamente prima della benedizione finale. Un segno: sono i giovani a pagare il prezzo più alto dei mali di questa nostra società nella quale la nostra Chiesa è chiamata a vivere e a portare non rassegnazione, ma stimoli di salvezza e di redenzione.
La fede, il Concilio, la nuova evangelizzazione: i temi delle linee pastorali
Le linee pastorali consegnate alla diocesi indicano alcuni spunti per vivere nel modo migliore il nuovo anno pastorale. Come ha ricordato mons. Domenico Cancian, devono essere viste come un work in progress da meditare e rivedere lungo l’anno. Le linee si aprono con una lectio sul capitolo 14 del Vangelo di Matteo. Si racconta del dubbio di Pietro di poter camminare sulle acque, come aveva fatto il Signore. Incredulo ed impaurito, mentre sta per affondare, Pietro grida: “Signore, salvami!”. E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. È un passo che ci offre preziose indicazioni sulla fede.
Nelle linee pastorali il Vescovo ha riservato alcune sezioni al 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, invitando tutti a rileggerlo e a meditarlo. Gli ultimi tre capitoli delle linee sono invece dedicati all’Assemblea diocesana di settembre, in cui è stata affrontata la tematica della fede, alla nuova evangelizzazione attraverso le Unità pastorali, e ad alcune indicazioni operative e pratiche per il nuovo anno ecclesiastico di Città di Castello, anche attraverso alcune particolari iniziative diocesane. Tra queste ultime mons. Cancian ha sottolineato il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa e l’attività dell’“Emporio della solidarietà”.