Ne abbiamo parlato più volte: ci sono Corti sovranazionali di giustizia che giudicano gli atti dei Governi dei Paesi che hanno accettato di sottomettersi alla loro autorità. Una di queste è la Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha sede a Strasburgo e applica regole accettate anche dall’Italia. Pochi giorni fa, la Corte di Strasburgo ha condannato lo Stato italiano a pagare una somma di denaro al cittadino egiziano Abu Omar, che nel 2003 era imam a Milano e fu rapito da agenti segreti americani con la collaborazione dei servizi segreti italiani; fu portato illegalmente in Egitto dove rimase imprigionato a lungo e fu anche torturato con l’accusa di essere un terrorista.
La giustizia italiana ha processato e condannato i rapitori americani; ha processato anche i capi dei servizi segreti italiani per complicità. Ma le accuse mosse agli agenti italiani sono poi cadute nel nulla perché il Governo italiano è intervenuto dichiarando formalmente che la vicenda era coperta dal segreto di Stato; in pratica, ha coperto con la sua responsabilità politica le azioni dei suoi servizi segreti. Per la legge italiana, il caso è chiuso. Ma gli avvocati di Abu Omar si sono rivolti alla Corte di Strasburgo, e questa ha detto che vi era stata una violazione dei diritti fondamentali di quella persona, e il Governo italiano ha abusato dei suoi poteri legittimi quando ha utilizzato il segreto di Stato al solo scopo di sottrarre i suoi funzionari al giudizio dei tribunali.
I giuristi possono discutere se questa sentenza sia più o meno fondata, ma è un problema troppo tecnico per affrontarlo in poche righe. Ho voluto invece segnalare questo caso perché è una nuova prova che esiste un sistema di giustizia sovranazionale, e che esso detta legge anche negli affari interni dei Paesi che vi aderiscono, fra i quali vi è l’Italia. Si può dire insomma che il nostro Paese è ormai (come molti altri) uno Stato a sovranità limitata, e con questa realtà si devono fare i conti. Certo non piace vedere l’Italia sul banco degli accusati; ma questo avviene solo perché abbiamo scelto di stare nella comunità dei Paesi più civili e rispettosi del Diritto.