Raccolta viveri in tutte le diocesi umbre per le popolazioni della Georgia. È l’impegno che i direttori delle otto Caritas diocesane e dei loro collaboratori hanno preso sabato 6 dicembre nel corso dell’incontro con i rappresentanti della Caritas italiana, presso la sede di Foligno della delegazione regionale Caritas. L’iniziativa, che si aggiunge alle altre assunte dalle singole Caritas diocesane per il tempo d’Avvento, è il frutto della visita in Georgia svoltasi nello scorso mese di novembre da una delegazione formata da Caritas italiana e Caritas umbra. ‘La racconta di generi alimentari che promuoviamo in questi giorni di atmosfera di festa prenatalizia, dove tutti ci affrettiamo a fare compere ‘ commenta l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Riccardo Fontana, vice presidente Ceu con delega al servizio della carità ‘, è il segno concreto della nostra vicinanza a tanta sofferenza che abbiamo visto con i nostri occhi visitando una terra martoriata, con migliaia di georgiani in fuga dalle loro case distrutte. Sono soprattutto bambini, ragazzi, gestanti ed anziani, persone che hanno perso tutto e che hanno freddo e fame; il nostro aiuto non può essere disatteso in un periodo in cui le nostre tavole abbondano di ogni grazia di Dio’. All’incontro tra Caritas italiana e Caritas umbra si è riflettuto anche sulla figura dell’animatore pastorale, ponendo l’attenzione al territorio diocesano o parrocchiale nel quale si rilevano situazioni di povertà ed emarginazione. Si è parlato delle nuove povertà emergenti, sottolineando come queste riguardino sempre più cittadini italiani, e della crisi di una società dove cresce l’indifferenza verso chi è nel bisogno, generando gravi forme di individualismo. Mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, ha ricordato ai numerosi presenti che ‘la finalità della Caritas è l’animazione della testimonianza comunitaria della carità. Si tratta di aiutare la Chiesa a crescere nella capacità di comunicare il Vangelo, l’amore di Dio e la salvezza per l’uomo, attraverso la testimonianza, oltre che attraverso l’annuncio e la celebrazione’. Inoltre il direttore della Caritas italiana ha evidenziato che ‘l’efficacia educativa di una Caritas diocesana non si misura con il numero di Centri di ascolto promossi, di ricerche pubblicate, di opere gestite, di Caritas parrocchiali costituite, ma nella capacità di attivare nei contesti normali (il lavoro, la scuola, la famiglia, il Consiglio pastorale parrocchiale, l’opera segno, il catechismo’) i valori e i comportamenti che rendono i singoli fedeli, ma anche i gruppi, le comunità che si costituiscono dentro la parrocchia, capaci di realizzare la Parola di Dio nello stare accanto al prossimo’. A cominciare, tanto per fare un esempio, dall’accompagnare un anziano a messa quando da solo non potrebbe farlo.