Commenti a: Campagna contro i medici che rifiutano di eseguire aborti https://www.lavoce.it/campagna-contro-i-medici-che-rifiutano-di-eseguire-aborti/ Settimanale di informazione regionale Tue, 25 Aug 2015 11:20:27 +0000 hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.5 Di: mauro cozzari https://www.lavoce.it/campagna-contro-i-medici-che-rifiutano-di-eseguire-aborti/#comment-456 Fri, 06 Jul 2012 14:56:16 +0000 https://www.lavoce.it/?p=11784#comment-456 Siamo all’assurdo, l’obiezione di coscienza, propalata dai movimenti pacifisti del 68′ e oltre, viene ora messa in discussione perche’ esercitata per interessi diversi dai famosi sostenitori delle liberta’. Ebbene, siamo tutti liberi, sembra, tranne che di pensare e agire in maniera contraria alla loro: eccoci alla dittatura del pensiero debole.

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Di: Angelo Filardo https://www.lavoce.it/campagna-contro-i-medici-che-rifiutano-di-eseguire-aborti/#comment-439 Tue, 03 Jul 2012 10:56:30 +0000 https://www.lavoce.it/?p=11784#comment-439 La Corte costituzionale è cieca di fronte all’eccidio

L’obiezione di coscienza dei medici, prevista sia dalla legge 194/1978 (art. 9) che dalla legge 40/2004 (art. 16) – due leggi che noi abbiamo sempre considerato e consideriamo molto negative e dannose per la nostra società -, oltre a riconoscere agli operatori sanitari un proprio diritto costituzionale, cioè la libertà di agire sempre nel rispetto assoluto della propria coscienza (è bene ricordare che ogni atto medico deve essere compiuto secondo scienza e coscienza), può essere letta, anche, come l’ammissione da parte del Legislatore – ancora non ben compresa e fatta adeguatamente conoscere – della pericolosità sociale di queste due leggi. La legge 194/1978, che di fatto consente a tutte le donne di poter abortire volontariamente senza alcun motivo documentabile entro i primi 90 giorni di gravidanza, ha causato direttamente nei primi 34 anni di applicazione la morte di più di 5 milioni e mezzo di concepiti ed indirettamente – attraverso la perdita di rispetto per la vita umana appena concepita, la diffusione della mentalità contraccettiva e la banalizzazione della sessualità – di un numero circa 8-9 volte maggiore. Questo tipo di cultura di chiusura alla vita ha partorito il “suicidio demografico” di cui si comincia solo a parlare. La legge 40/2004, per far nascere 22.843 bambini negli anni 2006-2009, ha richiesto di esporre a morte sicura gli altri 296.209 embrioni trasferiti in utero nello stesso periodo e mai nati. In relazione alla recente decisione della Corte costituzionale (che conferma la prassi vigente) l’Associazione italiana ginecologi e ostetrici cattolici (Aigoc) esprime delusione, timore, dolore per la decisione dei giudici. La cecità e la sordità della Corte costituzionale di fronte a questo eccidio accresce il nostro dolore per tutti i bambini cui è stato impedito di nascere e per le loro mamme e papà, la cui coscienza non nega la gravità del gesto compiuto e li costringe a combattere con la sindrome post-abortiva. Come operatori impegnati quotidianamente al servizio della vita umana nascente, non possiamo tacere l’abuso da parte delle donne, il più delle volte lasciate sole a decidere, e spesso mal consigliate anche dagli operatori delle strutture che dovrebbero offrire loro sostegno ed aiuto, e dagli operatori sanitari nel ricorso all’aborto volontario, senza gravi motivi reali e documentabili per la loro salute anche dopo i 90 giorni di gravidanza. Per questo riteniamo molto grave per il bene comune della nostra Italia e dell’umanità tutta la decisione della Corte costituzionale, e ci auguriamo che quanto prima chi ha a cuore il rispetto della dignità e della vita umana si mobiliti per fare ciò che i giudici non hanno voluto fare.
Angelo Francesco Filardo – Consiglio Direttivo AIGOC – Foligno

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