La crisi di oggi nella rappresentazione dei media appare “peggiore di una guerra” ma dopo la disfatta italiana di Caporetto nella Prima guerra mondiale arrivò Vittorio Veneto. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia, durante la cerimonia di premiazione di aziende e lavoratori svoltasi sabato scorso a Perugia ha rispolverato queste pagine della storia italiana per ricordare che con il lavoro, la competenza e la tenacia “si può risalire”. Non ha nascosto i tanti problemi ma – ha detto – “ricostruire la fiducia è uno dei punti fondamentali per superare la crisi”.
Sono state premiate 42 imprese e sei dipendenti che in decenni di attività hanno dato un particolare contributo al progresso economico e sociale della provincia di Perugia. Premi speciali “al merito” sono stati assegnati all’imprenditore Michele Cinaglia ed al prof. Antonio Orlacchio. Cinaglia, di Lisciano Niccone, è stato premiato “per il grande impegno profuso e lo spiccato spirito imprenditoriale dimostrato nel corso della sua attività lavorativa quale presidente della Engineering Ingegneria Informatica, azienda leader nello studio, progettazione e realizzazione di prodotti software, molto affermata nel territorio nazionale ed internazionale”. Il premio è stato invece assegnato al prof. Orlacchio, nato a Perugia, “per i brillanti risultati conseguiti nel campo della ricerca medico-scientifica e per il fondamentale contributo dato all’identificazione delle cause genetiche e dei conseguenti processi biochimici che portano alle malattie neurodegenerative”. Il premio speciale “Perugino nel mondo”, istituito quest’anno, è stato invece consegnato al nuovo amministratore delegato di Alitalia Andrea Ragnetti, “per avere con la sua attività contribuito a far conoscere e a dare risalto al nome di Perugia nel mondo”.
I premiati – è stato sottolineato durante la cerimonia – sono la dimostrazione che con il lavoro, l’impegno ed il desiderio di farcela si possono superare tanti momenti difficili, come avvenuto in questi 60 anni di storia italiana che hanno accompagnato la vita del premio.
Alla cerimonia nel centro congressi della Camera di commercio sono intervenuti anche la presidente della Regione Catiuscia Marini e l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Perugia Ilio Liberati.
“Questo premio – ha detto Mencaroni – è nato nel 1952 quando ancora nelle strade c’erano cumuli di macerie dell’ultima guerra ma l’Italia aveva saputo riprendersi, e nel corso di questi decenni ha dovuto affrontare altri momenti difficili che ha sempre superato”. Dal 1952 sono stati 3.000 i riconoscimenti assegnati per la dedizione, la competenza, la tenacia e la capacità di conciliare “il fare per sé con il bene comune”. “Nel mentre subiamo una seconda recessione dall’inizio della crisi globale – ha proseguito Mencaroni – il nostro sistema economico locale dimostra di saper resistere. Ricostruire la fiducia è uno dei punti fondamentali per superare la crisi. Ma tutti devono fare di più”.
Per le imprese – ha spiegato – gli ostacoli principali sono “l’eccessiva pressione fiscale, l’ipertrofica e debordante burocrazia, l’alto costo del lavoro e, ovviamente, il collasso del credito, di cui fanno le spese soprattutto quelle di più piccole dimensioni che caratterizzano il tessuto imprenditoriale umbro. Le politiche di sola emergenza non sono più sufficienti ed il rigore – ha detto il presidente della Camera di commercio – se portato all’eccesso può degenerare”.
Considerazione quest’ultima ripresa anche dalla presidente della Regione Catiuscia Marini. “Condivido – ha detto – la necessità di risanare i bilanci pubblici, ma i tempi indicati sono troppo ristretti. In due anni – ha concluso – si può anche raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio, ma con il rischio, se non la certezza, di vedere annullata ogni possibilità di far ripartire l’economia”.
Anche le imprese però – ha detto Mencaroni – devono “fare di più” e “fare diverso”: “è necessario scoprire nuove strade, trasformare modelli ed innovare”. Quelle umbre purtroppo nel complesso hanno livelli di innovazione inferiori alla media italiana e bassi livelli di investimenti per la ricerca e lo sviluppo. Ma ci sono – ha continuato Mencaroni – tanti imprenditori commerciali, industriali, artigiani, agricoli e del turismo che hanno saputo affermarsi sui mercati italiani ed esteri. “Qui in mezzo a voi – ha detto rivolgendosi ai premiati – sento ricrescere l’ottimismo. Le vostre esperienze di vita sono una garanzia: la prova che si può risalire e che possiamo tornare a crescere”.
Perugino nel mondo
Andrea Ragnetti
Al nuovo amministratore delegato di Alitalia Andrea Ragnetti è stato assegnato dalla Camera di commercio il premio “Perugino nel mondo” per avere conseguito “straordinari successi personali e di carriera” in importanti multinazionali, promuovendo con il suo lavoro l’immagine della città. Nato a Perugia, ha sempre avuto forti legami con Perugia e l’Umbria per la sua “storia familiare” – ha detto – che lo ha accompagnato per il mondo. Sua madre – ha raccontato – era una operaia della Perugina, diventata poi manager con l’incarico di gestire i negozi dell’industria dolciaria. Perugia – ha aggiunto – “è una città piccola ma con un potenziale internazionale straordinario” anche grazie ai tanti giovani di tutto il mondo che frequentano le sue università. È questa – ha osservato – una grande opportunità anche per le aziende umbre per poter crescere nel mercato globale.