Il vescovo mons. Mario Ceccobelli, nel corso dell’omelia pronunciata nella basilica di Sant’Ubaldo in occasione della solenne celebrazione per l’anniversario della canonizzazione del Patrono (5 marzo 1193), una ricorrenza che, come al solito, ha registrato una partecipazione assai nutrita, ha denunciato, con la consueta pacatezza ma con preoccupazione, una eccessiva acquiescenza rispetto agli attacchi nei confronti della religione cattolica. ‘Nessuna religione è come la nostra – ha detto il presule ad un certo punto. Gesù Cristo è morto in croce perché noi potessimo andare in paradiso’. Da qui l’invito ‘tornate a far sì che Gesù ritorni ad essere il maestro che ci guidi e ci aiuti, insieme a sant’Ubaldo, a rimettere Dio al centro della nostra vita’. Il presule, dopo aver commentato il brano del vangelo di san Marco (Gesù che si prepara nel deserto alla sua missione), nell’invitare ciascuno a ritrovare momenti di ‘silenzio’ nel fragore della quotidianità, ha fatto riferimento ad una pubblicazione che sta vendendo milioni di copie: Il codice da Vinci di Dan Brown da lui definito ‘l’attacco più strategico alla religione cristiana, al cuore stesso del cristianesimo, pur in assenza di un qualsiasi documento storico che conforti le pesanti affermazioni che vengono operate, le teorie sviluppate come quella di Gesù marito della Maddalena’. Mons. Ceccobelli ha operato un paragone: ‘Se le stesse cose le avessero dette di Maometto o di Budda si sarebbe registrata una reazione sicuramente violenta. Eppure quel libro per me è uno scandalo che meriterebbe chissà quante ‘magliette’ (riferimento all’iniziativa sicuramente fuori luogo dell’ex ministro Calderoni n.d.c.). Invece nessuno ha detto niente, nessuna autorità si è mossa’. A questo punto merita la pena riportare un sintetico passo del giudizio su Il codice da Vinci dato dallo studioso Massimo Introvigne, trenta pubblicazioni e centinaia di articoli alle spalle. Dopo aver delineato uno scenario ipotetico fatto di affermazioni che si riferiscono al Buddha ed il buddismo aggiunge: ‘Lo scenario non è vero, ma ce n’è uno simile che è del tutto reale. Solo che non si parla di Buddha, ma di Gesù Cristo; non della comunità buddista, ma della Chiesa cattolica; non di Suzuki e del suo ordine zen ma di san JosemarÈa EscrivÈ (1902-1975) e dell’Opus Dei da lui fondata; non del Dalai Lama ma di Papa Giovanni Paolo II. Il romanzo in questione ha venduto tre milioni e mezzo di copie negli Stati Uniti, è sbarcato anche in Italia e la Sony ne sta traendo un film, che sarà diretto da Ron Howard e per cui è già cominciata una propaganda internazionale. Come è stato correttamente osservato dallo storico e sociologo americano Philip Jenkins, il successo di questo prodotto è solo un’altra prova del fatto che l’anti-cattolicesimo è ‘l’ultimo pregiudizio accettabile”.
Calunnie contro Cristo e il cristianesimo
Alla festa in onore di sant'Ubaldo, il Vescovo ha denunciato gli attacchi 'impuniti' contro il cristianesimo
AUTORE:
Giampiero Bedini