Nella calura estiva della nostra redazione, come accadeva un po’ in tutti i mezzi di comunicazione, quello a cavallo tra luglio e agosto di solito era un periodo abbastanza tranquillo. Tanto da rendere spesso difficile il reperimento di notizie, storie o approfondimenti da sottoporre all’attenzione dei nostri lettori. Stavolta, ma in parte già nel 2020, non è così.
Bombardati dalle notizie
In questi giorni e in queste ore, siamo “bombardati” dalle notizie, belle e brutte. Lo spettro di una quarta ondata di Covid, le polemiche sui vaccini, l’Italia e il mondo intero divisi fra incendi e alluvioni, gioia e lacrime per i successi e le sconfitte sportive, la cronaca bianca e nera che non finisce mai di stupirci. A volte, sembriamo quasi dei fuscelli in balia di una vera e propria “alluvione”, prodotta da quello tsunami di dati e informazioni che sta sommergendo il nostro mondo. E le nostre vite.
Il sovraccarico delle informazioni
Studi e ricerche sui mass media – specie quelli digitali – arrivano a identificare in maniera assai nitida questo “sovraccarico informativo” (information overload) che provoca nella persona una polarizzazione delle emozioni, la povertà di attenzione, l’aumento di iperattività, transitorietà, incertezza e una crescente difficoltà a riconoscere il vero dal falso. I meccanismi perversi della post-verità (nell’assimilazione di una notizia, sensazioni ed emozioni contano più dell’accertamento dei fatti) e delle echo chambers (camere di risonanza dove trovo individui con le mie stesse opinioni e, quindi, evito il confronto con chi la pensa in modo diverso) ci fanno capire come l’emotività possa dominare sempre più sulla razionalità, in una società ormai così “liquida” da essere incapace di fissare punti fermi e valori.
Il “vampirismo” dei social media
Una sorta di “bulimia digitale” che tira in ballo un altro rischio ipotizzato dai ricercatori: il cosiddetto “vampirismo” dei social media. Il sovraccarico dei contenuti (confezionati sempre più su misura per ciascuno di noi) consuma tempo e attenzione, ci induce a fare scelte senza razionalità e riflessione, fino a farci perdere l’abitudine a decidere e a formare un nostro pensiero autonomo.
Chiudiamo lo smartphone
Arrivo al punto. Nel chiudere l’ultimo numero de La Voce prima della nostra pausa estiva, vogliamo augurarvi di trovare tempo per voi, per amici e familiari, per le vostre passioni, per nutrire e ristorare anima e corpo, per la relazione e la condivisione. Quelle vere. Senza la preoccupazione di rimanere disconnessi, in assenza di campo e linea dati, lontani da una community digitale che spesso mostra tanti liker e follower, ma che non di rado nasconde solitudini inimmaginabili. Chiudiamo lo smartphone ogni tanto, aprendo la mente e il cuore. Buone vacanze!