Branca: pausa di riflessione

I progetti per il nuovo ospedale sono grandiosi, ma si devono scontrare con i timori di 'concorrenza' da parte delle altre strutture mediche

Sanità in primo piano, con un interesse legato all’avvicinarsi della consegna dell’ospedale di Branca. Scadenza che richiama a sua volta le definizione dei contenuti del nuovo ospedale. In definitiva si chiedono conferme sui servizi e le professionalità che andranno a rendere operativa una struttura progettata per essere ‘prototipo’ anche di un’organizzazione sanitaria moderna ed efficiente. Le anticipazioni date fino ad oggi sono andate in questa direzione, come richiamato dall’assessore Regionale Rosi e dal direttore generale dell’Asl n. 1 Panella anche nella visita effettuata lo scorso 24 gennaio. In tale circostanza, ed in altre successive, era stato anticipato il progetto di caratterizzare Branca come ‘eccellenza cardio-cerebro-vascolare’, potenziando la ‘emodinamica’ ereditata dal ‘Calai’ di Gualdo Tadino . In questa direzione il dr. Panella si starebbe movendo da tempo sulla base di un percorso che prevede il concorso per primario di Neurologia, la riorganizzazione della Cardiologia a livello aziendale (con incarico apicale al dr. Maurizio Cocchieri, e la responsabilità degli ambulatori e della riabilitazione affidata alla dr.ssa Sarqa Mandorla), la definizione di una collaborazione a tempo con specialisti di fama cui affidare la formazione di un’équipe capace di camminare con le proprie gambe nel giro di pochi mesi. Un disegno destinato ad inserire Branca tra le strutture regionali di maggior affidamento per qualità ed organizzazione, in grado quindi di operare una concorrenzialità regionale: cosa non proprio apprezzata tanto che, al di fuori dell’Asl n. 1, sarebbe stata giudicata come un potenziale rischio per altre realtà consimili. Da qui, secondo indiscrezioni, la decisione di un momento di pausa, sollecitato con la stessa intensità dalla politica e dalla stessa organizzazione sanitaria, per evitare di creare situazioni precostituite e di favorire un approfondimento senza escludere possibili ripensamenti o ridimensionamenti. Voci a questo punto se ne rincorrono molte, compresa quella di dare vita ad una équipe ‘mobile’ di specialisti, che operi sull’intero territorio regionale secondo un calendario itinerante che ne preveda la presenza nei vari giorni della settimana a Foligno, Perugia, Gubbio. A questo punto la chiarezza è indispensabile per fugare dubbi, allentare sospetti ed allentare quella tensione che incomincia a serpeggiare all’interno della politica e del sindacato.

AUTORE: Giampiero Bedini