Mancano pochi giorni all’inizio della Gmg di Rio de Janeiro, e nella città carioca fervono gli ultimi preparativi. Intanto da ogni parte del mondo i giovani hanno già raggiunto il Brasile. Gli italiani sono più di 7.500; con loro, oltre 40 vescovi e decine di sacerdoti. Quindici i “vescovi catechisti” italiani, tra cui il presidente e il segretario generale della Cei, il card. Angelo Bagnasco e mons. Mariano Crociata, il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e, dall’Umbria, l’arcivescovo di Perugia mons. Gualtiero Bassetti.
“L’Italia – commenta mons. Mariano Crociata – è il primo Paese europeo per numero di partecipanti, chiaramente dopo l’America Latina che è al primo posto. Siamo molto felici di questa partecipazione: nonostante i costi proibitivi dei biglietti aerei, la voglia di condividere questa settimana di preghiera e di festa, insieme a milioni di altri giovani provenienti da tutto il mondo, ha avuto la meglio. La Cei ha voluto andare incontro ai giovani che vivono in Italia, ma sono stati essi stessi ad autofinanziarsi in vista dell’incontro di Rio”.
Quali saranno le note più caratteristiche, distintive, della presenza azzurra a Rio?
“Il quartier generale degli italiani è come sempre Casa Italia che abbiamo voluto rendere, quest’anno in particolare, ancora più accogliente, davvero ‘casa’. Gli italiani a Rio possono trovare lì una porta sempre aperta per le loro esigenze. Inoltre mercoledì sera c’è stata la Festa degli italiani sulla vita di Gesù, con gli interrogativi che la sua persona suscita e le risposte che solo Lui sa dare”.
Per chi resterà in Italia le regioni ecclesiastiche hanno promosso delle vere e proprie Giornate regionali della gioventù. Qual è il significato di questi eventi?
“Di certo la condivisione. I giovani che restano vogliono sentirsi parte di questo grande evento di fede, vogliono condividere i momenti di preghiera, di riflessione e di festa. Nonostante l’ora tarda in Italia, la veglia sarà seguita in diretta da moltissimi giovani. Anche questo starà a mostrare come l’esperienza cristiana crea legami attorno alla fede, fa nascere comunità, suscita nuova vita e capacità di futuro”.
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