BONADUCE LASCIA: CHI RADDOPPIA?

Bonaduce si è dimesso, ma il caso Bonaduce non è chiuso. Non basta sostituire l’ex-cossuttiano ora rifondatore al timone di palazzo Cesaroni per placare le frizioni che la vicenda legata al suo cambio di casacca ha scatenato ormai da mesi nella maggioranza. Perché quando Bonaduce fu eletto presidente andava benissimo ai Cossuttiani e malissimo ai Rifondatori, per non parlare dei Verdi e dei Popolari.Poi, passato con Bertinotti, ha scontentato i Comunisti italiani, fatto gioire i suoi nuovi compagni e continuato a scontentare Verdi e Popolari. E tutti, insieme o singolarmente, se la sono presa in continuazione con la presidente Lorenzetti: che, a dire di alcuni, avrebbe un difetto, quello di preferire il governare e l’amministrare alla politica “politicata” (cioè la mediazione tra gli insopprimibili appetiti dei singoli e dei gruppi che la sostengono). Con Bonaduce giubilato sull’altare della coesione di maggioranza (?), il capogruppo cossuttiano Donati si toglierà dalla giacca l’adesivo che ne chiedeva le dimissioni, ma non è scontato che il centro sinistra cominci a marciare unito. Perché i Cossuttiani non sono ancora stati accontati nella loro pretesa più significativa, e cioè un posto in Giunta: perché i Democratici pur avendolo, un posto in Giunta, continuano a manifestare scontento; perché, infine, anche l’elezione del nuovo presidente non placherà le ubbie dei Verdi. Insomma, non sarà un gran Natale, politicamente parlando.

AUTORE: Gad