Beni culturali ecclesiastici: il programma con i fondi Cei

Con i fondi Cei 2002 interventi nelle chiese a Castiglione del Lago e Isola Maggiore

La Cei nei giorni scorsi ha inviato a tutte le diocesi una nota sui fondi disponibili per l’anno 2003-2004, derivanti dall’8 per mille, per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici (la data di scadenza era il 10 novembre). Diverse le domande pervenute dagli Enti ecclesiastici all’Ufficio per i beni culturali della diocesi perugina. Nel corso della recente riunione della Commissione dei beni culturali diocesana tutti i progetti sono stati approvati e riguardano 7 impianti di sicurezza in chiese di Perugia (5), di Brufa – Torgiano (1) e Corciano (1); la richiesta di fondi per il restauro e il consolidamento statico di tre chiese (chiesa di Santa Maria Maddalena a Tuoro sul Trasimeno, chiesa di San Donato in Castellone – Deruta, chiesa di San Martino, parrocchia di Borghetto a Tuoro sul Trasimeno). Approvata anche la richiesta di fondi per il censimento informatizzato delle chiese della diocesi: Perugia infatti, avendo compiuto i tre quarti del censimento dei beni artistici e storici, è tra le diocesi che parteciperà al progetto promosso dall’Ufficio nazionale beni culturali ecclesiastici che verrà presentato il 12 dicembre prossimo a Roma. Approvate anche le richieste di contributo per la conservazione e consultazione degli archivi e delle biblioteche diocesane (monastero delle Clarisse di sant’Agnese a Perugia, e il monastero delle Benedettine di Santa Caterina), per il museo della cattedrale di San Lorenzo, per l’archivio diocesano, per la biblioteca di Montemorcino e per il restauro dell’organo a canne della chiesa di San Domenico a Castiglione del Lago. “Queste richieste di contributo – spiega Franco D’Ameli, collaboratore dell’Ufficio dei beni culturali della diocesi, di cui è direttore don Giovanni Tiacci – dopo l’approvazione dell’ordinario diocesano (mons. Mario Ceccobelli), passeranno ad un delegato regionale della Cei, che a sua volta le passerà all’Ufficio nazionale dei beni culturali ecclesiastici per l’approvazione definitiva”. A quanto ammontano ogni anno i fondi destinati dalla Cei?”Negli ultimi tre anni la Cei ha destinato per ogni anno in totale circa 30 milioni di lire per gli impianti di sicurezza, 20 milioni per musei, archivi e biblioteche. Per una chiesa il contributo dello Stato è pari al 40 – 50% (che rispetto ai fondi Cei può essere richiesto anche per il restauro). In base alle esigenze la Commissione diocesana farà una programmazione pluriennale degli interventi”. Quali sono gli interventi in corso con i fondi Cei dell’anno scorso?”Si sta lavorando per il consolidamento statico della chiesa S. Maria Maddalena (a Castiglion del lago) e della chiesa di San Michele arcangelo (Isola maggiore) (vedi box): per questi lavori la Soprintendenza ha promesso anche un contributo statale. Si sta inoltre proseguendo nella inventariazione informatizzata dei beni ecclesiastici delle parrocchie”. Qual è l’interessamento dei privati per i beni ecclesiastici?”Troviamo una certa resistenza, soprattutto di tipo culturale. Stiamo cercando di sensibilizzarli, perché spesso non conoscono i benefici che si possono ottenere a sponsorizzare il restauro di un bene culturale: dalla possibilità di defiscalizzazione, al ritorno d’immagine e alla pubblicità. La nostra è una regione con delle aziende piccole, è vero, ma fortemente radicate nel territorio, per cui un’azienda potrebbe avere un grosso interesse ad adottare il restauro per esempio della chiesa del suo paese, di un’opera d’arte. Ci vorrebbe che a livello diocesano si attivasse una struttura operativa che gestisca questo tipo di attività”. Manuela AcitoLa chiesa di S. Michele arcangeloE’ previsto entro la primavera l’avvio dell’ intervento di consolidamento statico e restauro degli affreschi della chiesa di San Michele arcangelo ad Isola Maggiore. Il basso livello delle acque del Trasimeno non ha consentito nei mesi scorsi il previsto inizio dei lavori per l’impossibilità di trasportare i materiali. La chiesa originariamente di fondazione templare, risale al Duecento. Ad unica navata centrale terminante in un’abside quadrata coperta con volta a crociera, conserva al suo interno dei pregevoli affreschi. Quelli più significativi decorano l’abside e il sottarco: originariamente questi affreschi furono attribuiti a Bartolomeo Caporali, ma oggi si ritengono più antichi e legati al Beato Angelico. La mano potrebbe essere stata quella di un pittore folignate che ha lavorato in Santa Maria in Campis a Foligno, detto “Maestro delle Casse”, forse suocero di Nicolò Alunno cioè Pietro di Mezzaforte. Sulla grossezza dell’arco di ingresso dell’abside è rappresentato Gesù e gli Apostoli, sul frontale dell’arco in alto vi è l’Annunciazione. Altri affreschi decorano le pareti della navata. “Proprio per verificare l’esistenza di altri affreschi nascosti – spiega l’architetto Italo Canonico, direttore dei lavori – all’inizio procederemo con un’indagine sulle superfici intonacate per mezzo di tasselli. Successivamente si risarciranno le lesioni più gravi lungo la muratura, soprattutto in corrispondenza dell’abside, per passare poi al rifacimento della copertura del tetto e della pavimentazione. La spesa al momento si aggira intorno ai 437 milioni di lire”. La chiesa di S. Maria MaddalenaLa chiesa di Santa Maria Maddalena di Castiglione del Lago fu costruita tra il 1836 e il 1860 nel luogo in cui sorgeva la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, rasa al suolo. Nel corso degli anni fu oggetto di diverse opere di consolidamento e recupero, soprattutto dopo i bombardamenti del 1944. Nei primi mesi del 2000 si notarono le prime infiltrazioni d’acqua dalla cupola, con il conseguente distacco della pellicola pittorica e più passavano i mesi più la situazione si andava aggravando. Dopo vari sopralluoghi con i tecnici della Soprintendenza dell’Umbria e l’affidamento delle opere alla ditta specializzata Ce.Sa. di Città di Castello, l’intervento ha avuto inizio dopo il Natale 2002, sotto la direzione dell’architetto Maria Campeti. “Tre sono state le fasi di intervento: consolidamento delle volte, consolidamento e impermeabilizzazione del tetto e della cupola, restauro degli affreschi. La prima fase si è conclusa con la posa di un reticolo di fibra di vetro che collega ciascun laterizio delle volte agli altri. Questa struttura “monolitica” viene poi consolidata da nastri di carbonio a cui si ancora il reticolo di fibre di vetro. Una tecnica utilizzata per la prima volta in Umbria per questo tipo di restauro. Anche i lavori al tetto e alla cupola stanno per essere conclusi”. “L’importo previsto per i lavori di consolidamento – continua – è di 500.000 euro. Resta fuori da questo preventivo la spesa per il restauro degli affreschi, che dovrà necessariamente essere realizzata subito dopo le prime due fasi. I contributi della Soprintendenza, della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) ed alcuni proventi della legge Bucalossi del Comune di Castiglione del Lago riescono a coprire più del 60% della spesa. Il resto dobbiamo impegnarci tutti a ricercarlo attraverso sponsorizzazioni private, Enti, offerte anche finalizzate ad interventi mirati”.