Beata Margherita di Città di Castello è santa. La notizia è arrivata in queste ore dal vescovo di Città di Castello mons. Domenico Cancian, nel corso di una conferenza stampa nella chiesa di San Domenico per annunciare l’importante comunicazione arrivata direttamente dal Vaticano.
Papa Francesco ha confermato in data odierna le conclusioni della Sessione ordinaria dei cardinali e vescovi, membri della Congregazione della Causa dei Santi, e ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della beata Margherita di Città di Castello, del Terz’Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno al 1287 a Metola (Italia) e morta a Città di Castello (Italia) il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi (Canonizzazione equipollente).
Di seguito il Messaggio del Vescovo reso noto oggi in occasione dell’estensione alla Chiesa universale del culto della beata Margherita di Città di Castello, ora iscritta nel catalogo dei santi.
Messaggio del Vescovo di Città di Castello
La Chiesa che è in Città di Castello vive con immensa gioia e gratitudine al Signore per la canonizzazione della nostra amatissima beata Margherita, che ha vissuto tra noi gran parte della sua vita fino alla morte, avvenuta il 13 aprile 1320.
La sua immagine raffigurata al centro del catino absidale della Cattedrale, così come nella cupola, evidenzia la straordinaria importanza di questa piccola donna nelle generazioni lungo i sette secoli che la separano cronologicamente dal nostro tempo. Ininterrottamente le è stato tributato il culto, estesosi progressivamente in vari continenti in un crescendo di devozione e la sua figura è stata ispiratrice di opere di carità.
La canonizzazione avviene mentre si stanno svolgendo le celebrazioni del settimo centenario della sua morte, che si concluderanno il 9 maggio. Avviene, inoltre, in un periodo segnato in maniera drammatica dalla pandemia: Margherita può autorevolmente insegnarci come trasformare il male in bene, senza cedere allo sterile vittimismo e alla lamentela inutile, invitandoci a una reazione evangelica che sa vedere come tutto può concorrere al bene.
Passando per le nostre vie possiamo immaginarcela con le parole poetiche di Fernando Pessoa:
“Con le mie mani tocco i muri,
ma con l’anima la verità …
Sento solo ali di uccelli
Ma vedo ali di angeli.
In me esiste, al fondo di un pozzo,
un pertugio di luce verso Dio.
Là, molto in fondo alla fine,
un occhio fabbricato nei cieli”.
Nel 2019 il vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, e l’arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, mons. Giovanni Tani, tenuto conto della grande diffusione del culto tributato alla beata in varie parti del mondo e con il sostegno di altri presuli umbri, hanno presentato al Santo Padre Francesco la richiesta di procedere alla canonizzazione per equipollenza. Oggi, al termine dell’espletamento di tutte le procedure canoniche e grazie all’impegno della Postulazione generale dell’Ordine dei Predicatori, questa richiesta trova la sua piena accoglienza con la firma del Papa.
Il prossimo 19 settembre, secondo modalità che saranno successivamente rese note, avrà luogo una solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento al Signore per la nuova santa nella chiesa monumentale di San Domenico in Città di Castello.
Questa circostanza è un grande stimolo per la Chiesa e per l’intera città a raccogliere la preziosa eredità umana e spirituale lasciata dalla nuova santa impegnandoci tutti a concretizzare l’accoglienza, l’inclusione, la pacificazione, la gioiosa carità di cui lei è stata esemplare testimone.
Città di Castello, 24 aprile 2021
+ Domenico Cancian, Vescovo