L’articolo 11 della Costituzione dice che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Si capisce subito che i costituenti pensavano alle guerre fasciste – l’aggressione all’Etiopia del 1935, l’invasione dell’Albania nel 1939, la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, l’aggressione alla Grecia nell’ottobre dello stesso anno – ma anche alle innumerevoli altre guerre scatenate nella storia. Tuttavia il testo è chiaro nel senso che la guerra di legittima difesa è consentita. Lo confermano – se ce ne fosse bisogno – gli altri articoli della Costituzione che parlano della difesa nazionale e delle forze armate. La Costituzione non vieta che ci sia un esercito, anzi lo prevede; e non vieta neppure che lo Stato dedichi una parte delle sue risorse ad armarsi in vista di una difesa futura, nella misura in cui ciò risulti necessario.
Valutare che cosa sia ragionevolmente necessario spetta al Parlamento. Fin qui, abbiamo visto che cosa è lecito e anche doveroso, e che cosa non lo è, dal punto di vista costituzionale. Poi sono possibili altri punti di vista. Per esempio, quello dell’opportunità politica, che potrebbe portare (è solo un esempio) a provvederti di armi che non userai mai, se questo serve a scoraggiare i tuoi avversari. O all’opposto, quello dell’etica nonviolenta, che ti porta, per principio assoluto, ad astenerti non solo dalla violenza ma anche dal semplice possesso di qualunque tipo di arma. E così via. Certo, se tutti gli Stati aderissero – s’intende, non solo per finta – a un programma serio di disarmo, sarebbe meglio per tutti, e l’umanità intera sarebbe diversa. Ma se duemila anni di cristianesimo non sono bastati per arrivare a questo – anche perché gli stessi cristiani hanno mostrato grande impegno nel farsi guerre tra loro, e non sono state le meno spietate – , possiamo pensare di arrivarci ora? A questa domanda non so dare risposta. Tutto sommato, se si riuscisse a far accettare da tutto il mondo il nostro articolo 11, apparentemente così limitato, sarebbe un enorme passo in avanti.