“In questa Gmg i ragazzi hanno maturato scelte precise di vita”, scelte vocazionali. L’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, ne è certo. Lo incontriamo il giorno stesso del suo rientro da Rio dove ha tenuto le catechesi ai giovani di lingua italiana e ha partecipato agli incontri con il Papa.
“L’abbiamo capito dalle domande che i ragazzi presenti alle catechesi ci hanno fatto”. Ha parlato ai giovani dell’Umbria ma anche del Piemonte, dell’Emilia Romagna e dell’Albania. Per tre giorni ha incontrato e ascoltato giovani, sempre diversi, ed ha raccolto le loro domande: sul senso della vita, su come cercare Dio, su come vivere la fede. Ha avvertito il lavorio interiore provocato dall’esperienza che stavano vivendo e dalla Parola di Dio che gli veniva proposta.
Mons. Bassetti ha vivo il ricordo di un ragazzo che al termine della catechesi conclusa ricordando che “siamo tutti sotto lo sguardo benedicente di Gesù” nei discepoli presenti all’ascensione del loro maestro, quel ragazzo esclama e domanda: “ma allora benedice anche noi!?.
Per una settimana mons. Bassetti è stato il vescovo di tutti i 110 ragazzi delle otto diocesi umbre che hanno partecipato alla Gmg raccogliendo l’invito della Pastorale giovanile. “Oramai non facevo più distinzione di diocesi” racconta sorridendo l’Arcivescovo, che è anche presidente della Conferenza episcopale umbra. E si interrompe per sottolineare lo spirito di unità che si è respirato in questa esperienza non solo tra i giovani ma “anche fra sacerdoti, animatori e seminaristi che si sono adattati a tutto, e questo – sottolinea ancora – vuol dire che è buona la formazione del nostro Seminario”.
Poi riprende il discorso, e parla dei giovani umbri “110 missionari formati dal Papa, che hanno ascoltato il suo invito ‘ide, ide’ (andate, andate) nelle nazioni a fare miei discepoli, nelle periferie. Il Papa – aggiunge – ha fatto un discorso di una forza straordinaria”.
Il ricordo “più caro” che mons. Bassetti ha ancora vivo è di quando i giovani umbri gli hanno raccontato la loro esperienza nelle favelas, “di quando hanno visto il cuore della gente brasiliana e dei poveri, gente che li ha ospitati in casa, che magari aveva un solo letto e che, senza esitare, l’ha messo a disposizione dei nostri ragazzi e loro non si sa nemmeno dove sono andati a dormire pur di accoglierli! Questa allegria, questa accoglienza, questa bontà squisita del popolo brasiliano è quello che più ha toccato i nostri giovani che vengono da una società di benessere dove non manca nulla”.
Mons. Bassetti ha incontrato i ragazzi in aeroporto a Rio, in attesa del volo di ritorno, e lì ha raccolto i loro racconti entusiasti per l’accoglienza ricevuta come per le parole del Papa, in particolare per quel “tornate a casa e fate confusione!”. E al Vescovo hanno espresso il desiderio e anche il “bisogno di raccontare ai rispettivi parroci e comunità quanto vissuto a Rio”.
“Papa Francesco – afferma mons. Bassetti – ha dato ai giovani presenti a Rio, e alla Chiesa intera, una grande testimonianza evangelica di povertà e semplicità. Il Vescovo di Roma ha scosso le coscienze di tutti noi che eravamo in Brasile e di certo non possiamo non raccogliere i suoi inviti e lasciare tutto come prima. Ha dimostrato quanto gli stiano a cuore i ragazzi, definendoli ‘le pupille degli occhi della Chiesa’. E come Chiesa umbra – aggiunge -non possiamo disperdere questa esperienza”. Per questo ha raccolto l’invito dei ragazzi, a anche dei preti, ad incontrarsi quanto prima, anche con il vescovo delegato per la pastorale giovanile, mons. Renato Boccardo, per capire meglio come raccogliere questo invito di Papa Francesco qui, nelle nostre comunità ed anche in vista dell’incontro con Papa Francesco quando verrà ad Assisi, il 4 ottobre prossimo.
Mons. Bassetti è un fiume in piena. Questa settimana trascorsa a Rio, tra i giovani, accanto a Papa Francesco, è ricca di emozioni e di parole da meditare e approfondire, di gesti del Papa, che parlano da soli. Racconta dell’accoglienza del popolo brasiliano e del Papa che dice alla gente “Non ho oro nè argento, vengo per amore di Cristo”. Il “Papa del popolo e dei poveri” come lo chiamava la folla. Il Papa che un giornale brasiliano ha messo in prima pagina con il grande titolo “Papa amabel” giocando sulla somiglianza con la parola “movel” (papa mobile).
Da queste giornate, commenta mons. Bassetti, dalla sua testimonianza “si capisce anche la scelta evangelica della povertà, la scelta evangelica della semplicità per tutta la Chiesa, e veramente questa Giornata mondiale della gioventù il Papa ha scosso le coscienze”. “Quando ha detto ai giovani di non lasciarsi rubare la speranza, – aggiunge mons. Bassetti – ha dimostrato, in quel momento, quanto gli premevano i ragazzi! Quando ha detto ai politici “ma a voi vi premono i vostri occhi?’ Ecco, ha aggiunto, i giovani sono le pupille degli occhi della Chiesa’”.
In questo viaggio, aggiunge mons. Bassetti facendo riferimento anche al dialogo di Papa Francesco con i giornalisti sull’aereo di ritorno, abbiamo visto “il papa del Vangelo, il Papa della misericordia e della tenerezza”. Il Papa è “un uomo che, e l’ho sperimentato in questi giorni standogli vicino, sa risvegliare le coscienze, soprattutto le nostre coscienze che si sono addormentate, che sa conquistare i cuori dei giovani con la sua semplicità”.
Mons. Bassetti ha negli occhi ancora la visione della spiaggia di Copacabana con tre milioni di giovani venuti “per sentirsi dire che è bello essere cristiani”.
Le tappe dei giovani umbri in Brasile
Sono rientrati i giovani umbri che hanno partecipato alla Gmg. Erano accompagnati da mons. Gualtiero Bassetti, da alcuni sacerdoti e da un gruppo di seminaristi del Seminario regionale umbro. Il primo momento delle permanenza in Brasile è stato vissuto in una parrocchia della città di Maricà, nell’arcidiocesi di Niterói, Stato di Rio de Janeiro. In questa comunità parrocchiale (composta da 70.000 abitanti, due preti, una chiesa madre e 21 cappelle) i giovani delle Chiese umbre, accolti dalle famiglie del luogo, hanno vissuto una vera e propria esperienza missionaria, partecipando a liturgie, incontri e feste. Il secondo momento è stato vissuto nella parrocchia di Nostra Signora del Rosario alla periferia di Rio. Si tratta di una comunità molto povera, piena di favelas e di giovani disagiati che dormono sotto i ponti. I giovani sono stati ospitati nelle favelas, ricevendo una lezione di vita e di fede grandiosa. Un terzo momento significativo è stato quelle delle catechesi: i ragazzi umbri hanno partecipato, insieme ad altri 350 giovani italiani e 15 albanesi, alle tre catechesi in preparazione agli eventi principali della Giornata mondiale con il Papa e avevano l’incarico di animarle. Le catechesi sono state tenute da mons. Bassetti, da mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, e da mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica. Il quarto e ultimo momento è stato caratterizzato dagli eventi principali della Giornata mondiale della gioventù vissuti con Papa Francesco: festa di accoglienza dei giovani, Via crucis, veglia di preghiera e messa conclusiva.