Con la catechesi sulla Chiesa l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti ha concluso le quattro catechesi proposte a tutta la diocesi per l’anno della fede, attraverso le quali ha voluto mettere a fuoco le fondamenta, i pilastri della fede cattolica.
Si è servito non di una fredda elencazione di principi dottrinali ma di testimoni che hanno segnato la sua vita personale.
Mons. Bassetti ha citato il cardinale Carlo Maria Martini che racconta dell’incontro con un gruppo di ragazzi che avevano studiato gli otto capitoli della Lumen Gentium del Concilio Vaticano II e che avevano sintetizzato in otto “Beatitudini della Chiesa”.
“Beata sei tu o Chiesa, perchè sei nostra, perchè sei popolo di Dio, perché sei gerarchia, per il tuo laicato, per la tua santità, per i tuoi religiosi e religiose, per il tuo destino eterno, per la tua madre Maria!”. A queste beatitudini, ha proseguito Bassetti, il Cardinale aggiungeva “Beata la Chiesa perché è povera dal momento che essa è tutta dono di Dio e di Cristo”.
Commentando il Credo in cui si afferma “credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, ha citato il sacerdote e poeta fiorentino Davide Maria Turoldo, che Bassetti ha personalmente conosciuto giovane seminarista a Firenze, che ha efficacemente descritto la Chiesa come “il Cristo sparpagliato nel mondo”.
La Chiesa è santa “nonostante i peccati” ha detto mons. Bassetti che ha aggiunto “diciamo la verità, il moltiplicarsi dell’informazione intorno alla Chiesa non favorisce la nostra fiducia in lei, ma noi crediamo in una Chiesa dove c’è lo Spirito Santo”. Ha ricordato don Primo Mazzolari del quale oggi è in corso la causa di beatificazione, ma che fu contrastato dai suoi superiori che gli imposero di non scrivere più.
Mazzolari, ha detto mons. Bassetti, scriveva che “a volte vien voglia di lasciare la Chiesa ma poi cosa trovi? Invece di una ingiustiza ne trovi una moltitudine, ma nella Chiesa ho davanti a me il Vangelo e il volto misericordioso del Padre!”.
Sull’esempio dei santi, davanti alle difficoltà della vita mons. Bassetti ha invitato a “non essere profeti di sventura” ma a mostrare “il volto amabile della Chiesa” poiché “Cristo ama fin in fondo la Chiesa, perchè non dobbiamo amarla noi?”.
Tra i testimoni ha ricordato anche il nostro servo di Dio Vittorio Trancanelli, “animato dall’amore per Gesù e per la Chiesa”, nelle scelte della sua vita e nella decisione di costituire, insieme alla moglie e alcuni amici l’associazione “Alle querce di Mamre”.
Anche questa catechesi può essere riascoltata in pod cast su www.umbriaradio.it