“Il tema che Papa Francesco ha scelto per la giornata mondiale delle Comunicazioni sociali – “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia – è veramente importante perché è proprio il rischio dei nostri giovani e della nostra generazione quello di perdere la memori. Ma se si perde la memoria disgraziatamente si ripete il passato quindi è necessario conoscere il passato, ricordare tutto il negativo e il positivo che è accaduto. Io ho una visione biblica della storia umana: la Bibbia è una linea retta perché ha un principio che sfocia in una fine meravigliosa, quindi la storia è un cammino. Ma non fare memoria vuol dire chiudersi in una concezione ciclica della storia dove si ripetono sempre le stesse cose ma questo è pericoloso”.
Sono le parole che il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha detto ad un folto gruppo di giornalisti e operatori dei media nell’incontro che si è tenuto in occasione della festa del loro Santo Patrono Francesco di Sales, sabato 25 gennaio nell’Arcivescovado di Perugia.
All’incontro, promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali in collaborazione con la sezione umbra dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), sono interventi anche il presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti Roberto Conticelli e il consigliere dell’Ordine nazionale Gianfranco Ricci, la vicepresidente dell’Associazione stampa umbra Noemi Campanella.
Il cardinale Bassetti ha voluto presentare ai giornalisti perugini il prossimo evento Cei dal titolo: “Mediterraneo, frontiera di pace”, in programma a Bari dal 19 al 23 febbraio, che «vedrà riuniti i vescovi delle nazioni affacciate sul grande mare per proporre insieme percorsi di riconciliazione fra i popoli».
Bassetti, a margine del suo intervento, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti sull’incontro sul Mediterraneo ha sottolineato di sentire una “grande responsabilità” per poter rispondere alla richiesta di Papa Francesco di poter avere proposte concrete.
“È un compito che ci ha dato il Papa e a cui voglio essere fedele perché voglio fare un servizio alla Chiesa che vedo soprattutto rappresentata in colui che ha il compito di guidare la barca di Pietro, perché c’è troppa gente che contesta il Papa”. “La critica – ha aggiunto Bassetti – va bene, perché rimane nell’ambito dell’intelligenza, ma il distruttismo no, non serve a nessuno”. “Scusate questo sfogo, – ha concluso – ma ne sto vedendo troppe!”.