Bartolomeo I a Perugia: “Ci siamo veramente scambiati il bacio di pace e insieme gridiamo al mondo: Pace a tutti!”

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Riportiamo di seguito il discorso integrale del patriarca Bartolomeo I in visita a Perugia nella cattedrale di San Lorenzo

«Con grande gioia abbiamo accolto l’invito di vostra eminenza di visitare questa storica cattedrale di San Lorenzo nella città di Perugia per scambiare con voi il bacio di pace e per intrattenerci insieme come veri fratelli nel Signore.

L’occasione ci è stata data anche dalla nostra presenza nella vicina Assisi per commemorare il 30° anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace, ma soprattutto per rinnovare anche con nuovi gesti la necessità impellente di pace sulla terra.

Ed anche da questa splendida e conosciuta città, ricca di storia, di tradizioni, di accoglienza vogliamo rilanciare il tema della pace non solo come una assenza di conflittualità, ma come il Signore l’ha data a noi: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. E poiché non vi può essere pace senza amore, ecco che il nostro incontro con voi è testimone di quell’amore che lega la Chiesa di Costantinopoli alla Chiesa di Perugia. Ogni comunità cristiana, fedele all’insegnamento del suo Maestro, è un luogo di amore in cui i fratelli si trovano per pregare e per spezzare il Pane insieme…

Eminenza reverendissima, questo spirito d’amore la Chiesa di Perugia l’ha manifestato alla nostra Chiesa offrendo al nostro fratello, il metropolita d’Italia e Malta Gennadios, una chiesa per la locale comunità ortodossa dedicata a san Gerasimo per la quale vi ringraziamo di cuore. Sono questi i gesti che aiutano le nostre comunità e ritrovarsi, a conoscersi l’un l’altra e ad essere piccoli segni di pace in un mondo turbato da troppi eventi nefasti, da troppi rumori di guerre, da inaudite persecuzioni, da scarsa attenzione per ogni essere umano che soffre, che è privato delle più elementari libertà e primarie necessità. Semi di pace che invece devo essere piantati nel cuore di ogni uomo di buona volontà, affinché portino abbonanti frutti per tutto il creato di Dio.

Ma ammiriamo oggi questo magnifico tempio di Dio dedicato al santo martire Lorenzo, uno dei sette diaconi di Roma, la cui vita ci insegna la bellezza del servizio per gli uomini, per i poveri, per coloro che in questi giorni hanno sofferto e soffrono nelle terre non lontane da qui, nell’Italia centrale, colpite dal terremoto ai quali inviamo ancora una volta il saluto, la nostra vicinanza e la nostra preghiera.

Il santo martire Lorenzo ci insegna anche la testimonianza data a Cristo fino a dare la propria vita. Una testimonianza radicale, che purtroppo anche oggi molti nostri fratelli nella fede offrono al Signore. Per loro noi abbiamo il dovere di innalzare la nostra voce verso i potenti della terra, ma dobbiamo soprattutto pregare come Gesù nel giardino del Getsemani. Alla preghiera dobbiamo anche aggiungere la pazienza, che è un atto d’amore che porta la pace nel cuore dell’uomo.

E chi ha avuto una pazienza piena d’amore e di pace se non Maria, la Madre di Dio, che in questo tempio e in questa città è così tanto venerata ed amata? Secondo un’antica tradizione, qui è custodito l’anello della Vergine fin dal 1473 proveniente da Gerusalemme. A Lei dobbiamo guardare noi cristiani di oggi, alla sua disponibilità ad ascoltare il disegno di Dio, ad accettare quello che Dio ha in serbo per ognuno di noi. Maria è un esempio di fedeltà e sguardo paziente e pieno di dolcezza per suo Figlio e Dio e per tutti noi suoi figli.

Oggi Dio ci ha dato questo grande privilegio di stare un poco insieme, di conoscerci e di amarci, di essere testimoni dell’incontro delle nostre Chiese, di pregare assieme e di avere come nostri compagni la Madre di Dio e il santo martire Lorenzo ed una lunga schiera di santi che pregano al cospetto del Signore in Occidente e in Oriente, conosciuti o sconosciuti.

Ci siamo veramente scambiati il bacio di pace e insieme gridiamo al mondo: Pace a Tutti. Pace a questa città piena di cultura. Pace ai suoi governanti e a tutte le autorità, alle sue Istituzioni. Pace a tutti coloro che si trovano in questo luogo che qui vivono o che sono di passaggio. Pace alla sua Chiesa.

Eminenza, eccellenze, autorità, fratelli e sorelle, vi attendiamo nella città regina, nella città dedicata a Maria, a Costantinopoli (Istambul, n.d.r.), nella sede della santa e martire Chiesa di Gesù, il Patriarcato ecumenico per stare ancora con voi, per potervi offrire la nostra ospitalità e per accogliervi anche noi con il bacio di pace.

Il Signore, il Re della pace, il Salvatore di tutti noi, per le preghiere della Vergine Maria, di san Lorenzo e di tutti santi ci accompagni tutti i giorni della nostra vita per essere operatori di pace e fedeli testimoni della sua Parola e ci benedica tutti».