Le difficoltà di comunicazione tra le banche e i cittadini, l’evoluzione del tessuto bancario nei prossimi anni anche in relazione ai progressi delle tecnologie informatiche, le difficoltà legate alla crisi economica, la crescita dell’usura in Umbria, l’impegno della Chiesa umbra per sopperire all’aumento delle povertà e alla mancanza di lavoro. Questi alcuni dei temi affrontati nel corso di un convegno promosso dalla Uilca – Uil dell’Umbria (Uil credito, assicurazioni e esattorie) che si è svolto nell’Aula magna del dipartimento di Economia e Scienze politiche dell’Università di Perugia. Obiettivo dell’iniziativa, svoltasi in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e con la trasmissione “Ciao Amici” di Radio Vaticana, presentare il quadro della situazione del mondo finanziario legato alle banche, spesso poco conosciuto ai più – come è stato evidenziato dal moderatore Giuseppe Castellini, già direttore del Giornale dell’Umbria.
Un mondo poco conosciuto anche dai giovani e per questo erano presenti anche gli alunni di alcune classi IV dell’istituto professionale “B. Pascal” di Perugia ai quali è stata data una Introduzione all’educazione finanziaria curata dall’Ufficio studi della Uil, utile per un successivo lavoro in classe.
Ad aprire i lavori Luciano Marini, segretario regionale dell’Uilca – Uil, il quale si è soffermato sulla necessità che il rapporto tra banche e cittadini sia sempre più trasparente e caratterizzato da fiducia reciproca, un problema che i centri decisionali delle banche, i manager e i banchieri non sono ancora riusciti a risolvere.
È seguito l’intervento di Roberto Telatin, responsabile del Centro studi della Uilca nazionale, il quale ha spiegato come sta cambiando il lavoro nelle banche, soprattutto sotto la spinta delle innovazioni tecnologiche che porteranno – secondo gli esperti – ad una semplificazione, ma anche ad un superamento, del rapporto banca – utente. “Il futuro non sarà più come è oggi, cambierà – ha detto – il linguaggio con il quale affronteremo le esigenze finanziarie, e non basterà conoscere le parole se non si conoscono le regole. Il sistema finanziario è complesso ed è questo il problema che si troveranno ad affrontare i giovani in futuro e non basterà utilizzare smarthphone o altri device”.
Di usura e delle difficoltà che si incontrano nel tentare di arginare il fenomeno ha parlato Alberto Bellocchi, magistrato emerito, presidente della Fondazione umbra contro l’usura. “Un fenomeno – ha detto Bellocchi – che è antico come il mondo” e che a causa della crisi e con la stretta del credito portata avanti dalle banche, anche in Umbria, in questi ultimi anni è molto cresciuto. E ha lanciato un nuovo allarme anche sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nella regione che proprio per la sua tranquillità è tra quelle dove “ripulire gli ingenti proventi delle attività illecite”.
Maria Rita Valli, direttrice del settimanale La Voce, ha descritto “l’impegno della Chiesa umbra e della Chiesa italiana in difesa dei soggetti più deboli illustrando le iniziative per il contrasto alla povertà, e quelle in favore del microcredito con l’esperienza locale attivata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e quella nazionale del “Prestito della Speranza”. “La domanda che mi faccio – ha detto Valli – è perchè le banche non fanno microcredito quando è dimostrato che la restituzione dei prestiti è allo stesso livello, se non migliore, di quanto avvenga con il credito ordinario”.
Prestito della Speranza
Obiettivo del Prestito della Speranza è favorire una nuova modalità di sostegno a famiglie e piccole imprese che non hanno accesso al credito per le vie ordinarie. Il Progetto nasce nel 2009 per iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana. Nelle prime due edizioni sono stati erogati oltre 26 milioni di euro a supporto di 4.500 famiglie. In occasione della terza edizione la CEI ha costituito un Fondo di Garanzia di 25 milioni di euro che, a seguito del moltiplicatore 4 adottato da Intesa Sanpaolo, dovrebbe consentire di erogare finanziamenti fino ad un ammontare complessivo pari ad euro 100 milioni. Tutte le info su www.prestitodellasperanza.it
Luca Ferrucci, economista, docente all’Università di Perugia, ha fatto un excursus sull’evoluzione del tessuto bancario in Umbria, caratterizzato dall’estinzione delle banche locali e dall’arrivo dei grandi gruppi. In Umbria, ad esempio, la perdita di tutti i centri decisionali, con le banche umbre con sede legale in Umbria ridotte da 13 a 2, si è dimostrato un fatto negativo, perchè un ecosistema bancario efficace deve vedere modelli diversi convivere insieme, sviluppando così una maggiore concorrenza. Da questo punto di vista, anche il sistema bancario italiano, che è stato superprivatizzato, ha mostrato e mostra le sue falle. Perchè, ha spiegato il professore, non si può dire se sia migliore una banca pubblica o una privata, “ma a mio parere le cose funzionano quando nell’ecosistema bancario convivono le diverse realtà”.