Quando un bambino va ai giardini pubblici, solitamente è accompagnato dalla mamma o da un altro adulto che lo seguono se si ferma a parlare con sconosciuti, stanno attenti che non si faccia male se va in altalena, e cercano di fare amicizia con i suoi amichetti. Se invece sta in casa, spesso lo lasciano solo davanti al computer e al tablet, per dedicarsi magari alle faccende domestiche. E invece internet è come il mondo reale, dove possono capitare cose belle e cose brutte, proprio come per strada o ai giardinetti. Molti genitori però ai pericoli della Rete non ci pensano, anche perché è per loro un mondo sconosciuto e poco frequentato. Del “Computer sicuro” per bambini e adolescenti si è parlato il 23 novembre in uno degli appuntamenti domenicali del bar Sant’Erminio di Perugia, con Costantino Palomba e Francesco Ranieri della “Hobbit Informatica” di via Eugubina. Mentre i bambini giocavano ad assemblare componenti dei computer, i loro genitori ascoltavano i consigli dei due esperti per un uso corretto di questi nuovi strumenti. Il primo problema è la non-consapevolezza da parte degli adulti dei pericoli che incontra un bambino, magari soltanto in un videogioco. Una mamma ha raccontato del figlio di 8 anni che giorno e notte, anche con il tablet spento, pensava soltanto ai protagonisti del suo gioco, fino a chiudersi in una sorta di mondo virtuale trascurando anche i compiti della scuola. Dunque – hanno detto Francesco e Costantino – la prima prevenzione da parte dei genitori è la loro informatizzazione. Quindi anche i genitori devono imparare a usare il pc e iscriversi a qualcuno dei social network. Perché senza queste conoscenze non potranno mai accompagnare e guidare i figli nel mondo della Rete – magari giocando con loro. Figli che in tenera età non devono mai essere lasciati soli davanti a un pc. Il loro uso da parte dei bambini deve essere sottoposto a precise regole, a cominciare dal tempo da passare davanti allo schermo, perché bambini e adolescenti hanno bisogno di costruire relazioni sociali che non siano solo virtuali. Se, come detto, il bambino non va lasciato solo sulla Rete, è diverso e ancora più complesso accompagnarvi un adolescente che ha bisogno di una sua privacy. Nella vita reale però un genitore vuole conoscere gli amici del figlio, le persone che frequenta… e pretende che rientri a una certa ora. Accorgimenti e cautele che devono valere anche per la Rete, con adulti e figli che la usano insieme, per giocare, fare ricerche, divertirsi e chattare. Serve dunque una maggiore attenzione della società (prima di tutto scuola e istituzioni) nell’affrontare una questione che non riguarda soltanto il rapporto genitori-figli ma la vita quotidiana di ciascuno di noi. Al bar Sant’Erminio Elisa e Andrea, i due giovani – fratello e sorella – che lo gestiscono, stanno già pensando a qualche altra iniziativa per accompagnare gli adulti nel mondo del Web.
ALCUNI CONSIGLI
I genitori devono far capire ai bambini di non comunicare mai, senza il loro consenso, dati personali (indirizzo di casa e scuola, numero di telefono, ecc.) e che foto e informazioni anche sulle abitudini familiari possono essere utilizzate da ladri, truffatori e pedofili;
– non devono prendere appuntamenti con persone conosciute su internet, anche se dicono di essere loro coetanei; a un eventuale incontro devono partecipare i genitori;
– il computer non deve stare nella stanza dei bambini o in un luogo appartato ma in un posto centrale della casa;
– utilizzare filtri e software di protezione, anche se non garantiscono una protezione totale;
– controllare quali siano i siti frequentati dai bambini;
– vigilare sui giochi scaricati o copiati, che talvolta possono essere violenti o a sfondo sessuale;
– far riflettere i figli sul fatto che su internet non ci sono sempre cose vere, a cominciare dall’identità delle persone;
– ricordare che le immagini e le cose scritte su internet restano per sempre, e che uno scherzo, uno sfogo o un gioco potranno essere utilizzate da altri anche per azioni illecite;
– i bambini non hanno bisogno del telefonino, che in ogni caso deve essere il più semplice possibile, senza telecamere e fotocamere, con Sim ricaricabili per controllare le chiamate in partenza e in arrivo.