Domenica scorsa 26 giugno la comunità parrocchiale di Bagnaia si è stretta in una grande festa attorno al suo parroco don Aldo Milli, in occasione del suo 60° anno di sacerdozio. Alle ore 18 in punto dal piccolo oratorio “Padre Kolbe” di Bagnaia sono usciti, in forma processionale dietro la Croce astile, tanti chierichetti, ministranti diaconi e sacerdoti nei loro paramenti sacri. Chiudeva la processione don Aldo, alla sua destra il vescovo di Gubbio mons. Mario Ceccobelli e alla sinistra il vescovo Giustino Farnedi, padre della comunità benedettina di San Pietro in Perugia. Nel breve tragitto dall’oratorio alla chiesa, la Filarmonica di Bagnaia guidata dal maestro Guido Arbonelli, ha eseguito un pezzo di saluto per banda. Mentre ad accoglierli in chiesa erano le corali riunite di Bagnaia e Castel del Piano, guidate dai rispettivi maestri Biancalana e Coli, impegnate nei due canti Sacerdos et Pontifex, per i vescovi e Introibo ad altare Dei per il sacerdozio di don Aldo. “Ricordando le parole di Papa Francesco all’ultimo incontro dei vescovi a Roma – ha detto il vescovo Ceccobelli – sento profumo di crisma grazie a don Marco Briziarelli che proprio ieri è stato ordinato presbitero e al carissimo don Aldo che con le sue mani consacrate ha toccato tante volte, nei suoi sessanta anni di sacerdote, i misteri di Dio”.
Particolarmente simpatico il ricordo che ha poi tracciato il vescovo Ceccobelli, partendo proprio dalla sua prima esperienza sacerdotale nella parrocchia di don Aldo a Borghetto di Tuoro e a Ferretto, alla vigilia della festa dei Santi, con un gran freddo appena mitigato nella notte da una montagna di coperte. E poi il ricordo dei viaggi spericolati fatti insieme in giro per la Grecia, sulle orme di S. Paolo, a bordo della piccola “Bianchina”. Una vera impresa per comprendere meglio quanto questo grandissimo innamorato di Gesù scriveva alle genti, dopo averle evangelizzate, per curarle e mantenerle nella fede. Subito dopo l’omelia di mons. Ceccobelli, i celebranti hanno accompagnato don Aldo vicino alla porta d’ingresso per inaugurare la campana in bronzo, con in rilievo l’effige di S. Andrea Apostolo, fusa dalla rinomata e antica ditta Capanni di Bologna su richiesta della popolazione di Bagnaia a ricordo di questo particolare evento.
Molto suggestiva la danza biblica che alcuni ragazzi dell’unità pastorale, guidati dalla catechista Maria Rosaria, hanno offerto a don Aldo alla fine della Messa. L’anziano sacerdote visibilmente commosso ha molto apprezzato questa danza e rivolgendosi a tutto il popolo ha detto: “Che ne dite? Quanto sarebbe bello se ogni domenica, alla fine della messa si potesse godere di una danza spirituale di ringraziamento come questa? E sono sicuro che anche Gesù ne sarebbe felice.” Poi ancora tre ragazzi del catechismo gli hanno offerto tre oggetti simbolici: una Bibbia, una stola viola e un cero acceso che don Aldo ha accolto con molta deferenza aggiungendo a braccio le sue riflessioni. Alla fine, in ringraziamento dei tanti altri segni di auguri e di saluto ha aggiunto: “Vi confido una cosa; la Comunione mi ha salvato non solo spiritualmente, ma anche fisicamente. Da giovane ero sempre un po’ malaticcio, facendo la Comunione adesso sto meglio di allora. Mi sento più giovane”.
All’uscita dalla chiesa nella piazza G. Leopardi, un bel gruppo di giovani con delle variopinte magliette con su scritto Viva don Aldo Milli ha offerto una danza ebraica moderna, mentre tre fanciulle lo inondavano di petali di rose. Poi con dei palloncini bianchi e celesti infilati a mo di corona hanno circondato l’anziano sacerdote visibilmente commosso e che a gran voce ha intonata una Ave Maria insieme a tutta la piazza. Un grande applauso e un caloroso momento conviviale nella piazza e nelle vie del paese hanno chiuso fino a notte alta la intensa giornata di questo anziano sacerdote, sempre giovane nello spirito e nell’attaccamento alla sua missione evangelica. Auguri don Aldo.