Sabato 24 ottobre l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, benedirà il cantiere per l’avvio dei lavori del nuovo complesso parrocchiale “San Giovanni Paolo II” – chiesa, casa canonica e locali per attività pastorali – nel quartiere di S. Nicolò a Spoleto. Con il Presule, oltre naturalmente alla popolazione, ci saranno i sacerdoti della Pievania del Sacro Cuore: mons. Alessandro Lucentini pievano e parroco moderatore del Sacro Cuore, di S. Nicolò e di S. Sabino; don Nelson Abraham, cpps, parroco di S. Nicolò; don Mirco Boschi parroco di S. Sabino.
Questo importante intervento è realizzato grazie al contributo dell’8xmille della Chiesa cattolica pari a 2.262.000,00 euro, concesso dal Sevizio nazionale per l’edilizia di culto della Conferenza episcopale italiana. Il progetto per la costruzione del centro parrocchiale, e della chiesa in particolare, è una risposta alla necessità di spazi adeguati in una zona del Comune di Spoleto che negli ultimi due decenni ha avuto un consistente incremento demografico. L’attuale chiesa, poi, di ridotte dimensioni, è ubicata a margine della nuova viabilità del quartiere S. Nicolò creata negli ultimi cinque anni con la costruzione anche del nuovo complesso scolastico, di un grande centro residenziale e di due poli commerciali.
Il centro pastorale “San Giovanni Paolo II” sorgerà dunque nel mezzo di questa nuova area urbana e verrà realizzato su una superficie di 10.850 mq. La chiesa sarà a navata unica, con cappella feriale e locali adibiti a sacrestia. La casa canonica sarà su due livelli: ufficio parrocchiale, archivio, magazzino e bagno al piano terra; abitazione dei sacerdoti al primo. Locali ad uso pastorale: dieci aule, salone polivalente, salone parrocchiale, bagni. È prevista anche una grande area verde. Dati tecnici: committenza, parrocchia di S. Nicolò; progetto architettonico e direzione dei lavori, arch. Roberto Santarelli; progetto strutturale, ing. Cesare Antonini; coordinatore sicurezza progettazione ed esecuzione, arch. Ubaldo Ceccarelli; tempo utile per l’ultimazione dei lavori, 730 giorni.
Francesco Carlini