“E’ commovente per me ritrovarci qui, in questa basilica concattedrale, dove ho ricevuto il Battesimo, la Cresima, l’ordinazione Diaconale, Sacerdotale ed Episcopale”.
Questo l’esordio dell’omelia di mons. Decio Lucio Grandoni, vescovo diocesano, nella concelebrazione eucaristica svoltasi in duomo la sera di domenica 22 novembre, giorno della dedicazione della Chiesa madre, per ricordare il 50’anniversario dell’ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1950 per le mani di mons. Alfonso Maria De Sanctis di venerata memoria.
Era presente tutto il presbiterio diocesano, i religiosi, le suore, i diaconi, i seminaristi; concelebrava con il vescovo mons. Bianchi vescovo emerito di Pescia. Erano presenti: il Sindaco di Todi ed altri cinque sindaci del territorio della diocesi, le autorità militari e la folla dei fedeli che riempiva l’ampia chiesa. Il coro era composto dalle cappelle musicali di Avigliano e di Porano.
All’inizio della Messa è stata letta la lettera apostolica del Papa Giovanni Paolo II in cui ricordando questi 50 anni di sacerdozio, i vari servizi espletati per la Chiesa fino all’attività episcopale per le diocesi di Orvieto e Todi poi riunite in unica diocesi, formula gli auguri per l’avvenire convalidandoli con la benedizione apostolica estesa anche, oltre mons. Grandoni ai sacerdoti e a tutto il popolo della Chiesa diocesana.
Ha fatto seguito l’indirizzo di saluto del vicario mons. Sauro Carletti che ha illustrato la bellezza della vocazione e della chiamata da parte del Signore: è lui che sceglie e spetta a noi rispondere con entusiasmo. E’ quello che ha fatto mons. Grandoni seguendo con obbedienza la chiamata del Signore percorrendo i vari gradi della vita ecclesiastica. Ha espresso i più vivi auguri di tutto il presbiterio e dei fedeli della diocesi riconoscenti per il servizio prestato anche con sacrificio in questi lunghi anni.
All’omelia il Vescovo, con commozione, ha ricordato la storia della sua vocazione iniziata fin da piccolo, l’attività di questi 50 anni svolta con amore verso la Chiesa diocesana ed universale. Un ricordo particolare l’ha fatto per tante persone incontrate nella vita, tante delle quali non sono più, e specialmente per i sacerdoti superiori o confratelli, con i quali ha avuto rapporti di fraternità e amicizia. Ha dichiarato che seguendo la chiamata del Signore si è visto pienamente realizzato nella vita. Ha ringraziato i presenti, mons. Bianchi, i sacerdoti, i religiosi, i diaconi, i seminaristi, le autorità civili e militari che hanno voluto partecipare a questa sua ricorrenza.
Terminata la concelebrazione eucaristica, mentre la processione dei sacerdoti ed il Vescovo sfilava per la basilica, un caldo e ripetuto applauso si levava da parte dei fedeli per concludersi in sacrestia da parte dei sacerdoti.La serata si è conclusa con un appuntamento alla Casa diocesana di Spagliagrano dove sono convenuti sacerdoti e autorità: nell’incontro conviviale, in fraternità e letizia, sono stati rinnovati al vescovo mons. Decio Lucio Grandoni gli auguri per gli anni futuri: ad multos annos; ai quali si associano la redazione diocesana de La Voce.