Pare opportuno distinguere le festività natalizie, che comprendono per un lungo periodo una molteplicità di manifestazioni, anche con proiezioni folcloriche, dalla festa di Natale che, almeno per “il popolo in cammino”, viene dedicata in modo specifico alla nascita di Gesù. Una festa ovunque avvertita e partecipata, profondamente radicata in Assisi e nel territorio circostante con una espansione all’intera realtà diocesana.
Il presepe vivente ideato dal diacono san Francesco e realizzato a Greccio ha lasciato nei nostri luoghi un’orma rimasta intatta nel corso dei secoli. Non stupisce dunque se ricorrentemente in occasione delle celebrazioni che si tengono nelle basiliche, nei santuari e nelle chiese, la Sacra Famiglia venga collegata all’intuizione rappresentativa del Santo di Assisi che, ancora prima di Greccio, certamente conosceva la scena della Natività. Non stupisce che nel territorio diocesano la tradizione del presepe vanti una affermazione particolare.
Uno sguardo limitato ad Assisi può risultare convincente: presepi internazionali esposti presso il chiostro del convento della Porziuncola; presso la sala delle Logge (costruiti durante il recente corso organizzato dal Club Unesco); nella ex Pinacoteca, a cura dell’associazione “L’isola che non c’è”; all’interno delle attività commerciali; presepi lungo le vie e nelle piazze che potranno essere ammirati anche durante la visita guidata promossa dalla Pro loco per il 28 dicembre.
Presepi viventi verranno allestiti ad Armenzano, Castel San Gregorio, Petrignano, Bettona… Sarà più agevole in questi casi intravedere “con gli occhi del corpo”, tanto per chiamare in causa Tommaso da Celano, i disagi sofferti per la mancanza delle cose necessarie dal neonato di Betlemme. Appariranno nel contesto il bue e l’asinello, la cui presenza è stata già negata dai Vangeli canonici? Potranno echeggiare cori esultanti come nella notte del 1223?
Mostre, concerti, spettacoli, rievocazioni, incontri culturali, approfondimenti tematici, attrazioni gestite da una vivace schiera di Babbi Natale e da Befane volanti contrassegnano il calendario delle iniziative che sembrano quasi voler esorcizzare le gravi difficoltà dell’attuale crisi. Ma certamente il perno delle festività si identifica con la contemplazione e l’esaltazione del mistero dell’Incarnazione, e inoltre con iniziative di solidarietà che saranno sollecitate anche dal vescovo Sorrentino durante il pontificale del 24 dicembre presso la cattedrale di San Rufino a partire dalle 23.30.
Francesco Frascarelli