Giovedì 24 marzo, presso palazzo Vallemani in Assisi, è stato inaugurato il Museo della Memoria, promosso dall’Opera casa Papa Giovanni diretta dal vescovo emerito Sergio Goretti, che rivolgendosi al pubblico ha dato inizio alla semplice cerimonia. Inviti, consigli, auspici sono emersi dalle parole del vescovo Domenico Sorrentino, della vice-ambasciatrice di Israele Bar Sadeh, di rappresentanti di istituzioni ed associazioni varie (Paola Gonnellini, Marco Vinicio Guasticchi, Letizia Cerqueglini, Alberto Tancredi): ravvivare la consapevolezza dell’Olocausto, diffonderne il ricordo nel mondo giovanile, rendere permanente il Museo di palazzo Vallemani, elevarlo a livello nazionale, commemorare stabilmente le vittime ma garantire risalto anche ai Giusti, ovvero a quanti si prodigarono per salvare dalla deportazione gli ebrei. L’apparato clandestino organizzato in Assisi dette prova di efficienza come può testimoniare Graziella Viterbi, scampata con la famiglia, presente nella sala gremita. La curatrice del Museo Marina Rosati ha rimarcato come già in anni trascorsi negli Stati Uniti la San Bonaventura University avesse provveduto ad una mostra dedicata alla presenza degli ebrei in Assisi e al provvidenziale soccorso loro prestato. Perché, si era chiesta tempo fa, non ripetere proprio in Assisi l’esperienza? Così trae origine il Museo. Annabella Donà, autrice dei testi esplicativi, trascorse ben due mesi presso la San Bonaventura University per collaborare attivamente all’esposizione. Francesco Santucci, autore peraltro del saggio Assisi 1943-1944, documenti per una storia, ha mostrato, partendo dal primo insediamento di ospedali disseminati nel territorio di Assisi, la tradizione di accoglienza perseguita anche negli anni in questione a favore di sfollati, ebrei ed in seguito profughi “giuliani”. La casa di accoglienza istituita dal vescovo emerito Goretti in S. Maria degli Angeli, costituisce, secondo quanto detto dal relatore, altra prova di solidarietà. Il Museo si articola in tre stanze. Nelle prime due gli allestitori hanno posizionato documenti inediti, scritti esplicativi (in italiano e in inglese), gigantografie dei giusti: il vescovo Giuseppe Placido Nicolini e il suo stretto collaboratore don Aldo Brunacci, fondatore dell’Opera casa Papa Giovanni (in una bacheca visibili le onorificenze allo stesso attribuite), padre Rufino Niccacci, Arnaldo Fortini, il colonnello Valentin Muller, Luigi e Trento Brizi; esposta anche la macchina Felix con i quali i due tipografi stampavano false carte d’identità. Nella terza stanza è possibile assistere alla proiezione del video di Arturo Sbicca Assisi 1943-1944, testimoni per una memoria del bene. Altri Giusti potranno emergere setacciando gli archivi.
Assisi onora i propri Giusti
Inaugurato il Museo della Memoria, in ricordo di coloro che aiutarono gli ebrei durante la Shoah
AUTORE:
Francesco Frascarelli