In occasione del 350° anniversario della morte, Assisi ha accolto san Giuseppe da Copertino, primo cittadino onorario della città del Poverello. Arrivata alle 17.30 a Porta nuova, l’urna con le spoglie mortali del Santo dei voli e patrono degli studenti, accompagnata da alcuni frati minori Conventuali e dal primo cittadino di Osimo, è stata accolta dal vescovo, mons. Sorrentino, dal vicario generale, mons. Saba, da alcuni canonici, dal p. custode del Sacro Convento, p. Mauro Gambetti, insieme a una vasta rappresentanza dei frati del Sacro Convento e dal sindaco di Assisi, Claudio Ricci, con rappresentanti del Consiglio comunale, nonché da una rappresentanza di cittadini. Il suono delle chiarine ha dato il benvenuto al santo. Quindi si è snodato il corteo che in piazza del Comune ha potuto ascoltare, oltre che il discorso del Sindaco, la lettura della “bolla laica”, con la quale si insigniva san Giuseppe della cittadinanza onoraria nel 1644. È proprio questo legame profondo che unisce il Copertinese alla città di Francesco a giustificarne la presenza. Città nella quale, precisamente in alcune stanzette del Sacro Convento, lontano da sguardi indiscreti e con il divieto di incontrare chiunque, san Giuseppe trascorse ben 14 anni. Il corteo si è quindi portato in cattedrale per la solenne concelebrazione presieduta da mons. Domenico Sorrentino. Questi all’omelia ha ricordato – partendo dal brano di Matteo ove Gesù dice che il Mistero è rivelato ai semplici – come questo evento incroci il cammino della comunità ecclesiale almeno su tre punti significativi: l’anno dei Vangeli, l’Anno della fede, il cammino verso il Sinodo. “San Giuseppe ci ricorda la forza dirompente della gioia per la comprensione profonda della bella notizia (il Vangelo che è Gesù); con la sua vita di profonda intimità con Dio, l’importanza di prendere coscienza dei misteri della fede in termini esperienziali; con la sua capacità di amare e tutto sopportare nella carità di Cristo – comprese le incomprensioni della Chiesa – la comunione in Cristo che è propria della famiglia di Dio. In quanto patrono degli studenti, poi, racconta dell’importanza dello studio: l’investigazione sapienziale che offre il gusto alla conoscenza”. In serata, animata dal gruppo responsabile della Pastorale giovanile diocesana, in un clima di vera festa, si è svolta una veglia di preghiera, in continuità con gli incontri settimanali offerti ai giovani nel tempo di Pasqua. Padre Salvio ha invitato a non perdere tempo dietro gli idoli del nostro tempo, ma, come Giuseppe da Copertino, a scoprire la bellezza di un’incontro che cambia la vita: quello con Gesù di Nazareth. Il coro dei giovani, guidato da don Antonio Borgo, ha ritmato calorosamente il tempo della preghiera. Il programma della visita si è concluso martedì 14 maggio, quando san Giuseppe è partito alla volta di Città di Castello.
Il Santo degli esami
Nato a Copertino (Lecce) nel 1603 e morto ad Osimo (Ancona) nel 1663, Giuseppe da Copertino è un santo francescano particolarmente invocato dagli studenti durante gli esami. Il suo forte impegno nello studio e la soprannaturale assistenza della Madonna gli permisero di superare con serenità gli esami per essere sacerdote, nonostante la mediocrità delle sue doti. Il Signore lo arricchì di numerosi carismi da essere, poi, stimato da teologi e personaggi illustri. Il suo venerato corpo è custodito nel santuario di Osimo. La festa liturgica è il 18 settembre.