L’Assemblea ecclesiale in apertura del nuovo anno pastorale della diocesi di Città di Castello ha avuto luogo tra il 10 e l’11 settembre nella chiesa parrocchiale di Santa Veronica a La Tina. Il tema scelto quest’anno dal Vescovo e dal Consiglio presbiterale era “Il Vangelo: gioia e luce per l’uomo di oggi” e ha portato sacerdoti e laici della diocesi a riflettere riguardo alla fede nell’Anno a essa dedicato da Papa Benedetto XVI e a pochi mesi dalla pubblicazione della prima enciclica di Papa Francesco, Lumen fidei.
Entrambe le serate sono state introdotte dalla recita dei vespri, presieduta dal Vescovo, poi sono seguite le conferenze di don Nazzareno Marconi, la prima sera (di cui abbiamo parlato nel numero precedente), e di mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, la seconda sera.
Nel corso dei due giorni, poi, i tanti fedeli presenti si sono potuti suddividere in alcuni gruppi di lavoro quali “La Chiesa diocesana”, “L’unità pastorale”, “Le famiglie”, “I giovani”, nei quali è stato possibile sia riflettere delle problematiche affrontate nel corso delle conferenze sia confrontarsi sulle varie problematiche concrete legate alle parrocchie e alla diocesi.
In questi, attraverso la discussione fra i vari partecipanti, è stato possibile sia conoscere meglio la realtà della Chiesa diocesana, nel suo insieme e nelle peculiarità delle singole parrocchie, sia trovare alcuni spunti e proposte per cercare di migliorare la Chiesa tifernate, alla luce anche di quanto ascoltato nelle conferenze pomeridiane.
Alcune conclusioni raggiunte. Nel primo gruppo è stato proposto di semplificare la “burocrazia”, cercando di accorpare le funzioni degli uffici pastorali, in vista, però, di una maggiore collaborazione tra di essi, per esempio tra Pastorale giovanile e familiare, per un’attenzione più mirata ai giovani nel contesto della famiglia.
Nella discussione del gruppo inerente alle unità pastorali, invece, si è parlato di quante siano ancora le resistenze e le difficoltà per attuarle. Mentre riguardo alla famiglia è stato posto l’accento anche sull’attenzione che dovrebbe essere rivolta alle coppie che si trovano in difficoltà, e non solo a livello economico.
I prossimi eventi in diocesi
Anche a Città di Castello – come nelle piazze di tutte le diocesi umbre – è ormai tutto pronto per l’evento di evangelizzazione “Una notte con san Francesco”. Sabato 21 settembre, alle ore 20.30, in piazza Matteotti, inizierà la veglia di preghiera organizzata in vista della visita del Papa in Umbria il prossimo 4 ottobre. La preghiera in piazza sarà animata dal coro One Way e sarà arricchita da alcune testimonianze. In cattedrale il Vescovo consegnerà alla diocesi le Linee pastorali a conclusione dell’assemblea ecclesiale. L’adorazione eucaristica in duomo occuperà tutta la notte fino alle ore 8 di domenica 22, quando mons. Domenico Cancian celebrerà la messa. Il programma dell’evento si concluderà la sera del 22 settembre alle ore 21. Nella chiesa di San Domenico sarà proposto il musical Forza, venite gente a cura della compagnia teatrale “Quelli che passa il convento”.
L’impulso ci viene dal Concilio e da Papa Francesco
L’intervento dell’arcivescovo di Perugia mons. Bassetti all’Assemblea diocesana tifernate
In occasione della seconda giornata di lavoro dell’Assemblea ecclesiale è intervenuto l’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, che ha presentato all’uditorio il tema “Alla luce del Vaticano II e del magistero di Papa Francesco, una Chiesa che riflette la luce del Vangelo”, soffermandosi su quali siano gli aspetti del Concilio ancora poco attuati dalla Chiesa, e quanto della “primavera” portata da Papa Francesco vada ricollegata al Vaticano II.
“Oggi non siamo davanti a nessuna rivoluzione – ha affermato il presule. – Il Concilio in 50 anni è penetrato nel tessuto della Chiesa. Al tempo stesso, però, è cambiato tutto, perché il pontificato di Francesco è come un frutto maturo del Concilio Vaticano II. Si sta aprendo una nuova primavera della Chiesa, ma non basta il carisma di una persona per spiegarla; e i mutamenti sociali, come alcuni fenomeni di massa, non coincidono sempre con i mutamenti della Chiesa”.
Per Bassetti questa primavera consiste nella conversione pastorale: “Un dono che ci ha fatto lo Spirito con il Concilio. Giovanni XXIII voleva un Concilio per arrivare a una conversione pastorale della Chiesa, e con ‘pastoralità’ si deve intendere il discernimento ecclesiale dei segni dei tempi e la pratica della ‘medicina della misericordia’. Quest’ultima richiede la consapevolezza che solo nella prossimità è possibile testimoniare la fede tra gli uomini del nostro tempo. Questa conversione pastorale – ha proseguito – implica un rinnovamento. Il dovere della riforma nasce dall’obbligo della Chiesa di rendersi vicina agli uomini del proprio tempo. Non è il Vangelo che cambia, sono gli uomini a cambiare, ed essi lo ascoltano, lo recepiscono e lo annunciano”.
“Se la conoscenza dottrinale, però – ha aggiunto l’ospite, fornendo anche alcune linee guida – non è calata all’interno della vita quotidiana, rischiamo la sterilità e allora bisogna cambiare stile. Occorre iniziare a praticare il discernimento pastorale fin dalle comunità più piccole, riscoprendoci tutti discepoli missionari. Dobbiamo poi uscire da una logica di autoreferenzialità, che rischia di paralizzarci; anzi, dovremmo cercare di aprirci e andare sempre verso le ‘periferie’. Evitare un cristianesimo ridotto a sola conoscenza, e il clericalismo: una sorta di paternalismo che non permette ai battezzati di crescere. Il vero potere è il servizio umile e concreto – ha concluso mons. Bassetti. – La Chiesa o è missionaria o non è”.