L’Assemblea diocesana di sabato 12 ottobre si svolge dopo la visita di Papa Francesco ad Assisi. Il nostro Vescovo ci ha proposto un cammino da fare insieme; come ha detto il Pontefice ad Assisi: “Non siamo isolati, non camminiamo da soli, ma siamo parte dell’unico gregge di Cristo che cammina insieme”.
Il primo tema da trattare è l’eucaristia: siamo nel secondo anno del Giubileo eucaristico. Il mistero eucaristico è infinito, non è un tema scontato, è la radice di tutto, la Chiesa vive per l’eucaristia. Secondo le intenzioni di mons. Benedetto Tuzia, in questo secondo anno giubilare è da mettere in evidenza l’eucaristia come forma ecclesiae.
Il vescovo mons. Tonino Bello componeva i suoi scritti, omelie, discorsi, nella cappella del vescovado, di fronte al tabernacolo, perché quando si rivolgeva alla sua Chiesa sapeva che viveva per questo grande dono di Dio, fons et culmen. La necessaria ristrutturazione delle zone della diocesi, le unità pastorali, le scelte di come riorganizzare sul territorio la presenza della Chiesa, non si possono fare con un’operazione manageriale ma devono scaturire da questo grande mistero di amore e di comunione che è l’eucaristia.
Il secondo punto è la misericordia: l’occasione c’è data dalla prossima beatificazione di Madre Speranza. Questa donna ha proposto, in una Chiesa rigida e spesso formale, la grande bontà di Dio per i peccatori. Misericordia è una parola “composta” da miserere (avere compassione) e cor (cuore), significa cioè un cuore compassionevole, pronto al perdono, il grande cuore di Dio. Come possiamo annunciare questo grande dono di Dio senza scadere nel lassismo pastorale o in un rigorismo d’altri tempi?
Inoltre è indicativo che sia stata una donna a rilanciare questo messaggio, per questo ha voluto fondare una congregazione religiosa non solamente femminile ma anche maschile. Una donna mistica. Diceva il teologo Karl Rahner negli anni ’60: “Bisognerà dire che il cristiano del futuro o sarà mistico, cioè una persona che ha sperimentato qualcosa, o non sarà cristiano”.
Infine la nuova evangelizzazione, trovando nuovi metodi di annuncio per riproporre in modo nuovo e più ardente l’eterno messaggio di cui l’uomo ha bisogno. Il Papa a S. Maria degli Angeli, rivolgendosi ai giovani, ha terminato il suo discorso dicendo: “Giovani dell’Umbria: fate così anche voi! Oggi, nel nome di Francesco vi dico: non ho né oro né argento da darvi, ma qualcosa di molto prezioso, il Vangelo di Gesù. Andate con coraggio!”.