“Era il 1960 quando il giovane Renzo Scopa riceveva dalla Pro Civitate Christiana un importante riconoscimento. Oggi a distanza di mezzo secolo le strade dell’artista e quelle della Galleria d’arte contemporanea si incrociano di nuovo, legate dal comune messaggio che trasmettono”. Queste le parole di Anna Nabot che sabato 1° dicembre ha aperto l’inaugurazione di “Nel segno del Sacro” mostra postuma dell’artista urbinate di nascita e tifernate di adozione, legato all’istituzione dal desiderio di comunicare agli uomini la propria ricerca di Cristo.
Dopo i saluti dell’assessore provinciale Donatella Porzi che ha ribadito come non ci potesse essere luogo e periodo migliore per ospitare queste opere, Francesco Santaniello, curatore della mostra e del catalogo, ha citato le famose parole di sant’Agostino “Nessuno può attraversare il mare del secolo se non è portato dalla croce di Cristo” per confermare come la creatività di Renzo Scopa, intimamente legata al tema della crocifissione, si inserisca perfettamente nello spirito della Pro Civitate Christiana. Questa di Assisi, ha proseguito Santaniello, è per il momento la tappa conclusiva di un percorso espositivo itinerante aperto nel novembre del 2011 a Città di Castello e che nel corso dell’anno 2012 ha toccato varie località umbre e marchigiane, rendendo omaggio alle terre che segnarono la vita e la metamorfosi dell’artista.
Oltre 50 opere tra incisioni, dipinti e creazioni su carta realizzate tra il 1957 e il 1997 rappresentano lo sguardo sul mondo di un animo sensibile ed intimamente religioso, inquieto e poetico al tempo stesso. Una personale intensa che offre al visitatore l’opportunità di percorrere il cammino di incessante ricerca dell’autore che passa attraverso sperimentazione di tecniche in cui il segno di Scopa muta e si evolve. Asprezza, armonia, esplosioni cromatiche caratterizzano una ricerca che si trasmette con immediatezza nelle opere nelle quali chiunque e particolarmente il credente, può leggere con chiarezza la religiosità di Scopa.
Durante l’inaugurazione è stato proposto un saggio tratto dallo spettacolo Amo tutti i colori che da anni accompagna l’opera di Renzo Scopa, in cui Maurizio Perugini interpreta gli scritti dell’autore tratti dal libro Il segno della parola (edizioni della Meridiana, Firenze 2007) su musiche originali composte da Massimo Bartoletti eseguite con Mauro Businelli e Umberto Ugoberti. Lo spettacolo verrà integralmente riproposto al pubblico domenica 30 dicembre alle ore 21.30 presso la galleria d’arte contemporanea che ospita la mostra. Il reading – ha ricordato Saulo Scopa, figlio dell’artista, tenacemente impegnato nella divulgazione dell’opera del padre – “è riuscito a dare forma, sostanza e voce a parole che per molto tempo sono rimaste chiuse nel cassetto”.
Una delle opere esposte (Cristo in croce compianto dalle pie donne, 1995, tecnica mista su tavola) è stata donata per l’occasione dalla famiglia Scopa alla Pro Civitate Christiana e rimarrà quindi visibile anche dopo la chiusura della mostra come patrimonio stabile della Galleria.