“Valorizzazione dei mestieri artigiani e delle abilità manuali. Verso il futuro, innovando” è il titolo del primo forum 2013 di “Obiettivo impresa” promosso dalla Camera di commercio di Perugia per discutere sulle prospettive e le strategie di un possibile “futuro artigiano”. All’incontro, moderato dal giornalista Federico Fioravanti, hanno partecipato lunedì scorso la vice presidente della Regione Carla Casciari, il direttore del Cna di Perugia Roberto Giannangeli, il presidente della locale Camera di commercio Giorgio Mencaroni, l’imprenditore tessile Luca Mirabassi ed il prof. Enzo Rullani, docente di Economia della conoscenza presso la Venice International University. Negli ultimi quattro anni – ha detto Fioravanti – in Umbria sono scomparse 1.497 aziende artigiane, praticamente una al giorno. Sono numeri da brivido, conseguenza di un sistema fiscale bizantino che strangola le imprese, di una burocrazia soffocante ed inefficiente, di un alto costo del lavoro e del difficile accesso al credito. Nonostante questo, l’artigianato in Umbria rappresenta il 30 per cento delle aziende attive, e soprattutto è la ricchezza millenaria di conoscenze, di tecniche, di abilità manuali che in tutto il mondo sono il marchio di qualità del made in Italy. Nel mondo globale dell’economia immateriale – ha sottolineato il prof. Rullani – c’è sempre spazio per l’artigianato basato sull’abilità manuale, sull’invenzione e sulla genialità delle persone. Per consentire anche alle piccole imprese artigiane di operare sui mercati internazionali occorre però creare reti d’impresa per fare economia di scala, sommando le specifiche competenze. Il “sapere fare” – ha detto il direttore della Cna Giannangeli – è l’“elemento distintivo” di questo artigianato innovativo e di qualità del made in Italy. Serve quindi anche una “maggiore contaminazione tra scuola e lavoro”. Con il nuovo testo unico sull’artigianato – ha detto la vice presidente Casciari – la Regione intende avviare un percorso nuovo di questo dialogo tra scuola, università, imprese ed agenzie formative introducendo anche le figure della bottega scuola e del maestro artigiano. Il ruolo della scuola è fondamentale – ha detto Mencaroni – e per garantire il futuro dei nostri giovani dobbiamo fare passare il messaggio che tutti i lavori sono dignitosi. Per togliere – ha aggiunto – certe “incrostazioni” di apatia dei troppi giovani che anche in Umbria non studiano, non frequentano corsi di formazione professionale e che sembra abbiano rinunciato a cercare un lavoro. Mentre ci sono anche aziende che non trovano quei giovani che vorrebbero assumere.
Artigiani avanti, c’è posto!
Giovani e lavoro: se ne è parlato al Forum della Camera di commercio di Perugia.
AUTORE:
Enzo Ferrini