Annunciare il vangelo… a colori

L'esperienza dei Cursillos de Cristianidad si ripete ogni volta con nuovo slancio nel segno dell'annuncio del Vangelo

De colores! Una vita ‘a colori’ comincia per gli uomini che hanno partecipato al XVI Corso di cristianità, il cosiddetto Cursillo, della diocesi di Orvieto-Todi, svoltosi a Collevalenza dall’11 al 14 marzo. Abbiamo sentito alcuni partecipanti, che ci hanno raccontato la loro esperienza. Rossano Rubicondi, che è il ‘rettore’, cioè il responsabile laico del corso, ci dice che ‘Come sempre, si è creato un gruppo affiatato che ha intrapreso un cammino di grazia seguendo gli ormai sperimentati metodi del movimento dei ‘Cursillos de Cristianidad. E poi non si finisce mai di scoprire e conoscere la grazia del Signore attraverso le persone che partecipano e riascoltano i ‘rollos’ (le meditazioni) che ogni anno si arricchiscono con le esperienze di chi le propone’. Che tipo di persone partecipano al Cursillo? ‘Tutti: dai giovani ai meno giovani… In questo corso l’età è oscillata dai 25 anni di Riccardo agli 87 di Guido; c’erano pensionati, un gastroenterologo, un maestro di karate, un agronomo”.Che cosa li ha accomunati? ‘La ricerca di Dio, sicuramente che ha eliminato tutte le differenze di età, di professione, di provenienza e ha creato un clima di gioia e di fraternità nel Signore’. Claudio, giovane trentenne di Todi, infermiere professionista riassume così la sua esperienza: ‘È il terzo Cursillo a cui partecipo. Rispetto alla prima volta, mi sento più consapevole. L’esperienza cresce con te e ti fa crescere come cristiano. Preparando la meditazione, si vive all’inizio con un certo distacco, ma quando si invoca lo Spirito santo di fronte al tabernacolo, si ha la sensazione dell’abbraccio di Dio che ti sostiene di fronte ai fratelli ai quali devi portare l’annuncio del Vangelo’. Alfio, di Todi, impiegato in una ditta locale, 50 anni, dice che lo ha colpito particolarmente il fatto che già dalla prima sera non si capiva più la distinzione tra chi era al terzo o quarto Cursillo e chi era solo all’inizio, sia nello svolgere le attività più semplici che nella preghiera, dato che non è un’abitudine scontata inginocchiarsi davanti al Santissimo. Domenico, giovane impiegato albanese di 31 anni, non è alla sua prima esperienza e racconta: ‘Il ritorno al corso è sempre bellissimo, in questa fermata del treno della vita, dove l’anima si arricchisce con l’amore di Dio. Questo mi dà la spinta per affrontare la quotidianità, soprattutto sul posto di lavoro! Speriamo che questi giorni ci diano nuova forza!’.

AUTORE: Don Alessandro Fortunati