Superato da pochi chilometri il confine tra l’Umbria e la Toscana, il paese di Anghiari accoglie il visitatore dall’alto del colle sul quale, da quasi mille anni, sorge il paese, recentemente inserito nell’elenco dei cento borghi più belli d’Italia. Tra i comuni della parte toscana dell’Alta Valle del Tevere, di per sé strettamente legata all’Umbria e alla Romagna, Anghiari è quello più “aretino”, avendo da sempre legato la sua storia a quella di Arezzo. Questo elemento si avverte anche nel carattere e nella parlata della gente del posto. Il paese è nato nell’XI secolo attorno all’abbazia camaldolese di San Bartolomeo, e per secoli il priore della comunità monastica è anche a capo della comunità civile. Negli anni ’30 del XIV secolo ne sono signori i Tarlati di Arezzo e nel 1384, conquistata Arezzo dai fiorentini, anche Anghiari entra a far parte delle terre di Firenze. L’evento più noto della storia paesana risale al 29 giugno 1440, quando sotto le mura di Anghiari si combatte la battaglia tra l’esercito fiorentino e quello milanese: è la nota “battaglia di Anghiari”, ricordata sarcasticamente dal Machiavelli come inutile, ma resa celebre da Leonardo da Vinci con un affresco in Palazzo Vecchio a Firenze (oggi perduto). Il ricordo di questa battaglia è ancora percepito come uno dei momenti più epici della storia locale, tanto che nell’anno 2000 il Comune ha istituito il “Museo della battaglia”, visitato annualmente da migliaia di turisti. Un altro celebre episodio della storia anghiarese racconta delle contese con la vicina Sansepolcro, durante le quali i Borghesi (cioè quelli di Borgo Sansepolcro) trafugarono il catorcio di una delle porte di Anghiari. L’episodio, dal sapore aneddotico, ha ispirato il poeta Federigo Nomi, che nel XVII secolo ha dedicato a esso il suo poema eroicomico Il catorcio d’Anghiari (sul tipo della più nota Secchia rapita del Tassotti). Nel centro storico, poi, si possono visitare l’antica badia di San Bartolomeo, la chiesa della propositura e l’antico convento dei frati Minori con la chiesa di Santa Croce. Meritevoli di una visita sono il Museo nazionale di Palazzo Taglieschi e il Museo della Misericordia, allestito nel 1975 dalla Confraternita di Misericordia nei locali dell’antica sede. Si tratta dell’unico museo di questo genere in Italia, ricco di documenti e di cimeli sulla storia di questo antico sodalizio caritativo. Dal belvedere nella parte alta del paese, dal giardino pubblico detto “Campo alla Fiera”, si ammira il suggestivo panorama dell’Alta Valle del Tevere, con La Verna e Caprese Michelangelo a nord e il crinale dell’Appennino e la pianura tra Sansepolcro e Città di Castello di fronte. Ogni stagione dell’anno è buona per visitare Anghiari, e degustare le specialità stagionali in uno dei molti, e rinomati, ristoranti. In primavera, poi, tra il 25 aprile e il 1’maggio, nei fondi del centro storico si tiene la mostra mercato dell’artigianato della Valtiberina, che dal 1976 raccoglie il meglio della produzione artigianale locale. Info utiliComune di Anghiari Ufficio turistico, 0575749279 Museo di Palazzo Taglieschi, 0575788001 Museo della Misericordia, 0575789577 Pro Loco di Anghiari, 0575749279
Anghiari, tra i cento borghi più belli d’Italia
AUTORE:
Andrea Czortek