Archimede Solar Energy (Ase), società del gruppo Angelantoni industrie partecipata dalla giapponese Chiyoda Corporation, ha inaugurato mercoledì 3 luglio a Massa Martana la prima centrale solare al mondo di tipo stand-alone, funzionante con tecnologia a sali fusi (+550 °C) con specchi parabolici di sua produzione. L’impianto, di tipo sperimentale, consentirà di provare l’innovativa tecnologia a sali fusi, non inquinanti e non infiammabili, sviluppata nei laboratori dell’Enea fin dal 2001 sotto la guida dell’allora presidente prof. Carlo Rubbia. La tecnologia a sali fusi, grazie all’accumulo termico, consente alle centrali solari di funzionare anche di notte o con cielo coperto, a differenza delle centrali a olio diatermico. “Gli investimenti fatti fino ad oggi – ha dichiarato il presidente Gianluigi Angelantoni – ammontano a 60 milioni di euro per lo stabilimento di Archimede Solar Energy e a 6 milioni di euro per il demo plant. Chiyoda Corporation è una società di ingegneria leader mondiale nei settori chimico, petrolchimico, petrolifero e Lng per la costruzione di grandi centrali industriali ed elettriche; è entrata in Ase con una quota del 15% lo scorso ottobre, dopo l’uscita dall’azienda del socio tedesco Siemens. Con questa operazione la società giapponese intendeva diversificare la sua attività, e Archimede trovava un partner affidabile, ben posizionato nei mercati arabi. L’ingresso di Chiyoda in Ase aveva l’obiettivo di creare nuove opportunità commerciali nel settore del solare termodinamico a concentrazione in Medio Oriente e in Nord Africa, ma l’obiettivo di lungo termine era quello di contribuire alla nascita in Italia di una filiera di aziende che operano in questo settore e allo sviluppo del know-how per poter competere sui mercati internazionali”. L’impianto inaugurato il 3 luglio è costruito con componenti italiani e tecnologia giapponese e vuole essere una vetrina per promuovere la tecnologia, tutta made in Italy, del solare termodinamico a sali fusi, frutto di un’intuizione del premio Nobel Carlo Rubbia. L’impianto funzionerà utilizzando i sali fusi, a temperatura di oltre 550 °C per produrre vapore con continuità di esercizio. I sali, inoltre, non sono infiammabili e sono dei fertilizzanti naturali, che possono essere toccati senza alcun rischio ambientale o di sicurezza, producendo energia elettrica dal sole anche quando non c’è. Federica e Gianluigi Angelantoni, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Ase, con Takashi Kubota, chairman di Chiyoda Corporation hanno presentato il progetto, insieme al direttore generale del ministero dell’Ambiente Corrado Clini. È poi intervenuto il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che ha detto che questa iniziativa, frutto della collaborazione tra istituzioni e imprese, smentisce due luoghi comuni: che oggi in Italia non convenga investire, e che il settore pubblico costituisca solo un freno alle iniziative private. La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha parlato di una grande scommessa industriale per il futuro, per l’Umbria, ma anche per l’Italia, vinta grazie a importanti sinergie tra ricerca scientifica, capacità di innovazione, visione imprenditoriale, saper fare delle maestranze, insieme a una grande attenzione all’ambiente, mettendo insieme risorse pubbliche (comunitarie, nazionali e regionali) e private.
Il futuro dell’energia solare sta in Umbria: impianto sperimentale di Archimede Solar Energy
INDUSTRIA. A Massa Martana un impianto sperimentale di Archimede Solar Energy
AUTORE:
Alberto Mossone