Con un leggero incremento dell’1% rispetto alle presenze dell’anno passato, ma soprattutto con una più significativa crescita della fascia di spettatori giovani, la Stagione di prosa del Teatro Morlacchi di Perugia, iniziata in grande con il magnifico Gaudeamus di Lev Dodin, ha tirato le somme attestandosi al ragguardevole livello di 43.367 spettatori per 13 spettacoli.Lo spettacolo con maggior numero di spettatori è stato Madame Bovary con l’incantevole Monica Guerritore, il più gradito “Gaudeamus”, il meno affollato “Osceno Vaudeville” di Ugo Chiti, il più controverso “Romeo e Giulietta” per via della tanto discussa lettura di una giovanissima regista, con un cast senza nomi di richiamo, tranne il titolo e l’autore. Nel suo complesso, tuttavia, il cartellone è piaciuto. Soprattutto al pubblico più giovane che ha affollato il botteghino del teatro perugino. Il 30 per cento degli spettatori di quest’anno aveva infatti meno di 29 anni e il 70 per cento meno di 50. “Se i giovani spettatori – dice il direttore Ruggeri- sono in evidente crescita molto è dovuto alla presenza di spettacoli di grandi registi internazionali come Nekrosius o Dodin, che sono i padri dell’attuale teatro di ricerca, anche italiano. C’è una grande curiosità nei loro confronti. Molti protagonisti della ricerca ormai sono a pieno titolo nel cartellone del Morlacchi come produzioni dello Stabile. Sono i registi con i quali lavoriamo abitualmente, da Giorgio Barberio Corsetti a Marco Baliani a Ninni Bruschetta. E’ nostra intenzione andare alla scoperta di giovani compagnie nuove. Nel prossimo cartellone più che sui classici punteremo sulla presenza di registi stranieri importanti, su spettacoli di grande livello. E a questo proposito spero quest’anno di fare una grande sorpresa al pubblico perugino”. In questa stagione il Teatro Stabile dell’Umbria ha prodotto tre spettacoli: “Sakrifice” di Marco Baliani, “Medea” di Ninni Bruschetta e “Colette” di Patrizia Zappa Mulas e si appresta a realizzare “Woyzeck” in collaborazione con Giorgio Barberio Corsetti e la Biennale di Venezia, anche dal punto di vista produttivo, quindi, il bilancio è decisamente soddisfacente. “‘Sakrifice’ – prosegue Ruggeri- ha avuto una forte connotazione internazionale con un’accoglienza ottima sia di critica che di pubblico. “Medea” invece ha spaccato sia i critici che gli spettatori, c’è chi l’ha bocciata duramente e chi invece l’ha promossa. Il pubblico che non ha visto molti allestimenti di testi classici si è incuriosito, invece più era teatralmente smaliziato meno ha aderito allo spettacolo. ‘Colette’ la utilizzeremo ancora. Ha avuto un ottimo successo pur avendo debuttato senza protezione perché non era in abbonamento. Medea, invece, non verrà riallestita nella prossima stagione”.
Andare alla scoperta di nuove giovani compagnie
Il bilancio del Direttore del Teatro Stabile dell'Umbria sulla Stagione di prosa
AUTORE:
Luca Verdolini