Si prega per oltre un mese per la biodiversità, e la preghiera stessa somiglia a un organismo vivente: la Giornata per il creato infatti continua a svilupparsi in dimensioni e complessità. Nata originariamente come singola giornata, il 1° settembre, all’interno del mondo ortodosso, si è man mano estesa ad altre Chiese, allargandosi all’intero mese di settembre, e dall’anno scorso protraendosi fino al 4 ottobre, non a caso festa di san Francesco d’Assisi. È stato denominato “Tempo del creato”.
Nella Chiesa cattolica universale l’edizione 2019 è la 5a Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato. Nel suo Messaggio per l’evento, Papa Francesco invita “fortemente i fedeli a dedicarsi alla preghiera in questo tempo… È l’occasione per sentirci ancora più uniti ai fratelli e alle sorelle delle varie Confessioni cristiane. Sentiamoci anche in profonda sintonia con gli uomini e le donne di buona volontà, insieme chiamati a promuovere, nel contesto della crisi ecologica che riguarda ognuno, la custodia della rete della vita di cui facciamo parte”.
Una preghiera dai risvolti molto concreti. “È questo il tempo – aggiunge Bergoglio – per intraprendere azioni profetiche. Molti giovani stanno alzando la voce in tutto il mondo, invocando scelte coraggiose. Sono delusi da troppe promesse disattese, da impegni presi e trascurati per interessi e convenienze di parte… A loro dobbiamo risposte vere, non parole vuote; fatti, non illusioni. Le nostre preghiere e i nostri appelli sono volti soprattutto a sensibilizzare i responsabili politici e civili. Penso in particolare ai Governi che nei prossimi mesi si riuniranno per rinnovare impegni decisivi a orientare il pianeta verso la vita anziché incontro alla morte”.
Sul tema è intervenuto anche il Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale, a cui si affiancano il Movimento cattolico mondiale per il clima e la Rete ecclesiale panamazzonica.
Il tema suggerito quest’anno dal Comitato direttivo ecumenico del Tempo del creato è “La rete della vita”, con la necessità di proteggere la biodiversità. La perdita delle specie animali e vegetali sta infatti accelerando: un recente rapporto dell’Onu stima che addirittura una specie su nove è a rischio estinzione. Ci si ricollega poi in particolare al prossimo Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia.
Mauricio Lopez, segretario della Rete panamazzonica, ha sottolineato che “il Tempo del creato è un’opportunità per riflettere sui modi in cui amiamo le culture in tutta la loro diversità, specialmente la diversità delle comunità nell’Amazzonia”.
Il prefetto del Dicastero per lo sviluppo, card. Peter Turkson, ha firmato una lettera di sostegno al Tempo del creato insieme all’arcivescovo di Canterbury, capo della Comunione anglicana, al rappresentante del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, leader spirituale degli ortodossi, e a molti altri leader cristiani. Nel testo si ribadisce che, “con l’aggravarsi della crisi ambientale, noi cristiani siamo urgentemente chiamati a essere testimoni della nostra fede agendo coraggiosamente per tutelare il dono che condividiamo”.
All’iniziativa ecologica aderisce il Consiglio ecumenico delle Chiese, organismo che rappresenta gran parte delle comunità protestanti e ortodosse a livello mondiale.
Per valorizzare il Tempo del creato, dal 1° settembre – in cui ricorre la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato – fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, alla vigilia della preghiera ecumenica per il creato di Assisi intitolata “Camminando insieme verso la Cop24”, il 31 agosto e il 1° settembre la Conferenza delle Chiese europee (Kek) e il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) hanno espressamente chiesto alle rispettive comunità di pregare e di prendersi cura dell’ambiente.
Scrive il pastore protestante Christian Krieger, presidente della Kek: “Mentre le crisi ambientali si acuiscono e appaiono progressivamente le loro conseguenze per i più vulnerabili”, i cristiani sono chiamati a testimoniare “in parole, in azione e in preghiera” la loro fede.
Il Tempo del creato è per la famiglia cristiana, al di là di ogni denominazione, una “opportunità per celebrare insieme Dio come Creatore, per esprimere la nostra gratitudine comune per il dono di tutta la vita, per portare a Dio il nostro rammarico per l’abuso del nostro ambiente e delle risorse naturali, per diventare consapevoli della nostra responsabilità verso tutti gli esseri umani e verso il creato, e impegnarci ad agire”.
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D. R.